Vomero: riempite le fonti d’albero vuote del quartiere!

A quando la piantumazione delle nuove alberature stradali?

Vomero: fossetta con ceppaia

            Sono tante le voci che da tempo si sollevano dagli abitanti del quartiere collinare del Vomero per chiedere che le tante fonti d’albero ancora vuote vengano riempite con nuove essenze arboree, senza che però gli uffici comunali competenti, segnatamente quelli che fanno capo all’assessorato al verde pubblico, provvedano a quanto richiesto.

            ” In molti casi – puntualizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – addirittura sono ancora presente i ceppi dei vecchi alberi abbattuti, che andrebbero rimossi per fare spazio alle nuove alberature “.

            ” Purtroppo il Vomero oggi è uno dei quartieri meno verdi d’Europa – continua Capodanno – e se non avessimo la fortuna di avere sul territorio il parco della Floridiana,  la situazione sarebbe ancora peggiore. L’opera di cementificazione, avvenuta oltre mezzo secolo addietro, negli anni ’60, ha prodotto la scomparsa delle tante aree a verde che avevano fatto conoscere il Vomero come “quartiere dei broccoli”, sostituendole con palazzoni di sette piani e oltre “.

            ” In particolare – puntualizza Capodanno – le alberature stradali, costituite per lo più da platani, piantati  più di un secolo fa, sono affette da tempo da numerose patologie, a partire dal cosiddetto cancro rosa, che le hanno decimate, senza che in molti casi si provvedesse alla sostituzione “.

            ” E’ auspicabile – conclude Capodanno – che, in tempi rapidi, si proceda, oltre che alla potatura, anche la messa a dimora di nuove essenze arboree lungo le strade del quartiere che ne sono prive, pure previa rimozione dalle fonti delle ceppaie, anche avvalendosi del programma annunciato nei mesi scorsi, che prevede l’investimento di apposite provvidenze economiche per le nuove alberature da piantare lungo le strade di Napoli “.

Vomero: i laghetti di via Luca Giordano

Passanti costretti a fare lo slalom tra le pozze

Vomero, via Luca Giordano

               A Vomero, con le prime piogge, si evidenzia ancora di più  la situazione disastrosa delle strade con dissesti che mietono tantissime vittime. Ripercussioni incalcolabili per la società civile ma anche per le casse pubbliche, pure alla luce delle numerose sentenze che condannano al pagamento non solo dei danni ma anche delle spese legali. Soldi che potrebbero essere più proficuamente adoperati per il risanamento delle strade interessate. Particolarmente interessati al fenomeno, rimanendo sulla collina vomerese, sono i tratti pedonalizzati di via Scarlatti e di via Luca Giordano, strada quest’ultima di recente riqualificata ma dove i numerosi avvallamenti presenti, con la pioggia, si trasformano in laghetti. Cosicché il Vomero si trasforma in una piccola Svezia, con pedoni giustamente arrabbiati, dal momento che per passeggiare devono fare lo slalom per scansare le numerose pozze. Una vicenda, una delle tante, che la dice lunga sui ritardi con i quali gli uffici comunali preposti intervengono, aggravando situazioni che potrebbero invece essere risolte con minori disagi e dispendi se affrontate tempestivamente.

Gennaro Capodanno

Il Vomero, “quartiere Cinecittà di Napoli” trasformato nello “street food” partenopeo

Mentre, se passa la proroga in Parlamento di “tavolino selvaggio” al 31 dicembre 2024, la vita dei residenti diventerà ancora più difficile

Via Cimarosa: targa della “Lombardo Film”

               Il Vomero, nei libri sulla storia del capoluogo partenopeo, viene sovente ricordato come la “Cinecittà di Napoli”, visto che, agli inizi del novecento, proprio nel quartiere collinare partenopeo si trovavano ben due stabilimenti di produzione cinematografica. La “Partenope film” fondata nel 1910 dai fratelli Troncone in una villetta posta in via Solimena, considerata la prima manifattura cinematografica napoletana e la “Lombardo Film” , rilevata da Gustavo Lombardo e da cui sarebbe poi nata la “Titanus”, in via Cimarosa 186. A latere di questa attività di produzione, sempre al Vomero, cominciarono anche a proliferare le sale cinematografiche a partire dalla prima, l’Ideal, che sorse in via Scarlatti nel 1913 nei  locali che attualmente ospitano un megastore. A distanza di quasi un secolo, perse da tempo le sue caratteristiche di quartiere agricolo, per la qual cosa veniva anche indicato come “quartiere dei broccoli”, il Vomero si va sempre più caratterizzando quale “quartiere del fast food”, per il proliferare di questo tipo di attività, che oramai ha invaso piazze e strade dell’intero territorio. Solo per esemplificare, a fronte della scomparsa continua e costante della maggior parte delle attività commerciali storiche di altri settori, principalmente di abbigliamento e di accessori, nelle aree pedonalizzate di via Scarlatti e di via Luca Giordano, sono comparse altre attività per la vendita e la somministrazione di cibi e bevande mentre altre sono in fase di allestimento, sovente con contestuale occupazione del tratto di strada antistante l’esercizio commerciale con dehors, ombrelloni, sedie e tavolini, rendendo oltremodo disagevole il transito dei pedoni ma anche il passaggio degli automezzi autorizzati, tra quali quelli di pronto intervento e soccorso.

Gennaro Capodanno

Vomero: aprite la casa-museo di Roberto Murolo in via Cimarosa!

Molti turisti chiedono di visitarla ma risulta sempre chiusa

Vomero, via Cimarosa: la casa di Roberto Murolo

            Nei giorni scorsi, un gruppo di turisti, evidentemente estimatori del grande artista, conosciuto in tutto il mondo, chiedeva dove si trovava il museo dedicato a Roberto Murolo e se erano noti gli orari nei quali esso era visitabile. In effetti, in occasione della collocazione della lapide, dedicata al grande maestro della canzone napoletana, avvenuta il 18 gennaio 2012, per celebrarne il centenario della nascita, lapide posta sulla facciata del fabbricato in via Cimarosa, 25, dinanzi alla casa dove egli visse e morì, e dove, prima di lui, aveva vissuto anche il padre, il poeta Ernesto Murolo, come ricorda un’altra lapide posta nei pressi della prima, si parlò diffusamente, anche sugli organi d’informazione, della realizzazione, nell’abitazione dei Murolo, di un museo che sarebbe dovuto diventare luogo di studio e di ricerca ma anche meta per un turismo rivolto a un pubblico non solo nazionale, amante della storia musicale di Napoli di sempre ma, in verità, alle parole non risulta che a tutt’oggi, a distanza di oltre undici anni, siano seguiti fatti concreti. Vero è che nella casa risulta ubicata una fondazione dedicata a Roberto Murolo ma cosa faccia questo ente per diffondere i ricordi e la memoria del grande maestro non è dato sapere, visto peraltro che al citofono non risponde nessuno. A questo punto è auspicabile che gli enti competenti, Regione Campania e Comune di Napoli in testa, mettano in campo tutte le azioni necessarie affinché la casa di Roberto Murolo, le cui pareti, come si legge nelle cronache dell’epoca, parlano di musica e cultura e che si auspicava che diventasse come la casa museo a Lisbona di Ferdinando Pessoa, il grande scrittore portoghese, diventi finalmente un museo accessibile ai visitatori.

Napoli, funicolare di Montesanto: dopo oltre un anno di fermo, in riparazione l’ascensore della stazione superiore

Effettuate le prove e le verifiche prescritte, potrebbe già ripartire dal mese prossimo

Intanto si pensa a una proroga per i lavori di revisione ventennale

Via Morghen: stazione superiore della funicolare di Montesanto

            ” Ieri – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero – mi è pervenuta una nota da parte di una persona diversamente abile che mi chiedeva d’intervenire su un disagio che patisce da ben oltre un anno, a causa del prolungato fermo dell’ascensore della stazione superiore della funicolare di Montesanto, in via Morghen al Vomero. Fermo che permane da più di un anno, per l’esattezza dall’ottobre dell’anno scorso. Un disagio condiviso con tante altre persone con problemi di deambulazione ma  anche dalle famiglie con passeggini “.

            ” Al riguardo – afferma Capodanno – stamani ho chiesto notizie agli uffici preposti dell’ANM, l’azienda napoletana per la mobilità. Dal funzionario addetto ho così appreso che finalmente è arrivato il componente che mancava per effettuare la riparazione, il quale verrà installato entro venerdì prossimo. Cosicché dall’inizio della prossima settimana si potrà procedere alle prove e alle verifiche documentali da parte dell’Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, per il rilascio del nulla osta definitivo che consentirà di riattivare l’impianto. Se tutto va bene l’ascensore potrebbe dunque riprendere a funzionare già dalla fine del prossimo mese “.

            ” Nel frattempo – aggiunge Capodanno -, dal momento che la revisione ventennale della funicolare di Montesanto scade nel 2024, si pensa di richiedere una proroga, sulla quale dovrà poi pronunciarsi sempre l’Ansfisa, al fine di evitare che la chiusura dell’impianto a fune di via Morghen possa sovrapporsi, seppure parzialmente, a quella della funicolare di Chiaia che, laddove non si procedesse ad accelerare le lavorazione non riaprirebbe prima di un anno, vale a dire nell’autunno inoltrato del 2024 “.

