Napoli, villa Floridiana: martedì prossimo la riapertura. Dall’ingresso di via Aniello Falcone si potrà accedere al prato centrale e al Belvedere

Napoli, villa Floridiana

” Finalmente  da martedì prossimo, 2 giugno, dopo 162 giorni di chiusura, avvenuta il 23 dicembre del 2019, a seguito di un temporale abbattutosi sul capoluogo partenopeo, che aveva comportato il provvedimento per ragioni di sicurezza, seppure parzialmente e con accesso dal solo ingresso di via Aniello Falcone, riapre il parco della villa Floridiana “. A rilanciare la notizia, dopo l’annuncio dato al riguardo dalla competente direzione regionale dei Musei della Campania, organo territoriale del MIBACT, ministero per i  beni culturali  e ambientali e per il turismo, del cui patrimonio fanno parte sia il parco che il museo Duca di Martina, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, fondatore e amministratore sul social network Facebook della pagina “Amici della Floridiana” seguita da oltre 2.750 iscritti.

 

                ” In questa prima fase – puntualizza Capodanno – , dopo la rimozione, avvenuta in questi giorni,  del grosso pino, caduto in occasione del temporale, attraverso l’ingresso di via Aniello Falcone, si potrà accedere al viale che conduce al museo, al prato centrale e al percorso per arrivare al Belvedere “.

 

                ” Intanto – prosegue Capodanno – sono in corso anche le operazioni di verifica e di messa in sicurezza. laddove necessario,  delle alberature poste lungo il viale che dall’ingresso di via Cimarosa conduce allo stesso prato centrale, nonché di quelli che insistono sull’area sopraelevata, dove si trova il teatro di verzura e l’area destinata ai giochi per i bambini, i quali, come si ricorderà. furono vandalizzati all’inizio dell’anno scorso. Allo stato non sono noti i tempi necessari per le suddette verifiche, finalizzate a riaprire il parco nelle condizioni nelle quali si trovava prima dell’ultima chiusura, con l’accesso consentito anche da via Cimarosa che fino ad allora rimarrà chiuso  “.

 

                ” Va precisato – continua Capodanno – che, al momento, ancora non si sa se da martedì prossimo si potrà visitare anche il museo Duca di Martina che, dopo aver riaperto il 1° febbraio scorso è rimasto chiuso per l’emergenza determinata dalla pandemia, così come non sono stati ancora pubblicati gli orari di accesso che ci auguriamo, alla luce del dato che le giornate si sono notevolmente allungate, possano arrivare fino alle 19:30 “.

 

                ” Rimarranno poi da effettuare i lavori per la manutenzione e messa in sicurezza delle restanti aree, già inaccessibili prima della chiusura del dicembre dell’anno scorso  – aggiunge Capodanno -, lavori che dovrebbero essere effettuati con i due milioni di euro annunciati fin da marzo 2019, dunque oltre un anno fa. Al riguardo, nella nota di risposta pervenutami nei mesi scorsi dal MIBACT ci si limitava ad affermare che “è in itinere  il provvedimento di assegnazione dei fondi necessari”. Lavori che, tra gara d’appalto, consegna dei lavori e loro completamento, richiederanno tempi notevolmente più lunghi “.

 

                Capodanno nell’esprimere la propria soddisfazione, anche a nome dei tanti “amici della Floridiana”, per questo primo segnale, che arriva dopo un lungo periodo di totale immobilismo,  assicura che continuerà a seguire la vicenda anche dopo la riapertura parziale del parco. Tanto in relazione sia agli ulteriori lavori di somma urgenza per la riapertura anche dell’ingresso da via Cimarosa sia alle attività da mettere in campo per la restituzione del parco alla Città nella sua interezza, da effettuarsi con i fondi messi a disposizione dal ministero competente.

 

 

Napoli, villa Floridiana: iniziati i lavori per la riapertura. A breve il parco sarà di nuovo accessibile

Napoli, via Cimaroa, villa Floridiana

                Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, promotore di una petizione online, indirizzata al ministro per i  beni culturali  e ambientali e per il turismo, Dario Franceschini, con la quale si chiedeva la riapertura del parco della Villa Floridiana, chiuso dal 23 dicembre dell’anno scorso, petizione che ha ricevuto  332 sottoscrizioni, presente a l link: http://chng.it/FMtGPgnhXg , annuncia che finalmente, in questi giorni, sono iniziati i lavori di somma urgenza per eliminare i danni causati al parco borbonico  dal temporale abbattutosi su Napoli, il 22 dicembre dell’anno scorso e che, per ragioni di sicurezza, anche a seguito della caduta di un grosso albero, ne comportarono la chiusura al pubblico “.

 

                ” In occasione della decorrenza dei 150 giorni di chiusura, terminata la prima fase dell’emergenza determinata dal Covid-19, avevo indirizzato una nuova nota al Presidente della Repubblica Mattarella – sottolinea Capodanno -, atteso il perdurare del silenzio sia del MIBACT, Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, sia della direzione regionale dei musei della Campania, competente per territorio, dal momento che il parco in questione rientra nell’esclusiva competenza del suddetto ministero, del cui patrimonio fa parte. A tali enti, in questo lungo lasso di tempo, avevo più volte richiesto  di attivare tutti i provvedimenti del caso per effettuare i lavori urgenti di messa in sicurezza delle alberature. Il tutto alla fine di consentire la riapertura del parco, almeno parziale, in tempi rapidi, ritenendo inaccettabile che, con l’arrivo della bella stagione, tanti bambini, giovani, mamme, anziani, famiglie venissero ulteriormente privati dell’unico polmone di verde pubblico  a disposizione del quartiere Vomero “.

 

                ” Allo stato, dalle notizie attinte – puntualizza Capodanno – risulta che i lavori sono in corso e che,  agli inizi della prossima settimana, potrebbe essere anche rimosso dalla ditta incaricata anche l’albero caduto nel corso del temporale del dicembre scorso. Una volta che saranno eliminati i pericoli e sarà garantita la sicurezza ai visitatori, il parco potrà finalmente essere riaperto al pubblico, nel rispetto delle normative emanate per la fase 2, cosa che auspichiamo possa avvenire già agli inizi del mese di giugno “.

 

                ” Rimarranno poi da effettuare i lavori per la manutenzione e messa in sicurezza delle restanti aree, già inaccessibili prima della chiusura del dicembre dell’anno scorso  – aggiunge Capodanno -, lavori che dovrebbero essere effettuati con i due milioni di euro annunciati fin da marzo 2019, dunque oltre un anno fa. Al riguardo, nella nota di risposta pervenutami nei mesi scorsi dal MIBACT ci si limitava ad affermare che “è in itinere  il provvedimento di assegnazione dei fondi necessari”, il che faceva desumere che neppure i fondi fossero già disponibili. La qual cosa comporterebbe poi, tra gara d’appalto, consegna dei lavori e loro completamento, tempi notevolmente più lunghi “.

 

 

                ” Da osservare infine – sottolinea Capodanno – che resta allo stato ancora chiuso il museo nazionale della ceramica Duca di Martina, posto all’interno del parco, a differenza di altri luoghi, come, rimanendo al Vomero, Castel Sant’Elmo che ha riaperto al pubblico già dal 18 maggio scorso. Al momento non si sa ancora quando riaprirà. Il tutto con conseguenti ripercussioni sia d’immagine che di natura economica,  per il perdurare della sospensione di tutte le attività previste all’interno del museo,  in uno ai mancati introiti per i biglietti d’ingresso che costituiscono una perdita per le casse dello Stato. Anche per il museo auspichiamo che possa essere riaperto in tempi rapidi, cosa che potrebbe avvenire contestualmente alla riapertura del parco.

 

               

                Capodanno nell’esprimere la propria soddisfazione, anche a nome dei firmatari della petizione, assicura che continuerà a seguire la vicenda anche dopo la riapertura parziale del parco della villa Floridiana. Tanto anche in relazione al dibattito apertosi su una diversa gestione del polmone di verde vomerese, ribadendo che esso rientra nel patrimonio esclusivo del Ministero per i  beni culturali  e ambientali e per il turismo, essendo considerato un giardino storico annesso al museo Duca di Martina, senza alcuna competenza da parte sia della Regione Campania che del Comune di Napoli.

 

 

Vomero: le buche reperti storici della Città. In piazza Vanvitelli una recinzione che risale a prima della pandemia

Vomero, piazza Vanvitelli, zona transennata

“ Al Vomero sono sempre di più le strade e le carreggiate afflitte da problemi legati alla carenza di manutenzione – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, fondatore su Facebook del gruppo “Buche partenopee, vedi Napoli e poi…cadi”, che conta quasi duemila iscritti -. Purtroppo la situazione appare peggiorare di giorno in giorno, anche perché non si provvede con la puntualità e la celerità necessaria a tappare buche e a rimuovere le recinzioni provvisorie che le delimitano. Oramai pedoni, autovetture, e motocicli sono costretti a fare lo slalom nel tentativo di evitare i dissesti, impresa che, purtroppo, non sempre riesce “.

