Napoli: basta con i fuochi d’artificio notturni! Chiesta un’ordinanza sindacale di divieto con relativi controlli

Napoli, fuochi d'artificio notturni

” In questi giorni di caldo africano, con finestre e balconi aperti per cercare di far passare un poco di vento e rinfrescare l’aria, capita di essere svegliati in piena notte a causa dei forti rumori causati dall’improvvisa esplosione di fuochi artificiali. E’ non si tratta di fatti episodici ma di eventi che si stanno ripetendo con frequenza quotidiana, e non solo al Vomero ma anche in diversi altri quartieri del capoluogo partenopeo “. A segnalare questo ennesimo sconcio è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che ha pubblicato al riguardo anche un filmato su youtube al link: https://youtu.be/R8wr-_HSiZ0  , intitolato provocatoriamente: “A Napoli è sempre Capodanno”, ricordando la brutta abitudine, che anche all’inizio di quest’anno, solo per la provincia partenopea, ha prodotto un bilancio di una cinquantina di feriti con mani amputate e ferite agli occhi,  di sparare i fuochi  in occasione dell’arrivo del nuovo anno.

 

            ” Non conosco i motivi per i quali ogni notte si susseguono questi botti – puntualizza Capodanno – anche se, dopo aver pubblicato il filmato sul social network Facebook, sono stati aggiunti commenti di varia natura sulla questione. Quello che è certo è che i napoletani non ne possono più e chiedono provvedimenti atti a stroncare questo fenomeno e i necessari e opportuni controlli da parte delle autorità competenti “.

 

            ” Al riguardo – sottolinea Capodanno  – reputo che, per stroncare il fenomeno che ha raggiunto livelli non più tollerabili,  il sindaco di Napoli dovrebbe emanare, in tempi rapidi, un’apposita ordinanza con il divieto di esplosione di fuochi d’artificio su tutto il territorio comunale, sia di giorno sia di notte. Il tutto nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge, con particolare riferimento all’art. 57 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e ai divieti imposti dai regolamenti che disciplinano le emissioni sonore “.

 

Napoli: le buche “reperti storici” della città. Al Vomero in piazza Vanvitelli una buca recintata dal mese di febbraio

Napoli, piazza Vanvitelli, buca transennata dal mese di febbraio

“ Nell’ambito del territorio del quartiere Vomero sono sempre di più le strade e le carreggiate afflitte da problemi legati alla carenza di manutenzione – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, fondatore su Facebook del gruppo “Buche partenopee, vedi Napoli e poi…cadi”, che conta quasi duemila iscritti -. Purtroppo la situazione peggiora di giorno in giorno, anche perché non si provvede con la puntualità e la celerità necessaria a tappare le buche e gli avvallamenti, rimuovendo le recinzioni provvisorie che li delimitano. Oramai pedoni, autovetture, e motocicli sono costretti a fare lo slalom nel tentativo di evitare i dissesti, impresa che non sempre riesce con facilità “.

 

            “ Simbolo dello stato d’abbandono e di degrado, sempre più evidente, che va diffondendosi nel quartiere collinare – puntualizza Capodanno – è un recinzione, allo stato parzialmente abbattuta, realizzata a seguito del manifestarsi di una buca sul marciapiede della centralissima piazza Vanvitelli, nei pressi dello storico orologio, orologio peraltro che dal mese di giugno dà, per cosi dire, i numeri, visto che continua a segnare orari sballati senza che si provveda alle necessarie opere manutentive per ripristinarlo. La buca si manifestò nel mese di febbraio di quest’anno, quindi ben sei mesi fa. In quella occasione, in attesa delle verifiche e degli interventi definitivi,  fu realizzata una recinzione provvisoria, con tondini di ferro e reti di plastica, che oramai, dopo tanto tempo,  viene accettata come se fosse parte integrante della piazza stessa “.

 

            ” Nel tentativo di risolvere una volta e per tutte l’annoso problema – sottolinea Capodanno – rilancio una proposta provocatorio, che focalizza bene l’ironia, mista a rabbia, con la quale oramai i vomeresi affrontano l’annoso problema, dal momento che l’evento appena descritto non rappresenta affatto una novità, stante la presenza, e non da oggi, di altri transennamenti datati in strade e piazze della popolosa area collinare. La provocazione, tesa a rimarcare la latitanza di chi non provvede a una costante quanto idonea manutenzione delle strade del quartiere, è quella d’invitare commercianti, aziende e singoli cittadini ad “adottare”, così come già si fa per le aiuole comunali, i dissesti, le buche e gli avvallamenti stradali non riparati per tempo. Sul cartello che verrà esposto, oltre al nome dell’affidatario,  verranno, in questo caso, indicate la circostanza e la data nelle quali l’evento si è verificato, come se si trattasse di un vero e proprio reperto storico “.

 

            Capodanno con l’occasione rivolge comunque l’ennesimo appello affinché si provveda in tempi brevi a eliminare, con interventi definitivi, dalle strade e dalle piazze  tutti gli avvallamenti e tutte le buche attualmente presenti, a partire da quella, oramai “storica”, presente in piazza Vanvitelli, anche per garantire la sicurezza sia dei pedoni, sia, in riferimento ai dissesti presenti sulle carreggiate, degli occupanti dei mezzi a due e a quattro ruote.

 

Villa Floridiana: chiuso di nuovo l’ingresso da via Aniello Falcone. Calato il silenzio sul futuro del parco. Resta chiuso il museo Duca di Martina

Napoli, villa floridiana, aiuole recintate

            ” Siamo praticamente a fine luglio e, dopo ben due inaugurazioni che hanno restituito ai cittadini, dopo oltre sei mesi di chiusura totale, solo una minima parte dei sette ettari di estensione del parco della villa Floridiana, segnatamente il viale centrale, l’aiuola grande e parte del belvedere, peraltro in carenti condizioni manutentive, sull’assurda vicenda è calato di nuovo il più assoluto silenzio “. A richiamare ancora una volta l’attenzione sugli annosi problemi dell’antica villa borbonica, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione, che, da tempo, per sollecitare la riapertura integrale dell’unico polmone di verde pubblico a disposizione dei circa cinquantamila residenti del quartiere Vomero, ha messo in campo una serie d’iniziative, tra le quali una petizione online, indirizzando anche una nota al riguardo al presidente della Repubblica, Mattarella.

 

            ” Pochissime le persone che possono frequentare la parte del parco resa agibile, con panchine per lo più vuote, con i segnali del distanziamento apposti sugli schienali, che non si comprende chi dovrebbe far rispettare, mancando gli addetti alla vigilanza e non essendo mai stato installato un sistema di videosorveglianza – puntualizza Capodanno -. Pessime le condizioni nelle quali è stato restituita l’aiuola grande, al centro della quale compare ancora, transennato, il ceppo con le radici dell’albero caduto che, un tempo, creava comunque un cono d’ombra e di frescura, che oramai resta solo un lontano ricordo. Tutt’intorno, arse dal sole, zolle di terra battuta e erba secca e ingiallita, sempre per la mancata irrigazione, nonostante che l’acceso al prato sia stato oggetto di una prima inaugurazione, avvenuta il 2 giugno scorso, con accesso dal solo ingresso da via Aniello Falcone,  accesso peraltro che, in questi giorni, è stato nuovamente chiuso, per la qual cosa l’ingresso al parco può avvenire solo da via Cimarosa “.

 

            ” Un quadro di degrado e d’abbandono che non lascia adito a dubbi e che richiederebbe maggiori approfondimenti da parte degli uffici competenti – aggiunge Capodanno -. Troppi alberi caduti, troppe piante morte, alcune delle quali risalenti alla sistemazione data nel lontano 1815, quando re Ferdinando fece dono della villa alla moglie, dall’allora direttore dell’Orto botanico di Napoli Friedrich Dehnhardt, che aveva fatto piantare nella villa circa 150 specie diverse. Il tutto causato dalla presumibile carenza della necessaria quanto costante manutenzione. Peraltro la maggior parte delle aree risultano ancora transennate, alcune addirittura dal lontano 2011, senza che si sia ancora provveduto a mettere in campo i lavori necessari per restituirle in sicurezza alla fruibilità e all’accesso dei cittadini, utilizzando i due milioni di euro annunciati nel marco 2019 e dello stanziamento dei quali, a sedici mesi dall’annuncio enfatizzato sui mass media, non si è saputo più nulla.  Una situazione assurda quanto inaccettabile “.

 

            ” A questo quadro, già di per se non esaltante – sottolinea Capodanno -, si aggiunge anche il dato che non risulta ancora comunicata la data di riapertura del museo nazionale della ceramica Duca di Martina, posto all’interno del parco, il quale dunque continua a rimanere chiuso, a differenza di altri luoghi di cultura che fanno capo al MIBACT, come, rimanendo al Vomero, Castel Sant’Elmo  e la Certosa di San Martino”. Il tutto con conseguenti ripercussioni sia d’immagine che di natura economica, anche per il perdurare della sospensione delle attività da svolgere all’interno del museo, con i mancati introiti per i biglietti d’ingresso che costituiscono un’evidente perdita per le casse dello Stato “.