            Al riguardo Capodanno sottolinea, ancora una volta, la necessità di attivare anche il terzo turno, con lavorazioni notturne, per i lavori in corso all’impianto di via Cimarosa, al fine di ridurre i tempi dell’appalto dai dieci mesi attuali ai sei mesi, così come previsti nel primo appalto, consentendo così la riapertura della funicolare di Chiaia prima dell’estate prossima.

Vomero, San Martino, ripristinate la linea su gomma V1!

Assurdo aver soppresso l’unica navetta che arrivava nel piazzale

San Martino: la fermata ANM soppressa

            ” Da settembre dell’anno scorso, l’ANM, l’azienda napoletana per la mobilità, ha deciso di sopprimere la circolare su gomma V1 che, partendo dal capolinea, posto in via Tito Angelini, collegava buona parte del territorio del Vomero, costituendo un servizio di trasporto essenziale per quanti volevano recarsi a San Martino, ma anche per chi voleva usufruire della funicolare di Montesanto o doveva recarsi presso la sede municipale in via Morghen – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. Da quel momento si sono moltiplicate le proteste e le richieste sia dei residenti che dei commercianti perché venisse ripristinata la circolare in questione, senza che però a tutt’oggi tale ripristino sia avvenuto  “.

            ” Vero è – puntualizza Capodanno – che, a seguito della soppressione della linea V1, è stato variato il percorso della linea già esistente, C38. Ma quest’ultima però parte dall’Ospedale Monaldi, zona intensamente trafficata, la qual cosa, come rilevato da numerosi utenti, comporta notevoli attese alle fermate, anche perché pare che ci sia un solo automezzo in servizio su tale linea, laddove invece la circolare V1 serviva un territorio molto più limitato, posto nel cuore del Vomero e quindi con passaggi certamente più frequenti “.

            ” Inoltre – sottolinea Capodanno – la linea C38, anche con il percorso attuale, non raggiunge l’area di San Martino, attraversando solo piazza Vanvitelli, escludendo così anche il passaggio per via Morghen, dove si trova la stazione superiore della funicolare di Montesanto e la sede dei sevizi comunali. Un danno, oltre che per i residenti, anche per i tanti turisti, presenti pure in questo periodo in Città, che vogliono recarsi a visitare le bellezze ambientali e artistiche che si trovano a San Martino, tra le quali, oltre al panorama della Città, il Museo, la Certosa e Castel Sant’Elmo.  Tutto ciò quale risultato della soppressione dell’unica linea su gomma che collegava il cuore del Vomero con la parte più alta del quartiere: San Martino appunto “.

            Con l’occasione Capodanno sollecita ancora una volta l’amministrazione comunale partenopea, segnatamente il sindaco di Napoli e l’assessore ai trasporti, affinché esortino l’ANM a ripristinare, in tempi rapidi, la linea V1 o, in alternativa, a istituire una navetta su gomma per il collegamento tra piazza Vanvitelli e il piazzale di San Martino, attraverso via Morghen.

Vomero, via Scarlatti: proteste per il nuovo  fermo della fontana

L’azienda interessata invece che riparare la perdita ha tolto l’acqua!

Via Scarlatti: la fontana rotta

            ” Stamani, in una domenica con temperature estive e con tante persone in strada, in particolare nei tratti pedonalizzati di via Scarlatti e di via Luca Giordano, erano tante coloro, anche turisti, che per trovare un poco refrigerio, dissetandosi, si avvicinavano  alla fontana a colonna, che, tempo addietro, fu installata proprio nell’isola pedonale di via Scarlatti, all’incrocio con via Luca Giordano ma purtroppo, aperto il rubinetto di recente sostituito con uno a leva al posto di quello a pulsante precedente, riscontravano con non usciva una goccia d’acqua “. A segnalare l’ennesimo disservizio, uno dei tanti purtroppo, che si registra nell’ambito del quartiere collinare partenopeo è ancora una volta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione vomero, il quale, già in passato, è più volte intervenuto per segnalare problemi alla suddetta fontana.

            ” Nei giorni scorsi – puntualizza Capodanno -, dopo la constatazione che la fontana in questione perdeva acqua dalla colonna, invadendo il tratto di marciapiede circostante, presumibilmente per qualche condotta usurata che bisognava sostituire, il problema era stato segnalato, auspicando un immediato intervento manutentivo per riparare il guasto, mantenendo però in funzione la fontana. Stamani, invece, l’amara constatazione che, invece di procedere agli opportuni interventi eliminando la perdita, è stata completamente bloccata l’erogazione dell’acqua “.

            Al riguardo Capodanno sollecita l’azienda interessata a mettere in atto gli interventi immediati tesi a ripristinare rapidamente il funzionamento della fontana in questione, la quale, grazie proprio alla presenza di un rubinetto a leva, eroga l’acqua solo alla bisogna, evitando così di disperdere inutilmente il prezioso liquido. Fontana che però andrebbe sottoposta ai routinari interventi di manutenzione, cosa che evidentemente, alla luce dei frequenti fermi, alla stato non avviene.

Il lento quanto inesorabile degrado del Vomero

Un’analisi impietosa delle attuali condizioni dell’ex quartiere bene di Napoli

            Negli ultimi tempi, passeggiando per le strade e le piazze del Vomero  si può constatare il  netto peggioramento determinato dallo stato d’abbandono e di degrado che da affligge tutta l’area collinare. Il Vomero sta morendo, anzi, per certi aspetti, è già morto. I recenti eventi, alla ribalta delle cronache, rappresentano solo la punta di un iceberg che parla, in maniera inquietante, oltre che di degrado anche di solitudine e d’isolamento sociale. Un linguaggio che potrebbe sembrare del tutto fuori luogo in un territorio di poco più di due chilometri quadrati, abitato da circa 48 mila napoletani, con una densità abitativa pari dunque a 24mila abitanti a chilometro quadrato. Tanti, se solo si pensi che la densità abitativa media italiana è di poco superiore ai 200 abitanti a chilometro quadrato, meno di un centesimo di quella del Vomero, e che lo Stato più densamente popolato del mondo è Macao in Cina con poco più di 20mila abitanti a chilometro quadrato. Ma oramai i vomeresi vivono come tante monadi, ognuno per proprio conto, ignorando gli altri e ciò che accade nel loro intorno. Ci sono famiglie che abitano da lustri nei palazzi e non s’interessano neppure di sapere chi sono i loro vicini di pianerottolo. Lo sanno bene anche i ladri d’appartamento che agiscono indisturbati, grazie anche al silenzio di quanti avvertono i rumori e gli strani movimenti e, in molti casi, non fanno nulla per fare cogliere sul fatto i poco graditi visitatori, o gli aggressori d’inermi passanti, molti dei quali giovani, bersagli delle famigerate baby gang, che imperversano da tempo nel quartiere, e che sanno di poter contare sul fatto che difficilmente qualcuno interverrà a difendere i malcapitati. Vittime principali di questo stato di cose sono gli anziani, presenti in gran numero nel quartiere collinare, anche perché non è stata mai realizzata alcuna struttura pubblica al coperto ad essi destinata, per consentirgli d’incontrarsi e di socializzare. La “Casa della socialità”, in via Verrotti, realizzata dal Comune di Napoli, “inaugurata” in questi giorni, dopo quasi otto anni dalla delibera per l’esecuzione dei lavori, ma subito richiusa, è stata assegnata all’assessorato alle politiche giovanili che, di recente, l’ha affidata un’associazione esterna all’amministrazione comunale. Persone in età avanzata che hanno fatto però la fortuna di tanti privati che, vista la mancanza di analoghe strutture pubbliche, hanno trasformato civili abitazioni in “case per anziani” dove vengono applicate rette mensili iperboliche per ospitarli in una cameretta. Al Vomero ce ne sono tantissime. Difatti, dai dati demografici pubblicati sul sito del Comune di Napoli, emerge che nell’ambito della Municipalità 5, costituita dai quartieri Vomero e Arenella, il rapporto percentuale tra la popolazione con 65 anni e più e quella con meno di 15 anni, il cosiddetto indice di vecchiaia, scelto quale indicatore sintetico del grado di invecchiamento della popolazione, risulta superiore a 100: nella Municipalità 5 è pari al 168,45, superiore al dato cittadino del 91,13, e, soprattutto, superiore a quello nazionale, pari al 131,4. A fronte di questo stato di cose si osserva il profondo cambiamento che il quartiere ha subito negli ultimi lustri, anche per la totale latitanza delle istituzioni preposte e per la mancanza di un’idonea quanto indispensabile programmazione. Scomparsi quasi del tutto i luoghi di aggregazione sociale, tra i quali diverse le sale cinematografie, come l’Abadir, l’Ariston, il Bernini, il Colibrì e, per ultimo, l’Arcobaleno. Il tessuto commerciale, costituito da circa 1.600 esercizi a posto fisso, la maggior parte dei quali nati  all’inizio del secolo scorso, con carattere familiare, tramandandosi da padre in figlio di generazioni di vomeresi, ha subito un cambiamento epocale negli ultimi lustri, con la comparsa di anonimi quanto glaciali megastore di marche internazionali, popolati di commessi che la sera prendono il metrò per tornarsene a casa. Chiuse molte librerie, come la libreria Guida Merliani, l’Internazionale, la libreria Loffredo, sparito il  megastore FNAC con il forum che negli anni era diventato un vero e proprio punto di riferimento per giovani e meno giovani con i suoi appuntamenti culturali quotidiani. Inagibile e dunque chiusa da prima della pandemia anche l’unica biblioteca comunale presente, quella intitolata a Benedetto Croce, posta in via De Mura. Scomparso anche uno dei simboli del quartiere collinare, la palma posta al centro della più antica e prestigiosa piazza del quartiere, piazza Vanvitelli, aggredita e uccisa dal famigerato punteruolo rosso, ma anche dall’indifferenza di chi non mosse un dito per tentare di salvarla. Sono sorti invece come funghi pub, ristoranti e sfizioserie che hanno trasformato l’antico quartiere dei broccoli in un mega fast food all’aperto. Che dire poi dei cosiddetti baretti che hanno profondamente modificato la vivibilità dei residenti di luoghi incantevoli, come l’area di via Aniello Falcone, diventati veri e propri tormentoni, dove, per il chiasso e la confusione che si registra nelle ore notturne e fino all’alba, non si riesce più a vivere serenamente e a dormire sonni tranquilli.  Insomma nel quartiere collinare  oggi  si riempiono le pance mentre per alimentare la mente non resta quasi nulla. L’aspetto più preoccupante rimane purtroppo il fatto che questo stato di cose appare al momento del tutto irreversibile, anzi si aggrava ogni giorno di più, complice anche il degrado urbano, con strade trasformate, dalle sempre più frequenti buche e avvallamenti, in percorsi di guerra, con gli storici platani decimati dal cancro colorato e dalla tingide, con cumuli di spazzatura e suppellettili lasciate per giorni sulle carreggiate, con le aiuole ridotte in uno strato pietoso senza un filo d’erba e trasformate in ricettacoli di rifiuti, mentre le erbacce crescono come selve lungo i marciapiedi e il parco comunale Mascagna resta chiuso a tempo indeterminato per problemi di sicurezza. E intanto cresce la paura per la mancanza di sicurezza, con ladri che entrano in azione anche in pieno giorno ma anche per i tanti episodi estorsivi sovente alla ribalta delle cronache, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, sicché alla fine gli unici a fregarsi le mani sono delinquenti e malavitosi, organizzati e non,  i quali, nel ventre molle del quartiere collinare che produce annualmente un notevole fatturato, determinato principalmente dalle tante attività commerciali, imprenditoriali e professionali presenti sul territorio, hanno costruito e consolidato le loro cospicue fortune.