 

            “ Simbolo del degrado – continua Capodanno – un recinzioni, determinata dall’apertura di una buca presente in piazza Vanvitelli, nei pressi dell’incrocio con via Scarlatti. Sta lì oramai da prima dell’emergenza Covid-19, realizzata con tondini di ferro e reti di plastica, senza che si provveda a mettere in campo i necessari interventi manutentivi per eliminarla “.

 

            Al riguardo Capodanno racconta un aneddoto che focalizza il modo ironico con il quale oramai i vomeresi affrontano l’annoso problema, dal momento che l’evento descritto non rappresenta una novità, stante la presenza, e non da oggi, di altri transennamenti in strade e piazze della popolosa area collinare “. Più d’uno al riguardo lancia persino l’idea, ovviamente provocatoria nei confronti di chi non provvede a una costante quanto idonea manutenzione, di adottare dissesti, buche e avvallamenti come se fossero dei reperti storici, con tanto di cartello, che riporti la data nella quale si sono manifestati “.

 

            Capodanno con l’occasione rivolge l’ennesimo appello affinché si provveda in tempi brevi a eliminare, con interventi definitivi, dalle strade e dalle piazze  tutti gli avvallamenti e tutte le buche attualmente presenti, anche per garantire la sicurezza sia dei pedoni, sia degli occupanti dei mezzi a due e a quattro ruote.

 

Napoli: sgominata una banda di spacciatori che operava nei quartieri del Vomero e dell’Arenella

Arenella, piazza Medaglie d'Oro

“ Esprimo un vivo plauso ai Carabinieri della compagnia Napoli-Vomero per l’operazione che ha assicurato alla giustizia la banda di spacciatori la quale operava nell’ambito della municipalità collinare del capoluogo partenopeo, in particolare nelle piazze Medaglie d’Oro e Immacolata, punti di aggregazione, specialmente nei fine settimana, di tanti giovani, molti dei quali anche minorenni,  finanziando altresì l’attività di spaccio attraverso i furti di apparecchiature, destinate agli allievi delle scuole – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione del Vomero,  promotore, tra l’altro, di una petizione online che per chiedere una maggiore sicurezza per gli abitanti della collina partenopea, petizione che ha superato le 750 firme -. Con l’occasione auspico che, adesso che  sono riprese buona parte delle attività sospese a seguito della pandemia, vengano mantenute e ulteriormente intensificate le attività di prevenzione,  anche avvalendosi di sistemi come la videosorveglianza, che pure in quest’ultima circostanza si sono rivelati strumenti fondamentali, incoraggiando pure condomìni ed esercizi commerciali affinché, attraverso apposite convenzioni, si dotino di attrezzature di videocontrollo “.

 

            ” A mio avviso – aggiunge Capodanno – resta fondamentale continuare nell’attività tesa a un coordinamento ottimale tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani con la presenza costante delle forze dell’ordine, specialmente nei fine settimana,  in un’area, quella della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, dove purtroppo, anche prima dell’emergenza determinata dal Covid-19, si registravano numerose attività delinquenziali, anche ad opera delle famigerate baby gang, con scippi, furti e rapine ai danni di cittadini e di commercianti “.

 

 

 

Napoli, “Casa della socialità”: esplode la protesta e la rabbia dei cittadini per la mancata apertura

I lavori sono terminati da tempo ma resta inspiegabilmente chiusa

 

            ” La data dell’inaugurazione della “Casa della socialità”, la struttura realizzata in via Verrotti, nel quartiere Arenella, posta in un immobile che in passato  era stato adibito a sottostazione elettrica dell’ex ATAN, resta, allo stato, ancora un grosso punto interrogativo  – esordisce  Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari che segue da anni quest’assurda vicenda  -.  Infatti, nonostante che già quasi due anni addietro venisse annunciata l’inaugurazione della struttura prima dell’estate del 2018, resta il fatto che, fino a questo momento, non si sa quando sarà resa accessibile al pubblico, dopo che ovviamente sarà stata attrezzata e resa funzionale. Si è addirittura arrivati al punto che non ci si sbilancia neppure più sui tempi necessari “.

 

                ” In questi giorni è esplosa anche la giusta protesta dei cittadini, manifestata, tra l’altro, con un cartello affisso sulla porta d’ingresso della struttura – afferma Capodanno -. Su tale cartello si sintetizza con poche frasi la storia dell’emblematica vicenda che riguarda l’immobile in questione: ” € 370.000 per restaurarlo, due anni per finirlo! Quando lo riapriranno? Quanto dobbiamo ancora aspettare? Lo chiediamo noi donne noi giovani noi anziani Vomero Arenella “. Nel frattempo lungo le facciate le erbacce la fanno da padrone, dal momento che non si provvedere neppure all’ordinaria manutenzione delle parti esterne “.

 

                ” In verità – ricorda Capodanno – la realizzazione di questo  centro polifunzionale era già stata annunciata con grande enfasi, oltre quattro anni fa, poco prima delle ultime elezioni amministrative, svoltesi nel mese di giugno del 2016. Fu proprio durante la campagna elettorale che comparve uno striscione che ricopriva buona parte della facciata del fabbricato su via Menzinger. Su tale striscione, che portava in calce il nome e cognome dell’allora presidente della municipalità 5, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, candidato poi eletto al consiglio comunale, si leggeva che erano stati stanziati anche gli importi necessari per l’esecuzione dei lavori, con la  delibera di Giunta comunale n. 874 del 29 dicembre 2015 e con un impegno di spesa di € 366.000,00.  Dalla delibera citata sono dunque passati oltre quattro anni e, al momento, la possibilità di poter concretamente fruire di questo spazio sociale, a disposizione dei cittadini, appare ancora lontana “.

 

                ” Allo stato – puntualizza Capodanno -, il cantiere esterno  è stato eliminato e i lavori, almeno per la parte strutturale, sembrano completati. Ma non si sa neppure siano stati eseguiti tutti gli allacciamenti ai servizi pubblici essenziali, quali, luce, gas e acqua, quest’ultimo fondamentale anche per poter effettuare il collaudo dell’impianto antincendio. Inoltre gli ambienti risultano ancora vuoti, privi dei necessari arredi  per poter rendere il complesso  funzionale e operativo a tutti gli effetti “.

 

                ” Peraltro bisognerà anche redigere una regolamentazione  – sottolinea Capodanno – sia per stabilire una sorta di graduatoria tra tutte le associazioni che faranno richiesta di poter utilizzare i locali sia per disciplinarne l’accesso. Inoltre bisognerà anche attrezzare una buvette la cui gestione andrà poi affidata attraverso un’apposita gara  “.

 

                ” Ci auguriamo – aggiunge Capodanno – che, in tempi rapidi,  si provveda a tutto quanto ancora necessario per l’apertura dell’edificio, così come, principalmente, auspichiamo, anche per evitare che la struttura venga vandalizzata , come già accaduto in passato, continuando a rimanere chiusa, che, una volta che saranno stati allacciati tutti i servizi essenziali e sia stata attrezzata con tutto quanto necessario per la sua piena funzionalità, essa venga aperta al pubblico, dando così una risposta operativa alla notevole richiesta di spazi e di strutture comunali, destinati alle attività sociali, in un’area della città, quella collinare, che da tempo ne è fortemente carente. Nel frattempo è auspicabile che si provveda a effettuare una costante e puntuale manutenzione dell’immobile, provvedendo, tra l’altro, a eliminare le erbacce cresciute lungo le facciate  “.

Napoli: da giovedì prossimo funicolari e metrò riprendono il normale servizio. Accolto l’appello lanciato nei giorni scorsi da Gennaro Capodanno

Napoli, funicolare di Chiaia chiusa 22_05_2020

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari e del trasporto pubblico, che, nei giorni scorsi, aveva lanciato un appello all’ANM, Azienda Napoletana Mobilità, affinché, nelle fase 2 dell’emergenza Covid-19, con tante persone che finalmente, hanno ricominciato liberamente  a passeggiare per strada, il servizio di trasporto pubblico su ferro a Napoli riprendesse  a funzionare, nel rispetto delle disposizioni al riguardo vigenti,  con gli orari di esercizio antecedenti alla pandemia, esprime la sua soddisfazione dopo che l’azienda di trasporto pubblico partenopea ha comunicato che da giovedì prossimo, 28  maggio,  sia la linea 1 della metropolitana che le funicolari Centrale, di Chiaia e di Montesanto riprenderanno a circolare con gli orari ordinari, prolungando, gli impianti a fune, il servizio con l’ultima corsa alle 22:00, mentre per la metropolitana collinare le ultime corse partiranno rispettivamente alle 22:30 da Piscinola e alle 23:02 da piazza Garibaldi.