 

            Capodanno, al riguardo, nel ribadire la necessità di fare piena luce su tutte le vicende che hanno riguardato negli ultimi anni il parco della villa Floridiana, rilancia, nel contempo, la necessita di una diversa gestione dell’antico parco borbonico, rientrante attualmente nel patrimonio del MIBACT. Una proposta percorribile potrebbe essere quella di svincolare il parco dal museo Duca di Martina, del quale attualmente è considerato giardino storico annesso, e di affidarne la gestione, anche attraverso un’apposita convenzione di concessione in comodato d’uso gratuito, alla Regione Campania, potendo così usufruire delle provvidenze economiche, messe a disposizione anche dall’Unione europea, per i parchi regionali.

 

Napoli: sulla collina troppi rifiuti ingombranti abbandonati per strada. Necessaria una campagna d’informazione per sensibilizzare i cittadini

Napoli, piazza degli Artisti, specchio rotto abbandonato sul marciapiedeNapoli, via Tino di Camaino, ante di una persona lesciate sul marciapiede

“ Neppure le pesanti sanzioni previste dalla legge 210/ 2008, che ha convertito, con modificazioni, il decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, recante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale, introducendo la pena detentiva per coloro che, colti in flagrante, lasciano rifiuti ingombranti per strada, impedisce di continuare a sversare illecitamente tali rifiuti, benché sia funzionante un apposito servizio dell’Asìa per il prelievo a domicilio degli stessi “. E’ l’ennesima segnalazione di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, da tempo impegnato sul fronte del corretto smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

 

            “ Da un sopralluogo effettuato per le strade della municipalità collinare che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella  – puntualizza Capodanno -, sono emerse situazioni davvero inaccettabili. Per esemplificare, su un marciapiede di piazza degli Artisti, piazza peraltro vigilata e dotata di telecamere per la videosorveglianza, è stato abbandonato un grosso specchio rotto, appoggiato a un muretto, in uno zona frequentata anche da molte famiglie con bambini per la presenza nei pressi del parco Mascagna.  Poche decine di più avanti, sul marciapiede di via Tino di Camaino, nei pressi di un manufatto pubblicitario, sono state lasciate le due ante di una persiana. Queste purtroppo sono solo alcune delle situazioni che sono emerse rispetto a un problema che, nell’area collinare del capoluogo partenopeo, si sta manifestando, negli ultimi tempi, con una particolare intensità, senza che si assumano i provvedimenti per arginare il grave fenomeno “.

 

            “ Occorre al riguardo incentivare la vigilanza – sottolinea Capodanno -, anche attraverso il potenziamento dei cosiddetti “vigili ecologici”. Così come occorre condurre una campagna capillare, anche con il coinvolgimento delle scuole,  per far conoscere ai napoletani non solo le modalità per lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti solidi urbani, compresi quelli nocivi e quelli ingombranti, attraverso la differenziata, ma anche le sanzioni previste nei confronti degli inadempienti, che, proprio in base al decreto citato, possono comportare, per l’abbandono in strada di rifiuti ingombranti, la condanna alla reclusione, con la possibilità di arresto, se colti in flagrante “.

 

Lanciato dalla collina l’appello per il ripristino delle strisce pedonali. Scomparse quelle in piazza Medaglie d’Oro quelle per accedere ai giardini “Silvia Ruotolo”

Napoli, piazza Medaglie d'Oro, strisce pedonali scomparse

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, a seguito delle numerose segnalazioni pervenutegli dai residenti della zona, ripropone all’attenzione degli uffici competenti un fenomeno al quale, nell’ambito della municipalità 5, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, purtroppo, si assiste con  una frequenza eccessiva, senza che si adottino, con la celerità del caso, i provvedimenti necessari, nonostante possa costituire un possibile pericolo. Il riferimento è alla scomparsa graduale da diverse carreggiate delle strisce pedonali per consentire l’attraversamento dei passanti.

 

            “ Un caso particolarmente eclatante, uno dei tanti – puntualizza Capodanno – è quello che si verifica nella centralissima piazza Medaglie d’Oro, dove l’unico modo per raggiungere i giardini “Silvia Ruotolo”, posti nella zona centrale, una delle poche aree a verde presenti e, per questa ragione, molto frequentata, anche da ragazzi che ivi si recano per giocare, è quello di attraversare sulle strisce zebrate. Ebbene queste strisce, disegnate tempo addietro,  sono stato oggetto, nel tempo, di un graduale logoramento, risultando oramai praticamente del tutto scomparse  “.

 

            “ La situazione che si determina, in una zona notevolmente trafficata,  è aggravata ulteriormente dalla mancanza di un impianto semaforico nei pressi di tali strisce, atto a disciplinare l’attraversamento, così come peraltro si osserva in molte altre analoghe situazioni, delle quali l’esempio riportato è solo indicativo  – sottolinea Capodanno -. Il tutto potrebbe comportare non pochi problemi, nel caso che si verificasse un incidente sul tratto di carreggiata dove le strisce pedonali sono praticamente, allo stato, inesistenti “.

 

            Capodanno al riguardo sollecita un intervento immediato da parte dell’amministrazione comunale. Nell’occasione propone di realizzazione di un vero e proprio censimento, da effettuare, a cura delle singole municipalità cittadine, per verificare segnatamente lo stato delle strisce pedonali sul territorio di competenza, provvedendo immediatamente a far ripristinare quelle mancanti o sbiadite per il logoramento.

 

 

Vomero: no alla pedonalizzazione di via Cifariello.La vita dei residenti diventerebbe infernale a causa della movida

Napoli, via Cifariello, fioriere, tavolini, sedie e ombrelloni1

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, dopo aver constatato lo stato d’abbandono e di degrado nel quale continua a versare una delle più antiche e rappresentative strade del quartiere Vomero, lancia un pressante appello agli uffici competenti affinché intervengano al più presto, con controlli costanti e continui, per ripristinare la piena agibilità dell’arteria nel rispetto delle norme e dei divieti attualmente vigenti.

 

            ” Il riferimento è a via Filippo Cifariello, strada che collega via Bernini con via Alvino – puntualizza Capodanno – che, come riportato nel libro “Le strade del Vomero” di Antonio La Gala, rappresenta l’unico tratto rimasto dell’antica strada vomerese che, partendo da Via Belvedere, proseguiva lungo via del Torrione san Martino arrivando a Castel S. Elmo. Una delle poche strade del quartiere collinare che presenta ancora la pavimentazione in pietra lavica. Al centro di questa stradina, di poche centinaia di metri, si trova tra l’altro la chiesa, con il convento, di San Gennariello al Vomero, nota anche come Piccola Pompei, costruita nel 1513. Dunque la più antica delle tre chiese che nel quartiere collinare sono dedicate al Santo Patrono, in ricordo del primo miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, miracolo che si racconta sia avvenuto nei pressi, durante la traslazione delle reliquie del santo da Pozzuoli a Napoli “.

 

            ” Negli anni scorsi – prosegue Capodanno -, pure al fine di salvaguardare l’antica stradina, priva peraltro di marciapiedi, fu istituita una zona a traffico limitato, come si legge su una palina segnaletica presente all’incrocio con via Bernini. Un altro segnale impone il divieto di sosta su ambedue i lati della carreggiata e per 24 ore,  con la rimozione con il carro attrezzi “.

 

            ” Eppure, a causa della mancanza dei necessari e opportuni controlli, si osservano auto parcheggiate, anche in seconda fila, a tutte le ore del giorno, costringendo peraltro i pedoni a delle vere e propri gimcane – puntualizza Capodanno -. Non solo ma lungo i due lati della carreggiata si nota la presenza di numerosi vasi da fiori di varia foggia e dimensione, oltre a tavolini, sedie e ombrelloni, posti sul suolo pubblico, manufatti sui quali andrebbero effettuati gli accertamenti del caso “.

 

            ” Una situazione di degrado e di abbandono che è stata più volte segnalata – sottolinea Capodanno -, senza che però  risulti che siano stati posti in atto gli interventi tesi ad eliminare i problemi evidenziati attraverso le verifiche e i controlli richiesti “.

 

            ” Con l’occasione – aggiunge Capodanno – si ribadisce la contrarietà all’istituzione di un’area pedonalizzata nella suddetta strada, che renderebbe impossibile la vita dei residenti i quali, nell’evenienza di una tale proposta, dovrebbero comunque essere chiamati a esprimersi, a causa della movida violenta e fracassona che si potrebbe determinare, fino a tarda notte, per la presenza di pubblici esercizi, adibiti alla somministrazione di alimenti e bevande, così come purtroppo si sta verificando da tempo in altre strade della Città, notoriamente afflitte da siffatti problemi “.

 

Vomero: via Luca Giordano o via degli ambulanti? Quartiere di nuovo invaso da abusivi per l’assenza dei controlli

 

“ Propongo all’amministrazione comunale di cambiare il nome del tratto pedonalizzato o, per meglio dire, chiuso, almeno sulla carta, all’accesso degli autoveicoli, di via Luca Giordano, intitolando la strada agli ambulanti, che, negli ultimi tempi, anche a ragione della totale assenza di un’idonea vigilanza e dei necessari controlli, ne sono diventati di fatto i veri padroni. Potrebbe, a questo punto, più coerentemente chiamarsi: via degli ambulanti – esordisce, con amara ironia, Gennaro Capodanno, presidente del comitato Valori collinari, commentando l’ennesima testimonianza del degrado e dell’abbandono che affligge negli ultimi tempi il quartiere Vomero – Peraltro si tratta di un’isola pedonale molto sui generis, dal momento che i tutti i varchi sono perennemente aperti e privi di qualsivoglia elemento, dissuasori o altro, che ne possa impedire l’accesso, con auto e moto che sfrecciano al suo interno, sostando pure, a qualsivoglia ora del giorno “.