Gennaro Capodanno

Petizione online per dire no alla proroga al 31 dicembre 2024 di “tavolino selvaggio”

Da sottoscrivere e diffondere alla pagina https://www.change.org/bastatavolinoselvaggio

L’emendamento approvato  al DDL 795, Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, in discussione, in sede referente, presso la commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato.

Emendamento n. 5.33. Proponenti:

Nastri, De Priamo, Pogliese, Amidei, Fallucchi, Maffoni, Mennuni, Gelmetti

Approvato

Aggiungere, in fine, il seguente comma: «7-bis. All’articolo 40, comma 1, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 novembre 2022, n. 175, le parole: “31 dicembre 2023” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2024”.».

Diciamo un secco no al suddetto emendamento, inserito nel ddl Concorrenza , che prevede la proroga di un altro anno, dunque fino al 31 dicembre 2024 del regime semplificatorio per dehors e tavolini all’aperto. Confermiamo in tal modo  il nostro basta a “tavolino selvaggio “! Oramai, da tempo, nel capoluogo partenopeo, così come in tante altre metropoli italiane, le aree pedonali e i marciapiedi hanno in gran parte perso la funzione per la quale furono realizzati, come ricorda anche la loro etimologia. Tra dehors, gazebo, ombrelloni, tavolini, sedie e orpelli vari, che si vanno ad aggiungere a buche, cumuli d’immondizia e motocicli in sosta, per i pedoni e segnatamente per le persone diversamente abili, con problemi di deambulazione, transitare nelle aree pedonali e sui marciapiedi si è trasformata in un’impresa titanica, a volte addirittura impossibile. Sovente per superare gli ostacoli si è costretti a camminare sulle carreggiate correndo rischi immaginabili. Non se ne può più. Per queste ragioni i sottoscrittori della presente petizione si rivolgono al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso affinché il suddetto emendamento, proposto dai senatori Nastri, De Priamo, Pogliese, Amidei, Fallucchi, Maffoni, Mennuni e Gelmetti e approvato di recente dalla commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, venga ritirato o bocciato nel prosieguo dell’iter parlamentare per la conversione in legge del DDL Concorrenza. Ciò al fine di consentire, dal 1° gennaio dell’anno prossimo, di mettere in campo, in tempi rapidi, tutti i provvedimenti necessari, attivando le azioni consequenziali per liberare i marciapiedi, con l’eliminazione, in particolare, di tutti quegli ostacoli che impediscono il normale e pacifico transito dei pedoni, in aperto contrasto con le normative al riguardo vigenti.

Gennaro Capodanno

Presidente Comitato Valori collinari

Promotore della petizione on line “No alla proroga di “tavolino selvaggio” al 31/12/2024″ alla pagina https://www.change.org/bastatavolinoselvaggio

La storia del TTC Club,il noto sodalizio vomerese, a cavallo degli anni settanta e ottanta

Il ricordo di uno dei protagonisti di quella indimenticabile stagione

Anno 1980: Gennaro Capodanno consegna il premio “Alighiero Noschese” al trio “La Smorfia

               A cavallo tra gli anni ’70 e ’80 credo che non ci fosse un napoletano che non avesse mai sentito parlare o non fosse passato almeno una volta per i locali del mitico TTC, posti nel piano interrato al civico 39 di via Paisiello al Vomero. Di recente, transitando dinanzi all’ingresso di tali locali, ho potuto osservare, con enorme dispiacere e rammarico, che del noto ritrovo, purtroppo già chiuso anni addietro, era scomparsa anche l’insegna, sostituita nel 2017 da quella di un garage. Il sodalizio vomerese nacque agli inizi degli anni ’70,  come “Tennis Tavolo Club”,  dal quale derivò l’acronimo TTC, in un cantinato, trasformato nell’occasione, con la sistemazione di alcuni tavoli da ping pong, disciplina sportiva praticata dall’ideatore Renato Russo, che, insieme ad altri frequentatori, raggiunse in tale sport notevoli risultati anche a livello nazionale. In verità, Renato Russo, con i fratelli Giacomo e Pasquale, gestiva già una frequentata sala giochi a pochi passi in via Consalvo Carelli.

               Dopo alcuni anni, anche sotto la spinta di alcuni soci, i locali furono ampliati e si aggiunsero nuove attività. Nacque così la discoteca, la tavernetta, mentre la sala centrale con il bar venne destinata alla presentazione di spettacoli di arte varia. Così la sigla TTC si trasformò nell’acronimo di “Turismo, Teatro, Cultura “. Tanti gli artisti che si esibirono in quegli anni al TTC Club, che divenne, tra l’altro, una vera e propria fucina di talenti anche con una propria compagnia teatrale, la cui prima rappresentazione fu “Zappa, Tore”, una cab-sceneggiata scritta e diretta dal compianto Angelo Fusco. Nell’occasione alla sua prima uscita sulle scene teatrali c’era un esordiente che, successivamente, diventerà uno dei principali protagonisti del mondo teatrale partenopeo: Gino Rivieccio.

               Ma le iniziative culturali e spettacolari, alle quali collaborai come ideatore e presentatore, organizzate in quegli anni furono tantissime. Tra le altre “I lunedì della canzone classica napoletana”, dove si esibivano tra i più noti cantanti e artisti della canzone melodica partenopea, tra i quali Roberto Murolo e Carlo Missaglia,  il concorso “Lapis” che laureò tanti giovani talenti che si avvicinavano al mondo del fumetto e delle vignette, il premio “Alighiero Noschese”, istituito nel 1980, in ricordo del grande artista scomparso, che fu assegnato, nel corso della sua prima edizione, al trio de “La Smorfia”, con Lello Arena, Enzo De Caro e Massimo Troisi.

               La manifestazione che però resterà negli annali della storia della cultura, della quale insieme a Renato Russo fui organizzatore,  è certamente legata alla “Mostra Internazionale del Fumetto e del Cinema d’animazione” che si svolse per ben sei edizioni, dal 1978 fino al 1984, all’interno dei locali del circolo vomerese, richiamando appassionati e curiosi del settore da ogni parte d’Italia. Tanti furono gli ospiti illustri del settore del fumetto e della grafica che si avvicendarono. Tra gli altri Paolo Del Vaglio, Giorgio Forattini, Attilio Michelutti, Giuliano Rossetti, Renato Calligaro, ma anche fumettisti di altre nazioni come l’argentino  Joaquin Lavado, in arte Quino, il papà di Mafalda, il brasiliano Jo Oliveira, il francese Michel Crispin.

               Il ricordo più bello arrivò dalla quinta edizione della manifestazione, che  ne consacrò anche il carattere internazionale, con la presenza di un ospite d’eccezione che arrivò direttamente dagli Stati Uniti d’America. Un vero e proprio maestro del fumetto che, nell’occasione, tenne anche alcune lezioni, molto seguite dai tanti giovani che affollavano le sale. Sto parlando di Burne Hogart, il cui nome resterà per sempre legato al più bello e interessante Tarzan a fumetti che sia stato mai realizzato. Era la prima volta che il noto fumettista americano veniva in Italia e fu per me un grande onore e piacere, oltre che riceverlo nei locali del TTC Club, accompagnarlo per le strade della Città per far conoscere i tesori del capoluogo partenopeo. Come omaggio il maestro, andando via, mi dedico uno dei libri a fumetti di Tarzan, con la sua dedica, che conservo ancora gelosamente.

