Napoli: nuovo dispositivo di traffico in piazza degli Artisti. Ed è subito caos!

Una situazione che rischia di peggiorare con l’approssimarsi delle festività natalizie

Napoli, auto incolonnate in via Tino di Camaino

            ” Anche quest’anno nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella si terranno le fiere natalizie – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero -. Infatti con la disposizione dirigenziale n. 334 del 13/11/2023, sono stati pubblicati i relativi bandi per le fiere del Natale 2023, attualmente in fase di allestimento. Le strade e le piazze prescelte sono l’area pedonale compresa tra le vie Kauffmann e Bertini, nei pressi del parco Mascagna, nella quale è prevista la collocazione di 37 stalli, dove in questi giorni è stato installato il cantiere per i lavori all’interno del parco. Altri 10 stalli saranno collocati sia in via Enrico Alvino che in Piazza Muzii. Infine 22  saranno gli stalli da collocare in piazza degli Artisti. Per un totale dunque di 79 stalli “.

            ” Mugugni e proteste sta suscitando proprio la scelta di collocare una delle fiere in piazza degli Artisti, dove peraltro di recente è stato istituito il cantiere per i lavori all’albero monumentale presente nella piazza, cantiere che per tutta la durata della fiera dovrà dunque coesistere con quest’ultima con conseguenze immaginabili  – sottolinea Capodanno -. Una piazza che a seguito della pedonalizzazione di via Luca Giordano, è di fatto diventata uno snodo fondamentale per la viabilità nell’ambito della municipalità collinare. La presenza della fiera natalizia creerà certamente, come già avvenuto negli anni passati, ulteriori problemi dal momento che già attualmente il traffico in quella zona si paralizza con notevoli ripercussioni su tutta l’area circostante. Da osservare altresì che parte dell’area area occupata dalla fiera era stata precedentemente adibita alla sosta dei carri gru per la rimozione delle autovetture in sosta vietata, i quali adesso dovranno trovare una diversa collocazione fino al termine della fiera “.

            ” Inoltre – puntualizza Capodanno – per poter collocare i 22 stalli in piazza degli Artisti è stato adottato un nuovo dispositivo di traffico, in vigore da stamattina e per tutta la durata della fiera, dispositivo che prevede il divieto di transito veicolare nella rotatoria e nel tratto della piazza compreso tra la confluenza con via Giuseppe Recco, l’isola spartitraffico ubicata di fronte il civ. 39 e il tratto da via Giuseppe Recco alla confluenza di via Luca Giordano, con la creazione di un’area pedonale dove sarà vietata anche la sosta, nonché  il divieto di sosta per l’intera giornata, con rimozione forzata, nell’area antistante l’isola spartitraffico, con conseguente sospensione degli stalli per i motoveicoli ivi posizionati, al cui posto verranno allestiti alcuni stalli del mercatino. Infine è previsto lo spostamento delle campane della raccolta differenziata, presenti sull’ isola spartitraffico rialzata, sul bordo verso via San Gennaro ad Antignano. Il tutto secondo quanto indicato nel grafico allegato al bando in questione. Gli effetti del nuovo dispositivo già si gfanno sentire e la situazione non potrà che peggiorare con l’approssimarsi delel festività natalizie “.

            “ In verità  – sottolinea Capodanno – per una fiera natalizia, fatta per l’esposizione e il commercio di soli prodotti tipici del periodo, come addobbi e pastori, sarebbe stato più opportuno, anche tenendo conto della presenza del cantiere installato in piazza degli Artisti e del traffico già caotico, aggravato dalla riduzione degli stalli di sosta per auto e moto, l’utilizzazione, di luoghi come il piazzale di San Martino, la qual cosa avrebbe potuto comportare anche una ricaduta sul piano turistico, senza incidere sul traffico già caotico che si registra sulla collina “.

            “ Con l’occasione – conclude Capodanno – sollecitiamo gli uffici preposti  affinché venga assicurato, anche incrementando la presenza del personale addetto, che, durante tutto il periodo di permanenza, le fiere natalizie collocate nelle strade della municipalità collinare rispettino tutti i requisiti attualmente previsti da norme e regolamenti, con particolare riferimento a quelli relativi alla sicurezza, all’ordine pubblico, alla viabilità e alla tutela dell’igiene pubblica, nonché che vengano mantenuti tutti gli obblighi e i requisiti indicati nei rispettivi bandi, anche attraverso continui e costanti controlli da effettuare durante lo svolgimento delle fiere, pure per evitare che, insieme agli operatori autorizzati, si manifesti, come già accaduto negli anni scorsi, la presenza di abusivi privi delle necessarie autorizzazioni “.

Napoli: la storia della nascita del progetto delle scale mobili al Vomero

Doveva rappresentare il primo passo per la realizzazione della cosiddetta “città obliqua”, con la meccanizzazione dei percorsi pedonali

L’articolo sulle scale mobili, pubblicato nella cronaca de “Il Mattino del 2 novembre 1991

Come si legge nell’articolo pubblicato nella cronaca de “Il Mattino” del 2 novembre 1991 il progetto delle scale mobili al Vomero fu da me redatto insieme ad altri due tecnici e regalato al Comune di Napoli.  Scale mobili poi realizzate, con notevoli ritardi, per essere inaugurate il 16 ottobre 2002, alla presenza dell’allora sindaco Iervolino. Doveva essere il primo tassello per la creazione della cosiddetta “città obliqua” che, attraverso percorsi meccanizzati, realizzati lungo la Pedamentina, le scale del Petraio e Calata San Francesco, avrebbero collegato il Vomero con altre zone di Napoli, consentendo poi la realizzazione di un’ampia Ztl sulla, che, in uno alla presenza delle stazioni del metrò e delle tre funicolari, avrebbe consentito di liberare dal traffico l’area collinare del capoluogo partenopeo.

Gennaro Capodanno

Napoli: 900 firme per dire basta a “tavolino selvaggio”

Intanto nel quartiere Vomero continua la proliferazione dei gazebo

Isola pedonale di via Luca Giordano

            ” Chiediamo al Parlamento nazionale di non convertire l’emendamento approvato nei giorni scorsi, al DDL 795, legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, in sede referente, dalla commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, emendamento classificato al n. 5.33, proposto dai senatori  Nastri, De Priamo, Pogliese, Amidei, Fallucchi, Maffoni, Mennuni e Gelmetti,  con il quale si aggiunge al decreto il seguente comma: ” 7-bis. All’articolo 40, comma 1, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 novembre 2022, n. 175, le parole: “31 dicembre 2023” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2024″.”. A intervenire ancora una volta sulla questione, che sta suscitando numerose proteste anche in altre città, come Roma e Milano, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, che da tempo si batte contro il fenomeno, noto oramai in tutta Italia, come “tavolino selvaggio”, promotore di una petizione online sulla piattaforma change, petizione lanciata per dire no alla suddetta proroga, al link: https://www.change.org/bastatavolinoselvaggio , che sta per toccare le 900 sottoscrizioni.

            ” Confermiamo la nostra contrarietà al suddetto emendamento – sottolinea Capodanno –   che di fatto allunga di un altro anno, dunque fino al 31 dicembre 2024 il regime semplificatorio per dehors e tavolini all’aperto. Ribadiamo, in tal modo,  il nostro “basta a tavolino selvaggio “, già più volte espresso in occasione di precedenti proroghe “.

            Tanti i commenti lasciati dai sottoscrittori: “Vogliano che i marciapiedi tornino a svolgere la loro funzione” afferma una dei firmatari, “Non è possibile fare una passeggiata senza dover fare lo slalom tra i tavolini ” gli fa eco un altro, “I luoghi pedonali non sono più percorribili, e un buco di bar non può estendersi così” afferma un altro dei firmatari

            ” Oramai – puntualizza Capodanno – , da tempo, nel capoluogo partenopeo, così come in tante altre metropoli italiane, le aree pedonali e i marciapiedi hanno in gran parte perso la funzione per la quale furono realizzati, come ricorda anche la loro etimologia. Tra dehors, gazebo, ombrelloni, tavolini, sedie e orpelli vari, che continuano a essere installati al Vomero, l’ultimo in questi giorni nell’isola pedonale di via Luca Giordano, per i pedoni e segnatamente per le persone diversamente abili, con problemi di deambulazione, transitare nelle aree pedonali e sui marciapiedi si è trasformata in un’impresa titanica, a volte addirittura impossibile. Problemi che, nelle aree pedonali, si aggiungono a quelli per il transito dei mezzi autorizzati, tra i quali quelli di soccorso”.

            ” Sovente – aggiunge Capodanno – per superare gli ostacoli si è costretti a camminare sulle carreggiate correndo rischi immaginabili.  Per queste ragioni ho lanciato la petizione online indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, oltre che alla Camera dei Deputati e al  Senato della Repubblica affinché il suddetto emendamento venga ritirato o bocciato nel prosieguo dell’iter parlamentare per la conversione in legge del DDL Concorrenza. Ciò al fine di consentire, dal 1° gennaio dell’anno prossimo, di mettere in campo, in tempi rapidi, tutti i provvedimenti necessari, attivando le azioni consequenziali per liberare marciapiedi e carreggiate, con l’eliminazione, in particolare, di tutti quegli ostacoli che impediscono il normale e pacifico transito dei pedoni, in aperto contrasto con le normative al riguardo vigenti “.

Napoli: successo della petizione per l’apertura di uno store della Feltrinelli al Vomero: già raccolte oltre 800 firme

Tante le librerie e le sale cinematografiche di recente scomparse nell’ambito del quartiere collinare partenopeo

Vomero, cinema Arcobaleno: l’ultima sala cinematografica scomparsa

               ” Per le prossime festività natalizie potrebbe finalmente arrivare una buona notizia dopo tante notizie negative, segnatamente per gli aspetti legati alla cultura – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. Dopo la chiusura di antiche librerie, come Guida Merliani, Loffredo e Aricò, oltre al reparto editoriale dell’ex Fnac e più di recente di alcune delle storiche ” Boites des bouquinistes”, poste dinanzi al plesso scolastico Vanvitelli in via Luca Giordano, che hanno modificato l’originaria destinazione d’uso, ma anche di diverse sale cinematografiche, come l’Ariston, l’Arcobaleno, il Bernini, il Colibrì e l’Orchidea, laddove, nel contempo, specialmente negli ultimi tempi, si è assistito ad una proliferazione esponenziale di attività legate alla somministrazione di cibi e bevande, con bar, ristoranti e paninoteche che hanno occupato strade e piazze del quartiere collinare, a breve anche al Vomero potrebbe aprire uno store della Feltrinelli, la nota catena di librerie italiane “.

            ” Al riguardo – afferma Capodanno – la petizione online che ho lanciato sulla piattaforma change. org, presente al link: https://www.change.org/feltrinellialvomero , per dire sì all’apertura di una libreria Feltrinelli al Vomero, petizione indirizzata al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, al presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca e al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha superato le 800 sottoscrizioni. Tanti i commenti positivi lasciati dai firmatari “.

            ” Mi auguro – sottolinea Capodanno – che l’arrivo di un colosso dell’editoria nazionale, sulla collina avvenga in tempi rapidi e che  possa rappresentare il primo esempio di un’inversione di tendenza che veda, in occasione della chiusura di altre attività, l’apertura di luoghi di cultura, di aggregazione e di socializzazione, rappresentati segnatamente dalle librerie “.

            ” Così come è auspicabile, per gli stessi motivi – continua Capodanno – , che venga riaperta, trovandole una nuova più consona collocazione, la biblioteca comunale “Benedetto Croce”, l’unica biblioteca pubblica presente in un quartiere dove risiedono oltre 40mila napoletani, chiusa da prima della pandemia e mai più riaperta al pubblico tra le proteste delle tante persone che la frequentavano,  soprattutto degli studenti “.

            ” Il Vomero – puntualizza Capodanno -, specialmente in questo periodo, ha molto più bisogno di luoghi che alimentino la mente e la cultura, piuttosto che lo stomaco e la pancia. In particolare ne hanno bisogno le nuove generazioni, anche alla luce della recrudescenza, che si è manifestata in tanti quartieri della Città, ma che ha colpito segnatamente i cosiddetti quartieri bene del capoluogo partenopeo, tra i quali il Vomero, dei gravi fenomeni originati dal dilagare della criminalità minorile, con le cosiddette baby gang, così come riportati dagli organi d’informazione. Di certo il sapere e la conoscenza, veicolati anche attraverso incontri e dibattiti che trovano il loro luogo ideale nelle librerie, rappresentano un forte deterrente rispetto alla tentazione di propendere verso attività delinquenziali, anche emulando comportamenti purtroppo ampiamente propalati da alcuni prodotti cinematografi e televisivi e dall’uso sfrenato e incontrollato dei social “.

Napoli, San Martino: un muro puntellato da dieci anni!

Sotto lo sguardo attonito dei numerosi turisti che si recano a visitare i tanti beni artistici e ambientali presenti nell’area

San Martino, il muro puntellato da dieci anni

               Una delle zone più turistiche di Napoli, almeno potenzialmente, è certamente l’area di San Martino nel quartiere Vomero, da dove si può ammirare uno dei panorami più suggestivi e belli del capoluogo partenopeo e dove si trovano beni artistici e culturali unici al mondo. In attesa che diventi operativo, dall’inizio del 2024, il progetto del ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, con la creazione del polo autonomo “Musei nazionali del Vomero”, che comprenderà oltre quest’area con la Certosa, il museo di San Martino e Castel San’Elmo, anche la villa Floridiana con il museo Duca di Martina, in quest’area permangono problemi legati al degrado e all’abbandono. Simbolo del suddetto degrado resta il muro di contenimento, posto nei pressi dell’accesso al castello, che da oltre dieci anni, è stato puntellato con dei tiranti in legno, creando una struttura, afflitta da problemi legati al lungo tempo trascorso anche con la presenza di erbacce e rifiuti di ogni genere. In passato si era parlato di un contenzioso tra la Regione Campania e la Sovraintendenza per stabilire a chi competessero gli interventi di risanamento del suddetto muro al fine di eliminare la struttura provvisoria e restituire alla fruizione le attività commerciali i cui accessi si trovano lungo il suddetto muro, tra le quali diverse botteghe degli artigiani del corallo, presenti a San Martino dagli inizi degli anni ’30 del secolo scorso. Finalmente dopo tante denunce e petizioni sia dei residenti e dei comitati di zona di recente l’assessorato al demanio e al patrimonio della  regione Campania, alla quale compete l’intervento, ha annunciato che i lavori partiranno a breve e che per la prossima primavera il puntellamento in questione sarà finalmente rimosso, dopo i necessari interventi manutentivi. L’impegno di spesa indicato per quest’intervento è di oltre 600mila euro con lavori che oltre al risanamento del muro comporteranno anche il ripristino dei locali retrostanti. Naturalmente memori di precedenti esperienze negative continueremo a vigilare affinché i tempi indicati vengano finalmente rispettati.

Gennaro Capodanno

Vomero: eliminate i cassonetti per la raccolta degli abiti usati!

Soggetti a frequenti furti, con scarti abbandonati sulla strada

Cassonetto per abiti usati svuotato

            ” Gli abitanti del quartiere collinare del Vomero, in relazione agli aspetti legati alla sicurezza e all’ordine pubblico, oltre a combattere contro una criminalità dilagante, con una particolare attenzione a quella minorile, come testimoniano i frequenti fatti di cronaca nera, riportati dai mass media, devono fare i conti quotidianamente anche con una delinquenza, fatta di ladruncoli e lestofanti, dedita a scippi e furti “. E’ l’amara analisi di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, da tempo in prima linea nel segnalare lo stato di abbandono e di degrado nel quale è oramai caduto uno dei cosiddetti quartieri “bene” del capoluogo partenopeo.

            ” Ad essere presi di mira, sempre con maggior frequenza, sono anche i cassonetti per la raccolta degli abiti usati – puntualizza Capodanno -. Un servizio, istituito nel 2012 dall’Asìa, l’azienda speciale per l’igiene ambientale, per venire incontro alle esigenze dei napoletani che, specialmente nei periodi di cambi di stagione, non sapevano come liberarsi di abiti e accessori che non intendevano più utilizzare “.

            ” Una raccolta – prosegue Capodanno – che, oltre che finalizzata a dare un contributo all’ambiente, nelle intenzioni doveva avere anche un’importante ricaduta umanitaria, dal momento che i materiali, perlopiù abiti ma anche borse, tende, biancheria, cappelli, maglieria, coperte, cuscini, scarpe appaiate e altri accessori tessili in buono stato,  una volta conferiti nelle 750 postazioni che sono state installate, distribuite su tutto il territorio cittadino, dopo gli opportuni trattamenti, dovrebbero essere utilizzati per finanziare iniziative umanitarie della Caritas “.

            ” Ma – sottolinea Capodanno -, nonostante la sostituzione, avvenuta nel 2016, dei precedenti cassonetti, soggetti a frequenti episodi di scasso con conseguente furto di abiti, con un nuovo modello anti-intrusione, e benché sui nuovi contenitori campeggi l’avvertimento che la sottrazione dei materiali “è punibile a norma di legge”, continuano, anche in pieno giorno, i furti d’indumenti che, presumibilmente, finiscono, almeno in parte, per essere rivenduti al mercato nero, lasciando però molti dei materiali scartati sulla strada “.

            Capodanno a causa del ripetersi di siffatti episodi, senza che fino a oggi si sia potuto porre un argine ai furti effettuati svuotando i cassonetti, al fine di stroncare un fenomeno che prende sempre più piede e che potrebbe avere anche altre implicazioni, come quella, riportata, pure in un recente passato, da alcuni organi d’informazione, che lascia intravedere la possibilità che gli indumenti usati trafugati possano essere utilizzati come letti di combustione per lo smaltimento dei rifiuti tossici, lancia la proposta di eliminare tale servizio di raccolta dalle strade cittadine.

Napoli, parco Mascagna: se gli alberi potessero parlare…lo struggente messaggio posto su uno degli alberi abbattuti

Via Pacio Bertini, la ceppaia con il messaggio

Se gli alberi potessero parlare…. Questo lo struggente messaggio che si legge sulla ceppaia di uno dei tanti alberi abbattuti di recente nell’area del parco Mascagna, posta a confine dei quartieri del Vomero e dell’Arenella: ” Volevo vivere per gli anziani, per i bambini, qualcuno aveva deciso diversamente. Ma io vivo nei vostri cuori! “.

Napoli, piazza degli Artisti: da domani nuovo dispositivo di traffico. Caos annunciato per tutto il periodo natalizio!