 

            ” Tra i tanti ambulanti, presenti nel tratto di strada in questione – puntualizza Capodanno -, spiccano le due attività all’incrocio con via Antonio Pitloo, una per la vendita di costumi da bagno e un’altra per la bigiotteria,  nei pressi dell’ingresso di una libreria inaugurata di recente, con l’aggiunta della presenza perenne, in sosta vietata, di giorno e di notte, di un furgoncino Ape. Non va meglio all’incrocio con via Solimena, nei pressi della storica palazzina che ospita la villa Casciaro, dove oltre a un furgone per la vendita dei fiori c’è anche un ambulante che vende abiti posti su uno stender “.

 

            ” Come ciliegina sulla torta – aggiunge Capodanno – nei pressi della confluenza con piazza degli Artisti,  c’è anche un venditore ambulante di frutta e ortaggi, esposti in cassette di legno collocate su un carretto “.

 

            ” Sono ritornati anche gli ambulanti abusivi extracomunitari – sottolinea Capodanno – che, al posto dei lenzuoli, utilizzano moderni carrelli ruotati, per potersi spostare con maggiore facilità, sui quali espongono le loro mercanzie, per lo più accessori per la telefonia mobile.

 

            ” Ovviamente – sottolinea Capodanno – a essere soddisfatti di questo stato di cose non sono certo i commercianti a posto fisso, che notoriamente attraversano un periodo particolarmente difficile,  ma solo gli ambulanti che hanno così trovato uno spazio per poter continuare indisturbati il loro commercio abusivo “.

 

            “ Tanta enfasi, a suo tempo, per propagandare la nuova isola pedonale che affiancava quella già realizzata nel 1999 in via Scarlatti  e che doveva preludere all’istituzione della zona a traffico limitato su tutto il territorio vomerese  – ricorda Capodanno -. Poi non solo non si è più portato a termine il progetto della Ztl, caduto oramai nel dimenticatoio come tante altre iniziative annunciate da palazzo San Giacomo, ma di fatto i tratti di via Luca Giordano pedonalizzati, dopo i lavori di riqualificazione di due anni fa,  si trovano oggi di nuovo nel più totale abbandono, dal momento  che, a ragione della mancata manutenzione, si sono ripresentati i consueti problemi con avvallamenti e buche, che costringono i pedoni a effettuare dei veri e propri slalom per evitarli “.

 

            Capodanno sulle questioni evidenziate richiama, ancora una volta, l’attenzione degli uffici competenti per gli urgenti provvedimenti del caso, con particolare riguardo alla messa in campo di tutte le azioni di contrasto all’ambulantato abusivo.

Vomero di nuovo in azione le baby gang. Tra i residenti serpeggiano paura e rabbia per lo stato d’abbandono e di degrado del quartiere collinare

Vomero, via Scarlatti

 

“ Purtroppo con la ripresa delle attività, dopo l’isolamento determinato dalla pandemia, al Vomero ci ritroviamo con i problemi di sempre, con una micro delinquenza e con le baby gang, ancora più agguerrite, come dimostra il grave episodio avvenuto nella notte tra sabato e domenica, quando, come riportano le cronache, in via Scarlatti, cinque giovanissimi trai 15 e i 16 anni, armati di masse da baseball, hanno assalito due ragazzi di 17 e 18 anni che rientravano a casa, scaraventandoli a terra e colpendoli con calci, pugni e bastonate, e rapinandoli dei cellulari e della somma di 30 euro  “. A intervenire ancora una volta sulla grave situazione che si registra al riguardo nel quartiere collinare, da diverso tempo a questa parte, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari che, oltre ad aver promosso, nei mesi scorsi, un flash mob, proprio in via Scarlatti, per dire basta a questi gravi episodi delinquenziali, ha fondato sul social network Facebook un comitato contro la  movida violenta e le baby gang che conta circa 700 iscritti.

 

” Purtroppo – afferma Capodanno – i raid di questi giovinastri, continuano, senza che si riescano a porre argini. Un episodio, quello registrato nell’ultimo fine settimana, di una gravità inaudita che ripropone anche il problema di modificare la legislazione circa la punibilità dei minorenni che, rispetto ad atteggiamenti che emulano palesemente quelli dei boss della camorra, andrebbero arrestati e tenuti nelle patrie galere e non riaccompagnati a casa, quando si riesce ad acciuffarsi, con al massimo una tirata d’orecchie “.

 

“ Tra l’altro – continua amareggiato Capodanno – c’è la preoccupazione che la vicenda per qualche giorno possa rimanere alla ribalta delle cronache, per poi finire nel silenzio più assoluto senza che si assumano provvedimenti atti ad arginare questi frequenti episodi delinquenziali che vedono il Vomero aggredito da teppisti e balordi, a caccia dello scontro e della rissa. A volte, come testimoniano anche altri episodi accaduti in un recente passato, armati di mazze e di coltelli “.

 

            “ Eventi più o meno analoghi purtroppo restano all’ordine del giorno – sottolinea Capodanno -. Non solo, ma oramai i cittadini spaventati e sfiduciati, sbagliando, non sempre denunciano le numerose angherie alle quali sono soggetti. Hanno paura, visto che ancora nel quartiere si ricorda il grave episodio, uno dei tanti, di un uomo che era andato a prelevare con la propria autovettura la figlia e che in piazza Vanvitelli fu pestato a sangue per aver chiesto garbatamente di spostare un motorino che ostruiva il passaggio dell’autovettura. L’uomo, malmenato dal branco che stazionava nella piazza, sotto gli occhi atterriti della figlia, rimase diverso tempo ricoverato in ospedale e dovette subire anche l’asportazione della milza. Solo due dei delinquenti furono identificati e processati. Condannati, invece che lasciati a marcire nelle patrie galere, furono mandati agli arresti domiciliari “.

 

            “ Il Vomero è da tempo una sorta di nuovo Bronx metropolitano, dove, specialmente in alcune ore del giorno, non si nota alcuna vigilanza. Al centro della piazza si può osservare una delle tante postazioni, installate anni addietro nel quartiere per la videosorveglianza, ma, nonostante ciò, i raid anche vandalici continuano  – puntualizza Capodanno -. Da troppo tempo oramai non si riesce a porre un freno alla micro delinquenza ed alle baby gang, che invadono il quartiere collinare e che diventano sempre più arroganti di giorno a danno delle persone oneste e perbene “.

 

            “ Da tempo immemore gli abitanti, i quali oramai il sabato e la domenica si chiudono perlopiù in casa, evitando di passeggiare per le strade del loro quartiere, auspicano che, in piazza Vanvitelli o nella limitrofa area pedonale di via Scarlatti, venga ripristinato  il servizio con il camper mobile della Polizia di Stato, effettuato per breve tempo e con ottimi risultati fino ad alcuni anni addietro, 24 ore su 24 – conclude Capodanno -. Inoltre occorrerebbe ripristinare le figure del poliziotto e del carabiniere di prossimità, che sembrano scompare da un poco di tempo a questa parte. Purtroppo fino ad oggi tutti gli appelli rivolti al riguardo sono rimasti inascoltati. Sicché, in mancanza di adeguati provvedimenti, l’unica legge che continua a governare il quartiere Vomero, purtroppo in agonia anche per quanto riguarda la sicurezza e l’ordine pubblico, pare che sia quella imposta dalla micro e dalla macrodelinquenza “.

 

            Sulla grave situazione della sicurezza al Vomero, testimoniata anche da quest’ultima vicenda, Capodanno chiede un’apposita riunione del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico al fine, in particolare, di porre un argine alla presenza delle baby gang e ai fenomeni legati alla movida violenta.

 

 

 

Vomero invaso da accattoni e questuanti. Polemiche e proteste anche per i banchetti per la raccolta di fondi

Piazza Vanvitelli

            “ Adesso basta! Non ne possiamo più! Le autorità preposte devono assolutamente intervenire – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Il Vomero da quartiere bene della Città si è trasformato in una sorta di Corte dei miracoli, un quartiere con una pletora di accattoni, di mendicanti e di venditori di calzini e di articoli vari, che tartassano i passanti con richieste insistenti e petulanti, le quali, non raramente,  esasperano le persone al punto che in qualche caso si è assistito anche a diverbi piuttosto accesi  “.

 

“ Un fenomeno che sta avendo un’impennata preoccupante dopo l’isolamento per la pandemia, specialmente nelle isole pedonali di via Scarlatti e di via Luca Giordano –  afferma Capodanno -. In qualche caso, per la questua, addirittura vengono utilizzati bambini in tenera età. Tutto ciò contribuisce non poco ad allontanare le persone, che non vogliono essere molestate con richieste petulanti di ogni genere. I passanti non gradiscono infatti di essere infastiditi e aggrediti, seppure solo verbalmente, mentre camminano per strada, pure per fare i propri acquisti “.