Gennaro Capodanno

Funicolare di Chiaia: la richiesta di accelerare i lavori per riaprirla prima dell’estate prossima

Bisogna aumentare i turni delle lavorazioni per ridurre i tempi da dieci a sei mesi

Funicolare di Chiaia, chiusa da tredici mesi

                Finalmente con l’arrivo del camion con la gru decollano, dopo quasi 13 mesi di fermo, i lavori di revisione alla funicolare di Chiaia. Resta, al riguardo, il disappunto per l’eccessiva durata della chiusura. Certamente si tratta di opere importanti con la sostituzione di tutte le apparecchiature elettriche, elettromeccaniche e meccaniche della sala argano e degli impianti connessi alla trazione, per un importo complessivo di poco meno di 7 milioni di euro. Ma dieci mesi per la loro esecuzione sono tanti. Aggiungendo i tempi per effettuare le prove finalizzate a ottenere il nulla osta dell’Ansfisa, l’impianto, se tutto va bene, potrebbe riaprire a ottobre dell’anno prossimo, con un fermo complessivo di ben due anni, a fronte dei sei mesi indicati originariamente per i lavori in questione: un tempo dunque quadruplicato! Chiediamo al riguardo che vengano attivate modalità operative per accelerare i tempi per la realizzazione dei lavori, anche effettuando lavorazioni nelle ore notturne e su tre turni, incrementando, laddove ciò si rendesse necessario, pure il numero di operai. Con tali modalità operative il tempo di durata dei lavori potrebbe essere ridotto al periodo originario, vale a dire a sei mesi. Cosicché la funicolare di Chiaia potrebbe essere riaperta al pubblico prima del periodo estivo dell’anno prossimo.

Gennaro Capodanno

Napoli, piazza degli Artisti: nuovo appello per l’albero monumentale. Caduti altri rami

Mai iniziati i lavori previsti per l’ampliamento dell’aiuola dove è posto l’albero, al momento recintato

Promossa una petizione online con oltre 400 sottoscrizioni

Piazza degli Artisti: albero monumentale recintato

            Preoccupazione mista a rabbia sono questi i sentimenti che serpeggiano tra i residenti, osservando, anche in questo periodo autunnale, le condizioni di degrado e d’abbandono nelle quali versa il poco verde pubblico presente nell’ambito della municipalità collinare partenopea, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella. Un problema che riguarda non solo i parchi pubblici, come il parco Mascagna chiuso dal 7 settembre scorso per problemi di sicurezza, senza che siano ancora iniziati i lavori di riqualificazione, ma anche le aiuole e le fioriere. A intervenire ancora una volta sui gravi problemi del verde urbano è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, che, con riferimento alle condizioni di degrado e d’abbandono nelle quali versa segnatamente l’albero posto in piazza degli Artisti, ha anche lanciato una petizione sulla piattaforma change dal titolo “Salvate l’albero monumentale di piazza degli Artisti”, alla pagina https://www.change.org/salvatealberopiazzadegliartisti , petizione che ha ampiamente superato le 400 sottoscrizioni.

            ” In particolare – afferma Capodanno – tra le situazioni che continuano a destare più apprensione, da diversi mesi a questa parte, c’è lo stato nel quale versa la bellissima essenza di Phytolacca dioica, presente in piazza degli Artisti, alla confluenza tra le vie Recco e Bertini, l’ultimo albero rimasto nell’importante piazza a confine tra i quartieri Vomero e Arenella, dopo la morte delle sei palme presenti nelle aiuole centrali, infestate, tempo addietro, dal famigerato punteruolo rosso e lo spostamento della pianta d’ulivo, posta, in passato, tra via S. Gennaro ad Antignano e via Luca Giordano “.

            ” Chi pensava – sottolinea Capodanno –  che l’inserimento, avvenuto nell’ottobre di due anni fa, di tale albero nell’elenco ufficiale degli alberi monumentali avrebbe consentito di procedere rapidamente alle necessarie opere manutentive per eliminare i pericoli che avevano portato al transennamento dell’area si è dovuto purtroppo ricredere. In tutto questo tempo nulla è cambiato anzi la situazione è, per certi versi, peggiorata “.

            ” Difatti – puntualizza Capodanno – tutta l’area posta nell’intorno dell’aiuola dove è collocato l’albero in questione resta recintata con barriere stradali di tipo new jersey, alle quali in questi giorni si è aggiunto anche un transennamento con nastro bicolore, per segnalare il pericolo, dopo che si è registrata l’ennesima caduta di alcuni rami, presumibilmente a causa del vento. Restano ignoti i motivi per i quali a tutt’oggi non si è ancora intervenuti, con le necessarie quanto opportune attività, tra le quali l’ampliamento dell’aiuola dove è posto l’albero, per affrontare e risolvere i problemi che hanno determinato l’attuale situazione laddove si è proceduto, a luglio scorso, solo a varare un nuovo dispositivo di traffico che ha trasformato piazza degli Artisti, una delle piazze più congestionate della città, in una sorta di giostra girevole, eliminando tra l’altro numerosi stalli per la sosta sia delle autovetture che dei motocicli  “.

            Una situazione inaccettabile, rispetto alla quale Capodanno lancia l’ennesimo appello, sollecitando gli uffici competenti a intervenire con l’urgenza del caso.

Napoli, funicolare di Chiaia: finalmente in azione il camion con la gru!

Occorre accelerare le lavorazioni per riaprire l’impianto prima dell’estate prossima

Funicolare di Chiaia: camion con gru in azione

             ” Dopo che si era stata diffusa la notizia che finalmente, dopo ben 375 giorni di fermo, il 9 ottobre scorso, sarebbero iniziati i tanto attesi lavori di revisione ventennale alla funicolare di Chiaia, con l’arrivo di un camion, dotato di una grande gru, al fine di iniziare a trasferire le imponenti apparecchiature, quali i motoriduttori, presenti nella sala  macchine, mi sono recato tutti i giorni presso la stazione superiore dell’impianto al fine di verificare che il camion arrivasse. Finalmente stamattina, dopo un’attesa durata due settimane, in vicoletto Cimarosa, il camion con la gru era presente nel mentre svolgeva le operazioni alle quali era destinato “. A dare la buona notizia è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo i tanti malfunzionamenti che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari cittadine, fondatore, tra l’altro, sul social network Facebook del gruppo: “Napoli: gli “orfani” della funicolare di Chiaia”.

            ” Per tutto questo periodo – puntualizza Capodanno – lungo  vicoletto Cimarosa, che costituisce l’accesso laterale all’impianto, si è osservata la presenza dei nastri di plastica bicolori, bianco e rosso, lungo i due lati della carreggiata nonché l’apposizione di diversi manifesti, da parte dell’ANM che oltre al segnale del divieto di sosta, riportano pure gli estremi dell’ordinanza sindacale n. 187/2023, la quale stabiliva originariamente il divieto di sosta lungo il vicoletto in questione dall’11/10/2023 al 18/10/2023, successivamente esteso al periodo dal 24 al 27 ottobre “.

            ” Resta comunque – afferma Capodanno – il disappunto per l’eccessiva durata della chiusura. Certamente si tratta di opere importanti che riguardano la sostituzione di tutte le apparecchiature elettriche, elettromeccaniche e meccaniche della sala argano e degli impianti connessi alla trazione, per un importo complessivo di poco meno di 7 milioni di euro. Ma trecento giorni ovvero dieci mesi per la loro esecuzione sono tanti. Aggiungendo i tempi per effettuare le prove finalizzate a ottenere il nulla osta dell’Ansfisa, l’impianto, a questo punto, se tutto va bene, potrebbe riaprire a ottobre dell’anno prossimo, con un fermo complessivo di ben due anni, a fronte dei sei mesi indicati originariamente per i lavori in questione: un tempo dunque quadruplicato! “.

            ” L’auspicio invece – sottolinea Capodanno – è che vengano attivate modalità operative per accelerare i tempi per la realizzazione dei lavori di revisione, anche effettuando lavorazioni nelle ore notturne e su tre turni, incrementando, laddove ciò si rendesse necessario, pure il numero di operai. Con tali modalità operative il tempo di durata dei lavori potrebbe essere ridotto al periodo originario, vale a dire a sei mesi. Cosicché la funicolare di Chiaia potrebbe essere riaperta al pubblico prima del periodo estivo dell’anno prossimo “.

            ” Comunque vada – conclude Capodanno – Napoli, ancora una volta, acquisirà un nuovo primato negativo nell’ambito del funzionamento del trasporto pubblico. Difatti, con l’attuale cronoprogramma, alla fine, la funicolare di Chiaia, se non venissero ridotti i tempi per l’esecuzione dei lavori, così come richiesto, rimarrà chiusa almeno due anni, battendo ampiamente il primato detenuto dalla funicolare Centrale che, anch’essa per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque per poco meno di un anno “.