Allucinante collocare una fiera natalizia nella piazza più trafficata della collina, peraltro con un cantiere in corso e a pochi passi da due aree mercatali

Piazza degli Artisti: il grafico del nuovo dispositivo con gli stalli della fiera natalizia

            ” Anche quest’anno nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella si terranno le fiere natalizie – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero -. Infatti con la disposizione dirigenziale n. 334 del 13/11/2023, sono stati pubblicati i relativi bandi per le fiere del Natale 2023, attualmente in fase di allestimento. Le strade e le piazze prescelte sono l’area pedonale compresa tra le vie Kauffmann e Bertini, nei pressi del parco Mascagna, nella quale è prevista la collocazione di 37 stalli, dove in questi giorni è stato installato il cantiere per i lavori all’interno del parco. Altri 10 stalli saranno collocati sia in via Enrico Alvino che in Piazza Muzii. Infine 22  saranno gli stalli da collocare in piazza degli Artisti. Per un totale dunque di 79 stalli “.

            ” Mugugni e proteste sta suscitando proprio la scelta di collocare una delle fiere in piazza degli Artisti, dove peraltro di recente è stato istituito il cantiere per i lavori all’albero monumentale presente nella piazza, cantiere che per tutta la durata della fiera dovrà dunque coesistere con quest’ultima con conseguenze immaginabili  – sottolinea Capodanno -. Una piazza che a seguito della pedonalizzazione di via Luca Giordano, è di fatto diventata uno snodo fondamentale per la viabilità nell’ambito della municipalità collinare. La presenza della fiera natalizia creerà certamente, come già avvenuto negli anni passati, ulteriori problemi dal momento che già attualmente il traffico in quella zona si paralizza con notevoli ripercussioni su tutta l’area circostante. Da osservare altresì che parte dell’area area occupata dalla fiera era stata precedentemente adibita alla sosta dei carri gru per la rimozione delle autovetture in sosta vietata, i quali adesso dovranno trovare una diversa collocazione fino al termine della fiera “.

            ” Inoltre – puntualizza Capodanno – per poter collocare i 22 stalli in piazza degli Artisti sarà adottato un nuovo dispositivo di traffico, in vigore per tutta la durata della fiera, dispositivo che prevede il divieto di transito veicolare nella rotatoria e nel tratto della piazza compreso tra la confluenza con via Giuseppe Recco, l’isola spartitraffico ubicata di fronte il civ. 39 e il tratto da via Giuseppe Recco alla confluenza di via Luca Giordano, con la creazione di un’area pedonale dove sarà vietata anche la sosta, nonché  il divieto di sosta per l’intera giornata, con rimozione forzata, nell’area antistante l’isola spartitraffico, con conseguente sospensione degli stalli per i motoveicoli ivi posizionati, al cui posto verranno allestiti alcuni stalli del mercatino. Infine è previsto lo spostamento delle campane della raccolta differenziata, presenti sull’ isola spartitraffico rialzata, sul bordo verso via San Gennaro ad Antignano. Il tutto secondo quanto indicato nel grafico allegato al bando in questione “.

            “ In verità  – sottolinea Capodanno – per una fiera natalizia, fatta per l’esposizione e il commercio di soli prodotti tipici del periodo, come addobbi e pastori, sarebbe stato più opportuno, anche tenendo conto della presenza del cantiere installato in piazza degli Artisti e del traffico già caotico, aggravato dalla riduzione degli stalli di sosta per auto e moto, l’utilizzazione, di luoghi come il piazzale di San Martino, la qual cosa avrebbe potuto comportare anche una ricaduta sul piano turistico, senza incidere sul traffico già caotico che si registra sulla collina “.

            “ Tornando a piazza degli Artisti – puntualizza Capodanno – va anche considerato che a pochi passi si trova il mercato all’aperto di via Annella di Massimo cosi come la fiera che verrà collocata nelle vie Kaufmann e Bertini, si terrà nei pressi dell’area mercatale di via Casale de Bustis. Una concentrazione di mercati all’aperto che, nel periodo natalizio, potrebbe creare non pochi problemi e non solo per la viabilità ma anche per la sicurezza “.

            “ Con l’occasione – conclude Capodanno – sollecitiamo gli uffici preposti  affinché venga assicurato, anche incrementando la presenza del personale addetto, che, durante tutto il periodo di permanenza, le fiere natalizie collocate nelle strade della municipalità collinare rispettino tutti i requisiti attualmente previsti da norme e regolamenti, con particolare riferimento a quelli relativi alla sicurezza, all’ordine pubblico, alla viabilità e alla tutela dell’igiene pubblica, nonché che vengano mantenuti tutti gli obblighi e i requisiti indicati nei rispettivi bandi, anche attraverso continui e costanti controlli da effettuare durante lo svolgimento delle fiere, pure per evitare che, insieme agli operatori autorizzati, si manifesti, come già accaduto negli anni scorsi, la presenza di abusivi privi delle necessarie autorizzazioni “.

Parte dal Vomero l’appello per l’installazione delle luminarie natalizie

A Napoli si riscontrano gravi ritardi. In anni trascorsi le luminarie erano già state installate

Via Scarlatti: luminarie installate in passato

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, lancia un appello ai vertici istituzionali e alle associazioni di categoria, chiedendo uno sforzo congiunto e immediato affinché la popolosa municipalità collinare partenopea, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, anche prima delle oramai imminenti festività natalizie, non resti al “buio”, priva delle caratteristiche luminarie, auspicando altresì che a differenza degli anni scorsi, essa venga illuminata in maniera diffusa, e non solo in alcune strade e piazze, anche come deterrente per combattere la grave crisi determinata del settore commerciale.

            “ Questo appello – sottolinea Capodanno – è motivato dal dato che, a meno di due settimane dalla festa dell’Immacolata che tradizionalmente apre il periodo natalizio,  lungo le strade e le piazze, a partire da quelle principali  come via Scarlatti, via Luca Giordano e piazza Vanvitelli, a tutt’oggi non si registra alcuna presenza di luminarie natalizie “.

            ”  Va rimarcato, al riguardo – puntualizza Capodanno -, che la crisi del settore con la chiusura di tante attività, molte delle quali storiche, crisi che da tempo affligge  il terziario commerciale, il quale, nell’area collinare, vanta una notevole presenza, con, nel solo quartiere Vomero, oltre 1.600 esercizi a posto fisso, alcuni dei quali della grande distribuzione, potrebbe acuirsi dopo le festività natalizie. Molti operatori del settore notoriamente confidano in questo periodo di fine anno per cercare di superare il difficile momento e affrontare l’anno prossimo con maggiore serenità “.

            “ Illuminare le strade della zona commerciale per eccellenza a Napoli – continua Capodanno – è certamente un modo per venire incontro alle esigenze di un settore che garantisce possibilità occupazionali a migliaia tra operatori e addetti, considerando anche l’indotto, ma serve anche a vivificare strade e piazze, che altrimenti resterebbero praticamente al buio, dando così un tocco di allegria in un periodo particolarmente difficile come quello attuale “.

            “Per questo – conclude Capodanno – ci auguriamo che, in tempi rapidi, strade e piazze dei quartieri del Vomero e dell’Arenella, possano, nell’ambito di un progetto più complessivo che preveda anche una serie di attività per tutto il periodo natalizio,  essere addobbate e rallegrate  con l’accensione delle luminarie natalizie “.

Napoli, parco Mascagna: abbattuto anche l’albero all’ingresso su via Pacio Bertini

Aumentano le proteste dei residenti per il taglio indiscriminato delle essenze arboree del parco

Parco Mascagna: l’albero abbattuto all’ingresso su via Pacio Bertini

             “  Nonostante le proteste dei cittadini proseguono le operazioni della ditta incaricata dei lavori nel parco Mascagna, con l’abbattimento di altre alberature, avvenuto stamattina, che si aggiungono a quelle dei giorni scorsi. Le proteste sono generate da quella che si sta delineando come una vera e propria ecatombe delle specie arboree presenti nel parco in questione, le quali, in origine, erano 137 ma che erano state già decimate nel corso delle precedenti chiusure, in particolare nel 2018, quando il parco fu chiuso per diversi mesi a seguito della caduta di un albero. A cadere sotto i colpi delle motoseghe stamattina è stato anche l’albero presente dalla creazione del parco, nell’emiciclo antistante l’ingresso su via Pacio Bertini, un albero bellissimo, molto ammirato, specialmente dai bambini,  che, in verità, sembrava in perfette condizioni di salute e che forse avrebbe avuto bisogno solo di essere potato. Tutti gli alberi abbattuti oramai giacciano, con rami e tronchi ridotti a pezzi, accatastati all’interno del parco “. A intervenire, anche a sostegno delle giuste proteste dei residenti, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, più volte intervenuto per sollecitare i lavori in questione, il quale ha promosso anche un petizione online per sollecitare la riapertura del parco in tempi rapidi, petizione che, in poco tempo, ha toccato il traguardo di circa 300 sottoscrizioni.

            ” La protesta – puntualizza Capodanno – è nata dalla necessità di conoscere nel dettaglio, attraverso la presentazione della documentazione del caso, le motivazioni per le quali si sta procedendo all’abbattimento delle alberature invece che a una semplice potatura. Anche perché la lista degli alberi da abbattere sembra che sia abbastanza lunga col rischio che delle vecchie essenze arboree ne rimangano ben poche. Al riguardo è stato chiesto anche un incontro all’assessorato al verde del Comune di Napoli per ricevere i chiarimenti del caso “.

            ” E’ auspicabile – sottolinea Capodanno – che l’assessorato al verde faccia conoscere, in tempi rapidi e nel dettaglio, anche tempi e modalità dei lavori, con particolare riferimento all’abbattimento delle alberature presenti nel parco comunale. Anche al fine di garantire che, a differenza di quanto avvenuto nell’intervento del 2018, non vengano poi lasciate in sito le sole ceppaie ma si proceda a piantare nuove essenze arboree al posto di quelle eliminate, ripristinando se non addirittura aumentando il patrimonio arboreo originariamente presente nel parco in questione  “.

            ” Continueremo a seguire le travagliate vicende del parco Mascagna – assicura Capodanno -, con l’auspicio che possa essere restituito alla piena fruizione in tempi rapidi,  dal momento che è chiuso già dal 7 settembre scorso, privando soprattutto i bambini accompagnati e le persone anziane dell’unico polmone di verde pubblico attrezzato a disposizione in un’area densamente abitata, posta a confine tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella “.

Napoli: intitolate lo slargo dinanzi alla stazione superiore della funicolare di Chiaia ad Alighiero Noschese!

Rinnovata la richiesta in occasione dell’anniversario della nascita dell’artista

TTC Club, anno 1980: il premio Noschese al gruppo de “La Smorfia”

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, che già nel 1980, l’anno seguente alla tragica scomparsa del grande artista, promosse a Napoli il “Premio Alighiero Noschese”, il quale, nella prima edizione, fu assegnato ad artisti come Roberto Murolo e  il trio “La Smorfia” con Troisi, Arena e De Caro, e che in occasione del 40esimo anniversario dalla morte del più grande imitatore di tutti i tempi, l’indimenticato e indimenticabile Alighiero Noschese, il quale nacque in via Palizzi, nel quartiere del Vomero, il 25 novembre 1932, aveva inoltrato all’assessore con delega alla toponomastica del Comune di Napoli, un’apposita istanza perché finalmente a uno dei personaggi dello spettacolo più amati dagli italiani, scomparso prematuramente il 3 dicembre 1979, fosse intitolata una strada del capoluogo partenopeo, in prossimità dell’anniversario della nascita del grande artista, che cadrà appunto il 25 novembre prossimo, ritorna sulla vicenda.

            ” Dopo la mia richiesta – afferma Capodanno – la commissione toponomastica del Comune di Napoli, nel corso di una riunione svoltasi a dicembre del 2020, approvò la proposta d’intitolare lo slargo pedonale antistante alla stazione della funicolare di Chiaia prospiciente sulla via Domenico Cimarosa con l’istituzione del toponimo largo Alighiero Noschese. Da allora sono trascorsi quasi tre anni ma del completamento dell’iter, anche con l’apposizione della targa con l’intitolazione, non si è saputo più nulla “. 

         “ Un’intitolazione  – afferma Capodanno – per la quale mi batto da anni e che, per la verità, avrebbe dovuto trovare attuazione da tempo a Napoli, così come è già avvenuto in altre città, come a Roma e a S. Giorgio a Cremano. Proprio in quest’ultima località, quattro anni fa, è stata anche inaugurata l’opera “Ricominciamo da qui”, quale omaggio sia ad Alighiero Noschese sia a Massimo Troisi, con un titolo palesemente ispirato dal primo film diretto dallo stesso Troisi “Ricomincio da tre”, uscito nel 1981, ambientato proprio a San Giorgio a Cremano “.

            ” E’ auspicabile  – conclude Capodanno – che anche la città che gli diede i natali, seppure dopo oltre 40 dalla  morte, ricordi il “Fregoli delle voci”, completando, in tempi rapidi, le procedure amministrative successive all’approvazione della commissione toponomastica cittadina. Quando ciò accadrà, per Alighiero Noschese, come per altri artisti che hanno dato lustro a Napoli, contribuendola a farla conoscere in tutto il mondo, varrà, ancora una volta, il noto detto: “Meglio tardi che mai” “.

Napoli: lanciata la “Notte bianca al Vomero” per la riapertura della biblioteca comunale “Benedetto Croce”

Adesioni online al link: https://www.change.org/nottebiancacroce

Caduti nel vuoto tutti gli appelli per trasferirla in locali più idonei

Biblioteca comunale Croce, chiusa da da quasi quattro anni

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, traendo spunto dalla mobilitazione che si sta registrando per salvare le librerie di Port’Alba, preso atto che tutte le richieste fino ad oggi formulate al Comune di Napoli per trovare una nuova collocazione dell’unica biblioteca comunale del Vomero, intitolata al filosofo Benedetto Croce, oramai chiusa da anni, lancia la proposta di una “Notte bianca del Vomero” per riaprire l’importante presidio culturale del quartiere collinare.

            ” In verità – esordisce Capodanno –  la notizia che i locali posti al piano terra del polifunzionale di via Morghen, 84, di proprietà del Comune di Napoli, dovevano essere liberati da cose e persone,  il 10 gennaio di quest’anno, a seguito della diffida, inoltrata il 6 dicembre dell’anno scorso dall’ufficio patrimonio dell’amministrazione comunale, alla fondazione Francesco De Martino che dal 2009 occupa quei locali, senza che risulti mai sottoscritto il contratto d’uso, avevano fatto pensare che la biblioteca comunale Croce, trasferita nel 2008 nei locali posti in via De Mura, al piano interrato dell’edificio scolastico Vanvitelli, locali chiusi al pubblico da prima della pandemia, quindi da quasi quattro anni, potesse tornare nella sede che le era stata destinata fin dalla costruzione dell’edificio di via Morghen, dalla quale fu trasferita proprio per far posto alla succitata fondazione “.

            ” Ma purtroppo – afferma Capodanno – nonostante i numerosi appelli e le proteste delle tante persone che, in passato, frequentavano la biblioteca vomerese, dove peraltro si svolgevano numerosi eventi culturali, a tutt’oggi nulla è cambiato e il trasferimento nella nuova sede non è stato ancora effettuato mentre i locali dell’attuale sede restano sbarrati con l’ingresso sommerso da rifiuti di ogni genere “.

            ” Una vicenda – aggiunge Capodanno – che crea non poche preoccupazione sullo stato del notevole patrimonio librario conservato nella suddetta biblioteca, abbandonato per così lungo tempo in locali umidi e privi di luce. In che condizioni lo si troverà, una volta che si riuscirà a entrare nei locali dove è custodito? Sarà  ancora recuperabile e leggibile? Sono le domande che ci poniamo e alle quali vorremmo risposte “.

            “ Quando ero presidente della circoscrizione, negli anni ’80  – puntualizza Capodanno -, intrapresi una vera e propria battaglia per trasferire la biblioteca Croce nella nuova sede comunale della circoscrizione, posta in via Morghen, 84, in locali ampi e luminosi, posti al piano terra di una palazzina strappata all’utilizzo originario, fissato dall’allora sindaco-commissario Valenzi, a silos multipiano per parcheggi. Successivamente, nel 2009, i locali della biblioteca, senza che venissero mai chiariti i motivi di una tale decisione, vennero destinati a sede di una delle tante fondazione che, negli ultimi anni, sono state create nel capoluogo partenopeo.  Da qui scaturì il trasferimento della biblioteca comunale in via De Mura. Eppure il Vomero, con i suoi circa 50mila residenti, avrebbe sicuramente bisogno di più di un luogo pubblico per fare cultura, anche come punti d’incontro e di aggregazione, dopo la chiusura di diverse librerie, come Guida e Loffredo, e di numerose sale cinematografiche “.

            ” Successivamente alla chiusura dei locali in via De Mura – puntualizza Capodanno – sono state tantissime le richieste inoltrate al Comune di Napoli per sapere se e quando la biblioteca comunale, unica biblioteca pubblica presente sul territorio del quartiere Vomero, sarebbe stata riaperta. Ma a esse non è stato mai dato riscontro operativo, la qual cosa ha alimentato, tra l’altro, le giuste proteste, purtroppo inascoltate, anche da parte delle tante persone, in particolare dei numerosi giovani, che frequentavano in passato i locali in questione, pure per ragioni di studio “.

            ” A questo punto – conclude Capodanno -, invito tutti gli interessati, segnatamente gli intellettuali, gli artisti, gli scrittori, gli editori, i librai oltre che le associazioni e i comitati di zona, in uno ai tanti cittadini interessati a dare il proprio assenso all’iniziativa. Per aderire è stata creata una petizione online sulla piattaforma change org al link:  https://www.change.org/nottebiancacroce “.

Napoli, parco Mascagna: tra le proteste dei cittadini continua l’abbattimento degli alberi

Mentre altri alberi sono stati capitozzati. Si chiede di conoscere modalità e criteri alla base delle procedure in atto

Parco Mascagna: alcuni degli alberi abbattuti

             “  Tra le proteste dei cittadini proseguono le operazioni della ditta incaricata dei lavori nei parco Mascagna. Le proteste sono generate da quella che si annuncia come una nuova mattanza, che si aggiunge a quelle già effettuate in precedenza, senza che siano avvenute le opportune sostituzioni, degli alberi presenti all’interno del parco. Diverse di questi ultimi giacciano con rami e tronchi ridotti a pezzi lungo il lato del parco su via Niccolò Piccini ma si teme che altre seguiranno nei prossimi giorni. Altri alberi più che potati appaiono capitozzati, con la presenza del solo tronco “. A intervenire, anche a sostegno delle giuste proteste dei residenti, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, più volte intervenuto per sollecitare i lavori in questione, il quale ha promosso anche un petizione online per sollecitare la riapertura del parco in tempi rapidi, trattandosi dell’unica area a verde pubblico a disposizione delle migliaia di residenti in un’area posta a confine tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella, petizione che, in poco tempo, ha toccato il traguardo di circa 300 sottoscrizioni.