 

                “  Molti di questi questuanti stazionano fuori da esercizi commerciali adibiti alla vendita di prodotti alimentari. collocandosi sempre negli stessi posti  – prosegue Capodanno -. Qualcuno ipotizza che possa esserci una sorta di regia occulta, il che potrebbe anche far pensare che, a monte di questo stato di cose, ci sarebbe una vera e propria organizzazione, che sfrutta queste persone, per lo più immigrati. Aspetti sui quali occorrerebbe indagare per fare piena luce. Ci sono poi quelli che invece girano alla ricerca della persona più idonea da infastidire, per lo più donne o anziani. Capita sovente che non si fa in tempo a fermarsi per scambiare un saluto con un amico incontrato per strada, che si viene assaliti da un nugolo di mendicanti, accattoni e venditori ambulanti di ogni genere di prodotto, dagli accendini ai calzini. L’aspetto più irritante è l’insistenza e la petulanza di queste intrusioni, al punto che si è costretti a salutare in tutta fretta l’amico incontrato pur di liberarsi da questi fastidiosi personaggi “.

 

                ” Un’altra fastidiosa categoria – sottolinea Capodanno –  è costituta da gruppi di giovani che, con tanto di banchetto, chiedono fondi per le più svariate attività umanitarie – puntualizza Capodanno -. Al di la del fatto che occorrerebbe comunque un maggiore controllo su queste attività, resta il fatto che gli addetti non si limitano a rimanere accanto al banchetto, dando informazioni a chi le chiede ma fermano i passanti cercando, in ogni modo, di convincerli ad ascoltarli, alimentando un senso di fastidio e d’intolleranza che si va sempre più diffondendo “.

               

                Capodanno non usa mezzi termini e invita prefetto, questore e sindaco di Napoli, nonché le forze dell’ordine, a intervenire con l’urgenza del caso per restituire decoro e dignità al quartiere collinare, liberandolo, nel rispetto delle leggi vigenti, dalla miriade di questuanti, accattoni e ambulanti abusivi il cui numero lievita di giorno in giorno.

 

Napoli: basta ai cambi di toponimo e alla toponomastica fai da te! Dopo l’intervento di Gennaro Capodanno anche altre realtà associative si rivolgono al prefetto di Napoli

Napoli, tratto interessato di via CimarosaNapoli, via Cimarosa, la freccia indica il tratto in rosso interessato

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione del Vomero,  per dire basta ai cambi di toponimo di strade e piazze di Napoli, con la proposta addirittura di estrapolare un tratto di una ventina di metri di lunghezza da via Cimarosa al Vomero per trasformarlo in una piazzetta da intitolare al filosofo e politico Aldo Masullo, deceduto ad aprile scorso, al fine  di tentare di arginare le giuste contestazione pervenute anche da residenti al cambio di denominazione delle strade interessate e per porre un freno alla toponomastica fai da te, che impazza negli ultimi tempi nel capoluogo partenopeo e che vede parenti, amici e conoscenti impegnati in una sorta di gara a chi propone prima l’intitolazione di uno slargo, di un tratto di strada, di una piazzetta a una persona deceduta, senza tener in alcun conto il termine di dieci anni stabiliti dalla legge come lasso di tempo minimo per tale intitolazione, ha inoltrato, in data 19 giugno scorso, un’apposita richiesta al Prefetto di Napoli, per dire basta a questo stato di cose e per chiedere che non vengano più autorizzati cambi di denominazione, sicché decorsi dieci anni dal decesso dell’interessato, possano essere intitolate solo strade e piazze del tutto prive  di toponimo. Tanto non solo per rispettare la storia e le tradizioni della Città ma anche per non arrecare i ben noti disagi patiti da residenti e commercianti in caso di cambio della denominazione.

 

            ” Purtroppo – afferma al riguardo Capodanno –  si sta palesando il rischio che, nel capoluogo partenopeo, pure sull’onda emotiva della morte di ogni personaggio illustre, la deroga, prevista dalla norma solo “in casi eccezionali”, agli almeno dieci anni dal decesso che la legge 1188/1927 indica per l’intitolazione di una strada o di una piazza pubblica, diventi invece la regola. Un’eccezione peraltro che è stata già fatta di recente, a tempo di record, per l’artista Pino Daniele ma che deve rimanere appunto un’eccezione “.

 

            ” Ma – continua Capodanno -, pure volendo prescindere dal breve lasso di tempo trascorso dalla morte di alcuni personaggi per i quali, in tempi recenti, è stata proposta l’intitolazione con un cambio del precedente toponimo, restano da evidenziare alcuni aspetti che, in linea generale, non dovrebbero consentire, se non raramente e con giustificate riconosciute motivazioni, i cambi di denominazione ma solo l’intitolazione di nuove strade o piazze prive in precedenza di toponimo “.

 

            ” Al riguardo – puntualizza Capodanno -, il vigente regolamento comunale per la toponomastica e numerazione civica, approvato con deliberazione del Consiglio comunale di Napoli n. 42 del 03.12.2012, all’art. 11, punto2, lettera d. prescrive: “Non vengono apportate modifiche di nomi ad aree di circolazione già esistenti, allo scopo di non variare l’assetto territoriale già valido ai fini toponomastici e storici e non arrecare disagi ai cittadini e danni economici alle attività ivi insediate, fatti salvi casi eccezionali ampiamente motivati “. Una norma dunque che non può e non deve essere ignorata “.

 

            ” Prendo atto – sottolinea Capodanno – che, a seguito della mia iniziativa, in questi giorni anche altre associazioni e comitati, attivi nell’ambito del territorio partenopeo, stanno sposando le tesi di porre un argine alla situazione che si sta manifestando a Napoli, con continui cambi di toponimi, senza peraltro tener conto, anche per quanto riguarda il decorso temporale, delle precise norme dettate dalle disposizioni di legge e dai regolamenti “. 

 

            ” E’ auspicabile – conclude Capodanno – che il Prefetto di Napoli, al quale compete per legge tale facoltà non autorizzi in Città alcun cambio di denominazione, tanto più se non sono ancora decorsi i dieci anni dal decesso così come indicato nelle norme vigenti “.

 

Napoli: basta ai cambi di toponimo e alla toponomastica fai da te!

Napoli, tratto interessato di via Cimarosa

Lanciata una petizione online alla pagina: http://chng.it/FK7QXfh99C

 

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione del Vomero,  per dire basta ai cambi di toponimo di strade e piazze di Napoli, con addirittura la proposta di una doppia denominazione, come accaduto, in tempi recenti, per vico Belledonne che potrebbe acquisire il nuovo toponimo di vico Luciano De Crescenzo e Belledonne, al fine  di tentare di arginare le giuste contestazione pervenute da residenti al cambio di denominazione dell’antica strada partenopea, per porre un freno alla toponomastica fai da te, che impazza negli ultimi tempi nel capoluogo partenopeo e che vede parenti, amici e conoscenti impegnati in una sorta di gara a chi propone prima l’intitolazione di uno slargo, di un tratto di strada, di una piazzetta a una persona deceduta, senza tener in alcun conto il termine di dieci anni stabiliti dalla legge come lasso di tempo minimo per tale intitolazione, lancia una petizione online, alla pagina http://chng.it/FK7QXfh99C , indirizzata al Prefetto di Napoli, per dire basta a questo stato di cose e per chiedere che non avvengano più cambi di toponimo, sicché decorsi dieci anni dal decesso dell’interessato, possano essere intitolate solo strade e piazze del tutto prive  di toponimo. Tanto non solo per rispettare la storia e le tradizioni della Città ma anche per non arrecare i ben noti disagi patiti da residenti e commercianti in caso di cambio della denominazione.

 

            ” Purtroppo – sottolinea al riguardo Capodanno –  si sta palesando il rischio che, nel capoluogo partenopeo, pure sull’onda emotiva della morte di ogni personaggio illustre, la deroga, prevista dalla norma solo “in casi eccezionali”, agli almeno dieci anni dal decesso che la legge 1188/1927 indica per l’intitolazione di una strada o di una piazza pubblica, diventi invece la regola. Un’eccezione peraltro che è stata già fatta di recente, a tempo di record, per l’artista Pino Daniele ma che deve rimanere appunto un’eccezione “.

 

            ” Ma – continua Capodanno -, pure volendo prescindere dal breve lasso di tempo trascorso dalla morte di alcuni personaggi per i quali, in tempi recenti, è stata proposta l’intitolazione con un cambio del precedente toponimo, restano da evidenziare alcuni aspetti che, in linea generale, non dovrebbero consentire, se non raramente e con giustificate riconosciute motivazioni, i cambi di denominazione ma solo l’intitolazione di nuove strade o piazze prive in precedenza di toponimo “.

 

            ” Al riguardo – puntualizza Capodanno -, il vigente regolamento comunale per la toponomastica e numerazione civica, approvato con deliberazione del Consiglio comunale di Napoli n. 42 del 03.12.2012, all’art. 11, punto 2, lettera d. prescrive: “Non vengono apportate modifiche di nomi ad aree di circolazione già esistenti, allo scopo di non variare l’assetto territoriale già valido ai fini toponomastici e storici e non arrecare disagi ai cittadini e danni economici alle attività ivi insediate, fatti salvi casi eccezionali ampiamente motivati “. Una norma dunque che non può e non deve essere ignorata “.