Napoli: oltre 700 firme per la libreria Feltrinelli al Vomero

Petizione online alla pagina https://chng.it/n5KkTxmnjW

Vomero, via Luca Giordano: le bancarelle dei librai

               Dopo tante notizie negative, anche per gli aspetti legati alla cultura, che hanno riguardato il quartiere Vomero, con la chiusura di antiche librerie, come Guida Merliani, Loffredo, Aricò, oltre al reparto editoriale dell’ex Fnac e, più di recente, di alcune delle storiche “boites des bouquinistes”, poste dinanzi al plesso scolastico Vanvitelli in via Luca Giordano, che hanno modificato l’originaria destinazione d’uso, ma anche di diverse sale cinematografiche, come l’Ariston, l’Arcobaleno, il Bernini, il Colibrì e l’Orchidea, laddove, nel contempo, specialmente negli ultimi tempi, si è assistito ad una proliferazione esponenziale di attività legate alla somministrazione di cibi e bevande, con bar, ristoranti e paninoteche che hanno occupato strade e piazze del quartiere collinare, arriva finalmente una notizia positiva: la possibilità che anche al Vomero venga aperto uno store della Feltrinelli, la nota catena di librerie italiane. Al riguardo la petizione online che ho lanciato sulla piattaforma change. org, per dire sì all’apertura della nuova libreria, petizione indirizzata al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, al presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca e al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha abbondantemente superato le 700 sottoscrizioni. Tanti i commenti positivi lasciati dai firmatari. Mi auguro che l’arrivo di un colosso dell’editoria nazionale, sulla collina avvenga a breve e che  possa rappresentare il primo esempio di un’inversione di tendenza che veda, in occasione della chiusura di altre attività, l’apertura di luoghi di cultura, di aggregazione e di socializzazione.

Gennaro Capodanno

Napoli, parco Mascagna: chiuso dal 7 settembre scorso. Monta la protesta

Petizione online, con oltre 200 firme, alla pagina https://chng.it/x7tbrm6Kd6

Parco Mascagna chiuso dal 7 settembre scorso

            “ Cresce il malcontento tra i tanti napoletani per il verde pubblico negato. Ad aggravare la situazione di degrado e d’abbandono contribuisce notevolmente lo stato precario nel quale versano i pochi parchi e giardini pubblici presenti nel capoluogo partenopeo. Nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, con circa 120mila residenti, oltre al parco della villa Floridiana, dove di recente si è registrata la visita a sorpresa del ministro della cultura, Sangiuliano, che ha riscontrato forti criticità nella gestione del parco borbonico, annunciando la creazione del polo autonomo “Musei Nazionali del Vomero”, e dove in questi giorni, proprio grazie all’intervento del ministro Sangiuliano, sono in corso importanti lavori di riqualificazione,  resta nell’occhio del ciclone anche un’altra area a verde pubblico presente sulla collina partenopea, frequentata da tanti bambini accompagnati ma anche da numerose persone anziane. Si tratta del parco comunale Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, uno dei pochi spazi a verde pubblico, a disposizione dei residenti di un’area densamente popolata, a confine tra i due quartieri collinari, che purtroppo da quasi due mesi, a seguito della disposizione dirigenziale, n. 10731_04 del 07/09/2023, è stato chiuso “fino alla conclusione dell’intervento denominato “Riqualificazione del Parco Mascagna”, lavori che però sino ad oggi non risultano neppure ancora iniziati mentre il parco versa in uno stato di degrado e d’abbandono sempre più evidente “. A intervenire, ancora una volta, sulle annose vicissitudini del parco comunale in questione è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero.

            ” Al riguardo – ricorda Capodanno –  a febbraio scorso, dunque otto mesi fa, la Giunta Comunale partenopea aveva approvato, con delibera n. 27 del 03/02/2023, il progetto esecutivo per la riqualificazione del parco Mascagna. Gli interventi venivano finanziati dal piano strategico Città Metropolitana per un importo di circa 440mila euro, prevedendo, oltre ai lavori per alberature e aree verdi, anche il rifacimento della pavimentazione, degli impianti di illuminazione, di irrigazione e di videosorveglianza. Inoltre si sarebbe proceduto alla riqualificazione di tutte le aree gioco con la sostituzione delle giostre esistenti e con la creazione  di aree tematiche diversificate tra cui una di sport e fitness, una zona giochi, un orto didattico e un’area cani. Rientravano nel progetto anche interventi ai campi da basket e da bocce, il restauro della fontana, ferma da mesi, trasformata in ricettacolo di rifiuti, e la revisione di arredi, sedute e pensiline. Il parco infine sarebbe stato dotato di indicazioni informative sulle specie arboree esistenti “.

            ” Con l’approvazione del progetto esecutivo – annunciava all’epoca l’assessore comunale al verde pubblico, Santagada – possiamo procedere finalmente alla riqualificazione del parco con le opere necessarie per restituire al quartiere un polmone verde e un’area giochi a beneficio di tutta la collettività, bambini, anziani e famiglie “.

            ” Poi però – sottolinea Capodanno – più di recente era sortita la brutta notizia, accolta con grande disappunto dagli abituali frequentatori, che in effetti il parco Mascagna era stato inserito tra i sei parchi cittadini per i quali solo nel mese di luglio scorso sono state attivate le procedure di gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione. Procedure che, stando a quando si legge nella disposizione dirigenziale succitata, per le quali è stata sì esperita la gara ma per la quale attualmente, e siamo già a ottobre, “sono in atto i controlli sull’aggiudicatario per addivenire all’aggiudicazione definitiva e alla consegna dei lavori”. Sulla scorta anche dell’esperienza di quanto si sta verificando per i lavori di revisione ventennale per la funicolare di Chiaia, si teme che tali controlli possano durare per diverso tempo, ritardando ulteriormente l’inizio dei lavori “.

            ” L’unica cosa certa – puntualizza Capodanno – resta quanto si legge nel dispositivo del provvedimento, vale a dire la chiusura del parco Mascagna per “tutelare la pubblica e priva incolumità”dal momento che, come si legge nelle premesse, a seguito di ulteriori sopralluoghi “è emerso che si sono sommate ulteriori criticità a quelle già presenti nel parco Mascagna” per la qual cosa “non è più possibile mantenere aperto alla fruizione del pubblico il parco Mascagna”. Tale chiusura, al momento, è a tempo indeterminato, visto che non solo non si conosce ancora quando inizieranno i lavori ma neppure la loro presumibile durata. Alla luce di quanto sopra, reputo molto difficile che il parco possa riaprire entro il corrente anno “.

            Sulla vicenda Capodanno ha anche promosso una petizione online sulla piattaforma change alla pagina https://chng.it/x7tbrm6Kd6 , che ha già superato le duecento sottoscrizioni.

Vomero, villa Floridiana, prosegue l’impegno del ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, per la riqualificazione del parco borbonico

Il Comune di Napoli non ha alcuna competenza sul parco borbonico

Villa Floridiana: lavori finanziati dal ministero della cultura

               Domani si completerà il primo lotto, relativo ai lavori di messa in sicurezza dei viali del parco della villa Floridiana, al quale, nei prossimi giorni, ne seguiranno altri, al fine di restituire, in tempi rapidi, il parco borbonico al suo antico splendore, dopo lustri d’incuria e d’abbandono. Va ribadito che tali lavori, interamente finanziati dal ministero della cultura e realizzati dalla direzione regionale dei musei della Campania, rappresentano il concretizzarsi dell’impegno assunto al riguardo dal ministro Gennaro Sangiuliano, a seguito della sua visita al parco, avvenuta nell’aprile scorso. Così come va chiarito, ancora una volta, che l’amministrazione comunale non ha alcuna competenza sul parco della villa Floridiana. L’assessore al verde Santagada si preoccupasse invece di restituire alla piena fruibilità i parchi di competenza esclusiva del Comune di Napoli, a partire dal parco Mascagna, chiuso, a tempo indeterminato, dal mese di settembre per problemi di sicurezza, senza che siano ancora iniziati i lavori, nonostante risultino stanziate le somme necessarie. Peraltro, proprio lo stato di degrado e d’abbandono del verde comunale a Napoli, ha certamente contribuito, in questi giorni, alla pessima posizione, nella classifica 2023 della trentesima edizione dell’ecosistema urbano di Legambiente, del capoluogo partenopeo, che si colloca al posto 98 su 105, risultato peraltro peggiore anche rispetto alle altre città campane presenti nella stessa classifica.

Gennaro Capodanno

Presidente Comitato Valori collinari

Vomero: l’isola pedonale di via Scarlatti invasa dagli allestimenti di Chocoland

Come se non bastasse l’invasione di gazebo, dehors, ombrelloni, tavolini e sedie

Diciamo basta a fiere e sagre mangerecce nel quartiere fast food di Napoli

Vomero, isola pedonale di via Scarlatti: allestimento Chocoland

               ” Oramai – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente delle Circoscrizione, dopo aver osservato che stamattina sono sbarcati nel tratto pedonalizzato di via Scarlatti gli allestimenti per la realizzazione degli stands della fiera Chocoland – il Vomero, con i suoi 48mila residenti, su appena due chilometri quadrati di superficie, con i quasi duemila esercizi commerciali a posto fisso, che, notoriamente, attraversano una lunga quanto persistente crisi, some testimoniano anche dagli articoli di cronaca pubblicati in questi giorni,  con le istituzioni preposte che fino a questo momento non hanno mosso un dito per la soluzione di alcuni gravi problemi che attanagliano, da diverso tempo a questa parte, il quartiere collinare, dalla presenza costante di cumuli di rifiuti a tutte le ore, alle numerose buche e avvallamenti sulle strade con conseguenti pericoli, assume sempre di più l’aspetto di uno dei tanti paeselli della provincia partenopea, dove, pure per richiamare persone da altre zone limitrofe, tradizionalmente si organizzano sagre, fiere e feste paesane per l’esposizione e la vendita di prodotti alimentari “.