 

            ” Purtroppo – aggiunge Capodanno -, al momento, dal provvedimento resta esclusa la funicolare di Mergellina  che continuerà ad effettuare le corse dalle 7:00 alle 14:10 ma ci auguriamo che anche per questo impianto il servizio possa essere al più presto prolungato fino a sera. Anche la ripresa del servizio notturno degli autobus è rimandata a data da destinarsi “.

 

            ” Resta ancora da definire – precisa Capodanno – se riprenderanno le corse fino alle due di notte per la funicolare Centrale e per il metrò collinare nella giornata di sabato. Ci auguriamo che anche su questo aspetto l’azienda faccia chiarezza al più presto “.

 

 

 

Vomero: residenti sul piede di guerra per le deiezioni canine. Inascoltato l’appello per tenere i marciapiedi puliti

Vomero, via Merliani, appello cittadiniVomero, via Merliani, deiezioni canine

” Al Vomero, con la ripresa delle attività, nella cosiddetta fase 2, e con il ripresentarsi dell’annoso problema, acuito dalle belle giornate di sole, si ripropone anche la protesta di residenti e commercianti, accomunati, nell’occasione, in una battaglia di civiltà, dal momento che molti marciapiedi della municipalità collinare sono diventati di fatto intransitabili per i pedoni, costretti a fare la gincana a causa della presenza di deiezioni canine, lasciate sul posto anche per un lungo lasso di tempo, senza che si provveda a rimuoverle “. A dar voce ai cittadini è ancora una volta  Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione.

 

            “ Purtroppo – sottolinea Capodanno – il fenomeno è determinato dall’inciviltà di una parte dei padroni degli animali, che non vogliono proprio saperne di munirsi di paletta e sacchetto per rimuovere dal suolo gli escrementi depositati dai propri cani, creando anche preoccupazioni sul piano igienico-sanitario, visto che tali deiezioni potrebbero anche essere veicolo di malattie infettive. E’ noto, infatti, che batteri e parassiti contenuti nelle deiezioni canine potrebbero essere veicolati, attraverso le suole delle scarpe,  nelle nostre abitazioni “.

 

“  Addirittura in un recente passato era stata compilata una sorta di graduatoria delle strade più colpite dal fenomeno – ricorda Capodanno -. Così nel quartiere Vomero,  risultavano largamente in testa via Merliani, via Carelli, piazza Fanzago, via Cilea, e via Aniello Falcone, mentre all’Arenella tra le strade più interessate dal fenomeno si attestavano via Pietro Castellino, via Domenico Fontana e via Bernardo Cavallino “.

 

” Addirittura – puntualizza Capodanno – , in  via Merliani, alle spalle di un plesso scolastico, che ospita un circolo didattico frequentato da centinaia di bambini, dove la presenza delle deiezioni canine sui marciapiedi si manifesta con particolare evidenza, è stato anche affisso un cartello, indirizzato ai proprietari dei cani, con il seguente appello: “I nostri figli sono stufi di calpestare la cacca dei vostri cani. E’ obbligatorio raccoglierla “.  Appello che, visto il permanere del problema, sembra aver lasciato del tutto insensibili i proprietari degli amici a quattro zampe “.

 

Capodanno invita ancora una volta gli uffici preposti a mettere in campo tutte le iniziative, nel rispetto delle normative al riguardo vigenti, per debellare il grave quanto diffuso fenomeno.

Vomero: troppe fonti d’albero vuote nel quartiere! Restituiteci il poco verde pubblico a disposizione!

Vomero, via Luca Giordano, fonti d'albero cementate

Sono tante le voci che da tempo si sollevano dagli abitanti del quartiere collinare del Vomero per chiedere che le tante fonti d’albero tuttora ancora vuote – alcune delle quali, nel frattempo, addirittura coperte con una lastra di cemento – vengano riempite con nuove essenze arboree, senza che però gli uffici comunali competenti provvedano a quanto richiesto.

 

            ” In alcuni casi – puntualizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – addirittura è ancora presente il ceppo o il solo fusto del vecchio albero abbattuto, che andrebbero rimossi per fare spazio alle nuove alberature “.

 

            ”  Una di queste fonti d’albero vuote – ricorda Capodanno -, posta sempre nell’isola pedonale di via Luca Giordano, sali anche alla ribalta delle cronache per il fatto che una turista di passaggio vi cadde dentro, riportando ferite tali da dover ricorrere alle cure dei sanitari, sollevando il giusto risentimento dei tanti che assistettero alle scena, al punto che la sera stessa dell’incidente comparve un duro cartello di protesta e di denuncia. Ma non si trattò né del primo caso né dell’ultimo “.

 

            ” Purtroppo il Vomero oggi è uno dei quartieri meno verdi d’Europa – continua Capodanno – e se non avessimo la fortuna di avere sul territorio il parco della villa Floridiana, il quale purtroppo, dopo anni d’incuria e d’abbandono, dal 23 dicembre scorso è stato addirittura chiuso, la situazione sarebbe ancora più grave. L’opera di cementificazione avvenuta circa mezzo secolo addietro ha eliminato le tante aree verdi che avevano fatto conoscere il Vomero come “quartiere dei broccoli”, sostituendole con palazzoni di sette piani e oltre “.

 

            ” In particolare – sottolinea Capodanno – le alberature stradali, costituite per lo più da platani, sono affette da tempo da numerose patologie, a partire dal cosiddetto cancro colorato e infestate dalla tingide del platano, della quale tanto si è parlato di recente senza che però risulti che sia stata debellata. Tali patologie le hanno di fatto decimate, senza che in molti casi si provvedesse alla sostituzione “.

 

            ” E’ auspicabile – conclude Capodanno – che, oltre agli interventi di potatura da effettuarsi nei periodi consentiti e di disinfestazione, a partire dalle strade dove oramai le alberature penetrano addirittura nei balconi delle abitazioni dei piani alti, si proceda anche alla messa a dimora di nuove essenze arboree lungo le strade del quartiere nelle fonti che ne sono prive, previa rimozione di ceppaie e alberature morte “.

 

 

Napoli: prolungate subito gli orari di funicolari e metrò! Inaccettabile che il servizio termini prima del calar della sera

Napoli, funicolare di Chiaia chiusa 22_05_2020

     ” Anche nelle fase 2 dell’emergenza Covid-19, con tante persone che finalmente, adottando tutte le cautele previste dalle vigenti disposizioni, possono liberamente passeggiare su strada, il servizio di trasporto pubblico su ferro a Napoli termina purtroppo prima del calar della sera. Difatti, secondo quanto si può leggere anche sull’apposito sito internet dell’ANM, Azienda Napoletana Mobilita,  le ultime partenze delle tre funicolari, Centrale, Chiaia e Montesanto vengono effettuate alle 20:00 mentre per la linea 1 della metropolitana l’ultima partenza avviene alle 20:30 e questo nell’arco dell’intera settimana. Chiuse alle 20:00 anche le scale mobili, almeno quelle di via Morghen, dal momento che quelle di via Cimarosa sono ferme da mesi “.   A intervenire sulla vicenda è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari e del trasporto pubblico.

 

            ” Per il trasporto su ferro occorre ripristinare almeno gli orari che vigevano prima della pandemia – sottolinea Capodanno – con l’ultima corsa alle 22:00 e il prolungamento previsto nei fine settimana, per la funicolare Centrale e per il metrò collinare “.

  

            ” Va sottolineato – puntualizza Capodanno – che la chiusura anticipata del trasporto su ferro a Napoli incide negativamente non solo sulla qualità della vita, costringendo molte persone a fare a meno di un servizio essenziale nelle ore serali ma ha anche evidenti ricadute negative su tantissime attività commerciali e imprenditoriali, già in difficoltà in questa periodo, con possibili conseguenze anche sul piano occupazionale “.

           

            Capodanno al riguardo chiede l’intervento immediato della presidente della regione Campania e del sindaco di Napoli al fine di prolungare in tempi rapidi gli orari di funzionamento sia della linea 1 della metropolitana sia delle funicolari Centrale, di Chiaia e di Montesanto, ripristinando quelli antecedenti all’emergenza.

 

Vomero, via Cimarosa: scale mobili ancora in lockdown. Gravi disagi per le persone anziane o con problemi di deambulazione automatica

Napoli, vi Cimarosa, scale mobili ferme

“ Anche se i vomeresi, dopo circa due mesi di quarantena, sono tornati a passeggiare per le strade del quartiere, devono però fare i conti con i  consueti disservizi delle poche strutture pubbliche, create per agevolarli  nel loro cammino, specialmente a favore delle persone anziane o con problemi di deambulazione “. E’ l’amara constatazione di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari.