 

            ” E’ auspicabile – conclude Capodanno – che il Prefetto di Napoli, al quale compete per legge tale facoltà e al quale è indirizzata la petizione online non autorizzi in futuro alcun cambio di denominazione, tanto più se non sono decorsi i dieci anni dal decesso così come indicato nelle norme vigenti “.

 

           

 

 

Vomero, via Morghen: strada simbolo di degrado e abbandono

Napoli, via Morghen, contenitore deiezioni canineNapoli, via Morghen, igienico abbandonato

Filmato al link: https://youtu.be/AktfDRlaEY8

 

            “ I tentativi di risolvere, una volta e per sempre, i problemi legati alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, a partire dai cosiddetti ingombranti, verranno sempre vanificati, se tutti i napoletani non acquisiranno un senso civico ma anche se gli uffici a tanto preposti non faranno fino in fondo il loro dovere, dichiarando guerra totale ai trasgressori e applicando le severe sanzioni del caso  – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Non vedo come si possa parlare di raccolta differenziata nel capoluogo partenopeo quando, a tutt’oggi, non si riescono neppure a far applicare le apposite procedure previste per il prelievo, in particolare, dei rifiuti ingombranti o per lo smaltimento dei materiali di risulta “.

 

 

“ Così le strade di uno dei più bei quartieri di Napoli, centro commerciale di primaria importanza, terzo per presenze in Europa, sono sovente ridotte a vere e proprie minidiscariche. Il riferimento è al Vomero – puntualizza Capodanno -, dove, anche in questi giorni di piena estate, con tanta gente in strada, lungo le strade e i marciapiedi non è difficile imbatterti in cumuli di rifiuti e dove, tra i tanti oggetti abbandonati, risaltano anche alcuni impianti sanitari, come si poteva osservare stamani in via Morghen, una delle più antiche e prestigiose strade del quartiere, che versa in uno stato di degrado e d’abbandono sia pee l’assenza di spazzamento ma pure per il mancato svuotamento dei contenitori per le deiezioni canine “.

 

 Capodanno, con l’occasione, chiede una maggiore vigilanza da parte degli organi competenti, affinché episodi come quello segnalato non abbiano più a ripetersi, individuando, in tempi rapidi, pure con l’ausilio delle telecamere della videosorveglianza, i trasgressori e comminando le sanzioni del caso.  Nel contempo sollecita una ricognizione capillare, da parte dell’azienda a tanto preposta, per il prelievo di tutti i rifiuti gli ingombranti abbandonati, provvedendo alla spazzando e al lavaggio delle arterie interessante, con i necessari interventi igienico-sanitari.

 

 

 

 

Napoli, trasporto pubblico su gomma: paline ANM non aggiornate. Riportano ancora il passaggio di linee temporaneamente sospese

Napoli, via Tino di Camaino, palina ANM non aggiornata

” Come se non bastassero, nel comparto del trasporto pubblico, i tanti disagi – ultimo in ordine di tempo, lo sciopero locale proclamato per 4 ore per i soli impianti funicolari – che patiscono i napoletani, la maggior parte dei quali sono ancora in Città, visto che il periodo feriale, negli ultimi anni, si è per lo più ridotto alla sola settimana di ferragosto, se ne aggiungono anche altri che, con un minimo di accortezza e di attenzione, si potrebbero evitare. Mi riferisco, in particolare all’aggiornamento, durante il periodo estivo, delle paline dell’ANM poste alle fermate degli automezzi su gomma “. E’ l’ennesima segnalazione di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari e del trasporto pubblico

 

            ” Come si sa – sottolinea Capodanno – dal 1° luglio scorso, con l’entrata in vigore dell’orario estivo, sono state temporaneamente sospese numerose linee su gomma, tra le quali  anche la circolare V1, operante nell’ambito della municipalità 5, che comprende i territori del Vomero e dell’Arenella “.

 

            ” Al riguardo dunque – puntualizza Capodanno – per questa linea, come per tutte le altre sospese, occorreva aggiornare le paline o estraendo, per il periodo di sospensione, la targa che ne indica anche il percorso o sovrapponendo un cartello con la scritta temporaneamente sospesa, di modo da non indurre i viaggiatori a lunghe quanto inutili attese alle fermate, di un automezzo che non passerà mai, considerato che la linea è appunto sospesa “.

 

            ” Ciò non avviene, per esemplificare, per la palina posta in via Tino di Camaino – precisa Capodanno -. Su questa palina è infatti riportata ancora la fermata degli automezzi della linea V1, sospesa anch’essa dal 1° luglio scorso “.

 

            Sulla questione Capodanno richiama l’attenzione degli uffici competenti, affinché si provveda in tempi rapidi, al fine di dare ai viaggiatori  un’informazione aggiornata e corretta alle fermate degli automezzi adibiti al trasporto pubblico su gomma.

 

Napoli: sulla collina ancora rifiuti ingombranti per strada. Anche un materasso sul marciapiede di piazza degli Artisti

Napoli, piazza degli Artisti, materassoNapoli, piazza degli Artisti, sedia da scrivania

“ Neppure le pesanti sanzioni previste dalla legge 210/ 2008, che ha convertito, con modificazioni, il decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, recante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale, introducendo la pena detentiva per coloro che, colti in flagrante, lasciano rifiuti ingombranti per strada, impedisce di continuare a sversare illecitamente i cosiddetti ingombranti, benché sia funzionante un apposito servizio dell’Asìa per il prelievo a domicilio degli stessi “. E’ l’ennesima segnalazione di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, da tempo impegnato sul fronte del corretto smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

 

            “ Da un sopralluogo effettuato per le strade della municipalità collinare che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella  – puntualizza Capodanno -, sono emerse situazioni davvero inaccettabili. Per esemplificare, su un marciapiede di piazza degli Artisti, peraltro vigilata e videosorvegliata, stamani risultavano abbandonati un materasso e una sedia da scrivania. Ma sono solo alcune delle situazioni che sono emerse rispetto a un problema che, nell’area collinare della città, si manifestano da tempo, senza che si assumano i provvedimenti del caso “.

 

            “ Occorre incentivare la vigilanza – sottolinea Capodanno -, anche attraverso il potenziamento dei cosiddetti “vigili ecologici”. Così come occorre condurre una campagna capillare per far conoscere ai napoletani non solo le modalità per lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti solidi urbani, compresi quelli nocivi e quelli ingombranti, attraverso la differenziata, ma anche le sanzioni previste nei confronti degli inadempienti, che, proprio in base al decreto citato, possono comportare, per l’abbandono in strada di rifiuti ingombranti, la condanna alla reclusione, con la possibilità di arresto, se colti in flagrante “.

 

Vomero, via Cifariello: lanciato un SOS per l’antica strada Auto parcheggiate anche in seconda fila e occupazioni di suolo pubblico

Vomero, via Cifariello2Vomero, via Cifariello, chiesa San Gennariello

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, dopo aver constato lo stato d’abbandono e di degrado nel quale continua a versare una delle più antiche e rappresentative strade del Vomero, lancia un SOS agli uffici competenti affinché intervengano al più presto, anche con controlli costanti e continui, per ripristinare la piena agibilità dell’arteria.

 

            ” Mi riferisco a via Filippo Cifariello – afferma Capodanno – che, come riportato nel libro “Le strade del Vomero” di Antonio La Gala, rappresenta l’unico tratto rimasto dell’antica strada vomerese che, partendo da Via Belvedere, proseguiva lungo via del Torrione san Martino arrivando a Castel S. Elmo. Una delle poche strade del quartiere collinare che presenta ancora la pavimentazione in pietra lavica. Al centro di questa stradina, di poche centinaia di metri, si trova la chiesa, con il convento, di San Gennariello al Vomero, nota anche come Piccola Pompei, costruita nel 1513. Dunque la più antica delle tre chiese che nel quartiere collinare sono dedicate al Santo Patrono, in ricordo del primo miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, miracolo che si racconta sia avvenuto durante la traslazione delle reliquie del santo da Pozzuoli a Napoli “.

 

            ” Negli anni scorsi – prosegue Capodanno -, pure al fine di salvaguardare l’antica stradina, priva peraltro di marciapiedi, fu istituita anche una zona a traffico limitato, come si legge su una palina segnaletica presente all’incrocio con via Bernini. Un altro segnale impone il divieto di sosta su ambedue i lati della carreggiata e per 24 ore,  con la rimozione con il carro attrezzi “.

 

            ” Eppure si osservano auto parcheggiate, anche in seconda fila, a tutte le ore del giorno, costringendo peraltro i pedoni a delle vere e propri gimcane – puntualizza Capodanno -. Non solo ma lungo i due lati della carreggiata si nota la presenza di numerosi vasi da fiori di varia foggia e dimensione, oltre a diversi elementi di arredo, posti sul suolo pubblico “.

 

            ” Una situazione di degrado e di abbandono più volte segnalata – sottolinea Capodanno -, senza che risulti che siano stati posti in atto gli interventi tesi ad eliminare i problemi evidenziati “.