            ” La protesta – puntualizza Capodanno – nasce dalla necessità di conoscere nel dettaglio, attraverso la presentazione della documentazione del caso, le motivazioni per le quali si sta procedendo all’abbattimento delle alberature invece che a una semplice potatura, laddove necessaria. Anche perché gli alberi già abbattuti sembra che siano i primi di una lunga lista. Al riguardo è stato chiesto un incontro all’assessorato al verde del Comune di Napoli per ricevere i chiarimenti del caso “.

            ” E’ auspicabile – sottolinea Capodanno – che la richiesta di’incontro urgente inoltrata per conoscere nel dettaglio anche tempi e modalità dei lavori, con particolare riferimento alla necessità di procedere all’abbattimento delle alberature presenti nel parco comunale, trovi un immediato riscontro “.

            Nell’occasione Capodanno assicura, anche i sottoscrittori della petizione, che continuerà a seguire le travagliate vicende parco Mascagna, con l’auspicio che possa essere restituito alla piena fruizione in tempi rapidi dal momento che è chiuso già dal 7 settembre scorso, privando soprattutto i bambini accompagnati e le persone anziane dell’unico polmone di verde pubblico attrezzato a disposizione nella zona.

Napoli: al Vomero giornata dell’albero con tante fossette vuote

Ad aggravare il quadro negativo la chiusura del parco Mascagna

Vomero: via Cimarosa

            Nella giornata nella quale si celebra la festa nazionale dell’albero, Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, fa il punto sulla situazione drammatica del patrimonio arboreo pubblico nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i territori del Vomero e dell’Arenella, dove risiedono circa 120mila napoletani, dando ancora una volta voce alle tante proteste che, da tempo, si sollevano da parte degli abitanti della popolosa area collinare per chiedere, tra l’altro, che le tante fonti d’albero ancora vuote o con la presenza di alberi morti  vengano riempite con nuove essenze arboree, senza che però gli uffici comunali competenti a tutt’oggi abbiano provveduto a quanto richiesto, con centinaia di fossette, presenti sul territorio municipale, che da anni attendono una nuova alberatura stradale.

            ” In molti casi – puntualizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – nelle fonti sono ancora presenti le ceppaie  degli alberi abbattuti, che andrebbero rimosse per fare spazio immediatamente alle nuove alberature. Ma molti sono anche gli alberi morti mai rimossi “.

            ” Purtroppo il Vomero oggi è uno dei quartieri meno verdi d’Europa con appena mezzo metro quadrato di verde a disposizione per ogni abitante – continua Capodanno – e, se non avessimo la fortuna di avere sul territorio il parco della Floridiana, che si è salvato dalla speculazione edilizia la quale ha distrutto gran parte del verde presente in quello che un tempo era conosciuto come “quartiere dei broccoli”, la situazione sarebbe ancora peggiore. L’opera di cementificazione, avvenuta a partire dagli anni ’60 e che purtroppo è continuata anche negli anni successivi, ha infatti eliminato le tante aree verdi presenti, sostituendole con palazzoni di sette piani e oltre. Da settembre scorso la situazione è ulteriormente peggiorata, con la chiusura del parco comunale Mascagna, per problemi di sicurezza “.

            ” Si aggiunga – sottolinea Capodanno – che molte delle alberature stradali, costituite per lo più da filari di platani, che caratterizzavano il quartiere collinare sin dalla nascita del “rione Vomero”, continuano ad essere afflitte da tempo da numerose patologie mai curate, a partire dal cosiddetto cancro colorato, che ne ha comportato la decimazione, senza che, in molti casi, si sia provveduto alla loro sostituzione. Inoltre ogni anno i platani residui devono subire l’attacco della Corythucha ciliata, un tingide più conosciuto come cimice del platano”.

            ” Con l’occasione – conclude Capodanno – si sollecitano l’assessorato al verde e gli uffici comunali preposti affinché,  oltre agli interventi di potatura, da effettuare in questo periodo stagionale, dal momento che in diverse strade le alberature arrivano alle abitazioni dei piani alti degli edifici, sia prevista anche l’immediata messa a dimora di nuove essenze arboree lungo tutte le strade e le piazze del quartiere che ne sono ancora prive, previa rimozione, laddove ancora presenti, di ceppaie e alberature morte “.

Napoli, parco Mascagna: iniziati i lavori. Abbattuto il primo albero

Tra le proteste dei cittadini che temono interventi indiscriminati

Parco Mascagna

             “ Stamattina, tra le proteste dei cittadini presenti, è iniziata quella che si annuncia come una nuova mattanza, la quale si aggiungerebbe a quelle già effettuate in precedenza, senza che siano avvenute le opportune sostituzioni, delle alberature stradali nel parco Mascagna a seguito dell’avvio dei lavori di riqualificazione, lavori che dovevano iniziare operativamente ieri e invece sono stati rinviati ad oggi, senza nessuna informazione al riguardo. Proteste generate dal fatto che è stato abbattuto un albero, posto a valle, nello spazio per le persone anziane “. A intervenire, anche a sostegno delle giuste proteste dei residenti, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, più volte intervenuto per sollecitare i lavori in questione, il quale ha promosso anche un petizione online per sollecitare la riapertura del parco, unica area a verde pubblico a disposizione delle migliaia di residenti in un’area posta a confine tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella, petizione che, in poco tempo, ha toccato il traguardo di circa 300 sottoscrizioni.

            ” La protesta – puntualizza Capodanno – nasce dalla necessità di conoscere nel dettaglio, attraverso la presentazione della documentazione del caso, le motivazioni per le quali si procede all’abbattimento delle alberature invece che a una semplice potatura. Anche perché l’albero abbattuto oggi pare che sia il primo di una lunga lista. Al riguardo sono stati chiesti chiarimenti urgenti all’assessorato al verde del Comune di Napoli “.

            ” E’ auspicabile – sottolinea Capodanno – che la richiesta di’incontro urgente inoltrata all’assessore al verde per conoscere nel dettaglio tempi e modalità dei lavori con particolare riferimento alla necessità di procedere all’abbattimento delle alberature presenti nel parco comunale, trovi un immediato riscontro “.

            Nell’occasione Capodanno assicura, anche i sottoscrittori della petizione, che continuerà a seguire le travagliate vicende parco Mascagna, dando tutte le informazioni del caso attraverso i canali social.

“Perché non istituire a Napoli anche la giornata cittadina per la cultura del broccolo?” L’ironica proposta di Gennaro Capodanno

Dopo le due delibere di Giunta comunale che istituiscono le giornate per la cultura del caffè e per quella del baccalà

Napoli, 11 maggio 1885: posa della prima pietra del “Nuovo Rione”

            ” Napoli oramai è diventata la capitale europea delle sagre e delle feste. Come se non bastassero quelle già in atto, la Giunta comunale ha, di recente, approvato due distinte delibere per istituire nel capoluogo partenopeo una giornata cittadina dedicata alla cultura del caffè, da celebrare il 10 dicembre di ogni anno, e una giornata dedicata alla cultura del baccalà, che cadrà il primo venerdì di dicembre di ogni anno. A quando il giorno della cultura del broccolo, prodotto certamente più noto, dalle nostre parti, del baccalà, e che un tempo rese famoso il quartiere Vomero, che prima della cementificazione selvaggia degli anni sessanta, era conosciuto come “quartiere dei broccoli”? Il giorno potrebbe essere l’11 maggio di ogni anno. Fu infatti l’11 maggio del 1885 che, con la posa della prima pietra , alla presenza dei sovrani, si diede inizio alla realizzazione del “Nuovo Rione”, l’attuale Vomero, operazione che stravolgerà l’originaria destinata agricola del quartiere collinare, trasformandolo nel  più densamente popolato del capoluogo partenopeo, con una densità che attualmente si attesta intorno ai  21mila abitanti a chilometro quadrato  “. E’ quanto dichiara, con malcelata ironia, Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero.

Napoli, parco Mascagna: ennesimo flop per i lavori di riqualificazione, la cui partenza era stata annunciata per oggi

Grande delusione tra i residenti presenti che hanno atteso inutilmente l’inizio delle operazioni

Parco Mascagna, chiuso da settembre scorso

            “ Era stato annunciato per oggi, 20 novembre, l’inizio dei lavori di riqualificazione del parco Mascagna, con interventi di potatura o abbattimento lungo la fascia perimetrale del parco Mascagna, dopo un’attesa durata l’intera mattinata non si è visto nessuno e non si sono osservati operai al lavoro mentre gli ingressi erano chiusi con i catenacci. L’ennesimo annuncio flop, propalato attraverso i mass media, a seguito delle manifestazioni di protesta “. A manifestare la delusione  dei cittadini, presenti anche  stamattina per assistere finalmente, dopo oltre due mesi di chiusura, all’inizio dei lavori, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, più volte intervenuto per sollecitare i lavori in questione, il quale ha promosso anche un petizione online per sollecitare la riapertura del parco, unica area a verde pubblico a disposizione delle migliaia di residenti in una zona posta a confine tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella, petizione che, in poco tempo, ha toccato il traguardo di circa 300 sottoscrizioni.

Napoli, parco Mascagna: stamani manifestazione di protesta dinanzi ai cancelli chiusi di via Ruoppolo

Tanti i dubbi e le perplessità sollevati dai partecipanti, rimasti senza risposta, per l’assenza di rappresentanti dell’amministrazione comunale

Via Ruoppolo: parco Mascagna chiuso

            Perplessità a preoccupazioni sono state espresse stamani dai partecipanti alla manifestazione di protesta che si è svolta in via Ruoppolo, dinanzi ai cancelli chiusi dal 7 settembre scorso, quindi da bel due mesi e mezzo, del parco comunale Mascagna. A raccogliere le perplessità e i dubbi espressi dai partecipanti, tra i quali tanti bambini e persone anziane, sul progetto di riqualificazione dell’area a verde è stato Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, più volte intervenuto per sollecitare i lavori in questione, il quale ha promosso anche un petizione online per sollecitare la riapertura del parco, unica area a verde pubblico a disposizione delle migliaia di residenti in un’area posta a confine tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella, petizione che, in poco tempo, ha toccato il traguardo di circa 300 sottoscrizioni.

            ” Mi sarei aspetto anche la partecipazione di qualche rappresentante istituzionale, a partire dall’assessore al verde Santagada – esordisce Capodanno -. invece non si è visto nessuno. Dunque le domande dei cittadini sono rimaste, al momento, senza risposte. I primi dubbi sono sorti rispetto alla tempetistica, visto i lavori iniziano quasi in concomitanza con l’installazione dei 37 stalli della fiera natalizia che, nel periodo dal 23 novembre prossimo e fino al 9 gennaio dell’anno prossimo verranno collocati lungo il perimetro esterno del parco, per l’esattezza in via Angelica Kauffmann e in via Pacio Bertini. Come potranno coesistere la fiera natalizia, che abitualmente richiama tantissime persone, e il cantiere del parco, garantendo la sicurezza? “.

            ” Un’altra questione sollevata – sottolinea Capodanno – è in relazione a una paventata insufficienza dei fondi stanziati per far fronte a una gara che è stata “aggiudicata con un ribasso del 35%”, si legge nel volantino distribuito ai partecipanti alla manifestazione, anche tenendo conto dell’ampiezza del progetto che prevede la realizzazione di una serie di funzioni nuove all’interno del parco. Insomma c’è la preoccupazione che i soldi finiscano e, di conseguenza, i lavori vengano fermati con il rinvio alla calende greche della restituzione alla piena fruibilità “.

            ” Altro aspetto è legato alla salvaguardia delle alberature – afferma Capodanno -. Troppi gli alberi tagliati all’interno del parco in alcuni interventi precedenti, come testimoniato da numerose ceppaie ancora presenti nelle aiuole. Alberi che non sono stati mai sostituiti. Adesso si teme che la stessa sorte possa toccare ad altre alberature. Al riguardo, su uno dei cartelli affissi stamattina sui cancelli del parco, si legge: “Non toccate gli alberi dei giardinetti”. Preoccupazione avallata dal fatto che, nel comunicato pubblicato sul sito internet del Comune di Napoli si legge: “Da lunedì 20 novembre, partiranno i lavori di riqualificazione con attività di potatura e abbattimento lungo la fascia perimetrale del Parco Mascagna” “.

            ” Ma la preoccupazione maggiore riguarda la futura destinazione del parco, a seguito dei lavori di riqualificazione – puntualizza Capodanno – Questo parco, che ha un’estensione di appena 12mila metri quadrati, viene frequentato perlopiù da persone anziane, che trascorrono il tempo giocando a carte su tavolini e sedie nelle aree a tanto predisposte, e da bambini accompagnati, che possono così fruire di una delle poche aree a verde con giostrine presenti sulla collina vomerese. Orbene si teme che le troppe funzioni previste nel progetto, le quali, rispetto a quelle già presenti, ne prevedono di nuove, quali un’area fitness, un orto didattico, un’area cani e anche un’area ristoro, possano sovrapporsi tra di loro creando peraltro conflitti tra le varie fasce di frequentatori, con presumibile conseguente degrado “.

            ” Ci auguriamo – conclude Capodanno – che alle perplessità e ai dubbi espressi degli abituali frequentatori del parco, l’amministrazione comunale voglia fornire, in tempi rapidi, le risposte del caso, anche con un’eventuale adeguamento del progetto attuale, che tenga conto delle richieste dei cittadini, ma soprattutto garantendo che i lavori terminino in tempi brevi, anche prima dei quattro mesi previsti, i quali, proprio a ragione della limitata estensione del parco, appaiono decisamente troppi. Con l’impegno che continueremo a seguire la vicenda e con l’auspicio che  il parco possa essere riaperto al pubblico al più tardi per l’inizio della prossima primavera “.

Napoli: dal Vomero un pressante appello per le luminarie natalizie

Napoli del tutto abbandonata mentre a Salerno la prossima settimana si accendono le “luci d’artista” per la gioia di residenti e turisti

Luminarie al Vomero nel novembre del 2020

     Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, facendosi interprete delle preoccupazioni al riguardo di residenti e commercianti lancia un appello all’amministrazione comunale e alle associazioni di categoria, chiedendo uno sforzo congiunto e immediato affinché il popoloso quartiere collinare del Vomero non resti al “buio”, privo delle caratteristiche luminarie, auspicando altresì che venga illuminato in maniera diffusa e non solo in alcune strade e piazze in tempi rapidi.

            “ Al Vomero – afferma Capodanno – , a poco più di due settimane dalla festa dell’Immacolata, a parte qualche notizia presente sui mass media sulla volontà di realizzare progetti nelle singole municipalità, resta il dato che lungo le strade e le piazze, a partire da quelle principali  come via Scarlatti, via Luca Giordano e piazza Vanvitelli, a tutt’oggi non si registra alcuna presenza di luminarie natalizie “.

            ”  Va sottolineato, al riguardo – sottolinea Capodanno -, che la crisi del settore con la chiusura di numerose attività, molte delle quali storiche, crisi che da tempo affligge  il terziario commerciale, il quale, nel quartiere collinare, vanta una notevole presenza, con oltre 1.600 esercizi a posto fisso, alcuni dei quali della grande distribuzione, potrebbe acuirsi dopo le festività natalizie. Molti operatori del settore, notoriamente, confidano in questo periodo di fine anno per cercare di superare il difficile momento e affrontare l’anno prossimo con maggiore serenità “.

            “ Illuminare le strade del quartiere commerciale per eccellenza a Napoli – puntualizza  Capodanno – è certamente un modo per venire incontro alle esigenze di un settore che garantisce possibilità occupazionali a migliaia tra operatori e addetti, considerando anche l’indotto, ma serve anche a vivificare strade e piazze, che altrimenti resterebbero praticamente al buio, richiamando così anche l’attenzione di turisti e di acquirenti da tutta la Campania oltre che dei residenti “.

            ” Per questo – conclude Capodanno – ci auguriamo che, in tempi rapidi e comunque entro la festa dell’Immacolata, strade e piazze del quartiere Vomero, in uno a quelle del limitrofo quartiere Arenella, possano, nell’ambito di un progetto più complessivo che preveda anche una serie di attività lungo tutto il periodo natalizio,  essere addobbate e rallegrate in tempi rapidi  con l’accensione di vere e proprie  “luci d’artista” così come già avverrà nei prossimi giorni nella città di Salerno “.

Napoli: finalmente da lunedì prossimo, 20 novembre, partono i lavori di riqualificazione per il parco Mascagna!

Dopo oltre due mesi dalla chiusura e una petizione con 300 firme

Troppi otto mesi di lavori! Bisogna riaprirlo per l’inizio della prossima primavera

Parco Mascagna: chiuso da oltre due mesi

            “ Finalmente: Habemus Papam! Dopo tante fumate nere, con annunci e promesse non mantenute, arriva la nota ufficiale, pubblicata in queste ore sul sito internet dal Comune di Napoli, da lunedì prossimo 20 novembre, iniziano i lavori al parco comunale Mascagna, finanziati dal piano strategico della Città metropolitana. Si parte con la potatura e l’abbattimento lungo la fascia perimetrale. Nel comunicato comunque non sono indicati i tempi per la realizzazione dell’intervento che in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi dall’assessore al ramo, erano stati quantificati in otto mesi. Decisamente troppi! “. A dare la notizia è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, più volte intervenuto per sollecitare i lavori in questione, il quale ha promosso anche un petizione online per sollecitare la riapertura del parco, unica area a verde pubblico a disposizione delle migliaia di residenti in un’area posta a confine tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella, che purtroppo da quasi due mesi, a seguito della disposizione dirigenziale, n. 10731_04 del 07/09/2023, è stata chiusa “fino alla conclusione dell’intervento denominato “Riqualificazione del Parco Mascagna”. Petizione che, in poco tempo, ha toccato il traguardo di circa 300 sottoscrizioni.