 

            ” Situazioni che si protraggono purtroppo da lustri e che, giustamente, sortiscono  rabbia e proteste – sottolinea Capodanno – . Il discorso riguarda in particolare le tre rampe di scale mobili, che costituiscono il sistema intermodale di collegamento tra le funicolari e la stazione di piazza Vanvitelli del metrò collinare, le quali, da quando sono state inaugurate sono rimaste, a turno, in più occasioni ferme. Proprio per questa ragione sono state ribattezzate ironicamente “scale immobili”. Otamai non si contano le volte che almeno una delle rampe non può essere utilizzata dalle tante persone che devono raggiungere l’area di San Martino “.

 

            ” In particolare – puntualizza Capodanno – al momento è ancora chiusa, così come peraltro era stato già segnalato prima dell’emergenza Covid-19,  la rampa di collegamento presente in via Cimarosa, nei pressi della stazione superiore della funicolare Centrale, benché il motivo di tale fermo e la sua presumibile durata risultano del tutto ignoti, dal momento che sulla grata posta all’ingresso, chiusa con catenaccio, non vi è apposto alcun avviso. Peraltro, anche l’impianto citofonico, posto su una colonnina nei pressi della rampa,  è guasto “.  

 

            “ A seguito dei numerosi fermi che ne hanno caratterizzato negli anni il funzionamento – puntualizza Capodanno –, anche in considerazione del dato che per la realizzazione di questi impianti di collegamento intermodale ci vollero ben due anni con una spesa di circa 4 miliardi delle vecchie lire, si è più volte chiesto, a tutt’oggi però senza riscontri operativi, che venisse istituita una commissione d’indagine pure al fine di verificare i motivi di questi frequenti guasti e le ragioni dei lunghi tempi di riparazione “.

 

            Sulla questione Capodanno sollecita, ancora una volta, l’amministrazione comunale a intervenire con l’urgenza del caso, al fine di assicurare un sistema di collegamento intermodale efficiente e sempre funzionante, a servizio della numerosa utenza.

 

Villa Floridiana: chiusa da 150 giorni. Lavori mai iniziati. Resta chiuso anche il museo Duca di Martina

Vomero, via Cimarosa, villa Floridiana

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, promotore di una petizione online, indirizzata al ministro Franceschini, al presidente della regione Campania, De Luca e al sindaco di Napoli, De Magistris, per chiedere la riapertura del parco della Villa Floridiana, chiuso dal 23 dicembre dell’anno scorso, petizione che ha già superato le 300 sottoscrizioni, presente a l link: http://chng.it/FMtGPgnhXg , in occasione della decorrenza dei 150 giorni di chiusura, che cade proprio oggi, ritorna ancora una volta sull’emblematica vicenda,  atteso il perdurare del silenzio sia del MIBACT, Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, sia della direzione regionale dei musei della Campania, competente per territorio. Agli enti competenti lo stesso Capodanno, in questo lasso di tempo, ha più volte richiesto  di attivare tutti i provvedimenti del caso per effettuare i lavori urgenti di messa in sicurezza delle alberature, lavori di somma urgenza che però, allo stato, non risultano neppure ancora iniziati, visto che gli alberi caduti nel corso della tempesta del 22 dicembre dell’anno scorso, sono ancora a terra nonostante il lungo tempo trascorso. Il tutto all fine di consentire la riapertura almeno parziale del parco in tempi rapidi, essendo inaccettabile che, con l’arrivo della bella stagione, tanti bambini, giovani, mamme, anziani, famiglie vengano privati dell’unico polmone di verde pubblico  a disposizione del quartiere Vomero.

 

                ” Da osservare altresì – sottolinea Capodanno – che, oltre al parco, resta allo stato chiuso anche il museo nazionale della ceramica Duca di Martina, a differenza di altri luoghi, come, rimanendo al Vomero, Castel Sant’Elmo che ha riaperto al pubblico già dal 18 maggio scorso. Al momento non si sa neppure quando riaprirà ma, dalle informazioni attinte telefonicamente, pare non prima del mese di giugno prossimo, con conseguenti ripercussioni sia d’immagine che, principalmente, di natura economica,  per il perdurare della sospensione di tutte le attività previste all’interno del museo,  in uno ai mancati introiti per i biglietti d’ingresso che costituiscono una perdita per le casse dello Stato, nel mentre ovviamente permangono tutte le spese per il funzionamento del museo stesso, a partire da quelle per gli stipendi del personale. Elementi che, a mio avviso, potrebbero far scattare verifiche e indagini anche da parte degli organi di controllo “.

 

 

                ” All’indomani della chiusura del parco  – ricorda Capodanno – inoltrai una nota al Ministero per i Beni Culturali e ambientali, con la quale chiedevo “di far conoscere il cronoprogramma dei tempi necessari sia per la potatura e la messa in sicurezza delle alberature ricadenti nel tratto tra l’ingresso di via Cimarosa e il museo, sia per i lavori di manutenzione e messa in sicurezza del resto del parco. Il tutto auspicando un’accelerazione delle procedure al fine di rendere pienamente agibile e fruibile la villa Floridiana” “.

 

                ” La risposta che mi pervenne al riguardo dalla segreteria degli uffici di diretta collaborazione del ministro Franceschini,  fu del tutto insoddisfacente – sottolinea Capodanno  -. Con tale nota infatti ci si limitava a girare la mia richiesta  al Polo museale della Campania, per un eventuale seguito di competenza, senza dare alcun riscontro alle domande poste. In altre parole il Ministero demandava l’intera questione al Polo museale, che già peraltro non aveva risposto neppure a una precedente analoga istanza  “.

 

                ” Una situazione di una gravità inaudita  – puntualizza  Capodanno – tenendo conto del fatto che, per i soli lavori di potatura e di messa in sicurezza dei pochi alberi superstiti nel tratto che va dall’ingresso da via Cimarosa fino al Museo, quindi escludendo gli altri lavori di manutenzione straordinaria, per tornare dunque alla situazione che si registrava prima dell’ultima chiusura, avvenuta dopo il temporale del 22 dicembre dell’anno scorso, lasciando molte aree ancora interdette al pubblico, in una nota trasmessa anteriormente all’emergenza determinata dal Covid-19, si affermava che il loro completamento sarebbe avvenuto entro l’estate. Adesso, visto che i lavori in questione, non sembra che siano mai iniziati  abbiamo fondati timori circa la possibilità che quest’impegno spossa essere mantenuto e che per la fine di giugno, vale a dire tra un mese, si possa riaprire almeno parzialmente il parco “.  

 

                ” Quanto poi ai tempi per la manutenzione e messa in sicurezza delle restanti aree – aggiunge Capodanno -, lavori che dovrebbero essere effettuati con i due milioni di euro annunciati fin da marzo 2019, dunque oltre un anno fa, nella nota di risposta ci si limitava ad affermare che “è in itinere  il provvedimento di assegnazione dei fondi necessari”, il che faceva desumere che neppure i fondi fossero già disponibili. La qual cosa comporterebbe poi, tra gara d’appalto, consegna dei lavori e loro completamento, tempi notevolmente lunghi “.

 

                Capodanno per sollecitare la riapertura del parco di recente  ha anche  inoltrato un’apposita istanza al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo il suo intervento sia presso il Ministero dei Beni ambientali e culturali e per il turismo che presso la direzione regionale dei musei della Campania.

 

Subito un posto fisso di pronto soccorso al Vomero a tutela di un territorio con quasi 50mila residenti

Pronto soccorso già in via Solimena

“ Alcuni recenti episodi, avvenuti al Vomero, che hanno coinvolto anche persone a passeggio lungo le strade e le piazze del quartiere collinare, anche prescindendo dalla rapidità dell’intervento dei mezzi di soccorso e dalla fortunata circostanza di poter reperire in sito apparecchiature per un primo immediato intervento, ripropongono un antico irrisolto problema, quello dell’apertura di un posto fisso, opportunamente attrezzato, da adibire a pronto soccorso nel popoloso quartiere collinare della Città “. Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, ripropone ancora una volta la necessità d’istituire in tempi rapidi un presidio per il pronto soccorso al Vomero.

 

“ I vomeresi più anziani – sottolinea Capodanno – ricorderanno che questa struttura esisteva fino agli anni ’50 del secolo scorso, allocata al piano terra di un fabbricato in via Solimena, ma poi fu inopinatamente soppressa “.

 

“ Va sottolineato – prosegue Capodanno –  che al Vomero vi sono circa 50mila abitanti su di un’area di poco più di due chilometri quadrati. Inoltre occorre considerare l’indotto generato dalla presenza di quasi duemila esercizi commerciali a posto fisso che, nei fine settimana, raddoppia almeno le presenze sul territorio “.