            ” In passato, – ricorda Capodanno – quando il Vomero, a parte alcuni casali, era una lunga distesa di giardini e di  terre coltivate, coltivazioni tra le quali prevaleva il famoso “broccolo”, una sagra di prodotti della terra avrebbe certamente avuto una ragione d’essere. Oggi, nel terzo millennio, con la colata di cemento che ha distrutto da tempo orti e giardini sulla collina, certamente non ha più alcun senso. Inoltre va considerato che le fiere di prodotti alimentari, si tengono in quelle che pomposamente vengono definite “isole pedonali” realizzate in alcuni tratti di via Scarlatti e di via Luca Giordano, laddove, in realtà, si tratta di limitate porzioni di strade che sono stati semplicemente chiuse al traffico, ma solo sulla carta, visto che si registra la presenza di numerosi autoveicoli privati in transito e in sosta sia per la carenza dei necessari controlli sia per la mancanza di dissuasori a scomparsa ai varchi che garantirebbero il passaggio ai soli veicoli autorizzati “.

            ” Inoltre  – aggiunge Capodanno – in concomitanza con la chiusura dei suddetti tratti di strada di via Scarlatti e di via Luca Giordano, non è stato realizzato mai neppure uno stallo di parcheggio pubblico limitrofo, la qual cosa ovviamente contribuisce ancor più ad intasare il già asfittico traffico del Vomero, traffico che con le autovetture parcheggiate in seconda fila nelle poche strade ancora percorribili, per la mancanza dei necessari controlli, paralizza l’intero quartiere. Senza considerare il fatto che già abitualmente i tratti di strada chiusi al traffico veicolare hanno subito  l’invasione di gazebo, dehors, ombrelloni, tavolini e sedie, la qual cosa costringe i passanti a fare lo slalom “.

            ” Infine  – puntualizza Capodanno -, va  anche osservato che le iniziative in questione, in mancanza di un regolamento che ne disciplini la realizzazione, regolamento già adottato da altri Comuni,  possono avere ripercussioni particolarmente negative sulle attività commerciali dei tratti di strada interessati, dal momento che gli stand vengono posizionati dinanzi a tali esercizi, in maniera tale che, per osservare i prodotti esposti, i pedoni devono passare al centro della carreggiata, oscurano di fatto le vetrine dei negozi a posto fisso “.

            ” Sotto l’aspetto economico, poi – prosegue Capodanno – il danno potrebbe essere ancora maggiore, dal momento che i passanti, attratti dalla degustazione e dalla vendita dei prodotti alimentari esposti negli stand, sono indotti a disertare i numerosi esercizi commerciali della zona che vendono prodotti analoghi “.

            ” Un altro tema che, anche in passato, è stato posto più volte all’attenzione degli uffici competenti – aggiunge Capodanno – riguarda gli aspetti igienico-sanitari, trattandosi di prodotti alimentari, con la conseguenza di dover potenziare i controlli del caso ma anche con un incremento di tutte quelle attività atte a garantire la pulizia dei tratti di strada interessati, attraverso un adeguato e costante servizio, pure, per la rimozione dei rifiuti solidi urbani. Al riguardo bisogna tener conto delle severissime linee guida, dettate Comunità europea, applicabili a piccole e grandi manifestazioni enogastronomiche. In base a tale regolamentazione, per il rispetto del quale è prevista la vigilanza delle aziende sanitarie, è obbligatorio ottemperare alle norme Haccp, Hazard Analysis and Critical Control Points, sull’igiene, dotando il personale di vestiario di ricambio, allestendo spogliatoi, bagni e lavelli, possibilmente a pedale, con acqua corrente

            ” Ci sono poi da tener in conto i problema legati alla sicurezza – sottolinea Capodanno – anche per le difficoltà che potrebbero insorgere al passaggio dei mezzi di soccorso, ambulanze e veicoli dei vigili del fuoco, in particolare, anche a ragione delle notevoli restrizioni delle carreggiate, determinate dagli stand e dell’affluenza del pubblico. Al riguardo si ribadisce anche la necessità di rispettare, pure ricordando tragici eventi avvenuti nel corso di analoghe manifestazioni pubbliche, le linee guida da applicare laddove si possono presentare particolari rischi di criticità in termini di sicurezza per i luoghi e i partecipanti, così come indicati nella direttiva varata con la  Circolare n. 11001/1/110/(10) del 18 luglio 2018 dal Ministero degli Interni “.

            Capodanno, al riguardo, tempo addietro, ha anche lanciato una petizione on-line, presente al sito: https://www.change.org/p/comune-di-napoli-basta-con-fiere-e-sagre-nel-quartiere-vomero-bisogna-garantire-la-sicurezza-dei-cittadini  , petizione che ha raccolto circa 200 sottoscrizioni, con la quale si chiede all’amministrazione comunale di vietare l’organizzazione di tali tipi di manifestazioni al Vomero, segnatamente nei tratti di strada chiusi al traffico veicolare e destinati al transito pedonale di via Scarlatti e di via Luca Giordano e, nel contempo, di procedere, attraverso un progetto univoco ed armonico, alla sistemazione complessiva  di tutte le strutture che attualmente occupano il suolo pubblico in tali tratti di strada, nel rispetto delle vigenti normative.

Vomero, via Scarlatti: ancora una panchina danneggiata

Resta un mistero la scomparsa del già scarno arredo urbano

Via Scarlatti: panchina scomparsa e panchina danneggiata

            Negli ultimi tempi gli abitanti del Vomero sono alle prese con un vero e proprio mistero, un giallo che riguarda il già precario arredo urbano del popoloso quartiere collinare. Si tratta, in particolare, della sparizione delle panchine installate qualche anno addietro lungo le strade del quartiere, segnatamente in via Scarlatti e in via Luca Giordano.

            ” La vicenda si svolge sempre con lo stesso rituale – puntualizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che da tempo segue e segnala questo stato di cose, senza che però si arrivi a chiarire il mistero -. Prima la panchina viene trovata “azzoppata” o con lo schienale o la seduta danneggiate. Successivamente avviene il transennamento provvisorio e infine la panchina viene rimossa, senza che poi venga sostituita. L’ultima panchina sottoposta in questi giorni a un siffatto trattamento si trova in via Scarlatti, nei pressi dell’incrocio con via Luca Giordano,  alla quale in questi giorni è stato asportato uno degli assi in legno della seduta “.

            “ Aumenta dunque il numero di panchine sottoposte a un simile trattamento – ricorda Capodanno – Una delle prime panchine a sparire fu, sempre nell’isola pedonale di via Scarlatti, quella posta nei pressi dell’imbocco su piazza Vanvitelli, che non è stata più ripristinata anche se a terra rimangono tracce della sua presenza “.

            “ Perché stanno scomparendo le panchine del Vomero – domanda Capodanno -? A chi possono dare fastidio? Come si spiega che poi il fatto che, una volta che sono scomparse,  non sempre vengano  ripristinate? A che punto sono le indagini, avvalendosi anche delle telecamere per la videosorveglianza, per fare piena luce su quanto sta accadendo all’arredo urbano del Vomero? “

            “ Domande  – aggiunge Capodanno – che, nell’occasione, vengono reiterate confidando che finalmente ricevano risposte, promuovendo tutte le opportune e necessarie indagini tese a fare piena luce sul giallo delle panchine rotte o scomparse al Vomero “.

“ Con l’occasione – conclude Capodanno -, reitero l’invito agli uffici competenti affinché vengano ripristinate le panchine scomparse o rotte, come l’ultima segnalata in via Scarlatti, aggiungendone anche altre, al fine di rispondere  alla forte domanda da parte dei cittadini  di tale tipologia di arredo urbano, che si registra al riguardo al Vomero “.

Napoli, crisi del commercio: oltre 3.000 le attività che hanno chiuso solo l’anno scorso

L’ultimo negozio storico che ha chiuso al Vomero è la profumeria Pepino, inaugurata 60 anni fa