            ” Eppure – ricorda Capodanno –  a febbraio scorso, dunque nove mesi fa, la Giunta Comunale partenopea aveva approvato, con delibera n. 27 del 03/02/2023, il progetto esecutivo per la riqualificazione del parco Mascagna. Gli interventi venivano finanziati dal piano strategico Città Metropolitana per un importo di circa 440mila euro, prevedendo, oltre ai lavori per alberature e aree verdi, anche il rifacimento della pavimentazione, degli impianti di illuminazione, di irrigazione e di videosorveglianza. Inoltre si sarebbe proceduto alla riqualificazione di tutte le aree gioco con la sostituzione delle giostre esistenti e con la creazione  di aree tematiche diversificate tra cui una di sport e fitness, una zona giochi, un orto didattico e un’area cani. Rientravano nel progetto anche interventi ai campi da basket e da bocce, il restauro della fontana, ferma da mesi, trasformata in ricettacolo di rifiuti, e la revisione di arredi, sedute e pensiline. Il parco infine sarebbe stato dotato di indicazioni informative sulle specie arboree esistenti “.

            ” Con l’approvazione del progetto esecutivo – annunciava già all’epoca l’assessore comunale al verde pubblico – possiamo procedere finalmente alla riqualificazione del parco con le opere necessarie per restituire al quartiere un polmone verde e un’area giochi a beneficio di tutta la collettività, bambini, anziani e famiglie. Poi però era sortita la brutta notizia, accolta con grande disappunto dagli abituali frequentatori, che in effetti il parco Mascagna era stato inserito tra i sei parchi cittadini per i quali solo nel mese di luglio scorso furono attivate le procedure di gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione “.

            ” Seguiremo i lavori nel corso della loro esecuzione – puntualizza Capodanno -. Al momento non ci convince il progetto esecutivo, dove sono previste ulteriori attività oltre quelle presenti, peraltro in uno spazio abbastanza limitato, dal momento che il parco si estende per appena 12mila metri quadrati, come un’area per i cani e un orto didattico. Inoltre chiediamo sin d’ora di accelerare le lavorazioni,  per  ridurre i tempi dell’intervento. Otto mesi sono decisamente troppi. Il parco dovrà essere riaperto al massimo per l’inizio della prossima primavera “.

Napoli, parco Mascagna: lavori non ancora iniziati

Promossa una petizione online sulla piattaforma change alla pagina https://www.change.org/riapriteparcomascagna

Parco Mascagna chiuso da oltre due mesi

            “ Cresce il malcontento tra i tanti napoletani per il verde pubblico negato. Ad aggravare la situazione di degrado e d’abbandono contribuisce notevolmente lo stato precario nel quale versano i pochi parchi e giardini pubblici presenti nel capoluogo partenopeo. Nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, con circa 120mila residenti, oltre al parco della villa Floridiana, dove di recente si è registrata la visita a sorpresa del ministro della cultura, Sangiuliano, che ha riscontrato forti criticità nella gestione del parco borbonico, annunciando la creazione del polo autonomo “Musei Nazionali del Vomero”, e dove in questi giorni, proprio grazie all’intervento del ministro Sangiuliano, sono in corso importanti lavori di riqualificazione,  resta nell’occhio del ciclone anche un’altra area a verde pubblico presente sulla collina partenopea, frequentata da tanti bambini accompagnati ma anche da numerose persone anziane. Si tratta del parco comunale Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, uno dei pochi spazi a verde pubblico, a disposizione dei residenti di un’area densamente popolata, a confine tra i due quartieri collinari, che purtroppo da oltre due mesi, a seguito della disposizione dirigenziale, n. 10731_04 del 07/09/2023, è stato chiuso “fino alla conclusione dell’intervento denominato “Riqualificazione del Parco Mascagna”, lavori che però sino ad oggi non risultano neppure ancora iniziati mentre il parco versa in uno stato di degrado e d’abbandono sempre più evidente “. A intervenire, ancora una volta, sulle annose vicissitudini del parco comunale in questione è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero.

            ” Al riguardo – afferma Capodanno – nei giorni scorsi, l’assessore comunale al verde, Vincenzo Santagada, in un’intervista rilasciata a un quotidiano aveva affermato che il cantiere per i lavori sarebbe stato aperto nella corrente settimana e che tali lavori sarebbero durati, in base al contratto sottoscritto con la ditta incaricata, ben otto mesi. Ma, in verità, di cantieri e di operai al lavoro fino a questo momento non se ne sono visti “.

            ” Eppure – ricorda Capodanno –  a febbraio scorso, dunque nove mesi fa, la Giunta Comunale partenopea aveva approvato, con delibera n. 27 del 03/02/2023, il progetto esecutivo per la riqualificazione del parco Mascagna. Gli interventi venivano finanziati dal piano strategico Città Metropolitana per un importo di circa 440mila euro, prevedendo, oltre ai lavori per alberature e aree verdi, anche il rifacimento della pavimentazione, degli impianti di illuminazione, di irrigazione e di videosorveglianza. Inoltre si sarebbe proceduto alla riqualificazione di tutte le aree gioco con la sostituzione delle giostre esistenti e con la creazione  di aree tematiche diversificate tra cui una di sport e fitness, una zona giochi, un orto didattico e un’area cani. Rientravano nel progetto anche interventi ai campi da basket e da bocce, il restauro della fontana, ferma da mesi, trasformata in ricettacolo di rifiuti, e la revisione di arredi, sedute e pensiline. Il parco infine sarebbe stato dotato di indicazioni informative sulle specie arboree esistenti “.

            ” Con l’approvazione del progetto esecutivo – annunciava già all’epoca l’assessore comunale al verde pubblico – possiamo procedere finalmente alla riqualificazione del parco con le opere necessarie per restituire al quartiere un polmone verde e un’area giochi a beneficio di tutta la collettività, bambini, anziani e famiglie “.

            ” Poi però – sottolinea Capodanno – più di recente era sortita la brutta notizia, accolta con grande disappunto dagli abituali frequentatori, che in effetti il parco Mascagna era stato inserito tra i sei parchi cittadini per i quali solo nel mese di luglio scorso furono attivate le procedure di gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione “.

            ” Al momento – puntualizza Capodanno – l’unica certezza resta quanto si legge nel dispositivo del provvedimento, vale a dire la chiusura del parco Mascagna per “tutelare la pubblica e priva incolumità” dal momento che, come si legge nelle premesse, a seguito di ulteriori sopralluoghi “è emerso che si sono sommate ulteriori criticità a quelle già presenti nel parco Mascagna” per la qual cosa “non è più possibile mantenere aperto alla fruizione del pubblico il parco Mascagna” “.

            Sulla vicenda Capodanno ha anche promosso una petizione online sulla piattaforma change alla pagina https://www.change.org/riapriteparcomascagna, che ha già superato 250 sottoscrizioni mentre per domenica prossima è annunciata una manifestazione di protesta.

Napoli, villa Floridiana: partiti i lavori per il restauro dello scalone del Belvedere

La svolta, dopo lustri d’abbandono, impressa dal ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano

Villa Floridiana: lo scalone del Belvedere

” Il 28 aprile scorso, il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, a Napoli per una serie di appuntamenti istituzionali, effettuò una visita a sorpresa al parco della villa Floridiana, inviandomi a partecipare – ricorda Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da sempre attento alle continue vicissitudini, anche con diverse chiusure, che hanno caratterizzato la vita dell’unico polmone a verde pubblico presente nell’ambito del quartiere partenopeo del Vomero, dove risiedono circa 48mila napoletani -. In quella occasione il ministro dichiarò: “Ho rilevato forti criticità alla Floridiana, un sito che per storia e bellezza merita una grande valorizzazione. Lavoreremo da subito in questa direzione” “.

            ” Nel corso del sopralluogo effettuato in data odierna ho potuto personalmente constatare che il ministro Sangiuliano sta mantenendo gli impegni assunti nell’occasione, peraltro ribaditi anche in altre occasioni successive – afferma Capodanno -. Difatti, dopo la conclusione, nei giorni scorsi, dei lavori la messa in sicurezza dei viali, uno dei problemi più avvertiti dai numerosi frequentatori, per i disagi, soprattutto per le persone anziane o con problemi  di deambulazione, dovuti alla presenza di numerose buche e avvallamenti, il cantiere si è spostato sullo scalone monumentale del Belvedere, attualmente completamente recintato, a partire dal restauro della fontana che si trova sulla sommità “.

            ”  Si tratta – puntualizza Capodanno – si tratta solo di un ulteriore lotto di lavori, da effettuare con i fondi già disponibili, al quale ne seguiranno altri tesi alla riqualificazione complessiva con l’eliminazione di tutte le barriere metalliche che, allo stato, impediscono l’accesso a circa il 40% dell’estensione del parco oltre a una serie d’interventi per migliorarne la fruibilità “.

            ” Intanto – sottolinea Capodanno – dopo la recente approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, su proposta dello stesso ministro Sangiuliano, delle modifiche al regolamento di organizzazione del Ministero della cultura di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169, si attende la partenza operativa del polo autonomo “Musei nazionali del Vomero”, che comprenderà San Martino, Castel Sant’Elmo e appunto il parco della villa Floridiana con il museo Duca di Martina. Partenza che, come dichiarato di recente dallo stesso ministro, esauriti tutti gli adempimenti amministrativi necessari, anche per individuare le figure professionali necessarie, avverrà nei primi mesi dell’anno  prossimo  “.

Napoli: appello dal Vomero per la potatura degli alberi

In diverse strade raggiungono i piani alti degli edifici

Vomero: platani non potati

Un pressante appello parte dalla collina all’amministrazione comunale partenopea, segnatamente all’assessore al verde pubblico Santagada. “ Nonostante i tempi siano oramai maturi, anche in relazione alle tempistiche indicate in norme e regolamenti, non è ancora iniziata l’operazione di potatura degli alberi posti lungo le strade e le piazze del quartiere Vomero  –  afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Un’operazione che notoriamente va eseguita proprio in questi periodi, pure per riequilibrare alberi che potrebbero risultare sbilanciati o che oscillano molto in caso di vento forte, con il rischio che si possano schiantare al suolo, con conseguenti pericoli. In questi casi, proprio durante le operazioni di potatura, si può procedere ad alleggerire la chioma dal lato dove l’albero pende o, se oscilla molto, si può anche valutare l’opportunità di ridurlo in altezza “.

 “ I rami di alcuni platani secolari, segnatamente in via Scarlatti e in via Luca Giordano,  privi della necessaria potatura, arrivano oramai fino al quarto piano degli edifici spingendosi verso le finestre e i balconi delle abitazioni – continua Capodanno -, costringendo, sovente, i residenti a non aprire gli infissi. Senza considerare che alcune di queste essenze, attaccate da malattie quali il cancro rosa e afflitte da tempo dalle “cimici del platano“, sono state, nel corso degli anni, eliminate o sono cadute. Una situazione che andrebbe opportunamente e con continuità monitorata, effettuando tutti gli interventi manutentivi che si rendessero necessari ma principalmente sostituendo gli alberi mancanti “.

“ Laddove non si provvedesse per tempo, si potrebbero riproporre le stesse situazioni che si sono verificate anche in un recente passato – conclude Capodanno -, con pioggia e vento che hanno abbattuto diversi alberi malati, laddove altri sono stati tagliati, in quanto potevano cadere da un momento all’altro. Occorre un intervento immediato ed urgente teso a scongiurare che queste situazioni possano ripetersi, sia attraverso un’opportuna potatura sia prestando le necessarie cure alle piante che risultassero affette da patologie “.

Sulla delicata questione Capodanno sollecita l’intervento degli uffici preposti dell’amministrazione comunale partenopea.

Municipalità collinare: pubblicati i bandi per le fiere del Natale. Domande di partecipazione fino al 17 novembre alle ore 10:30

Perplessità per la scelta di piazza degli Artisti, peraltro attualmente interessata da un cantiere

Il bando è stato pubblicato alla seguente pagina internet:

https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/49826

Piazza degli Artisti parzialmente cantierata

            ” Anche quest’anno nei quartieri del Vomero e dell’Arenella si terranno le fiere natalizie – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero -. Infatti con la disposizione dirigenziale n. 334 del 13/11/2023, sono stati anche pubblicati i relativi bandi per le fiere del Natale 2023. Le strade e le piazze prescelte sono l’area pedonale compresa tra le vie Kauffmann e Bertini, nei pressi del parco Mascagna, nella quale è prevista la collocazione di 37 stalli. Altri 10 stalli saranno collocati sia in via Enrico Alvino che in Piazza Muzii. Infine 22  saranno gli stalli da collocare in piazza degli Artisti. Per un totale dunque di 79 stalli “.

            ” Come negli anni scorsi – sottolinea Capodanno, sul sito internet della municipalità, l’unico dove sono comparsi tali bandi, senza che, al momento, alcuna altra pubblicizzazione risulti che sia stata fatta per questa manifestazione, insieme ai bandi, dove sono precisati pure i termini e le modalità per la presentazione delle domande, sono stati pubblicati anche i relativi grafici. Maggiori notizie alla pagina del sito internet del Comune di Napoli: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/49826 “.

            “ In particolare – puntualizza Capodanno – desta molte perplessità la scelta di piazza degli Artisti, che, con la pedonalizzazione di via Luca Giordano, è diventata uno snodo fondamentale per il traffico che si sviluppa tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella, , peraltro priva nelle aree limitrofe di aree destinate a parcheggio – puntualizza Capodanno – . Inoltre parte della piazza è attualmente recintata per i lavori di ampliamento dell’aiuola che ospita l’albero monumentale. Per una fiera natalizia, fatta per l’esposizione e il commercio di soli prodotti tipici del periodo, come addobbi e pastori, sarebbe stata più opportuna, rimanendo al Vomero, l’utilizzazione, di luoghi come il piazzale di San Martino, la qual cosa avrebbe potuto comportare anche una ricaduta sul piano turistico “.

            “ Con l’occasione – aggiunge Capodanno – anche quest’anno invitiamo quanti a tanto preposti a vigilare affinché le fiere natalizie da collocare nelle strade della municipalità collinare rispondano a tutti i requisiti attualmente previsti da norme e regolamenti, con particolare riferimento a quelli relativi alla sicurezza, all’ordine pubblico, alla viabilità e alla tutela dell’igiene pubblica, e che vengano rispettati tutti, nessuno escluso, gli obblighi e i requisiti indicati nei rispettivi bandi, anche attraverso continui e costanti controlli da effettuare durante lo svolgimento delle fiere, pure per evitare che, insieme agli operatori autorizzati, si manifesti la presenza di abusivi privi delle necessarie autorizzazioni “.

Vomero: monta la protesta per il trasferimento del liceo Pansini, ad anno scolastico in corso, dalla sede di piazza Quattro Giornate

La rabbia di studenti e genitori: ” Non siamo pacchi da spostare!”

Piazza Quattro Giornate: liceo Pansini

            ” Se ne era già parlato a fine agosto, quando,, su alcuni organi d’informazione, era apparsa la notizia che a sue settimane dall’inizio dell’anno scolastico, i 550 studenti del liceo classico Pansini, al Vomero in piazza Quattro Giornate, posto in una delle due palazzine poste ai lati dello stadio Collana, potessero rimanere senza sede, dal momento che la palazzina in questione sarebbe stato oggetto d’importanti lavori di ristrutturazione, effettuati dalla Città metropolitana di Napoli, per garantirne  la sicurezza statica. Nel’occasione si era anche parlato di una sede alternativa per il periodo dei lavori e, per individuare la quale, era stato bandito un avviso pubblico. Invece poi le lezioni nella sede centrale di piazza Quattro Giornate iniziarono regolarmente e sono proseguite sino ad oggi “. A ricordare la vicenda è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero.

            ” Ma evidentemente il problema era stato solo rinviato e come accade in questi casi i nodi prima o poi vengono al pettine – afferma Capodanno -. Infatti, in questi giorni, circolano sui social le notizie di un imminente trasferimento, ad anno scolastico in corso, della sede centrale del liceo Pansini. Il trasferimento dovrebbe avvenire presso il plesso scolastico, di proprietà della Città metropolitana, posto in via San Domenico al corso Europa, già sede dell’I.T.I.S. ” Striano”, anni addietro fuso con l’I.T.I.S. “Giordani” di via Caravaggio. Ma al momento dalla staff della scuola non trapela nulla. L’unica notizia trovata sul sito internet è la convocazione, a firma della D.S., dott.ssa Daniela Paparella, di un incontro, per giovedì 23 novembre alle 15,30, presso l’aula magna della succursale di via Sangro, con la partecipazione, come si precisa nell’avviso, aperta a chiunque fosse interessato e con all’ordine del giorno: ” Aggiornamento sulle sedi della scuola” “.

            ” Intanto – puntualizza Capodanno – sui social cominciano a circolare le prime proteste degli studenti e dei genitori che chiedono di non essere trattati come pacchi. Inoltre lamentano le scarse informazioni che trapelano al riguardo, mentre le famiglie restano all’oscuro di tutto “.

            ” In una dura nota, pubblicata su internet, che circolerebbe tra professori, genitori e studenti – sottolinea Capodanno- si afferma: ” Gli studenti non sono pacchi da spostare e la scelta scolastica è basata anche su criteri di prossimità e di trasporto pubblico. È impensabile imporre spostamenti del genere senza prevedere un piano di gestione della mobilità. Lo sapevate quando sono state presentate le nuove iscrizioni ed i rinnovi? E perché avete omesso di informare le famiglie? C’è consapevolezza che questa scellerata decisione porterà ad un crollo delle iscrizioni? O la mira è l’accorpamento dell’Istituto con uno che non ha di questi problemi? Sono stati stanziati i fondi per i lavori? o verranno inclusi in quelli del piano per il Collana? Tornerà ad essere un edificio scolastico o, una volta trasferiti i fastidiosi occupanti, verrà destinato ad altro? Il Pansini non è solo una scuola, il Pansini è la memoria del giovane Adolfo, le Quattro Giornate, la masseria Pezzalonga, lo stadio Collana. Una parte della storia di Napoli che state umiliando, insieme ai suoi studenti “.

            ” Ci auguriamo – conclude Capodanno – che gli Enti competenti, segnatamente la direzione dell’ufficio regionale scolastico e la Città metropolitana di Napoli vogliano intervenire, in tempi rapidi, sulla vicenda, facendo finalmente chiarezza, dando risposte concrete e operative alle domande degli studenti, delle relative famiglie e delle tante persone interessate alla sorte dell’antico quanto prestigioso plesso scolastico del Vomero “.