 

Vomero: carico e scarico delle merci a tutte le ore. Mancano i controlli per il rispetto dell’ordinanza sindacale

Vomero, via Luca Giordano, autocarro fermo

“ Con ordinanza sindacale n. 673 dell’11 ottobre 1996, l’amministrazione comunale partenopea regolamentava le attività di carico e scarico merci per l’approvvigionamento degli esercizi commerciali, tenendo conto degli orari di apertura che erano stati disposti con le ordinanze sindacali 598 del 30.08.1996 e 617 del12.09.1996 – ricorda Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Per effetto di tale regolamentazione il carico e scarico delle merci doveva essere consentito: A – dalle ore 14,00 alle ore 16,00 per le categorie di esercizi la cui apertura antimeridiana è fissata per le ore 10,00; B – dalle ore 20,00 alle ore 08,00 e dalle ore 14,00 alle ore 16,00 per tutte le altre categorie che, per particolari disposizioni normative o per necessità, effettuano l’apertura antimeridiana alle ore 08,00 “.

 

“ Ma al Vomero, questa ordinanza viene disattesa da tempo immemore, ogni giorno e a ogni ora, dal momento che il carico e scarico delle merci avviene di fatto in maniera continuata anche dalle 8.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 20.00 vale a dire nelle fasce non consentite – afferma Capodanno -. A testimonianza l’ennesimo blocco  del traffico, uno dei tanti che si registrano quotidianamente, avvenuto stamani intorno alle 12:00,       quando in via Luca Giordano, nel tratto tra via Cimarosa e via Scarlatti, un grosso autocarro, per effettuare lo scarico di alcune merci destinate a un esercizio commerciale posto nelle vicinanze, si è fermato quasi al centro della carreggiata, ridotta a una sola corsia, con notevoli ripercussioni negative sulla viabilità. Il tutto favorito dalla totale assenza della necessaria vigilanza “.

 

       “ La stessa ordinanza appena richiamata recita, tra l’altro, che “negli orari di cui sopra, le operazioni di carico e scarico potranno essere effettuate unicamente con i veicoli indicati nell’articolo 47 del Codice della strada – Categoria N1 (veicoli a motore destinati al trasporto merci aventi massa non superiore a 3,5 tonnellate) e Categoria N2 (veicoli a motore destinati al trasporto merci aventi massa superiore a 3,5 tonnellate ma non superiore a 12 tonnellate “ – precisa Capodanno -. Laddove sovente dinanzi agli esercizi commerciali, specialmente della grande distribuzione, e ai supermercati si notano veri e propri TIR “.

 

       Capodanno sollecita ancora una volta gli uffici comunali competenti affinché vengano impartite  tutte le disposizioni per il rispetto dell’ordinanza per il carico e scarico delle merci, effettuando con costanza e continuità  tutti i necessari controlli, eliminando così un fenomeno che arreca gravi danni alla viabilità, specialmente in zone come il Vomero, già afflitte da notevoli problemi di traffico e d’inquinamento ambientale.

 

Vomero: ripristinata l’aiuola centrale di piazza Vanvitelli. Vandalizzata il 17 giugno scorso nel corso dei festeggiamenti per la Coppa Italia

Napoli, piazza Vanvitelli, aiuola centrale ripristinata 7_7_20

“ L’aiuola centrale di piazza Vanvitelli, affidata alla ditta “Il Chioschetto”, una delle poche che, grazie all’impegno costante dell’affidataria, si salva dallo stato di degrado e d’abbandono che, negli ultimi tempi, affligge il poco verde pubblico a disposizione dei circa 120mila residenti dell’area collinare della Città,  oggetto, nel corso dei festeggiamenti del 17 giugno scorso per la vittoria del Napoli nella finale di Coppa Italia, di gravi episodi di vandalismo, che portarono alla distruzione di buona parte del prato e dei fiori che l’adornavano e alla manomissione dell’impianto d’irrigazione, con danni di notevole entità sui quali sono in corso gli accertamenti del caso, è stata completamente ripristinata “.  A dare la buona notizia è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che, all’indomani del grave episodio prese posizione pubblicamente con una dura condanna, chiedendo l’individuazione e la condanna degli autori degli atti vandalici,  che avevano colpito l’aiuola centrale della più importante piazza del quartiere Vomero, aiuola che, negli anni, è diventata l’emblema di un modo nuovo di gestire il verde pubblico, essendo stata la prima ad essere affidata ai privati interessati, sulla base di un protocollo d’intesa stilato all’epoca dall’amministrazione comunale.

 

” Il ripristino – puntualizza Capodanno – è stato curato dall’associazione antiracket del Vomero-Arenella “Maurizio Estate”, aderente alla FAI, federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane. Al fine di rilanciare un messaggio educativo, rivolto specialmente alle nuove generazioni, la restituzione dell’aiuola nella veste originaria, dopo i lavori di riattamento sia dell’impianto d’irrigazione  sia del prato e dei fiori,  avverrà domani, mercoledì, alle 11:30, con un flash mob che si svolgerà nella stessa piazza Vanvitelli, con la finalità espressa di far crescere il senso civico dei cittadini, rilanciando il messaggio che si può festeggiare senza per questo distruggere i beni ambientali e culturali che rendono più belle e vivibili le nostre strade e le nostre piazze “.

 

 

Vomero, via Scarlatti: un cumulo di rifiuti invade il marciapiede

Vomero, via Scarlatti, cumulo rifiut1iVomero, via Scarlatti, cumulo rifiuti

 

“ Fino a quando si sarà costretti ad assistere a situazioni come quella che si verifica, con notevole frequenza, nel tratto di via Scarlatti tra via Kerbaker e via Morghen, il problema della presenza della spazzatura, nel capoluogo partenopeo, non potrà mai ritenersi risolto – stigmatizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Anche stamattina era presente un cumulo di spazzatura, addossato ai contenitori della differenziata, anch’essi pieni, invadendo parte del marciapiede “.

 

                ” Con l’ulteriore aggravante – puntualizza Capodanno – che nel tratto di strada dove si registra tale incredibile situazione e lungo il quale peraltro si aprono diverse attività commerciali per la vendita e la somministrazione di alimenti, transitano anche i turisti, che cominciano a tornare nel capoluogo partenopeo, per raggiungere l’area di San Martino. Di certo i cumuli di spazzatura  non costituiscono un incentivo per gli stranieri a venire a visitare le tante bellezze del capoluogo partenopeo e del Vomero in particolare “.

 

                ” A nulla, fino ad oggi, sono valse le numerose segnalazioni fatte per risolvere questo come analoghi problemi che si manifestano nel territorio della municipalità collinare – sottolinea Capodanno – Una situazione che si presenta da tempo e che, perdurando la mancanza  d’idonei quanto efficaci provvedimenti, rischia di manifestarsi anche in futuro. L’ennesima plastica testimonianza, che si aggiunge a tante altre evidenziate pure in altri quartieri della Città, del mancato decollo della raccolta differenziata “.

 

                “ Con l’occasione, vorremo conoscere che fine hanno fatto i tanto reclamizzati, in passato, vigili ecologici che dovevano appioppare salatissime contravvenzioni a coloro che depositavano i rifiuti, imballaggi compresi, fuori dall’orario consentito – aggiunge Capodanno -.  Gli unici a gioire per questo stato di cose potrebbero essere  i topi che, dai rifiuti depositi per strada, attratti dai cattivi odori emanati, traggono notoriamente il loro nutrimento, anche per proliferare “.

 

                Sull’assurda quanto inaccettabile situazione di degrado igienico-sanitario che si sta determinando, con eccessiva frequenza, per la presenza di cumuli di rifiuti abbandonati per strada, Capodanno richiama l’attenzione delle autorità competenti, affinché vengano promosse tutte  le opportune azioni, provvedendo, nel contempo,  immediatamente e costantemente a eliminare tutti gli inconvenienti lamentati.

 

Municipalità collinare: ritorna l’incubo spazzatura. Cumuli in diverse strade e piazze, anche con ingombranti

Napoli, piazza VanvitelliNapoli, via BerniniNapoli, via Tino di Camaino

” Anche nella municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, torna l’incubo dei cumuli d’immondizia, scomparsi durante il periodo del confinamento da Covid-19 “. A segnalare il mancato prelievo dei rifiuti solidi urbani in alcune zone è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari.

 

            ” Si stanno ripetendo situazioni che speravamo fossero solo un ricordo, le quali creano notevoli  disagi anche di natura psicologica oltre che visiva e olfattiva – afferma Capodanno -. Pensavamo che quest’incubo legato alla presenza di cumuli d’immondizia fosse finalmente finito, invece prendiamo atto di quello che purtroppo oggi si palesa sotto gli occhi di tutti “.

 

            “ Stamani, di domenica, con tanta gente in strada,  si è solo potuto prendere atto che, a ragione del mancato prelievo, di nuovo i rifiuti erano presenti in diverse strade anche con diversi bidoncini per la raccolta differenziata non svuotati  – puntualizza Capodanno -.  Interessate, tra le altre, nel quartiere collinare, piazza Vanvitelli, via Bernini e via tino di Camaino, con rifiuti solidi urbani che hanno invaso ancora la sede stradale oltre che i marciapiedi, rendendo in parte impercorribili. Diversi anche i rifiuti ingombranti non prelevati ”.