 

“ L’asfittica condizione del traffico e le carenze strutturali – puntualizza Capodanno – non consentono, in caso di emergenza, di poter contare sull’intervento tempestivo delle ambulanze. Inoltre l’ospedale attrezzato per adulti più vicino, dotato di una struttura idonea di pronto soccorso, è il Cardarelli per raggiungere il quale occorre un tempo che potrebbe risultare letale per le vittime di malori improvvisi o  di gravi incidenti “.

 

 “ Intanto  – conclude Capodanno – nell’attesa che vengano individuati i locali, si rende necessario che venga allocata almeno un’ambulanza fissa, dotata di tutte le attrezzature per il primo soccorso,  a disposizione, 24 ore su 24, esclusivamente per il territorio del quartiere collinare. Nel contempo bisognerà immediatamente reperire i locali per la struttura da adibire a pronto soccorso, valutando al riguardo anche la possibilità di poter utilizzare alcuni vani dell’edificio che ospita la sede della municipalità in via Morghen, di proprietà comunale “.

 

    

Napoli: 27 anni fa il brutale assassinio di Maurizio Estate

Maurizio Estate foto e lapide

“ Purtroppo quest’anno, a differenza degli anni scorsi, a causa della pandemia e delle relative restrizioni, non potrà essere organizzata nessuna manifestazione nella piazzetta del quartiere Chiaia di Napoli, che porta il suo nome, per commemorare il ventisettesimo anniversario del brutale assassinio di Maurizio Estate, vittima innocente della criminalità e medaglia d’oro al valore civile, spirato tra le braccia del padre, dopo che gli avevano sparato per essere intervenuto, poco prima, sventando uno scippo. Il grave fatto di sangue, come si ricorderà, avvenne il 17 maggio 1993, a Napoli, al largo Vetriera a Chiaia, oggi largo Maurizio Estate, dove una lapide ricorda la nobile figura di questo giovane che ancora oggi rappresenta un fulgido esempio, per tante persone, di altruismo e di amore per il prossimo “. A ricordare il tragico evento è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che in passato si è strenuamente battuto affinché lo slargo, nel quale avvenne il grave fatto di sangue, fosse intitolato al giovane eroe.

 

            “ Negli anni scorsi, in occasione della commemorazione, sono stati presenti anche gli alunni di una scuola media statale che ha assunto Maurizio Estate come simbolo di eroismo, realizzando pure un filmato dove si descriveva la vita della vittima della criminalità – ricorda Capodanno -. In occasione della commemorazione del 17 maggio 2005, il primo cittadino del capoluogo partenopeo, nel ricordare il giovane, che, quando fu ucciso, aveva appena 23 anni e stava per convolare a nozze, nel corso dell’intitolazione di una piazza a Scampia, lo paragonò a Nicola Calipari, il funzionario del Sismi che si gettò su Giuliana Sgrena per difenderla “.

 

            “ Leggendo la lapide dedicata a Maurizio – sottolinea Capodanno – vengono in mente le parole del fratello: “Spero che questa lapide sia di monito per i giovani, altrimenti ci piegheremo alla barbarie. Ricordare è importante, una città senza memoria non ha futuro. È facile andare via, il difficile è vivere qui a Napoli. Ma non possiamo andarcene. Dobbiamo sperare ed essere sempre di più a farlo“ “.

 

 

 

 

 

Municipalità collinare: verde pubblico abbandonato. Aiuole trasformate in minisavane con erbacce alte fino a un metro

Napoli, piazza degli Artisti, aiuola abbandonata

            “ E’ una vergogna! Il poco verde pubblico che ancora sopravvive sulla collina, in questi due mesi di blocco è stato lasciato in stato di totale abbandono – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. A partire dalle alberature stradali che quest’anno non sono state neppure potate, con i platani, afflitti, ancora una volta, dall’infestazione della tingide e con rami che arrivano ai piani alti degli edifici, invadendone anche finestre e balconi. Nono solo ma anche molte aiuole si sono di fatto trasformate in ricettacoli di rifiuti di ogni genere. Senza considerare che le piante in esse poste avrebbero bisogno di essere innaffiate  costantemente, specialmente con l’arrivo della bella stagione, mentre l’erba dovrebbe essere curata e rasata “.

 

            “ Molti si domandano dove siano finiti i dipendenti del servizio giardini addetti alla manutenzione del verde comunale nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i territori dei quartieri del Vomero e dell’Arenella  – sottolinea Capodanno -.  Emblematico il caso di un’aiuola posta nella centralissima piazza degli Artisti, trasformatasi nei fatti in una sorta di minisavana, con le erbacce che sono cresciute fino a un’altezza di quasi un metro. Un’immagine di sporcizia e d’incuria che di certo non giova alla Città, anche per le possibili implicazioni di carattere igienico-sanitario “.

 

            Capodanno sulla questione chiede, ancora una volta, l’immediato intervento dell’amministrazione comunale partenopea, finalizzata a una manutenzione costante ed adeguata del verde pubblico urbano.

 

 

Arenella, parco Mascagna: giostrine “impacchettate”. Invece d’impedire l’accesso alle aree attrezzate al gioco

Arenella, parco Mascagna, area gioco

     “ Mentre sul permanere della chiusura del parco della villa Floridiana è calato il silenzio, non va meglio per un’altra area a verde pubblico presente sulla collina partenopea. Il riferimento è al parco Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, posto al confine dei quartieri del Vomero e dell’Arenella, uno dei pochi spazi verdi a disposizione dei residenti, che, anche dopo la recente riapertura, continua purtroppo  a versare in uno stato di degrado e di abbandono “. A intervenire, ancora una volta, sulle condizioni del parco  comunale in questione è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari già presidente della Circoscrizione Vomero.

 

            ” Innanzitutto – afferma Capodanno –  va ricordato che, allo stato, sulla scorta delle disposizioni del DPCM del 26 aprile scorso, nonostante che le ore di luce siano aumentate, anche per l’entrata in vigore dell’ora legale, i cancelli di accesso al parco Mascagna dell’unico varco aperto, quello su via Ruoppolo, vengono chiusi alle 15:30 “.

 

            ”  Molte delle aiuole presenti nel suddetto parco  – sottolinea Capodanno – restano ridotte a campi in terra battuta, brulle, senza un filo d’erba e senza piante e fiori che le abbelliscano, dal momento che nei quasi due mesi di chiusura, nulla si è fatto per migliorare il manto erboso e per piantare nuove essenze  “.

 

            ” Va anche sottolineato – puntualizza Capodanno –  che la disposizione del decreto succitato la quale prescrive che “le aree  attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse”, ha di fatto prodotto non la semplice recinzione delle aree del parco in questione, ma l’impacchettamento, con nostri di plastica bicolore, di tutte le giostrine, comprese quelle che già prima dell’emergenza Covid-19 erano rotte e che allo stato continuano ad esserlo, dal momento che non si è provveduto neppure al loro ripristino. Il risultato è che, anche per la mancanza d’idonea vigilanza, potendo accedere alle aree interessate, le giostrine restano comunque fruibili. Nel rispetto della norma andavano invece chiuse completamente le aree interessate, delimitandole con delle recinzioni, impedendone l’accesso e non impacchettando le sole giostrine, come di fatto è avvenuto “.  

 

            “ Il nuovo assetto del parco – ricorda Capodanno -, vide la luce dopo lustri di attese, durante i quali una parte di esso venne utilizzata quale cantiere per i lavori del metrò collinare. Poi, finalmente, furono realizzati i lavori di sistemazione, con l’ampliamento e la recinzione dell’area a verde, realizzati tempo addietro dal Comune attraverso un finanziamento di oltre un milione e mezzo di euro. In tempi più recenti il parco rimase chiuso per oltre otto mesi, tra le vivaci proteste dei cittadini, sfociate in petizioni e sit-in, per i lavori di messa in sicurezza di alcune alberature, diverse delle quali sono state eliminate, senza essere sostituite da nuove essenze, come dimostra l’attuale presenza di numerose ceppaie “.

            Sulle questioni sollevate Capodanno richiama, ancora una volta, l’attenzione degli uffici competenti per i provvedimenti del caso.

 

Arenella, via Tino di Camaino: marciapiede transennato per caduta calcinacci. Subito una task force presso ciascuna municipalità per monitorare gli edifici

Arenella, via Tino di Camaino, marciapiede transennato

 ” Stamani un ampio tratto di marciapiede di via Tino di Camaino, nel quartiere Arenella, abitualmente particolarmente trafficato, per la presenza nei pressi di un’area mercatale all’aperto, dove attualmente ancora non sono riprese le attività, è stato completamente transennato mentre a terra risultano ancora presenti alcuni calcinacci derivati dal distacco di pezzi d’intonaco dal cornicione del fabbricato adiacente “. A dare la notizia è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, particolarmente attento alle vicende che hanno riguardato, anche di recente, episodi analoghi avvenuti nell’ambito della municipalità 5, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella.