Vomero, via Luca Giordano, profumeria Pepino

            Purtroppo la crisi  del commercio al Vomero, quartiere commerciale per antonomasia del capoluogo partenopeo continua a mietere vittime, soprattutto nell’ambito dei negozi storici, molti dei quali si tramandavano di generazione in generazione. Tante le attività che in questi anni hanno chiuso, tra le quali, solo in via Scarlatti, i negozi di Daniele, Aruta, Coppola, Abet, mentre  in piazza Vanvitelli sono scomparsi  i negozi di Caputo e Sangiuliano ai quali, in questi giorni, si è aggiunto quello della Caffetteria Vanvitelli. In via Luca Giordano, di recente hanno abbassato le saracinesche due profumerie storiche, Lupicini e Pepino. Ma purtroppo altre chiusure si annunciano nei prossimi mesi, anche se molti commercianti cercano di resistere fino alle prossime festività natalizie, sperando di recuperare i mancati introiti che si sono registrati sino ad oggi, specialmente nel comparto dell’abbigliamento, dopo il flop dell’ultima stagione dei saldi estivi. Più di recente la crisi sta toccando anche bar e pasticcerie, settori che insieme alle attività per la vendita e la somministrazione di cibi sono cresciute a dismisura nell’ambito della municipalità collinare, soprattutto nelle isole pedonali di via Scarlatti e di via Luca Giordano, in mancanza di una programmazione e di una pianificazione commerciale che, come per il passato, prima dell’entrata in vigore della legge Bersani, stabilisse una sorta di contingentamento, evitando tra l’altro che attività dello stesso settore aprissero addirittura l’una accanto all’altra ma anche per la possibilità di poter occupare a dismisura la strada pubblica con gazebo, dehors, ombrelloni e arredi vari. Estendendo il discorso a tutta la città, da un lato l’e-commerce, dall’altro la grande distribuzione hanno messo in ginocchio due settori fondamentali, rispettivamente quello dell’abbigliamento con relativi accessori e quello delle salumerie. Stando ai dati ultimi disponibili, forniti da Confesrcenti, nel 2022, a Napoli sono state oltre tremila le attività al dettaglio scomparse, alimentando la sofferenza nella quale cercano di sopravvivere, da dieci anni a questa parte, i negozi di vicinato. Un dato che corrisponde, per il solo capoluogo, stando agli stessi dati, a poco più della metà degli esercizi commerciali che, nello stesso anno, hanno chiuso in tutta la Campania; peraltro la Campania è la regione italiana che ha prodotto il peggior saldo negativo con oltre 2.700 negozi in meno nel solo 2022. Al Vomero la perdita di attività commerciali storiche, nel solo periodo dal Covid ad oggi, si attesta intorno al 30%, mentre attualmente sono ancora tanti i negozi che presentano le saracinesche abbassate, valutabili in circa il 10% sui 1.600 circa presenti sulla collina vomerese. Rimanendo in ambito commerciale da evidenziare altresì anche la crisi delle edicole, molte delle quali hanno già chiuso mentre altre rischiano di seguire a breve la stessa sorte.

Gennaro Capodanno

Vomero, via Luca Giordano: con le piogge gli avvallamenti si trasformano in laghetti

Buche e avvallamenti che, in particolare nei tratti pedonalizzati di via Scarlatti e di via Luca Giordano, si trasformano in trappole per i pedoni

Vomero, via Luca Giordano, uno dei laghetti del Vomero

            A Vomero, in questo mese di ottobre, con le prime piogge, si evidenzia ancora di più  la situazione disastrosa delle strade cittadine con dissesti che mietono tantissime vittime. Ripercussioni incalcolabili per la società civile ma anche per le casse pubbliche, pure alla luce delle numerose sentenze che condannano al pagamento non solo dei danni ma anche delle spese legali. Si parla complessivamente di somme con diversi zero di euro risarciti alle vittime dei dissesti, soldi che, nel tempo, avrebbero potuto essere più proficuamente investiti per il risanamento delle strade interessate. Al riguardo, sul social network  Facebook, continua a tenere banco il gruppo fondato dal presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, Gennaro Capodanno, che, parafrasando un noto detto napoletano, s’intitola: “ Buche partenopee, vedi Napoli e poi…cadi “.

            “ Questo gruppo – spiega Capodanno – nasce con il precipuo scopo di segnalare alle autorità competenti, con foto e racconti, i dissesti e le buche presenti sulle carreggiate e sui marciapiedi delle strade napoletane, che, in molti casi, sono presenti per lungo tempo. Numerosi i passanti vittime dei dissesti sui marciapiedi. Altrettanto folta la pattuglia degli automobilisti e, principalmente, dei motociclisti vittime di buche e voragini sulle carreggiate. Quando va bene a risentirne è la colonna vertebrale, per i continui sbalzi determinati dalle precarie condizioni di molte strade  “.

            “ Anche in questo inizio della stagione autunnale  – puntualizza Capodanno – continuano ad arrivare segnalazioni di nuovi avvallamenti e buche presenti sui marciapiedi e sulle carreggiate delle strade. Particolarmente interessati al fenomeno, rimanendo sulla collina vomerese, sono i tratti pedonalizzati di via Scarlatti e di via Luca Giordano, strada quest’ultima di recente riqualificata ma dove i numerosi avvallamenti presenti, con la pioggia, si trasformano in laghetti, come è accaduto ancora una volta stamattina. Di fatto il Vomero si trasforma in una piccola Svezia, con pedoni giustamente arrabbiati, dal momento che per passeggiare devono fare lo slalom tra gli avvallamenti riempiti dall’acqua piovana “.

            ” Particolarmente pericolosa  – sottolinea Capodanno -, tea le altre, è una buca che si trova in via Luca Giordano, nei pressi dell’incrocio con via Solimena che, ogni giorno, secondo quanto segnalato dai commercianti della zona, causa numerose cadute dei passanti. Una buca che è stata segnalata in diverse occasioni, senza però che si procedesse ad eliminarla, ripristinando l’acciottolato. Una vicenda, una delle tante, che la dice lunga sui ritardi con i quali gli uffici preposti intervengono, aggravando situazioni che potrebbero invece essere risolte con minori disagi e dispendi se affrontate tempestivamente “.

            Sulle questioni sollevate Capodanno richiama ancora una volta l’attenzione dell’assessore comunale alle strade, Cosenza, e degli uffici competenti per gli urgenti provvedimenti del caso.

Vomero, villa Floridiana: un uomo importuna alcune ragazzine. Intervento dei carabinieri

Occorre una maggiore vigilanza con l’installazione di un impianto di videosorveglianza

Via Cimarosa, ingresso villa Floridiana

Sul grave episodio che si è verificato nel parco della villa Floridiana , dove alcune ragazzine sono state importunate da un uomo, che le avrebbe zittite e minacciate alla reazione di una di esse, nel plaudire all’intervento dei carabinieri della locale compagnia che hanno identificato l’uomo, denunciandolo all’autorità giudiziaria,  ho prontamente informato del grave episodio il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che tanto si sta prodigando per restituire il parco borbonico al suo antico splendore, con lavori che sono tuttora in corso. Ritengo al riguardo che bisogna aumentare la vigilanza anche installando un impianto di videosorveglianza continua, in modo da poter intervenire tempestivamente nei confronti si coloro che si rendessero protagonisti di episodi delinquenziali, pure ai danni dei visitatori, ai quali bisogna assolutamente garantire serenità e sicurezza nella frequentazione del parco.

Napoli: al Vomero si acuisce la crisi del commercio. Stanno chiudendo anche bar e caffetterie

Bisogna rimuovere le strutture esterne, restituendo i marciapiedi alla viabilità pedonale

Vomero, caffetteria Vanvitelli chiusa

            “ Mentre le strade della municipalità collinare di Napoli, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, sembrano sempre più adatte a un percorso da Camel Trophy, visti i dissesti e le buche presenti, che aumentano giorno per giorno, in assenza delle necessarie opere manutentive, continuano ad abbassarsi definitivamente le saracinesche gli esercizi commerciali presenti sulla collina partenopea, costituendone il tessuto portante sul piano economico, con 1.600 attività a posto fisso, alcune delle quali della grande distribuzione, presenti nel solo territorio del Vomero, su una superficie di poco più di due chilometri quadrati, offrendo tra l’altro possibilità occupazionali a tanti giovani alla ricerca di un impiego. Tra gli ultimi negozi storici scomparsi c’è anche la profumeria Pepino, la cui attività in via Luca Giordano risaliva a 60 anni addietro “. E’ l’amara constatazione di Gennaro Capodanno, presidente dl Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che da lustri segue le vicende di un settore, quello del commercio, che vede sulla collina la più alta concentrazione di esercizi commerciali dell’area partenopea.

“ Una crisi che sta colpendo, in questi ultimi tempi, anche bar e caffetterie – puntualizza Capodanno -. Tra queste ultime, nella centralissima piazza Vanvitelli, nei pressi di una delle uscite del metrò collinare, ha chiuso anche l’omonima caffetteria . Ma non è l’unica. Stessa sorte era toccata in precedenza al bar pasticceria Ranieri in via Bernini e al bar pasticceria Ranieri in via Cilea. A questo proposito molti si domandano se non sia il caso, una volta che queste attività hanno chiuso, di far rimuovere le strutture esterne che continuano a occupare il marciapiede antistante. Anche nel settore dell’abbigliamento la situazione non è affatto rosea. Un noto marchio, presente da oltre mezzo secolo, sta per lasciare i locali in via Kerbaker per trasferirsi in una nuova sede. Ma, più in generale, girando per le strade e le piazze del Vomero e dell’Arenella non è difficile imbattersi in locali che, allo stato, appaiono privi di un’attività “.

“ E così, senza che vengano messe in campo valide quanto concrete iniziative di sostegno da parte degli Enti a tanto preposti, sia a livello nazionale che locale,  per superare la difficile quanto perdurante crisi economica, che ha subito colpi ferali prima dalla pandemia e poi dalle conseguenze dei noti eventi bellici – sottolinea Capodanno -, le aziende commerciali e artigianali presenti sulla collina vomerese, sembrano destinate a continuare inesorabilmente a scomparire. Una trasformazione, quella del settore commerciale che ha subito una preoccupante quanto emblematica impennata da un quarto di secolo a questa parte e che sembra destinata a subire l’ennesimo contraccolpo negativo in questo scorcio di fine anno “.

Capodanno, al riguardo, auspica gli interventi del caso da parte degli uffici competenti, segnatamente in relazione alla rimozione delle strutture esterne dei locali definitivamente chiusi, restituendo così i marciapiedi alla viabilità pedonale.