Napoli: al Vomero sono sempre di meno le botteghe con oltre mezzo secolo di vita

Per frenare la crisi occorrono iniziative concrete e non di mera facciata

Vomero, profumeria Pepino: ha chiuso dopo 60 anni di attività

               “ Fino agli anni ’80 hanno rappresentavano un punto di riferimento certo nell’ambito del commercio vomerese  – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, parlando degli esercizi commerciali, in particolare adibite alla vendita di generi alimentari, panetterie, pasticcerie, salumerie, macellerie e pescivendoli, che si tramandavano di padre in figlio, con ditte conosciute in tutta la Città per la rinomanza dei loro prodotti  -. Poi, man mano che avanzavano i supermercati, hanno visto decimata la loro clientela, attratta dalle offerte praticate da questi ultimi. Il colpo ferale, infine, è stato prodotto dalla crisi economica e dal lievitare dei costi di gestione, a partire dai canoni di locazione “.

            “ Tra tali esercizi famose erano, in particolare, le pescherie – ricorda Capodanno – di un’altra delle quali parla nel suo libro “Vomero e dintorni” l’autore Mimmo Piscopo: la pescheria “Il Golfo di Pozzuoli “, che era rinomata in tutta la città e che sorgeva in via Scarlatti, nei pressi di piazza Vanvitelli a fianco del mitico “Grottino” di Angelo Giuliano, anch’esso scomparso da decenni “.

            “ Sicché, al Vomero nell’indifferenza delle istituzioni – prosegue Capodanno -, aziende che, con oltre mezzo secolo di vita avevano reso famosi gli esercizi commerciali di tradizione del Vomero, sono spariti a uno a uno e purtroppo altre rischiano di aggiungersi a breve. L’ultima, in ordine di tempo a chiudere nei giorni scorsi, è stata la profumeria Pepino, in via Luca Giordano, un’attività che era stata inaugurata nel 1963, 60 anni fa “.

            “ Una trasformazione quella settore commerciale vomerese che ha subito una preoccupante quanto emblematica impennata negli ultimi lustri – prosegue Capodanno -. Al posto delle botteghe artigianali e di esercizi commerciali di antiche tradizionali famiglie vomeresi, la gestione dei quali passava di padre in figlio, sono arrivate attività di ogni tipo ma con prevalenza di esercizi pubblici, principalmente bar, pizzerie, ristoranti e, più in generale, attività legate alla somministrazione di alimenti e bevande “.

“ Da qui l’ennesimo appello – conclude Capodanno – per sollecitare ancora una volta le istituzioni locali, Comune di Napoli in testa, a mettere in atto provvedimenti immediati e concreti per salvaguardare le antiche botteghe storiche ancora in attività nel capoluogo partenopeo, segnatamente nel quartiere Vomero “.

Vomero, San Martino, ripristinata da oggi la linea V1

Bisognerà estenderne il funzionamento anche ai giorni festivi, incrementando le corse

Vomero: largo San Martino

            ” Da settembre dell’anno scorso, l’ANM, l’azienda napoletana per la mobilità, aveva deciso di sopprimere la circolare su gomma V1 che, partendo dal capolinea, posto in via Tito Angelini, collegava buona parte del territorio del Vomero, costituendo un servizio di trasporto essenziale per quanti volevano recarsi a San Martino, ma anche per chi voleva usufruire della funicolare di Montesanto o doveva recarsi presso la sede municipale in via Morghen – ricorda Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. Da quel momento si erano moltiplicate le proteste e le richieste sia dei residenti che dei commercianti perché venisse ripristinata la circolare in questione, senza che però che fino a ieri tale ripristino fosse avvenuto  “.

            ” Stamattina finalmente è arrivata la buona notizia – annuncia Capodanno -! La linea V1 è stata ripristinata. Questo il percorso che sarà effettuato dalla linea in questione: piazzale S. Martino (Certosa e Museo di S. Martino) – v. T. Angelini (Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento) – v. D’ Auria – v. Morghen (Funicolare Montesanto) – v. Bernini (Metro L1 Vanvitelli) – v. le Michelangelo – v. Suarez – v. Menzinger – p.zza Medaglie D’Oro (Metro L1) – v. Tino di Camaino – v. Niutta – v. Piscicelli – v. Altamura – v. Rossini – v. Acitillo – v. Ribera – v. Gemito – v. Cilea – v. Cimarosa – (Funicolare Chiaia) – v. Bernini (Metro L1 Vanvitelli) – v. Morghen (Funicolare Montesanto) – v. D’Auria – v. T. Angelini (Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento) – piazzale S. Martino (Certosa e Museo di S. Martino).

            ” Ma non finisce qui – puntualizza Capodanno -! Leggendo il comunicato, pubblicati sul sito interne dell’ANM, l’azienda napoletana per la mobilità, si apprende che tale linea sarà attiva solo nei giorni feriali, laddove invece andrà attivata anche nei giorni festivi, quando sono tantissimi i turisti che vogliono raggiungere l’area. Così come andranno intensificate le corse che al momento vengono effettuate dalle 8,00 fino alle 19,30, per un totale di dodici nell’intera giornata, a distanza di quasi un’ora l’una dall’altra, mentre andranno aumentate ad almeno il doppio “.

            ” Una battaglia –  sottolinea Capodanno – condotta con residenti e commerciati che ha raggiunto l’obiettivo, seppure dopo oltre un anno che la linea era stata sospesa. Ancora ignoti i motivi di questa sospensione che ha comunque causato notevoli danni, privando, per tanto tempo, una delle più belle e panoramiche zone di Napoli dell’unica linea di trasporto su gomma che la collegava ad altre zone della collina “.

Napoli, luminarie natalizie: saltata l’intesa con la Camera di Commercio

Quest’ultima avrebbe stanziato 2,6 milioni per contribuire all’installazione delle luminarie natalizie per 150 chilometri di strade cittadine oltre alla collocazione di 20 alberi di altezza superiore ai 15 metri in altrettante piazze di Napoli

Parte dal Vomero l’appello per illuminare al più presto il capoluogo partenopeo

Luminarie natalizie negli anni scorsi

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, lancia un appello ai vertici istituzionali e alle associazioni di categoria, chiedendo uno sforzo congiunto e immediato affinché la popolosa municipalità collinare partenopea, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, anche prima delle oramai imminenti festività natalizie, non resti al “buio”, priva delle caratteristiche luminarie, auspicando altresì che a differenza degli anni scorsi, essa venga illuminata in maniera diffusa, e non solo in alcune strade e piazze, anche come deterrente per combattere la grave crisi del commercio in atto, con la chiusura di tantissimi esercizi, soprattutto storici.

            “ Questo appello – sottolinea Capodanno – è motivato dal notizia, pubblicata da alcuni organi d’informazione, che è saltata l’intesa con la Camera di commercio, in base alla quale quest’ultima avrebbe stanziato 2,6 milioni per contribuire all’installazione delle luminarie natalizie per 150 chilometri di strade cittadine oltre alla collocazione di 20 alberi di altezza superiore ai 15 metri in altrettante piazze di Napoli “.

            ”  Va rimarcato, al riguardo – puntualizza Capodanno -, che la crisi del settore con la chiusura di tante attività, molte delle quali storiche, crisi che da tempo affligge  il terziario commerciale, il quale, nell’area collinare, vanta una notevole presenza, con, nel solo quartiere Vomero, oltre 1.600 esercizi a posto fisso, alcuni dei quali della grande distribuzione, potrebbe acuirsi dopo le festività natalizie. Molti operatori del settore notoriamente confidano in questo periodo di fine anno per cercare di superare il difficile momento, acuito dalla pandemia e dalle guerre, e affrontare l’anno prossimo con maggiore serenità “.

            “ Illuminare le strade della zona commerciale per eccellenza a Napoli – continua Capodanno – è certamente un modo per venire incontro alle esigenze di un settore che garantisce possibilità occupazionali a migliaia tra operatori e addetti, considerando anche l’indotto, ma serve anche a vivificare strade e piazze, che altrimenti resterebbero praticamente al buio, dando così un tocco di allegria in un periodo particolarmente difficile come quello attuale “.

            “Per questo – conclude Capodanno – ci auguriamo che, in tempi rapidi, strade e piazze dei quartieri del Vomero e dell’Arenella, possano, nell’ambito di un progetto più complessivo che preveda anche una serie di attività per tutto il periodo natalizio,  essere addobbate e rallegrate  con l’accensione delle luminarie natalizie “.

Vomero, sabato infernale: stretto nella morsa del traffico

Con l’approssimarsi delle festività natalizie la situazione peggiorerà

Piazza degli Artisti, cantierata in questi giorni

            “ Un altro sabato infernale al Vomero, quartiere nella morsa del traffico veicolare con un serpente di lamiere che si è snodato per tutta la mattinata tra piazza degli Artisti e piazza Vanvitelli, ma anche lungo via De Mura e via Carelli come su via Stanzione e via Bernini, dove un’ambulanza a sirene spiegate ha trovato non poche difficoltà a poter transitare – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Nell’occhio del ciclone l’attuale dispositivo di traffico, del tutto inidoneo a smaltire la gran mole di autoveicoli in transito. Difatti dopo la chiusura della Ztl in via Luca Giordano e con la recente cantierizzazione di piazza degli Artisti con il conseguente restringimento della carreggiata a disposizione della gran mole di autoveicoli in transito, la situazione, già difficile, è nettamente peggiorata e le conseguenze si possono osservare quotidianamente, raggiungendo l’apice nel fine settimana “.

            ” Peraltro – puntualizza Capodanno – il dedalo di viuzze, limitrofo a un’area mercatale all’aperto, che si diparte da piazza degli Artisti per raggiungere la zona dello stadio Collana e di via Cilea è del tutto insufficiente a smaltire i notevoli flussi di  autoveicoli presenti – puntualizza Capodanno -. Le conseguenze si osservano immediatamente con l’intasamento di via Tino di Camaino e, subito dopo, con il blocco di  piazza Medaglie d’Oro e delle numerose arterie che s’immettono in quest’ultima piazza.

            “ Inoltre i vigili urbani in servizio per strada sono decisamente insufficienti – aggiunge Capodanno -. Notoriamente lo shopping al Vomero richiama nei fine settimana migliaia di persone, molte delle quali raggiungono il quartiere con le proprie autovetture, parcheggiando dove è possibile, sovente in seconda e terza fila, vista la mancanza di aree pubbliche per il parcheggio, andando ancor più a congestionare la già caotica situazione, con presumibili ripercussioni anche sull’inquinamento ambientale “.

            “ Delle due l’una – propone Capodanno -. O si potenzia, anche con una migliore organizzazione del servizio, l’organico della locale sezione dei caschi bianchi, specialmente nella giornata di sabato, garantendo in tutti i punti nevralgici la presenza costante dei caschi bianchi o si rivede l’attuale dispositivo di traffico, rivelatosi del tutto insufficiente a risolvere i problemi di viabilità, specialmente per la mancanza di parcheggi pubblici a disposizione dei non residenti ma anche per la chiusura di alcune arterie fondamentali, come appunto via Luca Giordano “.

Sulla difficile situazione del traffico al Vomero Capodanno sollecita l’intervento immediato dell’amministrazione comunale prima che la situazione possa ulteriormente peggiorare con l’approssimarsi del periodo natalizio.

“Caro Babbo Natale, fai un regalo ai napoletani: adoperati per riaprire il parco Mascagna

La lettera di Gennaro Capodanno con la denuncia dell’inerzia dell’amministrazione comunale partenopea

Napoli: parco comunale Mascagna, chiuso da oltre due mesi

            “ Caro Babbo Natale, tu che di questi tempi ti prepari ad accontentare grandi e piccini, fai un dono anche a noi napoletani:  adoperati affinché, il parco comunale Mascagna, noto anche come giardini di via Ruoppolo, l’unica area a verde a disposizione di una vasta platea di residenti, posta a confine dei quartieri del Vomero e dell’Arenella di Napoli, riceva, in tempi rapidi, dal Comune di Napoli, segnatamente dall’assessorato al verde pubblico, tutti gli interventi e le cure necessarie per restituirla integralmente alla fruizione degli abituali fruitori. E’ infatti dal 7 settembre scorso, quindi da oltre due mesi, che, per problemi di sicurezza, prodotti da carenze manutentive, a seguito della disposizione dirigenziale, n. 10731_04 del 07/09/2023, il parco in questione è stato chiuso, “fino alla conclusione dell’intervento denominato “Riqualificazione del Parco Mascagna”, intervento che però sino ad oggi non risulta neppure ancora iniziato mentre il parco versa in uno stato di degrado e d’abbandono sempre più evidente “. A sottoscrivere la provocatoria missiva è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori, che è sceso in campo più volte, al fine di consentire la piena fruibilità di quest’unico polmone di verde pubblico, anche con una recente petizione lanciata sulla piattaforma cheange .org che già ha ottenuto oltre 250 sottoscrizioni.

            ” Al riguardo – ricorda nella missiva Capodanno –  a febbraio scorso, dunque nove mesi fa, la Giunta Comunale partenopea aveva approvato, con delibera n. 27 del 03/02/2023, il progetto esecutivo per la riqualificazione del parco Mascagna. Gli interventi venivano finanziati dal piano strategico Città Metropolitana per un importo di circa 440mila euro, prevedendo, oltre ai lavori per alberature e aree verdi, anche il rifacimento della pavimentazione, degli impianti di illuminazione, di irrigazione e di videosorveglianza. Inoltre si sarebbe proceduto alla riqualificazione di tutte le aree gioco con la sostituzione delle giostre esistenti e con la creazione  di aree tematiche diversificate tra cui una di sport e fitness, una zona giochi, un orto didattico e un’area cani. Rientravano nel progetto anche interventi ai campi da basket e da bocce, il restauro della fontana, ferma da mesi e trasformata in ricettacolo di rifiuti, nonché la revisione di arredi, sedute e pensiline. Il parco infine sarebbe stato dotato di indicazioni informative sulle specie arboree esistenti “.

            ” Con l’approvazione del progetto esecutivo – annunciava all’epoca l’assessore comunale al verde pubblico, Santagada – possiamo procedere finalmente alla riqualificazione del parco con le opere necessarie per restituire al quartiere un polmone verde e un’area giochi a beneficio di tutta la collettività, bambini, anziani e famiglie “.

            ” Impegno non mantenuto  – prosegue Capodanno -, in quanto successivamente era arrivata la brutta notizia, accolta con grande disappunto dagli abituali frequentatori, che il parco Mascagna era stato inserito tra i sei parchi cittadini per i quali solo nel mese di luglio scorso sono state attivate le procedure di gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione. Procedure che per le quali sarebbe stata sì esperita la gara ma per la quale attualmente, e siamo già a novembre, non è dato sapere se sono stati completati i controlli sulla ditta aggiudicataria per poter poi procedere alla consegna dei lavori “.

            ” L’unica cosa certa, al momento – continua Capodanno -, resta quanto si legge nel dispositivo del provvedimento di chiusura, vale a dire che per “tutelare la pubblica e priva incolumità”dal momento che, a seguito di ulteriori sopralluoghi, “è emerso che si sono sommate ulteriori criticità a quelle già presenti” per la qual cosa “non è più possibile mantenere aperto alla fruizione del pubblico il parco Mascagna”. Tale chiusura, al momento, è a tempo indeterminato, visto che non solo non si conosce ancora quando inizieranno i lavori ma neppure la loro presumibile durata “.

            “ Pensaci tu, Babbo Natale, a scuotere le coscienze di quanti dovrebbero gestire la cosa pubblica nell’esclusivo interesse e a vantaggio dei propri amministrati – conclude nella lettera Capodanno – e, trovandoti, rivolgi anche un invito a tua cugina la Befana.  Il 6 gennaio prossimo tanto, ma proprio tanto carbone nero nelle calze di  coloro che, a vario titolo, non essendosi, sin a oggi opportunamente e fattivamente adoperati,  non consentono ancora che il parco comunale Mascagna sia integralmente restituito alla fruizione della collettività “.

Napoli, “Casa della socialità”: a quasi un mese dalla consegna delle chiavi ancora chiusa al pubblico

Cumulo di rifiuti abbandonati lungo la facciata principale

Arenella, via Verrotti, Casa della socialità chiusa

            ” Con un comunicato stampa della Giunta comunale del 17 ottobre scorso, veniva annunciata l’inaugurazione della “Casa della socialità”, posta in via Verrotti, nel quartiere Arenella. Nel comunicato si leggeva quanto segue:  ” “Casa della socialità”: Apre il nuovo Centro Giovanile comunale “Casa della socialità” nel cuore della V Municipalità. Continua l’attività del Comune di Napoli a sostegno delle Politiche Giovanili con l’apertura di un nuovo Centro Giovanile “Casa della Socialità” sito in Via Verrotti 5 (ad angolo con Via Menzinger). La consegna delle chiavi all’Assegnataria “La Casa di Matteo” avverrà giovedì 19 Ottobre 2023 alle ore 10,00 presso la struttura alla presenza dell’Assessore ai Giovani Chiara Marciani e della Presidente della Municipalità Clementina Cozzolino “. E difatti due giorni dopo avvenne la consegna delle chiavi “. A ritornare sulla vicenda è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che segue fin dalla nascita, ben otto anni fa, la lunga telenovela.

            ” Già in quell’occasione – esordisce Capodanno – espressi le mie perplessità che, dopo la consegna delle chiavi, avvenuta in pompa magna, effettivamente la struttura fosse, da quel momento in poi, aperta al pubblico. Ma decisi di attendere alcuni giorni per verificare se le mie perplessità erano fondate “.

            ” Cosicché – afferma Capodanno – solo ieri, a distanza di quasi un mese dall’evento succitato, mi sono recato in via Verrotti per osservare se la struttura era finalmente entrata in funzione ma così come avevo previsto ho trovato chiusi entrambi gli ingressi della palazzina dove è ubicata la “Casa della socialità”, mentre all’interno si notava un ampio salone del tutto vuoto e privo di suppellettili. Gli unici segni di vita erano un faro acceso posto sull’ingresso, posto si una rampa di scale e tre ragazze sedute su altrettante sedie dietro i cancelli dell’ingresso che si trova più avanti sulla stessa strada. A una di esse ho chiesto notizie al  riguardo. Mi ha risposto che la struttura non era stata ancora aperta al pubblico e che non sapeva neppure quando ciò sarebbe avvenuto. Per il momento le ragazze stavano lì in attesa di conoscere l’evolversi degli eventi da parte dell’assegnataria “.