 

            “ Oramai a Napoli,  con eccessiva frequenza, si è costretti a registrare il crollo sulla strada di calcinacci derivanti dal cedimento d’intonaci dalle facciate degli edifici, per lo più dai cornicioni e dai sottobalconi – puntualizza Capodanno -. Per fortuna la maggior parte di questi crolli avvengono senza danni a persone o cose, ma, come testimoniano anche recenti fatti di cronaca, in qualche caso si è stati costretti a registrare anche la perdita di vite umane “.

 

            “  La collina partenopea  risulta particolarmente colpita da questi eventi, pure per la presenza di numerosi edifici, afflitti da evidenti carenze manutentive, a partire proprio dalle facciate prospicienti sulla pubblica via – sottolinea Capodanno – Purtroppo, nel capoluogo partenopeo, negli ultimi tempi sembra manifestarsi una diffusa indisponibilità alla cura costante e continua delle parti comuni dei fabbricati, con il risultato che, quando s’interviene, anche perché costretti dai provvedimenti emessi delle autorità competenti, ai fini della sicurezza, lo si fa sovente con le sole opere provvisionali, tese ad eliminare nell’immediato il pericolo, rimandando poi, sine die, gli interventi definitivi “.

 

            “ Per risolvere il problema in maniera organica e definitiva – propone ancora una volta Capodanno – occorrerebbe organizzare, presso ciascuna delle dieci municipalità cittadine, una vera e propria task force di tecnici con il compito di monitorare tutto il patrimonio edilizio pubblico e privato che si affaccia lungo le strade, descrivendo attraverso apposite schede lo stato nel quale si trovano i singoli edifici esaminati, e segnalando immediatamente quelle situazioni dove si manifestano problematiche che potrebbero incidere sulla sicurezza per gli immediati interventi del caso “.

 

            Capodanno al riguardo rivolge un nuovo appello al sindaco di Napoli ed all’assessore al ramo affinché vengano messi in campo, in immediato, interventi mirati riguardanti il patrimonio edilizio cittadino, atti a garantire la sicurezza delle persone, scongiurando così possibili danni a persone e a cose.

 

“. A dare la notizia è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, particolarmente attento alle vicende che hanno riguardato, anche di recente, episodi analoghi avvenuti nell’ambito della municipalità 5, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella.

 

            “ Oramai a Napoli,  con eccessiva frequenza, si è costretti a registrare il crollo sulla strada di calcinacci derivanti dal cedimento d’intonaci dalle facciate degli edifici, per lo più dai cornicioni e dai sottobalconi – puntualizza Capodanno -. Per fortuna la maggior parte di questi crolli avvengono senza danni a persone o cose, ma, come testimoniano anche recenti fatti di cronaca, in qualche caso si è stati costretti a registrare anche la perdita di vite umane “.

 

            “  La collina partenopea  risulta particolarmente colpita da questi eventi, pure per la presenza di numerosi edifici, afflitti da evidenti carenze manutentive, a partire proprio dalle facciate prospicienti sulla pubblica via – sottolinea Capodanno – Purtroppo, nel capoluogo partenopeo, negli ultimi tempi sembra manifestarsi una diffusa indisponibilità alla cura costante e continua delle parti comuni dei fabbricati, con il risultato che, quando s’interviene, anche perché costretti dai provvedimenti emessi delle autorità competenti, ai fini della sicurezza, lo si fa sovente con le sole opere provvisionali, tese ad eliminare nell’immediato il pericolo, rimandando poi, sine die, gli interventi definitivi “.

 

            “ Per risolvere il problema in maniera organica e definitiva – propone ancora una volta Capodanno – occorrerebbe organizzare, presso ciascuna delle dieci municipalità cittadine, una vera e propria task force di tecnici con il compito di monitorare tutto il patrimonio edilizio pubblico e privato che si affaccia lungo le strade, descrivendo attraverso apposite schede lo stato nel quale si trovano i singoli edifici esaminati, e segnalando immediatamente quelle situazioni dove si manifestano problematiche che potrebbero incidere sulla sicurezza per gli immediati interventi del caso “.

 

            Capodanno al riguardo rivolge un nuovo appello al sindaco di Napoli ed all’assessore al ramo affinché vengano messi in campo, in immediato, interventi mirati riguardanti il patrimonio edilizio cittadino, atti a garantire la sicurezza delle persone, scongiurando così possibili danni a persone e a cose.

 

Vomero, villa Floridiana: calato il silenzio sulla riapertura. Ennesimo appello dopo quasi cinque mesi di chiusura

Vomero, via Cimarosa, villa Floridiana

Petizione con oltre 270 firme alla pagina: http://chng.it/YfGrTGP8

 

            ” Devo con amarezza constatare che sulla chiusura della villa Floridiana, che perdura oramai da quasi cinque mesi, da quando, per la precisione, il 23 dicembre furono sbarrati i cancelli d’ingresso, a seguito di un temporale che aveva abbattuto alcune alberature, è calato il più assoluto silenzio – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione, che sta conducendo una vera e propria battaglia per la riapertura dell’antico parco borbonico -. Sembra che oramai tutti, rappresentanti istituzionali in testa, organi d’informazione, ma anche associazioni e cittadini, si siano rassegnati all’idea che l’unico polmone a verde pubblico a disposizione di un quartiere, il Vomero, che conta circa 50mila residenti, debba rimanere chiuso a tempo indeterminato “.

 

             ” All’indomani della chiusura  – ricorda Capodanno – inoltrai una nota al Ministero per i Beni Culturali e ambientali, con la quale chiedevo “di far conoscere il cronoprogramma dei tempi necessari sia per la potatura e la messa in sicurezza delle alberature ricadenti nel tratto tra l’ingresso di via Cimarosa e il museo, sia per i lavori di manutenzione e messa in sicurezza del resto del parco. Il tutto auspicando un’accelerazione delle procedure al fine di rendere pienamente agibile e fruibile la villa Floridiana” “.

 

            ” La risposta pervenutami, al riguardo, dalla segreteria degli uffici di diretta collaborazione del ministro Franceschini,  fu del tutto insoddisfacente – sottolinea Capodanno  -. Con tale nota infatti ci si limitava a girare la mia richiesta  al Polo museale della Campania, per un eventuale seguito di competenza, senza dare alcun riscontro alle domande poste. In altre parole il Ministero demandava l’intera questione al Polo museale, che già peraltro non aveva risposto neppure a una precedente analoga istanza  “.

 

            ” Una situazione di una gravità inaudita  – puntualizza  Capodanno – tenendo conto del fatto che, per i soli lavori di potatura e di messa in sicurezza dei pochi alberi superstiti nel tratto che va dall’ingresso da via Cimarosa fino al Museo, quindi escludendo gli altri lavori di manutenzione straordinaria, per tornare dunque alla situazione che si registrava prima dell’ultima chiusura, avvenuta dopo il temporale del 22 dicembre dell’anno scorso, lasciando molte aree ancora interdette al pubblico, in una nota trasmessa anteriormente all’emergenza determinata dal Covid-19, si affermava che il loro completamento sarebbe avvenuto entro l’estate. Adesso non sappiamo neppure se questo impegno sarà mantenuto. Comunque, se tutto andasse bene, a fine giugno sarebbero già trascorsi ben sei mesi dalla chiusura, e per la sola riapertura parziale. Un fatto inaccettabile! “.

 

            ” Quanto poi ai tempi per la manutenzione e messa in sicurezza del resto del parco – aggiunge Capodanno -, lavori che dovrebbero essere effettuati con i due milioni di euro annunciati fin da marzo 2019, dunque oltre un anno fa, nella nota di risposta ci si era limitati ad affermare che “è in itinere  il provvedimento di assegnazione dei fondi necessari”, il che farebbe desumere che neppure i fondi fossero già disponibili. La qual cosa comporterebbe poi, tra gara d’appalto, consegna dei lavori e loro completamento, tempi notevolmente lunghi “.

 

            ” Per sollecitare la riapertura del parco  – afferma Capodanno – ho anche inoltrato un’apposita istanza al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo il suo intervento sia presso il Ministero dei Beni ambientali e culturali e per il turismo che presso il Polo museale della Campania. Nel contempo ho promosso una petizione on-line al link  http://chng.it/YfGrTGP8 indirizza al Ministro del dicastero competente, oltre che al Presidente della Giunta regionale della Campania e al Sindaco di Napoli, petizione che ha già superato le 270 sottoscrizioni, chiedendo  di attivare tutti i provvedimenti del caso per effettuare i lavori urgenti di messa in sicurezza delle alberature, lavori di somma urgenza che non risultano siano al momento ancora neppure iniziati, visto che gli alberi caduti sono ancora a terra nonostante il lungo tempo trascorso, al fine di consentire la riapertura almeno parziale del parco in tempi rapidi, essendo inaccettabile che, con la bella stazione, tanti bambini, giovani, mamme, anziani, famiglie oltre ai turisti, vengano privati dell’unico polmone di verde pubblico a loro disposizione “.