 

            “ Ce da augurarsi che si tratti di una situazione provvisoria, per quanto allarmante, pure in considerazione dei picchi di temperatura che si registrano in questi giorni, con conseguenze immaginabili, e che, a breve,  tutta l’area interessata venga ripulita e igienizzata – conclude Capodanno -. Peraltro il permanere di questo stato di cose potrebbe generare ripercussioni sulle condizioni già precarie del complessivo assetto igienico-sanitario. Al riguardo non va dimenticato che, negli anni scorsi, situazioni analoghe hanno comportato anche numerose segnalazioni per la  presenza di blatte e topi “.

 

            ” Intanto  – sottolinea Capodanno – permangono, tra la rabbia e le giuste proteste dei residenti,  anche i problemi generati da una vera e propria invasione delle “cimici del platano”, una tingide il cui nome scientifico è Corythucha ciliata, che, oltre che sulle foglie, vive anche sotto la corteccia dei platani, proliferando con un ritmo di 200 uova per ciascuna femmina e per un ciclo di 45 giorni. Per questo non appare possibile combattere il fenomeno con i normali pesticidi, peraltro dannosi anche per l’uomo. La presenza di questo parassita è evidenziata dalla caratteristica colorazione delle foglie, che, una volta attaccate, sono afflitte da una forte declorofillizzazione, tendendo a cadere prematuramente ” .

 

Napoli: anticipate la partenza dei saldi estivi! Subito una legge per liberalizzare i periodi degli sconti

Saldi estivi

“ E’ oramai chiaro a tutti che il vincolo burocratico delle stagioni dei saldi commerciali, nel terzo millennio, in un’epoca nella quale il settore del terziario commerciale ha subito notevoli cambiamenti, con liberalizzazioni impensabili fino a qualche tempo addietro, ma anche per l’avvento dell’era digitale, non ha più motivo d’esistere – ribadisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Invece quest’anno per la maggior parte della regione italiane, Campania compresa, la partenza della stagione dei saldi estivi è slittata al 1° agosto prossimo. Decisamente troppo tardi, anche rispetto a quanto deciso da alcune regioni, dovei  i saldi sono già partiti dal 1° luglio. Da qui la richiesta di anticipare tale data al 6 luglio prossimo “.

 

            ” In Campania – sottolinea Capodanno -, a seguito del decreto dirigenziale numero 200 del 3 dicembre 2019, originariamente i saldi dovevano iniziare oggi, 4 luglio, ma poi, a seguito dell’emergenza dal Covid–19, su indicazione della Conferenza delle Regioni, questa data è stata posticipata per tutto lo stivale al 1° agosto. Ma mentre alcune regioni, come la Calabria e la Sicilia, per venire incontro alle esigenze del settore del commercio ma anche per evitare che i saldi inizino quando la maggior parte delle persone dovrebbe andare in vacanza, hanno anticipato la data di partenza al 1° luglio, in Campania ciò non è avvenuto, nonostante che anche in questa regione sarebbe stato il caso di emanare un analogo provvedimento per venire incontro alle esigenze di un settore, quello del terziario commerciale che, a causa dell’emergenza determinata dalla pandemia, sta attraversando una crisi senza precedenti, con tantissime aziende che hanno già chiuso e altre che potrebbero essere costrette a farlo a breve “.

 

            “ Con l’occasione  – continua Capodanno –  sollecitiamo ancora una volta la Regione Campania a porre finalmente mano ad una legge che liberalizzi i periodi nei quali i singoli esercenti commerciali possono determinare autonomamente quanto effettuare gli sconti sulla merce venduta, senza essere soggetti a vincoli che possono essere, per altro, facilmente aggirati con espedienti di ogni genere, come è possibile verificare anche in questi giorni passeggiando per le strade del quartiere collinare del Vomero e osservando le offerte, in bella evidenza, su diverse vetrine. Una legge, dunque, attesa da tempo ma che a tutt’oggi non  è stata ancora varata “.

 

“ Ed intanto – continua Capodanno -, anche in occasione dei prossimi saldi estivi, si moltiplicano i consueti inviti agli acquirenti a porre molta attenzione, facendo, laddove possibile, un confronto con i prezzi degli stessi capi osservati nei giorni precedenti – continua Capodanno -. Uno sconto “normale” dovrebbe, in una prima fase, attestarsi mediamente intorno al 30%. In ogni caso conviene sempre controllare bene la merce all’atto degli acquisti, per verificare che non si tratti di capi difettati o di fondi di magazzino “.

 

Napoli, villa Floridiana: un’altra riapertura beffa. Subito un’indagine per accertare eventuali responsabilità. Proposto l’affidamento in gestione alla Regione Campania

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” Quando finalmente stamani, dopo circa duecento giorni, ho potuto varcare i cancelli d’ingresso di via Cimarosa della villa Floridiana finalmente riaperti dopo che, a seguito della caduta di un grosso albero, il 23 dicembre dell’anno scorso ne era stata decisa la chiusura, sono stato preso da sentimenti passati dallo sconforto alla rabbia – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione, che, da tempo, per sollecitare la riapertura integrale dell’unico polmone di verde pubblico a disposizione dei circa cinquantamila residenti del quartiere Vomero, ha messo in campo una serie d’iniziative, tra le quali una petizione online, indirizzando anche una nota al riguardo al presidente della Repubblica, Mattarella -. A partire dall’emiciclo dove si trova appunto l’ingresso al parco e dove la maggior parte delle fioriere non presentavano neppure un filo d’erba. Eppure, visto che addirittura l’apertura era stata annunciata già nei giorni scorsi con tanto di cerimonia, svoltasi poi alla presenza anche di alcuni esponenti dell’amministrazione cittadina, v’era stato tutto il tempo per procedere a un minimo di piantumazione, per offrire un migliore biglietto da visita “.

 

            ” Ma subito dopo l’ingresso – prosegue Capodanno – la delusione iniziale ha lasciato il posto allo sconforto. Immediatamente a sinistra, su una rete metallica che transennava la scala che porta all’area sopraelevata, tra le più bolle con, tra gli altri, il boschetto delle camelie ancora inaccessibile, come peraltro la maggior parte dei circa otto ettari di estensione del parco, compariva un foglio con un cerchio rosso e la scritta “circolazione vietata a persone e mezzi non autorizzati”, come se invece che di una scala si fosse trattato di una strada pubblica, di fronte,  sulla destra, un altro avviso in formato A4 recitava ” Attenzione alle buche. Rischio di scivolamento, inciampo e caduta”. Non c’è che dire, una bella accoglienza! “.

 

            ” Ma andando più avanti lungo il viale centrale, effettivamente pieno di avvallamenti e di buche, la situazione non migliorava – sottolinea Capodanno -. Al consueto verde dell’erba e delle piante, si andava via via sostituendo il giallo dei prati, determinato evidentemente dal fatto che non si procedeva alla necessaria quanto costante irrigazione da tempo immemore, la qual cosa aveva prodotto come risultato che sia il manto erboso, in diversi punti fosse addirittura scomparso e che le piante si fossero seccate e ingiallite. Ma a predominare in questo panorama già di per se sconfortante era poi un’altro colore: il grigio dei transennamenti in rete metallica presenti un poco dappertutto che isolavano la gran parte del parco, versando anche quest’ultima in pessime condizioni manutentive “.

 

            ” Pochissime le persone presenti, con panchine per lo più vuote, con i segnali del distanziamento apposti sugli schienali, che non si comprende chi dovrebbe far rispettare,non avendo visto alcun addetto alla vigilanza e non essendo mai stato installato un sistema di videosorveglianza – puntualizza Capodanno -. La delusione è stata infine sostituita dalla rabbia osservando le condizioni nelle quali è ridotto il prato centrale, al centro del quale compare ancora, transennato, il ceppo con le radici dell’albero caduto che, un tempo, creava comunque un cono d’ombra e di frescura, che oramai resta solo un lontano ricordo. Tutt’intorno, arse dal sole, zolle di terra battuta e erba secca e ingiallita, sempre per la mancata irrigazione, nonostante che l’acceso al prato sia stato oggetto di una prima inaugurazione, avvenuta il 2 giugno scorso “.

 

            ” Un quadro di desolazione e d’abbandono che non lascia adito a dubbi e che lascerebbe, tra l’altro, intravedere responsabilità per l’accertamento delle quali si ritiene che vada aperta dagli uffici competenti un’apposita indagine – aggiunge Capodanno -. Troppi alberi caduti negli ultimi tempi, troppe piante morte, alcune delle quali risalenti alla sistemazione data nel lontano 1815, quando re Ferdinando fece dono della villa alla moglie, dall’allora direttore dell’Orto botanico di Napoli Friedrich Dehnhardt, che aveva fatto piantare nella villa circa 150 specie diverse. Il tutto causato dalla presumibile carenza della necessaria quanto costante manutenzione.  Troppe aree transennate, alcune addirittura dal lontano 2011, senza che si sia provveduto a mettere in campo i lavori necessari per restituirle in sicurezza alla fruibilità e all’accesso dei cittadini, utilizzando i due milioni di euro annunciati nel marco 2019 e dello stanziamento dei quali, dopo sedici mesi trascorsi, non si è saputo più nulla.  Una situazione sconvolgente quanto inaccettabile “.