            ” Una storia che nasce da lontano – ricorda Capodanno -. La realizzazione della “Casa della socialità” nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, fu infatti annunciata, con grande enfasi, poco prima delle penultime elezioni amministrative, svoltesi nel mese di giugno del 2016. Fu proprio durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative, nella quale era candidato anche l’allora presidente della municipalità, che comparve uno striscione che ricopriva buona parte della facciata del fabbricato su via Menzinger, un tempo adibito a sottostazione elettrica dell’ex ATAN. Su tale striscione si leggeva che erano stati stanziati gli importi necessari per l’esecuzione dei lavori, con la  delibera di Giunta comunale n. 874 del 29 dicembre 2015, con un impegno di spesa di € 366.000,00.  Dalla delibera citata sono trascorsi quasi otto anni e, al momento, il giorno, a partire dal quale le associazioni e i cittadini potranno concretamente fruire di questo spazio sociale, per le finalità per le quali è stato realizzato, impegnando danaro pubblico, non è stato ancora definito “.

            ” L’unica cosa certa, al momento – puntualizza Capodanno – è che quello che è stato rinominato Centro giovanile “Casa della Socialità” al momento è ancora chiuso al pubblico, dopo che, a seguito della rinuncia della municipalità collinare, è stato assegnato all’assessorato alle politiche giovanili e dopo la consegna delle chiavi, avvenuta circa un mese fa, al rappresentante dell’affidataria ” Casa di Matteo” “.

            ” Quando – sottolinea Capodanno -, finalmente, dopo che sarà definito un programma operativo e dopo aver attrezzato adeguatamente la struttura, l’edificio comunale verrà finalmente aperto al pubblico, lo si potrà verificare solo nelle prossime puntate della lunga telenovela. Apertura che, dopo l’ultimo sopralluogo, possiamo solo sperare che si realizzi a breve, anche se, visti i precedenti, non c’è molto da fidarsi “.

Arenella, via Verrotti, cumulo di rifiuti abbandonati

Napoli, piazza degli Artisti: finalmente partono i lavori per l’ampliamento dell’aiuola dell’albero monumentale

Dopo un attesa durata quasi un anno. Il cantiere deve terminare prima del periodo natalizio per evitare ripercussioni sul traffico veicolare

Piazza degli Artisti: area cantierata

            ” Finalmente, dopo quasi un anno di promesse e di rinvii stamani l’albero monumentale di piazza degli Artisti, una bellissima essenza di fitolacca dioica, è stato recintato con transenne, per la cantierizzazione  necessaria al fine di dare inizio ad lavori di ampliamento dell’aiuola, dopo che a metà gennaio scorso finalmente, a seguito di petizioni e proteste, si era proceduto alla potatura e alla sistemazione della chioma “. A dare la notizia è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che, anche in considerazione dell’inerzia al riguardo manifestata, aveva lanciato una petizione online, sulla piattaforma change org, indirizzata alla Regione Campania, che ha inserito l’ultracentenaria fitolacca dioica tra gli alberi monumentali, e al Comune di Napoli, proprietario dell’area dove si trova l’albero in questione, dal titolo “Salvate l’albero monumentale di piazza degli Artisti”, presente alla pagina: https://www.change.org/salvatealberopiazzadegliartisti , petizione che ha ottenuto quasi 500 sottoscrizioni.

            ” Dopo che erano state effettuate le opportune e necessarie valutazioni fitostatiche – ricorda Capodanno – il servizio verde dell’area ambiente del Comune di Napoli, aveva infatti comunicato che si sarebbe provveduto a un intervento cesorio sulla chioma dell’albero monumentale, una potatura mirata che poi  è iniziata il 12 gennaio scorso, dopo che erano oramai ampiamente trascorsi i 15 giorni dall’inoltro della necessaria preventiva comunicazione al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, sulla scorta delle linee guida diramate per gli interventi di cura e di tutela degli alberi monumentali “.

            ” Nel contempo – prosegue Capodanno – gli uffici competenti dell’amministrazione comunale erano stati invitati a progettare e a realizzare un allargamento dell’aiuola, a tutela e protezione dell’albero monumentale di piazza degli Artisti, allo stato evidentemente ritenuta del tutto insufficiente, anche a ragione delle dimensioni raggiunte dalla fitolacca “.

            ” Quali siano ora i tempi per la realizzazione dei lavori, quale sia la ditta incaricata e a chi sia stata affidata la direzione al momento non è dato sapere – sottolinea Capodanno -. Difatti sulle barriere metalliche non è stato ancora apposto il cartello di cantiere, obbligatorio per legge, con tutte le notizie relative all’intervento in questione.

            ” Ci auguriamo – puntualizza Capodanno – che i lavori vengano eseguiti rapidamente e conclusi prima dell’ormai imminente periodo natalizio, anche in considerazione del fatto che il transennamento ha ridotto il tratto di carreggiata destinato al traffico veicolare, notoriamente molto intenso in piazza degli Artisti, con conseguente che si ripercuotono anche nelle strade limitrofe. Inoltre è auspicabile che le operazioni vengano effettuate alla presenza di personale esperto, segnatamente per quanto riguarda l’albero monumentale, più volte transennato per problemi di sicurezza, causati dalla caduta improvvisa di rami “.

Napoli: perché la casa museo di Roberto Murolo è sempre chiusa? Molti i turisti che chiedono di poterla visitare

Appello, anche con una petizione online, per chiedere alle istituzioni di aprirla al pubblico

Petizione al link: https://www.change.org/casamuseomurolo

Vomero, TTC Club: Roberto Murolo premiato nel 1980

In un articolo pubblicato sul quotidiano “Il Mattino”, in occasione del ventesimo anniversario della morte di Roberto Murolo, deceduto il 13 marzo 2013, il giornalista che lo firma afferma di passare ogni giorno davanti alla casa dello chansonnier, al Vomero, in via Cimarosa 25, osservando la targa che lo ricorda insieme all’altra dedicata al padre, Ernesto Murolo. Eppure, se, invece di limitarsi a guardare le due targhe, aspettando un invito a prendere un caffè che ovviamente non ci può essere, si fosse preso la briga di bussare al citofono dell’appartamento “dove quasi tutto è rimasto com’era grazie alla Fondazione Murolo e a Nando Coppeto”, si afferma nell’articolo, si sarebbe  accorto che nessuno risponde a qualunque ora della giornata. Orbene, come fa il suddetto giornalista ad affermava appunto che quasi tutto è rimasto come prima, se, che mi risulti, questa casa è sempre chiusa e dunque inaccessibile? Alcuni turisti, che incontrai tempo addietro in piazza Fuga, all’uscita della funicolare Centrale, mi chiesero se era possibile visitare il museo di Roberto Murolo, avendo letto qualche notizia al riguardo su internet. Si è vero, spiegai, la casa dell’artista è ancora lì e si suppone che i preziosi cimeli raccolti prima dal padre e poi dal figlio siano ancora tutti al loro posto ma a che serve se nessuno può vederli? Se non ci sono giorni e orari per poter visitare questo museo, esistente solo sulla carta? A questo punto il “silenzio colpevole” lamentato nel titolo dell’articolo è anche di chi, passando ogni giorno  davanti alla finestre chiuse, avrebbe pure dovuto insospettirti per il fatto che tali finestre non sono mai aperte e chiederne ragione. Avrebbe scoperto che il museo di Murolo c’è ma non è possibile visitarlo e di conseguenza domandare e spiegare cosa faccia in concreto la Fondazione Murolo per ricordare e tramandare il ricordo del  grande maestro.

Gennaro Capodanno

Promotore della petizione al link: https://www.change.org/casamuseomurolo

Napoli: oltre a Mondadori in galleria aprite anche Feltrinelli al Vomero

Più di 700 firme per chiedere la creazione della nuova libreria sulla collina

Petizione al link: https://www.change.org/feltrinellialvomero

               ” Finalmente – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione vomero, dopo tante notizie negative, anche per gli aspetti legati alla cultura, che hanno riguardato il quartiere Vomero, con la chiusura di antiche librerie, come Guida Merliani, Loffredo, Aricò, oltre al reparto editoriale dell’ex Fnac e più di recente di alcune delle storiche ” Boites des bouquinistes”, poste dinanzi al plesso scolastico Vanvitelli in via Luca Giordano, che hanno modificato l’originaria destinazione d’uso, ma anche di diverse sale cinematografiche, come l’Ariston, l’Arcobaleno, il Bernini, il Colibrì e l’Orchidea, laddove, nel contempo, specialmente negli ultimi tempi, si è assistito ad una proliferazione esponenziale di attività legate alla somministrazione di cibi e bevande, con bar, ristoranti, pizzerie e paninoteche che hanno occupato strade e piazze del quartiere collinare, di recente si è diffusa una notizia positiva: la possibilità che anche al Vomero venga aperto uno store della Feltrinelli, la nota catena di librerie italiane “.

            ” Cosicché a Napoli, insieme alla nuova libreria Mondadori nella galleria Umberto, potrebbe a breve vedere la luce anche la struttura di un altro colosso dell’editoria – afferma Capodanno -. Al riguardo ho lanciato una petizione online sulla piattaforma change. org, presente al link: https://www.change.org/feltrinellialvomero , per dire sì all’apertura di una libreria Feltrinelli al Vomero, petizione indirizzata al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, al presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca e al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, la quale ha superato le 700 sottoscrizioni. Tanti al riguardo i commenti positivi lasciati dai firmatari “.

            ” Mi auguro – sottolinea Capodanno – che l’arrivo di un colosso dell’editoria nazionale, sulla collina avvenga a breve e che  possa rappresentare il primo esempio di un’inversione di tendenza che veda, in occasione della chiusura di altre attività, l’apertura di spazi di cultura, di aggregazione e di socializzazione, rappresentati segnatamente dalle librerie “.

            ” Il Vomero – puntualizza Capodanno -, specialmente in questo periodo, ha molto più bisogno di luoghi che alimentino la mente e la cultura, piuttosto che lo stomaco e la pancia. In particolare ne hanno bisogno le nuove generazioni, anche alla luce della recrudescenza, che si è manifestata in tanti quartieri della Città, ma che ha colpito segnatamente i cosiddetti quartieri bene del capoluogo partenopeo, tra i quali il Vomero, dei gravi fenomeni originati dal dilagare della criminalità minorile, con le cosiddette baby gang, così come riportati, con cadenza sempre più ravvicinata, dagli organi d’informazione. Di certo il sapere e la conoscenza, veicolati anche attraverso incontri e dibattiti che trovano il loro luogo ideale nelle librerie, rappresentano un forte deterrente rispetto alla tentazione di propendere verso attività delinquenziali, anche emulando comportamenti purtroppo ampiamente propalati da alcuni prodotti cinematografi e televisivi e dall’uso sfrenato e incontrollato dei social “.

Napoli: con i “Musei nazionali del Vomero” al via la rinascita culturale del quartiere collinare

Il ministro Sangiuliano: “Il nuovo polo dei Musei nazionali del Vomero nascerà con il nuovo anno, anche se dal punto di vista amministrativo e giuridico è già nato perché il provvedimento ha compiuto tutto l’iter”.

Grazie al ministro Sangiuliano. L’unico quartiere con un polo museale autonomo

San Martino

            ” Ringrazio pubblicamente il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, per aver realizzato un sogno che coltivavo da quando, negli anni ’80, ero presidente della Circoscrizione Vomero, il quartiere dove sono nato e dove sono sempre vissuto. Quello cioè di realizzare un polo museale autonomo che comprendesse tutti i tesori culturali e ambientali presenti nell’ambito del quartiere collinare, con la villa Floridiana, il museo Duca di Martina, l’area di San Martino e Castel Sant’Elmo “. E’ quando dichiara Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, dopo che il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di Dpcm che istituisce 17 nuovi poli museali con autonomia speciale, tra i quali i “Musei nazionali del Vomero” e dopo che di recente il ministro Sangiuliano ha annunciato che il polo autonomo museale “nascerà con il nuovo anno, anche se dal punto di vista amministrativo e giuridico è già nato perché il provvedimento ha compiuto tutto l’iter”.

            ” Si tratta di un provvedimento – sottolinea Capodanno – che concretizza la sempre declamata, ma mai attuata, vocazione culturale e turistica del Vomero, in un periodo nel quale il quartiere collinare, un tempo noto come “quartiere dei broccoli” per le ampie distese coltivate, poi sostituite da enormi palazzoni con la scempio edilizio  effettuato tra gli anni ’50 e ’60, e più  di recente afflitto da gravi problemi per la crisi dell’unico settore produttivo, quello del commercio, a seguito della chiusura di quasi tutte le attività storiche del quartiere, sostituite da ristoranti, bar e pizzerie che hanno occupato permanentemente marciapiedi e tratti pedonalizzati con enormi strutture all’aperto, vive un periodo di grandi trasformazioni alla ricerca di una nuova identità “.

            ” Certo – puntualizza Capodanno – la nascita del polo museale autonomo è solo un primo passo, anche se fondamentale, e di questo va dato atto al ministro Sangiuliano per il forte impegno e per la volontà manifestata al riguardo sin dall’inizio del suoi mandato ministeriale. Ma poi, una volta che si saranno insediati gli organi di governo, del nuovo istituto, bisognerà lavorare sodo. In immediato ci sono da risolvere innanzitutto vecchi e annosi problemi, tra i quali il recupero dell’oltre 40% del parco della villa Floridiana, chiuso al pubblico da quasi un decennio, oltre la restyling complessivo di tutta l’area con la creazione di una serie di servizi necessari per la piena fruibilità. Poi bisogna eliminare il  puntellamento presente da tempo immemore sul muro di contenimento di Castel Sant’Elmo, ribattezzato il “muro della vergogna”, oltre a ripristinare sistemi di trasporto su gomma per consentire di arrivare al largo San Martino “.

            ” A medio e lungo termine – continua Capodanno -, insieme alla Regione Campania e al Comune di Napoli, bisognerà dare attuazione a una serie di progetti, dei quali peraltro si parla da anni, quali la realizzazione dei percorsi meccanizzati, lungo le scale del Petraio, della Pedamentina e di Calata San Francesco, la cosiddetta “città obliqua” oltre alla realizzazione della quarta fermata della funicolare di Montesanto, con il collegamento, attraverso scale mobili, all’area di San Martino e con la creazione di parcheggi d’intercambio nelle cave già presenti sotto lo stesso piazzale. Infine lungo la Pedamentina, nei fabbricati da tempo abbandonati, si potranno creare una serie di botteghe per l’artigianato campano, vivacizzando così uno dei percorsi turistici più interessati della città se non dell’intera regione “.

            ” Confido – conclude Capodanno – di poter offrire il mio contributo di idee e di progetti al ministro Sangiuliano, al quale ho già dato ampia disponibilità al riguardo, per rilanciare, nel panorama nazionale e internazionale, il quartiere Vomero come polo turistico e culturale di primaria importanza non solo per Napoli ma per tutta la Regione Campania “.

Napoli: capitale della “mobilità precaria” e l'”ottimo sufficiente” del sindaco Manfredi

Le proteste dei 15mila viaggiatori quotidiani della funicolare di Chiaia, chiusa da oltre un anno

Funicolare di Chiaia chiusa da oltre un anno: la protesta

            Grazie al sindaco Gaetano Manfredi e all’assessore ai trasporti Edoardo Cosenza, Napoli conquista un altro triste primato. A decretarlo è il terzo rapporto  dell’ “Osservatorio stili della mobilità”, realizzato da Ipsos e Legambiente. In base ai dati forniti nel rapporto, il capoluogo partenopeo si colloca saldamente al primo posto per “precarietà della mobilità” con il 34% dei napoletani colpiti dai disservizi nell’ambito del trasporto pubblico cittadino e dall’assenza di alternative all’uso dell’auto privata. A Napoli gli spostamenti con un mezzo pubblico rappresentano solo il 18% laddove gli spostamenti in auto e moto costituiscono il 65% del totale. Un’ulteriore testimonianza di quanto sia utopico l’ “ottimo sufficiente” che si è assegnato il sindaco del capoluogo partenopeo, dopo i primi due anni di mandato.

A testimonianza dello stato disastroso nel quale si trova il trasporto pubblico cittadino, basti ricordare, solo per esemplificare, le numerose proteste dei 15mila viaggiatori giornalieri della  funicolare di Chiaia, chiusa da oltre un anno per i lavori di manutenzione relativi alla revisione ventennale, i quali purtroppo non termineranno prima dell’autunno del prossimo anno. Nell’ultima protesta, fuori dai cancelli chiusi della stazione superiore dell’impianto a fune, in via Cimarosa al Vomero, sono state poste due sedie, su una delle quali era affisso un foglio, appoggiato sullo schienale, che recitava: “Accomodatevi, tanto ci vuole tempo” mentre sull’altro c’era un vassoio con delle noccioline da sgranocchiare durante la lunga attesa

Gennaro Capodanno

Il rapporto dell’ Osservatorio stili mobilità al link: https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/OSSERVATORIO_MOBILITA_2023.pdf

Basta “tavolino selvaggio”. Già oltre 600 firme in pochi giorni!

A breve un corteo per le strade del Vomero #bastatavolinoselvaggio

Una rete di tutte le città del Paese per opporsi al provvedimento

Piazza Vanvitelli

            ” Chiediamo al Parlamento nazionale di non convertire l’emendamento approvato nei giorni scorsi, al DDL 795, legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, in discussione, in sede referente, dalla commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, emendamento classificato al n. 5.33, proposto dai senatori  Nastri, De Priamo, Pogliese, Amidei, Fallucchi, Maffoni, Mennuni e Gelmetti,  con il quale si aggiunge al decreto il seguente comma: ” 7-bis. All’articolo 40, comma 1, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 novembre 2022, n. 175, le parole: “31 dicembre 2023” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2024″.”. A intervenire sulla questione, che sta suscitando numerose proteste anche in altre città, come Roma e Milano, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, che da tempo si batte contro il fenomeno, noto oramai in tutta Italia, come “tavolino selvaggio”, promotore di una petizione online sulla piattaforma change, petizione lanciata per dire no alla suddetta proroga, al link: https://www.change.org/bastatavolinoselvaggio , che, in pochi giorni, ha già superato le 600 sottoscrizioni.

            ” Confermiamo la nostra contrarietà al suddetto emendamento – sottolinea Capodanno –   che di fatto allunga di un altro anno, dunque fino al 31 dicembre 2024 il regime semplificatorio per dehors e tavolini all’aperto. Ribadiamo, in tal modo,  il nostro “basta a tavolino selvaggio “, già più volte espresso in occasione di precedenti proroghe “.