 

Vomero: ancora in “quarantena” le scale mobili di via Cimarosa. Chiesta una commissione d’indagine per accertare le cause dei frequenti quanto inaccettabili fermi

Vomero, via Cimarosa, scale mobili ferme

“ Anche se i vomeresi, dopo circa due mesi di quarantena, possono tornare a passeggiare per le strade del quartiere, devono però fare i conti con i  consueti disservizi delle poche strutture pubbliche, create per agevolarli  nel loro cammino, specialmente a favore delle persone anziane o con problemi di deambulazione “. E’ l’amara constatazione di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari.

 

            ” Situazioni alle quali i vomeresi dovrebbero rassegnarsi, visto che si protraggono da lustri, invece ogni volta, e giustamente, sortiscono  rabbia e proteste – sottolinea Capodanno – . In particolare, da quando sono state inaugurate le tre rampe di scale mobili, che costituiscono il sistema intermodale di collegamento tra le funicolari e la stazione di piazza Vanvitelli del metrò collinare, sono rimaste, a turno, più volte ferme. Proprio per questa ragione sono state ribattezzate ironicamente “scale immobili”. Difatti non si contano le volte che almeno una delle rampe non può essere utilizzata dalle tante persone che devono raggiungere l’area di San Martino “.

 

            ” In particolare – puntualizza Capodanno – resta allo stato chiusa, così come già riscontrato prima dell’emergenza Covid-19,  la rampa di collegamento presente in via Cimarosa, nei pressi della stazione superiore della funicolare Centrale, benché il motivo di tale fermo e la sua presumibile durata risultano del tutto ignoti, dal momento che sulla grata, chiusa con catenaccio, non vi è alcun avviso. Peraltro, anche l’impianto citofonico, posto su una colonnina nei pressi della rampa,  è guasto “.  

 

            “ A seguito dei numerosi fermi che ne hanno caratterizzato negli anni il funzionamento – puntualizza Capodanno –, anche in considerazione del dato che per la realizzazione di questi impianti di collegamento intermodale ci vollero ben due anni con una spesa di circa 4 miliardi delle vecchie lire, si è più volte chiesto, a tutt’oggi però senza riscontri operativi, che venisse istituita una commissione d’indagine pure al fine di verificare i motivi di questi frequenti guasti e le ragioni dei lunghi tempi di riparazione “.

 

            Sulla questione Capodanno sollecita, ancora una volta, l’amministrazione comunale a intervenire con l’urgenza del caso, al fine di assicurare un sistema di collegamento intermodale efficiente e sempre funzionante, a servizio della numerosa utenza.

 

 

Arenella, piazza Medaglie d’Oro: strisce pedonali scomparse. Anche nella fase 2 sulla collina si ripropongono le solite carenze manutentive

Arenella, piazza Medaglie d'Oro strisce scomparse

“ E’ un fenomeno al quale, nell’ambito della municipalità 5, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, purtroppo, si assiste con  una frequenza eccessiva, senza che si adottino, con la celerità del caso, i provvedimenti necessari, nonostante possa costituire un presumibile pericolo – afferma Gennaro Capodanno,  presidente del Comitato Valori collinari -, riferendosi alla scomparsa graduale da alcune carreggiate delle strisce pedonali per consentire l’attraversamento dei passanti “.

 

            “ Un caso particolarmente evidente – puntualizza Capodanno – è quello che si verifica, in questi giorni, nell’ambito dell’area collinare della città, nella centralissima piazza Medaglie d’Oro, dove per raggiungere l’aiuola centrale bisognerebbe attraversare sulle strisce zebrate. Ebbene queste strisce sono stato oggetto, nel tempo, di un graduale logoramento, risultando quasi del tutto scomparse  “.

 

            “ La situazione che si determina, in una zona notevolmente trafficata,  è complicata ulteriormente dalla mancanza di un impianto semaforico nei pressi di tali strisce, atto a disciplinare l’attraversamento, così come peraltro capita in molti altri casi, del quale l’esempio riportato è solo indicativo  – sottolinea Capodanno -. Il tutto potrebbe comportare non pochi problemi, nel caso che si verificasse un incidente sul tratto di carreggiata dove le strisce pedonali sono praticamente, allo stato, inesistenti “.

 

            Capodanno al riguardo sollecita un intervento immediato da parte degli uffici competenti. Nell’occasione propone di realizzazione di un vero e proprio censimento, da effettuare, a cura delle singole municipalità cittadine, per verificare segnatamente lo stato delle strisce pedonali sul proprio territorio, provvedendo, di volta in volta, a far ripristinare quelle mancanti o sbiadite per il logoramento.

 

No all’intitolazione al filosofo Masullo di un tratto di via Cimarosa al Vomero! Tra l’altro spaccherebbe la strada in tre tronconi con diversa denominazione

Vomero, via Cimarosa nei pressi delle scale

” Sono decisamente contrario alla proposta d’intitolare un tratto di via Cimarosa, per l’esattezza quello posto tra piazza Fuga e le scale di collegamento con via Morghen, al filosofo, ma anche ex parlamentare per ben quattro legislature, prima nelle fila dell’allora PCI e poi in quelle dei DS, Aldo Masullo, deceduto il 24 aprile scorso, avellinese di nascita e napoletano d’adozione “. E’ quanto afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, commentando la notizia circolata al riguardo su alcuni organi d’informazione.

 

            ” Innanzitutto – puntualizza Capodanno  va ricordato che la legge n. 1188/1927, la quale regola la materia, prescrive che l’intitolazione di nuove strade e piazze pubbliche, la variazione del nome di quelle già esistenti, nonché l’approvazione di targhe e monumenti commemorativi a persone decedute da oltre dieci anni, può avvenire soltanto previa autorizzazione del Prefetto. Laddove per l’intitolazione a persone decedute da meno di dieci anni, come nel caso in questione,  che si siano distinte per particolari benemerenze, è consentita, a norma dell’articolo 4 della predetta legge, la deroga da parte del Ministero dell’Interno al divieto posto dagli artt. 2 e 3 della medesima legge. Successivamente, con circolare n. 18 del 29 settembre 1992, dal Ministero dell’Interno sono state anche indicate le direttive alle Prefetture, titolari del succitato potere di autorizzazione a decorrere dal 1° gennaio 1993, circa il rilascio delle autorizzazioni per intitolazioni di vie, piazze, monumenti e lapidi, scuole ed aule scolastiche o altri luoghi pubblici a persone che siano decedute da meno di dieci anni “.

 

            ” Va anche precisato – puntualizza Capodanno – che il luogo indicato per l’intitolazione non è una piazza autonoma né tantomeno fa parte della limitrofa piazza Fuga, ma si tratta di un tratto di via Cimarosa, strada che si estende dall’incrocio con via Francesco Paolo Michetti fino all’incrocio con via Aniello Falcone, come testimoniato anche dalla sequenza dei numeri civici “.

 

            ” Dunque – sottolinea Capodanno –  un eventuale “stralcio” di questo tratto di strada con diversa denominazione, spaccherebbe la continuità di via Cimarosa creando due nuovi tronconi, a monte e a valle del tratto stralciato. Un fatto che avrebbe conseguenze e ripercussioni notevoli anche per i residenti, ben noto a chi già in passato ha dovuto subire questi cambi di denominazione stradale, con tutte le variazioni necessarie anche di tipo anagrafico “.

 

            ” Se proprio si vuole intitolare una piazza o una strada al filosofo Masullo – conclude Capodanno -, nel rispetto delle succitate normative, bisognerà optare preferibilmente su qualche strada o slargo che non abbia una precedente denominazione, alla stregua di quanto fu fatto, rimanendo al Vomero, quattro anni fa, nell’aprile del 2016, quando fu intitolato al giurista e politico Francesco De Martino, dopo oltre dieci anni dalla morte, avvenuta il 18 novembre 2002, uno slargo in via Aniello Falcone, precedentemente appunto privo di denominazione “.