 

            Capodanno, al riguardo, nel ribadire la necessità di fare piena luce su tutte le vicende che hanno riguardato negli ultimi anni il parco della villa Floridiana, rilancia, nel contempo, la necessita di una diversa gestione dell’antico parco borbonico, rientrante attualmente nel patrimonio del MIBACT. Una proposta percorribile potrebbe essere quella di svincolare il parco dal museo Duca di Martina, del quale attualmente è considerato giardino storico annesso, e di affidarne la gestione, anche attraverso un’apposita convenzione di concessione in comodato d’uso gratuito, alla Regione Campania, potendo così usufruire delle provvidenze economiche, messe a disposizione anche dall’Unione europea, per i parchi regionali.

 

 

 

Napoli, villa Floridiana: tagli del nastro a gogò. Un’altra riapertura beffa. Intanto restano ancora chiusi il museo Duca di Martina e gran parte del parco. Un parco senza dipendenti, senza servizi igienici e senza neppure una buvette

Vomero, villa Floridiana da via Cimarosa

                Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che, segnatamente da quando la villa Floridiana al Vomero è stata chiusa, a seguito del temporale del 22 dicembre dell’anno scorso, ha messo in campo una serie d’iniziative per sollecitare la riapertura integrale del parco, tra le quali una petizione online, indirizzando anche una nota al riguardo al presidente della Repubblica, Mattarella, interviene ancora una volta per denunciare i gravi ritardi che si registrano a tutt’oggi nella restituzione alla piena fruibilità del parco, con la possibilità di accesso dei cittadini a tutti i circa otto ettari interessati e con l’eliminazione di tutte, nessuna esclusa, le barriere presenti da quasi due lustri.

 

                ” Dopo oltre sei mesi dalla chiusura avvenuta il 23 dicembre dell’anno scorso, a seguito di un temporale che causò la caduta di un pino, la montagna ha partorito un altro dei più classici topolini – sottolinea Capodanno -. Così si susseguono le riaperture beffa di piccoli tratti, a mo’ di spezzatino,  valutabili in percentuali estremamente esigue rispetto all’intera estensione del parco. Già un mese fa, il 2 giugno, avvenne il primo taglio del nastro per restituire un solo prato e uno stretto viale laterale che conduce al belvedere. Il prossimo taglio restituirà invece solo il viale d’accesso dall’ingresso di via Cimarosa fino al prato centrale. Un paio di centinaia di metri di lunghezza. Tutto qui! “.

 

                ” Siamo in campagna elettorale e i partiti, con i loro candidati, sono a caccia di visibilità a buon prezzo ma questo non giustifica in alcun modo quella che appare come una vera e propria presa in giro – stigmatizza Capodanno -. Parlare d’inaugurazioni e di tagli del nastro offende anche l’intelligenza delle persone, visto che, dopo sei mesi di chiusura, non si è riusciti neppure a ripristinare la situazione quo ante. Difatti risulta sbarrata la scalinata nei pressi dell’ingresso di via Cimarosa, la quale avrebbe consentito  l’accesso a tutta l’area sopraelevata, posta sulla sinistra del viale principale,  tra le più belle e interessanti dell’intero parco, dove si trovano, tra gli altri, il boschetto delle camelie e il teatro di verzura, e dove c’è il prato con le giostrine per i bambini, peraltro vandalizzate e non ancora sostituite “.

 

                ” Si aggiunga – sottolinea Capodanno – che, dopo sedici mesi,  è calato il più completo silenzio sull’effettiva disponibilità dei due milioni di euro che dovevano essere impegnati per la manutenzione dell’intero parco, Dopo l’annuncio dello stanziamento, avvenuto con grande enfasi sui mass media nel marzo del 2019, a seguito di un incontro, svoltosi a Roma, tra l’allora ministro Bonisoli e il sindaco di Napoli, non si è saputo più nulla. Resta il dato che i lavori in questione non risulta che siano mai partiti e non si sa neppure se i fondi in questione siano stati mai effettivamente resi disponibili “.

 

 

                ” Restano poi ancora sul tappeto i problemi irrisolti del personale addetto alla guardiania, alla vigilanza e alla pulizia. Per un certo periodo – ricorda Capodanno – attraverso un protocollo d’intesa questo personale era stato messo a disposizione dal Comune di Napoli ma, scaduta e non rinnovata la convenzione, il parco era rimasto, negli ultimi tempi, completamente sguarnito. Chi vigilerà, per esemplificare, sull’osservanza dei divieti che impediscono l’accesso alle aree ancora interdette, visto che non è stato mai installato neppure un impianto di videosorveglianza? E chi controllerà gli ingressi in modo da evitare assembramenti e garantire che vengano rispettati i divieti imposti? Senza considerare che il parco non è dotato di servizi igienici autonomi e che l’unico punto di ristoro, che era presente nei pressi della scalinata che porta al belvedere, ha chiuso da tempo “.

 

                ” A questo quadro, già di per se non esaltante – continua Capodanno -, si aggiunge anche il dato che non risulta ancora comunicata la data di riapertura del museo nazionale della ceramica Duca di Martina, posto all’interno del parco, il quale dunque continua a rimanere chiuso, a differenza di altri luoghi di cultura che fanno capo al MIBACT, come, rimanendo al Vomero, Castel Sant’Elmo  e la Biblioteca “B. Molajoli”. Il tutto con conseguenti ripercussioni sia d’immagine che di natura economica, anche per il perdurare della sospensione di tutte le attività da svolgere all’interno del museo, in uno ai mancati introiti per i biglietti d’ingresso che costituiscono un’evidente perdita mentre gli  stipendi ai dipendenti della struttura e le spese di funzionamento continuano a gravare sulle casse dello Stato “.

 

                Capodanno, al riguardo, assicura che continuerà a intraprendere tutte le iniziative, nelle sedi competenti, affinché, in tempi rapidi, il parco della villa Floridiana venga restituito integralmente ai cittadini, con la realizzazione di tutti, nessuno escluso, i lavori necessari. Inoltre, con l’occasione, rilancia la necessità di valutare, in tempi rapidi, ipotesi gestionali alternative, in considerazione  della pessima gestione attuale, che ha prodotto, nel tempo, come è sotto gli occhi di tutti, il grave stato di degrado e d’abbandono dello storico parco borbonico.

 

 

Vomero, parco della villa Floridiana: riapre il 3 luglio prossimo. Resta ancora chiuso il museo Duca di Martina

 

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che da quando la villa Floridiana al Vomero è stata chiusa, a seguito del temporale del 22 dicembre dell’anno scorso, ha messo in campo una serie d’iniziative per sollecitarne la riapertura integrale, tra le quali una petizione online, interessando alla vicenda anche il presidente della Repubblica, Mattarella, dopo la riapertura parziale avvenuta il 2 giugno scorso, con accesso però dal solo ingresso di via Aniello Falcone, ha continuato a seguire i lavori di somma urgenza per restituire alle migliaia di visitatori la possibilità di fruire dell’antico parco borbonico, almeno nella condizione preesistente al temporale, riaprendo anche l’ingresso su via Cimarosa, rimasto a tutt’oggi chiuso.

 

                ” Con il caldo torrido che, stando alle previsioni,  dovrebbe protrarsi almeno per l’intera settimana – sottolinea Capodanno -, la necessità di riaprire anche l’ingresso di via Cimarosa con l’accesso al parco dal viale principale è diventata inderogabile, specialmente per le  tante persone anziane e per i bambini in tenera età, in compagnia dei genitori, alla ricerca di un poco di frescura nonché per i turisti che hanno ricominciato a vedersi in Città. Anche per questi ultimi l’accesso alla villa Floridiana da via Aniello Falcone risulta particolarmente disagevole rispetto a quello da via Cimarosa, posto a pochi passi dalla stazione di piazza Vanvitelli del metrò collinare e dalle funicolari  “.

 

                ” Adesso è ufficiale – puntualizza Capodanno -.  Sul sito internet della direzione regionale musei della Campania è stato pubblicato il comunicato che annuncia la chiusura nei giorni di mercoledì 1 e giovedì 2 luglio 2020, per completare i lavori di sistemazione di un’altra parte del parco, che comprende l’accesso da via Cimarosa e il viale centrale,​ che sarà riaperta al pubblico il 3 luglio prossimo. Un analogo avviso è stato posto stamani sui cancelli, anche chiusi, di accesso al parco “.

 

                ” In concomitanza però – aggiunge Capodanno -, non risulta che riaprirà il museo nazionale della ceramica Duca di Martina, posto all’interno del parco, a differenza di altri luoghi di cultura, come, rimanendo al Vomero, Castel Sant’Elmo che ha riaperto al pubblico già dal 18 maggio scorso e la Biblioteca “B. Molajoli”. Anche per il museo auspichiamo che possa essere riaperto in tempi rapidi “.

 

                Capodanno, con l’occasione, anche a nome degli oltre 300 firmatari della petizione, assicura che continuerà a seguire la vicenda affinché, in tempi rapidi, il parco della villa Floridiana venga restituito integralmente ai cittadini, con la realizzazione dei restanti lavori da finanziare con i due milioni di euro del MIBACT, annunciati già nel marzo dell’anno scorso. Tanto anche in relazione al dibattito apertosi su una diversa gestione dello storico parco borbonico.