            Tanti i commenti lasciati dai sottoscrittori: “Vogliano che i marciapiedi tornino a svolgere la loro funzione” afferma una dei firmatari, “Non è possibile fare una passeggiata senza dover fare lo slalom tra i tavolini ” gli fa eco un altro, “I luoghi pedonali non sono più percorribili, e un buco di bar non può estendersi così” afferma un altro dei firmatari

            ” Oramai – puntualizza Capodanno – , da tempo, nel capoluogo partenopeo, così come in tante altre metropoli italiane, le aree pedonali e i marciapiedi hanno in gran parte perso la funzione per la quale furono realizzati, come ricorda anche la loro etimologia. Tra dehors, gazebo, ombrelloni, tavolini, sedie e orpelli vari, che si vanno ad aggiungere a buche, cumuli d’immondizia e motocicli in sosta, per i pedoni e segnatamente per le persone diversamente abili, con problemi di deambulazione, transitare nelle aree pedonali e sui marciapiedi si è trasformata in un’impresa titanica, a volte addirittura impossibile “.

            ” Sovente – aggiunge Capodanno – per superare gli ostacoli si è costretti a camminare sulle carreggiate correndo rischi immaginabili.  Per queste ragioni ho lanciato la petizione online indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, oltre che alla Camera dei Deputati e al  Senato della Repubblica affinché il suddetto emendamento venga ritirato o bocciato nel prosieguo dell’iter parlamentare per la conversione in legge del DDL Concorrenza. Ciò al fine di consentire, dal 1° gennaio dell’anno prossimo, di mettere in campo, in tempi rapidi, tutti i provvedimenti necessari, attivando le azioni consequenziali per liberare marciapiedi e carreggiate, con l’eliminazione, in particolare, di tutti quegli ostacoli che impediscono il normale e pacifico transito dei pedoni, in aperto contrasto con le normative al riguardo vigenti “.

            Capodanno con l’occasione annuncia che, sulla vicenda, insieme ad altre associazioni e comitati cittadini, si sta valutando di organizzare un apposito corteo per le strade del Vomero, uno dei quartieri partenopei più colpiti dall’espandersi del fenomeno, definendo giorno e percorso, rilanciando l’hastag  #bastatavolinoselvaggio

Vomero: no a nuovi parcheggi privati sulla collina!

Nel silenzio generale procede la realizzazione di 118 box in via Aniello Falcone

Via Aniello Falcone, l’area sotto la quale nascerà il nuovo parcheggio

            Al Vomero, anche in questi giorni, s’intensificano ancora una volta le iniziative per bloccare la realizzazione di nuovi parcheggi privati, tra i quali quello che dovrebbe nascere in uno dei pochi fazzoletti di verde ancora presenti nell’area di San Martino, per la precisione in via Bonito.

            ” Un storia che nasce da lontano.  Già alla fine degli anni ’90 infatti su quell’area fu presentato un progetto, ex legge Tognoli, per un parcheggio interrato che, dopo le battaglie sostenute dai residenti fu definitivamente bocciato dal Consiglio di Stato nel dicembre del 2005″. A intervenire, ancora una volta, sull’annosa vicenda è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già numero uno della Circoscrizione e fondatore sul social network Facebook del gruppo: “La collina dice basta a cantieri e scavi”.

“ Ancora una volta – afferma Capodanno – ribadiamo un secco no alla realizzazione di parcheggi privati che, tra l’altro peggiorano la qualità dell’aria e creano presumibili rischi idrogeologici, mentre essendo interrati contribuiscono anche a ridurre la collina di Napoli a un vero e proprio colabrodo, con ripercussioni immaginabili pure sull’assetto del sottosuolo. Anche in considerazione del fatto che molti dei box realizzati negli ultimi anni nell’ambito della municipalità collinare, immessi sul mercato a prezzi di svariate decine di migliaia di euro, non hanno trovato facilmente acquirenti. Dunque ci domandiamo che senso abbia continuare a realizzare altri box privati a poche centinaia di metri da quelli invenduti, dal momento che la domanda allo stato risulterebbe inferiore all’offerta “.

             “ Con l’occasione – puntualizza Capodanno – rimarchiamo ancora una volta la politica fallimentare, in tema di viabilità, dell’amministrazione comunale partenopea, per la mancata attuazione di un progetto complessivo che  riduca la notevole mole di autovetture presenti sulla collina, invece che agevolarla e incrementarla con la creazione di ulteriori parcheggi. Mi riferisco, in particolare, al potenziamento e al miglioramento del trasporto pubblico in un’area dove sono presenti ben tre funicolari e tre stazioni del metrò collinare, quelle delle piazze Vanvitelli, Quattro Giornate e Medaglie d’Oro. Un trasporto pubblico su ferro che purtroppo, da diverso tempo a questa parte, manifesta continui disservizi e malfunzionamenti, come testimoniato, da ultimo, dalla chiusura della funicolare di Chiaia da quasi oltre un anno “.

            ” Intanto – sottolinea Capodanno -,nel silenzio generale, sono ripresi i lavori per la realizzazione di un parcheggio privato su tre piani interrati e con nessun vincolo di pertinenza, in via Aniello Falcone, all’altezza del civico 249, nei pressi della traversa privata Diaz, sotto un’area di circa 4mila mq, dove un tempo sorgevano campi da tennis e dove da oltre un decennio è installata un’imponente gru, che ha suscitato numerose polemiche, salendo più volte alla ribalta delle cronache anche per le preoccupazioni dei residenti, legate alle oscillazioni nelle giornate ventose. Un parcheggio che prevede la realizzazione di tre piani interrati, con 118 box, con  dimensioni che vanno da 15 mq in su e con prezzi che partono da 80mila euro a salire, come si legge sull’apposito sito internet “.

            Un parcheggio – ricorda Capodanno – che destò numerose perplessità, dopo che il TAR della Campania, con una sentenza del 2009, respingeva il ricorso presentato dalla società immobiliare Belvedere s.p.a. per l’annullamento del decreto della Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Napoli, del 18 settembre 2008, col quale era stato annullato il decreto di autorizzazione paesaggistica del Comune di Napoli n. 19 del 23 maggio 2008, relativo alla richiesta della stessa società al Comune di Napoli di costruire in via Aniello Falcone, per l’esattezza alla traversa privata Diaz, in un’area ricadente in zona paesaggisticamente vincolata, un parcheggio interrato stanziale e non pertinenziale con sistemazione della sovrastante superficie da destinarsi a spazio pubblico attrezzato per gioco e sport. Una vicenda che va avanti dunque da quindici anni e che solo di recente è arrivata alla conclusione con l’inizio dei lavori “.

            Sulle questioni sollevate Capodanno lancia l’ennesimo appello all’amministrazione comunale partenopea, segnatamente al sindaco di Napoli, affinché venga scongiurata la possibilità della costruzione di nuovi parcheggi privati nell’ambito della municipalità collinare.

Vomero: da domani traffico e caos per i lavori alla pubblica illuminazione!

Andavano effettuati d’estate e non in autunno, con le piogge e in prossimità delle festività natalizie

Via Merliani, traffico paralizzzato

            Duro intervento nei confronti dell’amministrazione comunale partenopea di Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, per l’errata programmazione dei lavori per la pubblica illuminazione che, dal 6 al 24 novembre, praticamente a un mese dalla festività natalizie, interesseranno diverse strade del Vomero.

            ” Quando ero presidente della Circoscrizione Vomero – ricorda Capodanno – il programma dei lavori da parte degli enti erogatori dei pubblici esercizi, veniva realizzato, in accordo con le ex circoscrizioni, fin dall’inizio dell’anno solare. Inoltre, per i lavori che richiedevano la chiusura di importanti arterie per la viabilità, si procedeva ad effettuarli perlopiù nel periodo estivo per arrecare minori disagi possibili “.

            “Con l’attuale amministrazione, invece – stigmatizza Capodanno – lavori importanti, come quelli che interesseranno segnatamente il quartiere Vomero, anche con la chiusura al traffico, di volta in volta, e con il divieto di sosta, secondo un calendario presente sul sito internet del Comune di Napoli, per complessive due settimane, di strade che, in base all’attuale dispositivo di traffico, collegano la parte bassa con quella alta del quartiere, vengono programmati in pieno autunno, in un periodo notoriamente piovoso e a poche settimane dal Natale. Si tratta, in particolare, di via Settimio Severo Caruso – con autovetture che da viale Michelangelo saranno dirottate su un percorso alternativo che, attraverso piazza Fanzago, da via San Gennaro ad Antignano porta a via Merliani, una strada già ingolfata perennemente dalle autovetture provenienti pure da piazza degli Artisti – di via Antonio Sacchini, di via Torrione San Martino, di via Giuseppe Recco, di via Antignano e di via Don Luigi Sturzo. Inoltre dal 6 al 24 novembre saranno effettuati anche i lavori di scavo per la posa di un tronco di linea elettrica interrata BT e contestuale posa di una nuova cassetta di sezionamento, in via Enrico Alvino, in via Alessandro Scarlatti e in piazza Vanvitelli “.

            ” Il tutto – puntualizza Capodanno – con un guazzabuglio di dispositivi temporanei di traffico, che comportano pure inversioni di sensi di marcia, peraltro scarsamente pubblicizzati, i quali varieranno di giorno in giorno. La qual cosa richiederà non solo l’installazione di un’opportuna segnaletica già dalla sera precedente, ma anche la presenza assidua e costante di una vigilanza urbana, che andrebbe opportunamente potenziata, pure per offrire l’assistenza necessaria e le indicazioni del caso agli automobilisti frastornati,  peraltro in un periodo di tempo nel quale, in base alle previsioni meteorologiche, ci saranno giornate di pioggia anche intensa, con possibili nuove allerta meteo “.

            ” Insomma – afferma Capodanno – non è difficile immaginare cosa potrà accadere in un quartiere dove il girone infernale generato dal traffico, anche per la perenne presenza di auto parcheggiate in seconda fila, è una costante. Con le immaginabile conseguenze anche sull’inquinamento atmosferico. Il tutto in un periodo nel quale  perdura il fermo di un importante impianto per il trasporto pubblico, come la funicolare di Chiaia, che , quando era in funzione trasportava, circa 15mila persone al giorno, perlopiù costrette, da oltre un anno a questa parte, a utilizzare la propria autovettura privata per gli spostamenti “.

Napoli: record di firme per dire no alla proroga di “tavolino selvaggio”. Siamo già a 500 sottoscrizioni

Continuate a firmare e a diffondere la petizione al link: https://www.change.org/bastatavolinoselvaggio

Via Luca Giordano

            ” Respingiamo con un secco no l’emendamento approvato nei giorni scorsi, al DDL 795, legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, in discussione, in sede referente, dalla commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, emendamento classificato al n. 5.33, proposto dai senatori  Nastri, De Priamo, Pogliese, Amidei, Fallucchi, Maffoni, Mennuni e Gelmetti,  con il quale si aggiunge al decreto il seguente comma: ” 7-bis. All’articolo 40, comma 1, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 novembre 2022, n. 175, le parole: “31 dicembre 2023” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2024″.”. A intervenire sulla discussa norma, che sta suscitando numerosi dibattiti tra favorevoli e contrari, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, che da tempo si batte contro il fenomeno, noto oramai in tutta Italia, come “tavolino selvaggio”, promotore di una petizione online sulla piattaforma change, petizione lanciata per dire no alla suddetta proroga, al link: https://www.change.org/bastatavolinoselvaggio , che ha già toccato quasi le 500 sottoscrizioni.

            ” Confermiamo la nostra contrarietà al suddetto emendamento – sottolinea Capodanno –   che di fatto allunga di un altro anno, dunque fino al 31 dicembre 2024 il regime semplificatorio per dehors e tavolini all’aperto. Ribadiamo, in tal modo,  il nostro “basta a tavolino selvaggio “, già più volte espresso in occasione di precedenti proroghe “.

            ” Oramai – puntualizza Capodanno – , da tempo, nel capoluogo partenopeo, così come in tante altre metropoli italiane, le aree pedonali e i marciapiedi hanno in gran parte perso la funzione per la quale furono realizzati, come ricorda anche la loro etimologia. Tra dehors, gazebo, ombrelloni, tavolini, sedie e orpelli vari, che si vanno ad aggiungere a buche, cumuli d’immondizia e motocicli in sosta, per i pedoni e segnatamente per le persone diversamente abili, con problemi di deambulazione, transitare nelle aree pedonali e sui marciapiedi si è trasformata in un’impresa titanica, a volte addirittura impossibile “.

            ” Sovente – aggiunge Capodanno – per superare gli ostacoli si è costretti a camminare sulle carreggiate correndo rischi immaginabili.  Per queste ragioni ho lanciato la petizione online indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso affinché il suddetto emendamento venga ritirato o bocciato nel prosieguo dell’iter parlamentare per la conversione in legge del DDL Concorrenza. Ciò al fine di consentire, dal 1° gennaio dell’anno prossimo, di mettere in campo, in tempi rapidi, tutti i provvedimenti necessari, attivando le azioni consequenziali per liberare marciapiedi e carreggiate, con l’eliminazione, in particolare, di tutti quegli ostacoli che impediscono il normale e pacifico transito dei pedoni, in aperto contrasto con le normative al riguardo vigenti “.

Vomero, via Scarlatti: rimuovete i contenitori seminterrati!

Uno dei pessimi retaggi della precedente gestione amministrativa

Incrocio Scarlatti – Luca Giordano

            ” Era ampiamente prevedibile, era stato previsto e oramai accade con eccessiva frequenza – stigmatizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. Così sempre con maggior frequenza, all’incrocio tra via Scarlatti e via Luca Giordano, dove, tempo addietro, sono stati collocati due contenitori seminterrati, si assiste  alla consueta scena di degrado e d’abbandono, peraltro analoga a quella che si verifica nei pressi delle campane della differenziata. Il tutto offrendo uno spettacolo indegno di una società civile, che purtroppo, complice l’assenza dei necessari controlli, si verifica ogni giorno in strade e piazze del quartiere collinare “.

            In passato lo stesso Capodanno aveva anche lanciato una petizione online, indirizzata al  Comune di Napoli, per far rimuovere i contenitori seminterrati, la cui presenza, già all’atto della loro collocazione, aveva sollevato mugugni e proteste da parte dei vomeresi che li avevano paragonati ai sarcofaghi o ai cosiddetti “tavuti”, ovvero casse da morto. Di certo un pessimo biglietto da visita anche per i turisti che affollano le strade dello shopping vomerese.

            ” Il posizionamento di tali contenitori, che fuoriescono dal terreno per circa un metro, all’incrocio delle due più antiche e importanti strade del quartiere collinare di Napoli, via Scarlatti e via Luca Giordano, è decisamente sbagliato – sottolinea Capodanno  -. I contenitori per la raccolta differenziata in zone di pregio possono anche esserci ma, come avviene in altre grandi metropoli,  essi devono essere totalmente interrati e posti in posizione defilata, anche per evitare che diventino ricettacoli di rifiuti, come di fatto sta accadendo in via Scarlatti “.

            ” Bisognava inoltre preventivamente interpellare residenti e commercianti della zona – prosegue Capodanno – affinché esprimessero il loro parere sulla collocazione di manufatti che hanno un evidente  notevole impatto ambientale e visivo, come quello appunto dei contenitori in questione, aspetto che, a suo tempo, non fu tenuto in alcuna considerazione. Per queste ragioni ne chiediamo la rimozione immediata “.

            Sul pessimo retaggio lasciato dai precedenti inquilini di palazzo San Giacomo, Capodanno chiede l’intervento del sindaco di Napoli e degli uffici preposti dell’amministrazione comunale, affinché si provveda a far rimuovere  i due contenitori seminterrati in questione dall’attuale posizione.

Vomero, disagi in vista da lunedì prossimo per la viabilità: l’elenco delle strade, con i giorni, interessate dal provvedimento del Comune di Napoli

Lavori alla pubblica illuminazione che andavano effettuati d’estate e non in pieno autunno con le piogge

Lo stralcio del comunicato pubblicato alla seguente pagina internet del Comune di Napoli: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/49698

Vomero, piazza Vanvitelli

Lo stralcio del comunicato sui dispositivi di circolazione per lavori al Vomero:

Dal 6 al 24 novembre 2023 saranno effettuati dei lavori di scavo per la posa di un tronco di linea elettrica interrata BT e contestuale posa di una nuova cassetta di sezionamento, da parte di E-Distribuzione, in via Enrico Alvino, via Alessandro Scarlatti e piazza Vanvitelli. I lavori saranno eseguiti partendo da via Alvino altezza civ. 50 (pressi insegna “Televomero”) scavando sulla pavimentazione in cubetti fino ad arrivare al centro dell’intersezione con via Scarlatti, così da lasciare spazio ai pedoni in corrispondenza degli esercizi commerciali e non creare intralcio ai veicoli autorizzati a transitare nell’area pedonale in questione, lungo l’intero tracciato oggetto di lavori. I lavori saranno eseguiti dal lunedì al giovedì dalle ore 9:00 alle ore 18:00 con rimozione del cantiere a fine giornata lavorativa, mentre di venerdì il cantiere sia rimosso entro le ore 16:00 perché la zona è interessata dalla movida del fine settimana.