 

Vomero, fase 2: subito la disinfestazione delle alberature stradali. Platani di nuovo afflitti dalla Corythucha ciliata

Vomero, via Luca Giordano, platani non potati

       “ Nonostante che la stagione primaverile sia oramai inoltrata e che i rami dei platani secolari, posti lungo le arterie e le piazze del Vomero, siano oramai in piena fioritura,  l’operazione di potatura, più volte richiesta, non è mai neppure iniziata – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Un’operazione che si sarebbe già dovuta effettuare, anche approfittando dell’emergenza da Covid-19, che ha visto una scarsa presenza per strada di persone e autoveicoli. Pure a ragione dei problemi che affliggono, da anni, tali alberature stradali, a partire dall’infestazione determinata ciclicamente, con l’arrivo delle belle giornate, dalla Corythucha ciliata, insetto più conosciuto come “cimice del platano” “

 

       “ Peraltro i rami di numerosi platani, che, in molte strade, a partire da via Scarlatti e via Luca Giordano,  sono privi da tempo della necessaria potatura, arrivano oramai fino ai piani alti degli edifici, raggiungendo finestre e balconi  – continua Capodanno -. La qual cosa costituisce sicuramente un problema per i residenti che, chiusi in casa durante la quarantena, non possono neppure tenere aperti gli infissi, nonostante le belle giornate di sole. Senza considerare che alcune di queste essenze, anche in un recente passato, affette da malattie quali il cancro rosa e infestate dalla tingide, sono state purtroppo eliminate o sono cadute, senza peraltro essere sostituite, lasciando le fonti d’albero vuote “.

 

       “ Con l’arrivo dell’estate – sottolinea Capodanno -, come testimoniano le vicende sovente alla ribalta delle cronache, la situazione al Vomero, che andrebbe invece costantemente monitorata, effettuando con rituale cadenza i necessari interventi, laddove non si provvedesse per tempo, non potrà che peggiorare, riproponendosi presumibilmente gli stessi problemi che si sono già verificati, per le alberature stradali, negli anni precedenti. Chiediamo, dunque, ancora una volta, un intervento immediato e urgente mirato a scongiurare che tali eventi abbiano a ripetersi, sia attraverso gli opportuni interventi di manutenzione ordinaria sia con le necessarie cure dei platani malati o infestati dalla tingide. Inoltre chiediamo che vengano messe a dimora nuove essenze nelle  fonti d’albero ancora vuote “.

 

Al riguardo Capodanno sollecita, ancora una volta, l’intervento degli uffici competenti dell’amministrazione comunale partenopea.

 

Vomero in lutto per la morte dell’attore Mimmo Sepe. Intraprese la carriera artistica agli inizi degli anni ’70 con “I Giovani del Vomero”

1975 Mimmo Sepe e Silvana Buttafarri in una foto di scena

                   Una foto di scena con Mimmo Sepe e Silvana Buttafarri

“ Una notizia che ha destato profonda commozione e cordoglio tra i tanti che come me, specialmente nel mondo artistico, lo conoscevano da sempre – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Mi riferisco alla morte di Mimmo Sepe, un artista molto apprezzato che conoscevo fin da quando, appena diciottenne, nel lontano 1973, muoveva i primi passi nel mondo dello spettacolo, entrando a far parte della compagnia filodrammatica “I Giovani del Vomero ” “.

 

            ” In quegli anni ero direttore artistico del centro studi “Domenico Colasanto” – ricorda Capodanno – che ogni anno organizzava un trofeo dedicato alle compagnie filodrammatiche che operavano nell’ambito del capoluogo partenopeo. Una delle prime edizioni fu vinta proprio dalla compagnia “I Giovani del Vomero”, nella quale recitava, oltre a Mimmo Sepe, anche Silvana Buttafarri, che, conosciuta nell’occasione, sarebbe poi diventata mia moglie, donandomi due splendide figlie Sheila e Ylenia “.

 

            ” Tanti i teatri nei quali si esibì nei primi anni ’70 la compagnia in questione – puntualizza Capodanno -, che vedeva sempre tra i protagonisti Mimmo Sepe, che già all’ora si distingueva per un innato quanto verace talento artistico, portando in scena lavori della ricca tradizione teatrale partenopea, tra i quali si ricordano “‘O figlio ‘e don Nicola” al teatro Cilea, “Na casa sotto e ‘ncoppa” al teatro Bracco, ” ‘Nu mese o frisco” al teatro Sannazaro, per citarne alcuni “.

 

            ” La compagnia fu anche tra le prime a portare il teatro nelle scuole  – aggiunge Capodanno – come quando nel I Circolo didattico di Giugliano rappresentò la commedia ” ‘Nu mese ‘o ffrisco ” di Pola Riccora. Altro interessante esperimento si ebbe quando, per la prima volta, dinanzi a 250 ricoverati dell’allora manicomio giudiziario di Sant’Eframo, la Compagnia “I Giovani del Vomero” portò in scena la commedia brillante di Scarnicci  e Tarabusi “Caviale e Lenticchie”. Le cronache dell’epoca raccontano che l’apprezzamento, da parte dei ricoverati, fu tale che gli stessi ospiti del manicomio, al termine della rappresentazione, fecero dono alle attrici della compagnia degli scialli confezionati nel corso della degenza “.

 

            Capodanno, con l’occasione, insieme alla moglie Silvana Buttafarri, formula le più sentite condoglianze ai familiari dello scomparso.

 

Napoli, villa Floridiana: al 4 maggio ancora in lockdown. Petizione con oltre 250 firme per la riapertura del parco

Napoli, villa Floridiana chiusa

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione del Vomero, nei mesi scorsi aveva inoltrato l’ennesima nota al Ministero per i Beni Culturali e ambientali, con la quale chiedeva “di far conoscere il cronoprogramma dei tempi necessari sia per la potatura e la messa in sicurezza delle alberature ricadenti nel tratto tra l’ingresso di via Cimarosa e il museo, sia per i lavori di manutenzione e messa in sicurezza del resto del parco. Il tutto auspicando un’accelerazione delle procedure al fine di rendere pienamente agibile e fruibile la villa Floridiana, unico polmone di verde pubblico a disposizione dei circa 50mila residenti del quartiere Vomero” “.

 

            ” Sono rimasto del tutto insoddisfatto dalla risposta pervenutami, al riguardo,  dalla segreteria degli uffici di diretta collaborazione del ministro Franceschini – sottolinea Capodanno -. Con tale nota infatti ci si limitava a girare la mia richiesta  al Polo museale della Campania, per un eventuale seguito di competenza, senza dare alcuna risposta alle domande poste. In altre parole il ministero se ne è lavato le mani, demandando il tutto al Polo museale che peraltro non aveva risposto neppure alla precedente istanza. Un sorta di scaricabarile, mentre il parco resta chiuso dal 23 dicembre dell’anno scorso, vale a dire da oltre quattro mesi  “.

 

            ” Una situazione di una gravità inaudita  – puntualizza  Capodanno – tenendo conto del fatto che, per i soli lavori di potatura e di messa in sicurezza dei pochi alberi superstiti nel tratto che va dall’ingresso da via Cimarosa fino al Museo, quindi escludendo gli altri lavori di manutenzione straordinaria, per tornare dunque alla situazione che si registrava prima dell’ultima chiusura, avvenuta dopo il temporale del 22 dicembre dell’anno scorso, lasciando molte aree ancora interdette al pubblico, nella nota trasmessa in precedenza si affermava che il loro completamento sarebbe avvenuto entro l’estate. In pratica, considerando che siamo a inizio maggio e che l’estate arriverà a fine giugno, il parco, anche con l’apertura dei cancelli su via Cimarosa, dovrebbe essere accessibile, se tutto va bene, solo tra circa due mesi che andrebbero ad aggiungere al tempo già trascorso, per un totale di circa sei mesi di chiusura. Un fatto inaccettabile! “.

 

            ” Quanto poi ai tempi per la manutenzione e messa in sicurezza del resto del parco – aggiunge Capodanno -, lavori che dovrebbero essere effettuati con i due milioni di euro annunciati fin dal marzo dell’anno scorso, ci si limitati ad affermare che “è in itinere  il provvedimento di assegnazione dei fondi necessari”, il che farebbe desumere che neppure i fondi sarebbero allo stato già disponibili. La qual cosa comporterebbe poi, tra gara d’appalto, consegna dei lavori e loro completamento, tempi notevolmente lunghi “.

 

            ” Per questa ragione – afferma Capodanno – ho inoltrato un’apposita istanza al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo il suo intervento sia presso il Ministero dei Beni ambientali e culturali e per il turismo che presso il Polo museale della Campania. Nel contempo ho promosso una petizione on-line al link  http://chng.it/YfGrTGP8 indirizza al Ministro del dicastero competente, oltre che al Presidente della Giunta regionale della Campania e al Sindaco di Napoli, chiedendo  di attivare tutti i provvedimenti del caso per effettuare i lavori urgenti di messa in sicurezza delle alberature, lavori di somma urgenza che non risultano siano al momento ancora neppure iniziati, visto che gli alberi caduti sono ancora a terra nonostante il lungo tempo trascorso, al fine di consentire la riapertura almeno parziale del parco in tempi rapidi, essendo inaccettabile che, con la bella stazione, tanti bambini, giovani, mamme, anziani, famiglie oltre ai turisti, vengano privati dell’unico polmone di verde pubblico a loro disposizione “.