Dal 6 al 20 novembre 2023 si procederà alla chiusura temporanea di alcune strade ricadenti nella Municipalità 5 per eseguire in sicurezza, nell’ambito dei lavori di efficientamento energetico delle porzioni dell’impianto di pubblica illuminazione alimentate dalla cabina M054 Vomero, la sostituzione dei sostegni, dei corpi illuminanti e tratti di linea. I lavori saranno eseguiti dalla Elettrovit Srl, per conto della Rti Next Government Srl, con le seguenti modalità:
– dal 6 al 7 novembre 2023 via Settimio Severo Caruso: divieto di transito e di sosta, con sospensione stalli a pagamento, il divieto di sosta vigerà per H24. Il percorso alternativo interesserà viale Michelangelo, via V. D’Annibale, via S. Gennaro ad Antignano, via Merliani, via F. Solimena, via Torrione San Martino;- dal 08 al 09/11/2023 vico Cacciottoli: divieto di transito e di sosta, con sospensione stalli a pagamento, il divieto di sosta vigerà per H24. Inoltre si provvederà ad istituire il doppio senso
di circolazione in via Settimio Severo Caruso ed il divieto di sosta, con sospensione stalli di sosta a pagamento. Il percorso alternativo interesserà viale Michelangelo, via V. D’Annibale, via S. Gennaro ad Antignano, via Merliani, via F. Solimena, via Torrione San Martino;
– il 10 novembre 2023 via Antonio Sacchini: divieto di transito e di sosta, con sospensione stalli a pagamento. Percorso alternativo: via Torrione San Martino, via M. Kerbaker;
– dal 13 al 16 novembre 2023 via Torrione San Martino: divieto di transito e di sosta, con sospensione stalli a pagamento, il divieto di sosta vigerà per H24. Percorso alternativo: via A. Sacchini, via M. Kerbaker, via D. Cimarosa, via G.L. Bernini, viale Michelangelo, via S.S. Caruso, via Cacciottoli;
– il 17 novembre 2023 via Giuseppe Recco – Via Antignano: divieto di transito e di sosta, con sospensione stalli a pagamento. Percorso alternativo: via M.C. de Bustis, via S. Conca, via M. Fiore, Piazza Medaglie D’Oro, via Altamura, via Simone Martini, via Arenella, via Don Luigi Sturzo. L’intervento richiederà un paio di ore, all’esito delle quali sarà ripristinata la viabilità ordinaria;
– il 20 novembre 2023 via Don Luigi Sturzo per il solo tratto tra via Paesiello a via Gemito: divieto di transito e di sosta, con sospensione stalli a pagamento. Procederà con l’inversione del senso di circolazione del tratto di via Arenella compreso tra via Simone Martini e via Don Luigi Sturzo, così da deviare il traffico proveniente da via Giuseppe Recco alla suddetta via Arenella. Percorso alternativo: via M.C. de Bustis, via S. Conca, via M. Fiore, Piazza Medaglie D’Oro, via N.A. Porpora, via M. De Vito Piscicelli, via San Giacomo dei Capri, via Altamura, via Simone Martini, via Arenella, via Don Luigi Sturzo. Si precisa che l’intervento sarà eseguito tra le 9.00 e le 12.00 per limitare al massimo i disagi per la viabilità, all’esito delle quali sarà ripristinata la viabilità ordinaria. Durante le chiusure temporanee delle strade indicate sarà in ogni caso consentito l’accesso ai soli residenti, mezzi di soccorso, di emergenza e forze dell’ordine “.

Vomero: sabato di traffico bloccato nel girone infernale di piazza degli Artisti

Fallimentare il dispositivo di traffico entrato in vigore a luglio scorso

Via Tino di Camaino

            “ Un altro sabato infernale al Vomero, quartiere sempre più avvinto nella morsa del traffico veicolare con un serpente di lamiere che si è snodato per tutta la mattinata tra piazza degli Artisti e piazza Vanvitelli, ma anche lungo via De Mura e via Carelli come su via Stanzione e via Bernini – denuncia Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Nell’occhio del ciclone l’attuale dispositivo di traffico, del tutto inidoneo a smaltire la gran mole di autoveicoli in transito “.

            ” Il dedalo di viuzze, peraltro limitrofo a un’area mercatale all’aperto, che si diparte da piazza degli Artisti per raggiungere la zona dello stadio Collana e via Cilea è del tutto insufficiente a smaltire i notevoli flussi di  autoveicoli presenti – puntualizza Capodanno -. Le conseguenze si osservano immediatamente con l’intasamento di via Tino di Camaino e, subito dopo, con il blocco di  piazza Medaglie d’Oro e delle numerose arterie che s’immettono in quest’ultima piazza.

            ” Purtroppo – sottolinea Capodanno – la situazione del traffico è nettamente peggiorata dal luglio scorso, quando è stato varato un nuovo dispositivo di traffico che ha trasformato piazza degli Artisti, una delle piazze più congestionate della città, in una sorta di girone infernale, eliminando tra l’altro numerosi stalli per la sosta sia delle autovetture che dei motocicli “.

            “ Peraltro i vigili urbani in servizio per strada, specialmente nei fine settimana, sono del tutto insufficienti – afferma Capodanno -. Notoriamente lo shopping al Vomero richiama migliaia di persone, molte delle quali raggiungono il quartiere con le proprie autovetture, parcheggiando dove è possibile, sovente in seconda e terza fila, vista la mancanza di aree pubbliche per il parcheggio, andando ancor più a congestionare la già caotica situazione, con presumibili ripercussioni anche sull’inquinamento ambientale “.

            “ Delle due l’una – propone Capodanno -. O si potenzia, anche con una migliore organizzazione del servizio, l’organico della locale sezione dei caschi bianchi, specialmente nella giornata di sabato, garantendo in tutti i punti nevralgici la presenza costante dei caschi bianchi o si rivede l’attuale dispositivo di traffico, rivelatosi del tutto inidoneo a risolvere i problemi di viabilità, specialmente per la mancanza di parcheggi pubblici a disposizione dei non residenti “.

Sulla difficile situazione del traffico al Vomero, Capodanno invita l’amministrazione comunale a intervenire in tempi rapidi prima che la situazione possa ulteriormente peggiorare con l’approssimarsi del periodo natalizio.

Vomero, via Kerbaker: ha chiuso il negozio di abbigliamento Di Benedetto

Si tratta di un marchio storico, presente dal 1966

Via Kerbaker, 20: ditta Di Benedetto

            “ E’ una vera e propria ecatombe: non c’è settimana che, nel quartiere collinare del capoluogo partenopeo, il Vomero, zona commerciale per antonomasia, non si registri la chiusura di qualche negozio, anche in questo periodo autunnale  – afferma amareggiato Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari. già presidente della Circoscrizione Vomero -. La crisi economica, in uno alla lievitazione dei costi di gestione, principalmente per quanto riguarda i canoni di locazione, che in alcune strade ha raggiunto valori esorbitanti, ha messo in ginocchio il terziario commerciale che ha rappresentato, per oltre un secolo, la principale attività produttiva del quartiere collinare, con circa duemila esercizi commerciali, alcuni dei quali della grande distribuzione, presenti su un territorio di appena due chilometri quadrati  “.

            “ L’ultimo esercizio commerciale a chiudere in questi giorni è stato il negozio di abbigliamento Di Benedetto, posto al civico 20 di via Kerbaker, una ditta nel cui marchio di legge che è attiva dal 1966. –  sottolinea Capodanno -. Non essendoci alcun avviso all’esterno delle saracinesche abbassate, non si sa, al momento, se si sia trasferita in altri locali. Ad ogni modo non è l’unica novità che si registra in questo periodo nell’ambito del quartiere collinare partenopeo: in un raggio di poche centinaia di metri si osserva infatti la chiusura di diversi esercizi commerciali, alcuni già sostituiti, altri con lavori in corso, per lo più per l’apertura di attività legate alla vendita e alla somministrazione di cibi e bevande “. 

            “ Purtroppo – continua Capodanno – se si va avanti di questo passo, senza alcun intervento concreto, che non si limiti a qualche provvedimento che poi rimane nei cassetti, da parte della Regione Campania e del Comune di Napoli, al Vomero potrebbero essere ancora tanti i negozi destinati scomparire. E, come dimostrano i fatti, per risollevare la grave situazione che si è determinata nel terziario commerciale, non bastano iniziative effimere, come quelle organizzate negli anni passati, della durata di una notte. Occorrono interventi concreti e continuativi “.

            “ Occorrerebbero iniziative efficaci per supportare economicamente le attività in difficoltà – puntualizza Capodanno -. Invece tutto tace. Solo per esemplificare, anche la legge regionale  n. 11 del 10 marzo 2014, per la “valorizzazione dei locali, dei negozi, delle botteghe d’arte e degli antichi mestieri a rilevanza storica e delle imprese storiche ultracentenarie”, approvata  dal Consiglio regionale della Campania, non ha ancora trovato la sua piena attuazione, dal momento che occorrerebbe innanzitutto procedere al censimento di tutte, e non solo di alcune  delle attività che potrebbero fruire  dei benefici previsti nella normativa varata “.

            “ Bisogna, dunque, fare presto e bene – conclude Capodanno -. Anche perché, perdurando il ritmo di chiusure di esercizi commerciali registrate negli ultimi tempi, potrebbe tra l’altro sempre più assottigliarsi il numero  di aziende con requisiti tali da poter attingere alle provvidenze, anche economiche, previste dalla norma. Laddove, invece, in altre Regioni italiane, come il Piemonte, la Lombardia e il Lazio, la normativa che istituisce le botteghe storiche, in vigore da lustri, ha potuto contribuire a salvare tante attività commerciali e artigianali, che, altrimenti, avrebbero rischiato di scomparire per sempre “.

Vomero: da riqualificare l’isola pedonale di via Scarlatti. Troppe buche e dissesti

La pedonalizzazione di questa arteria risale a quasi 25 anni fa

Vomero: isola pedonale di via Scarlatti

             “ A quasi 25 anni dalla nascita, dal momento che vide la luce alla fine del lontano 1999, l’isola pedonale di via Scarlatti, nel quartiere partenopeo del Vomero, necessita oramai di urgenti quanto improcrastinabili interventi di restyling – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero-. I quasi cinque lustri, da quando fu realizzata, li dimostra tutti, anche per la mancanza, specialmente negli ultimi tempi, d’idonea quanto costante manutenzione “.

            “ In verità di “pedonale” quest’isola ha davvero poco – prosegue Capodanno -. Numerosi i mezzi autorizzati a circolare a tutte le ore, in uno agli automezzi per carico e scarico e alle tante autovetture per diversamente abili, che peraltro possono non solo circolare ma anche parcheggiare. A risentirne nel tempo sono state, in particolare, le lastre di basalto con le quali sono stati realizzati alcune tratti dell’importante arteria, visto peraltro che non è stato previsto un apposito percorso per i mezzi autorizzati, così come avviene in altre città per le zone destinate a isole pedonali “.

            “ Sempre per le note carenze, alle rotture e ai guasti procurati sulla pavimentazione, si è rimediato sovente con l’oramai standardizzata colata di bitume o di cemento – sottolinea  Capodanno – con risultati davvero orripilanti pure dal punto di vista estetico. Diversi anche gli avvallamenti e le buche presenti con conseguenze immaginabili per i pedoni. Tra l’altro i cubetti di porfido hanno perso la sigillatura tra di loro, realizzata molto tempo addietro con malta di cemento. Di conseguenza basta che ne salti uno perché vengano poi portati via anche i limitrofi in una catena senza fine “.

            “ Non va meglio per l’arredo urbano – puntualizza Capodanno – visto che in questi anni sono sparite alcune panchine. Due alberature stradali sono morte e andrebbero rimosse e sostituite.  Sono invece spuntati  gli ombrelloni, i tavolini e le sedie degli esercizi pubblici presenti nei tratti pedonalizzati, senza un progetto unitario che cerchi quantomeno di armonizzarli, in considerazione dell’importanza della storica strada vomerese “.

            Sulla necessità d’interventi nell’isola pedonale di via Scarlatti, Capodanno richiama, ancora una volta, l’attenzione dell’amministrazione comunale partenopea per gli immediati e non più differibili provvedimenti del caso.

Napoli: già 250 firme per dire no alla proroga di “tavolino selvaggio”

Petizione al link: https://www.change.org/bastatavolinoselvaggio

Napoli, piazza Fanzago

            ” Respingiamo con un secco no l’emendamento approvato nei giorni scorsi, al DDL 795, legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, in discussione, in sede referente, dalla commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, emendamento classificato al n. 5.33, proposto dai senatori  Nastri, De Priamo, Pogliese, Amidei, Fallucchi, Maffoni, Mennuni e Gelmetti,  con il quale si aggiunge al decreto il seguente comma: ” 7-bis. All’articolo 40, comma 1, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 novembre 2022, n. 175, le parole: “31 dicembre 2023” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2024″.”. A intervenire sulla discussa norma, che sta suscitando numerosi dibattiti tra favorevoli e contrari, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, che da tempo si batte contro il fenomeno, noto oramai in tutta Italia, come “tavolino selvaggio”, promotore di una petizione online sulla piattaforma change, petizione lanciata per dire no alla suddetta proroga, al link: https://www.change.org/bastatavolinoselvaggio , che ha già toccato le 250 sottoscrizioni.

            ” Confermiamo la nostra contrarietà al suddetto emendamento – sottolinea Capodanno –   che di fatto allunga di un altro anno, dunque fino al 31 dicembre 2024 il regime semplificatorio per dehors e tavolini all’aperto. Ribadiamo, in tal modo,  il nostro “basta a tavolino selvaggio “, già più volte espresso in occasione di precedenti proroghe “.

            ” Oramai – puntualizza Capodanno – , da tempo, nel capoluogo partenopeo, così come in tante altre metropoli italiane, le aree pedonali e i marciapiedi hanno in gran parte perso la funzione per la quale furono realizzati, come ricorda anche la loro etimologia. Tra dehors, gazebo, ombrelloni, tavolini, sedie e orpelli vari, che si vanno ad aggiungere a buche, cumuli d’immondizia e motocicli in sosta, per i pedoni e segnatamente per le persone diversamente abili, con problemi di deambulazione, transitare nelle aree pedonali e sui marciapiedi si è trasformata in un’impresa titanica, a volte addirittura impossibile “.

            ” Sovente – aggiunge Capodanno – per superare gli ostacoli si è costretti a camminare sulle carreggiate correndo rischi immaginabili.  Per queste ragioni ho lanciato la petizione online indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso affinché il suddetto emendamento venga ritirato o bocciato nel prosieguo dell’iter parlamentare per la conversione in legge del DDL Concorrenza. Ciò al fine di consentire, dal 1° gennaio dell’anno prossimo, di mettere in campo, in tempi rapidi, tutti i provvedimenti necessari, attivando le azioni consequenziali per liberare marciapiedi e carreggiate, con l’eliminazione, in particolare, di tutti quegli ostacoli che impediscono il normale e pacifico transito dei pedoni, in aperto contrasto con le normative al riguardo vigenti “.

Vomero: scale “im…mobili” anche nella festa di Ognissanti

Disagi per arrivare a San Martino aggravati dalla soppressione della linea V1

Vomero, scale im…mobili

            “ Come se non bastassero i tanti problemi che si registrano nel quartiere collinare, a partire dallo stato di degrado e d’abbandono delle strade e delle piazze, costellate di buche e avvallamenti, per finire all’incuria del poco verde pubblico presente, con il parco Mascagna chiuso a tempo indeterminato, senza che siano ancora iniziati i lavori di riqualificazione, a completare il quadro di un trasporto pubblico che notoriamente a Napoli continua a fare acqua da tutte le parti, come testimoniato, tra l’altro, dalla chiusura da ben 13 mesi della funicolare di Chiaia, anche questo mese di novembre inizia con il fermo al Vomero delle scale mobili “. A segnalare l’ennesima chiusura degli impianti di risalita è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero.

            ” In verità – ricorda Capodanno -, dopo l’inaugurazione avvenuta, in pompa magna, il 16 ottobre del 2002, con lavori durati circa due anni e con una spesa di circa quattro miliardi delle vecchie lire, per il sistema intermodale di collegamento tra le funicolari e la stazione del metrò collinare di piazza Vanvitelli, costituito da tre scale mobili, due in via Scarlatti e una in via Cimarosa, si sono verificate innumerevoli occasioni nelle quali almeno una delle tre rampe è stata posta fuori servizio, non consentendo quindi l’utilizzo non solo alle tante persone, per lo più anziane, che devono raggiungere la parte alta del quartiere, costrette a salire le non agevoli scale di piperno ma anche ai numerosi  turisti, presenti in questo periodo in Città,  che si recano nell’area di San Martino, per visitare Castel Sant’Elmo, la Certosa e il Museo. Al punto che sono state ironicamente ribattezzate le “scale im…mobili” “.

            ” Il fermo odierno riguarda la rampa alla quale si accede da via Scarlatti all’incrocio con via Morghen – puntualizza Capodanno – Con un avviso posto sulle porte chiuse l’ANM, l’azienda napoletana per la mobilità, alla quale è affidata la gestione degli impianti di risalita in questione, avvisa la clientela: “Impianto temporaneamente fuori servizio. Stiamo lavorando per ripristinarlo al più presto possibile”. Dove stiano lavorando non è dato sapere, visto che di operai nei pressi dell’impianto, almeno stamattina, non se ne sono visti, così come non viene indicato il motivo del fermo e la sua presumibile durata “.  

            ” Ad aggravare la situazione – sottolinea Capodanno – contribuisce anche la soppressione, da settembre dell’anno scorso, dell’unica linea su gomma che raggiungeva la zona di San Martino, la linea V1, che ci auguriamo venga ripristinata al più presto. Cosicché non è possibile raggiungere l’area neppure utilizzando un mezzo pubblico “.

            Capodanno sulla vicenda sollecita ancora una volta gli uffici competenti affinché tali disservizi, che arrecano gravi disagi alle persone, vengano risolti, ripristinando, in tempi rapidi e certi, il funzionamento delle scale mobili e riattivando la linea V1.

Vomero: oltre 2.000 like su Facebook per restituire il polisportivo Collana ai cittadini

Al link: https://www.facebook.com/ridatecilostadiocollana/

Vomero, piazza Quattro Giornate: polisportivo “Arturo Collana”

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione, a seguito della grave situazione determinatasi per il polisportivo Arturo Collana, nel quartiere Vomero, per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni interessare alla soluzione, in tempi rapidi, dell’annoso problema, anche al fine di evitare un presumibile ulteriore peggioramento delle condizioni dell’impianto, ha rilanciato sul social network Facebook un’apposita pagina dal titolo ” Restituite il polisportivo Arturo Collana ai cittadini ” al link: https://www.facebook.com/ridatecilostadiocollana/ invitando tutti gli interessati a dare un proprio contributo al fine di dirimere definitivamente l’intricata matassa e consentire così la riapertura dell’impianto dopo, ovviamente, i necessari lavori per garantirne la sicurezza.

            ” Nella lunga quanto inaccettabile querelle sull’affidamento della gestione dell’impianto – scrive nella presentazione della pagina Capodanno -, gli unici che stanno pagando un prezzo salato sono i napoletani privati di uno dei pochi impianti sportivi pubblici presenti sul territorio cittadino, con particolare riferimento agli ottomila atleti che ogni giorno utilizzavano le strutture dell’antico stadio vomerese, da tempo dichiarato inagibile e dunque chiuso “.

            ” A questo punto – conclude Capodanno – la parola passa alle istituzioni preposte che ci auguriamo vogliano tenere conto delle numerose sollecitazioni che provengono, da diverso tempo a questa parte, dalla società civile per trovare una soluzione definitiva nel rispetto delle norme vigenti, finalizzata a riaprire e a rilanciare lo storico impianto, sul cui campo, in passato e per diversi anni, ha giocato anche la squadra del Napoli e che negli ultimi anni ha ospitato anche la squadra di calcio femminile cittadina oltre a essere utilizzato da diverse scuole del territorio per far svolgere ai propri allievi l’attività di educazione fisica “.