Napoli, funicolare di Chiaia: il camion fantasma. Doveva arrivare il 9 ottobre scorso

Da due giorni è anche scaduta  l’ordinanza col divieto di sosta in vicoletto Cimarosa

Vomero, vicoletto Cimarosa

             ” In tutto questo periodo, dopo che si era stata diffusa la notizia che finalmente, dopo ben 375 giorni di fermo, il 9 ottobre scorso, sarebbero iniziati i tanto attesi lavori di revisione ventennale alla funicolare di Chiaia, con l’arrivo di un camion, dotato di una grande gru, al fine di iniziare a smontare le imponenti apparecchiature, quali i motoriduttori, presenti nella sala  macchine, mi sono recato più volte in vicoletto Cimarosa, dove era previsto l’arrivo del suddetto camion, per poter assistere all’evento e dare così la buona notizia ai 15mila utenti  dell’impianto al fune,  Ma il camion con gru, la cui presenza era stata già annunciata per lo stesso 9 ottobre scorso, non si è ancora visto, insomma si tratta di un camion “fantasma” . Ho anche domandato notizie a un addetto alla sicurezza dell’impianto ma non mi ha saputo dire se e quando l’automezzo arriverà “. A segnalare l’ennesima tappa di questa interminabile telenovela è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo i tanti malfunzionamenti che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari cittadine, fondatore, tra l’altro, sul social network Facebook del gruppo: “Napoli: gli “orfani” della funicolare di Chiaia”.

            ” Eppure – puntualizza Capodanno – lungo  vicoletto Cimarosa, che costituisce l’accesso laterale all’impianto, si osservava anche  la presenza dei nastri di plastica bicolori, bianco e rosso, lungo i due lati della carreggiata nonché l’apposizione di diversi manifesti, da parte dell’ANM che oltre al segnale del divieto di sosta, riportano pure gli estremi dell’ordinanza sindacale n. 187/2023, la quale stabilisce il divieto di sosta lungo il vicoletto in questione dall’11/10/2023 al 18/10/2023 “.

            ” Cosa accadrà adesso che l’ordinanza in questione è scaduta Sarà prorogata e fino a quando? A cosa è servito vietare la sosta dall’11 novembre scorso per un camion che non è mai arrivato? “. Sono le domande, senza che al momento ci siano risposte,né da parte dell’azienda napoletana per la mobilità né del Comune di Napoli. Così come restano senza risposte le richieste di accelerare le lavorazioni, anche con turni notturni, per evitare che l’impianto riapra non prima di un anno, quindi per l’autunno dell’anno prossimo, dopo oltre due anni di chiusura. Un vero e proprio record negativo nazionale se non internazionale!

Napoli, municipalità collinare: il 21 novembre prossimo giornata dell’albero ma con tante fossette vuote

Un assessorato, quello comunale al verde, che fa acqua da tutte le parti

Parco comunale Mascagna chiuso a tempo indeterminato

            Il prossimo 21 novembre sarà la giornata nella quale in tutta Italia si celebrerà la festa nazionale dell’albero. In previsione di questo importante evento, Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, fa il punto sulla situazione drammatica del patrimonio arboreo pubblico nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i territori del Vomero e dell’Arenella, dove risiedono circa 120mila napoletani, dando ancora una volta voce alle tante proteste che, da tempo, si sollevano da parte degli abitanti della popolosa area collinare per chiedere, tra l’altro, che le tante fonti d’albero ancora vuote o con la presenza di alberi morti  vengano riempite con nuove essenze arboree, senza che però gli uffici comunali competenti a tutt’oggi abbiano provveduto a quanto richiesto, se non di recente con la piantumazione di una ventina di alberature nei tratti pedonalizzati di via Luca Giordano e di via Scarlatti, un intervento ritenuto del tutto insufficiente rispetto alle centinaia di fossette, presenti sul territorio municipale, che da anni attendono una nuova alberatura stradale.

            ” In molti casi – puntualizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – nelle fonti sono ancora presenti le ceppaie  degli alberi abbattuti, che andrebbero rimosse per fare spazio immediatamente alle nuove alberature, come è accaduto in questi giorni alle due palme incendiate in via Pacio Bertini, dinanzi al parco comunale Mascagna, l’unico polmone di verde pubblico per le migliaia di residenti della zona a cavallo tra i due quartieri della municipalità collinare. Parco chiuso a tempo indeterminato dall’8 settembre scorso, quindi da un mese e mezzo senza che sia stato reso noto se e quando inizieranno i necessari lavori di riqualificazione, anche per la messa in sicurezza. Di certo, a questo punto, per la sua riapertura se ne parla, se tutto va bene, nella primavera dell’anno prossimo.

            ” Purtroppo il Vomero oggi è uno dei quartieri meno verdi d’Europa con appena mezzo metro quadrato di verde a disposizione per ogni abitante – continua Capodanno – e, se non avessimo la fortuna di avere sul territorio il parco della Floridiana, che si è salvato dalla speculazione edilizia la quale ha distrutto gran parte del verde presente in quello che un tempo era conosciuto come “quartiere dei broccoli”, la situazione sarebbe ancora peggiore. L’opera di cementificazione, avvenuta a partire dagli anni ’60 e che purtroppo è continuata anche negli anni successivi, ha infatti eliminato le tante aree verdi presenti, sostituendole con palazzoni di sette piani e oltre “.

            ” Si aggiunga – sottolinea Capodanno – che molte delle alberature stradali, costituite per lo più da filari di platani, che caratterizzavano il quartiere collinare sin dalla nascita del “rione Vomero”, continuano ad essere afflitte da tempo da numerose patologie mai curate, a partire dal cosiddetto cancro colorato, che ne ha comportato la decimazione, senza che, in molti casi, si sia provveduto alla loro sostituzione. Inoltre ogni anno i platani residui devono subire l’attacco della Corythucha ciliata, un tingide più conosciuto come cimice del platano”.

            ” Con l’occasione – conclude Capodanno – si sollecitano l’assessorato al verde e gli uffici comunali preposti affinché,  oltre agli interventi di potatura, da effettuare in questo periodo stagionale, dal momento che in diverse strade, come in via Scarlatti e via Luca Giordano,  le alberature arrivano alle abitazioni dei piani alti degli edifici, sia prevista anche l’immediata messa a dimora di nuove essenze arboree lungo tutte le strade e le piazze del quartiere che ne sono ancora prive, previa rimozione, laddove ancora presenti, di ceppaie e alberature morte “.

Arenella, Casa della socialità: solo la “consegna delle chiavi” all’affidatario. Nessuna apertura al pubblico.

Un’altra tappa della lunga telenovela della struttura comunale. Ma non finisce qui!

Arenella, via Verrotti, 5, “Casa della socialità”

            ” Finalmente! “Habemus Papam”- esclama ironico Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che segue fin dalla nascita, ben otto anni fa, la lunga telenovela – Un comunicato stampa diramato dalla Giunta comunale, pubblicato sul sito internet del Comune di Napoli,   annuncia nel titolo: ” Giovedì 19 ottobre inaugurazione “Casa della socialità” al Vomero”. Per inciso, la struttura con accesso da via Verrotti 5, ricade nel quartiere dell’Arenella e non in quello del Vomero e il fatto che al Comune non sappiano neppure gli ambiti dei vari quartieri della Città la dice lunga. Comunque tornando al comunicato, dalla lettura del testo, si comprende bene che si tratta semplicemente di un’altra puntuta, non l’ultima dunque, di una vicenda che si trascina da ben otto anni. Infatti viene precisato che non si tratta dell’apertura al pubblico bensì della “consegna delle chiavi all’Assegnataria “La Casa di Matteo” “. Tutto qui. Un semplice passaggio di chiavi! Poi presumibilmente rimarrà ancora chiusa, anche perché nello scarno comunicato nulla si legge sull’eventuale apertura. In poche parole la “Casa” rimarrà al momento chiusa, solo che le chiavi per aprirla invece di averle il Comune le avrà l’affidataria “.

            ” Una storia che nasce da lontano – ricorda Capodanno -. La realizzazione della “Casa della socialità” nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, fu infatti annunciata, con grande enfasi, poco prima delle penultime elezioni amministrative, svoltesi nel mese di giugno del 2016. Fu proprio durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative, nella quale era candidato anche l’allora presidente della municipalità, che comparve uno striscione che ricopriva buona parte della facciata del fabbricato su via Menzinger, un tempo adibito a sottostazione elettrica dell’ex ATAN. Su tale striscione si leggeva che erano stati stanziati gli importi necessari per l’esecuzione dei lavori, con la  delibera di Giunta comunale n. 874 del 29 dicembre 2015, con un impegno di spesa di € 366.000,00.  Dalla delibera citata sono trascorsi quasi otto anni e, al momento, il giorno, a partire dal quale le associazioni e i cittadini potranno concretamente fruire di questo spazio sociale, per le finalità per le quali è stato realizzato, impegnando danaro pubblico, non è stato ancora definito “.

            ” L’unica cosa certa, al momento – puntualizza Capodanno – è che, per quello che è stato rinominato Centro giovanile “Casa della Socialità”, dopo che, a seguito della rinuncia della municipalità collinare, è stato assegnato all’assessorato alle politiche giovanili, domani ci sarà la consegna delle chiavi al rappresentante dell’affidataria ” Casa di Matteo” “

            ” Quando poi – sottolinea Capodanno -, finalmente, dopo che sarà definito un programma operativo e dopo aver attrezzato adeguatamente la struttura, l’edificio comunale verrà finalmente aperto al pubblico, farà parte delle nuove puntate della telenovela, che possiamo solo sperare che si realizzino a breve, anche se, visti i precedenti, non c’è molto da fidarsi “.

Vomero: riaprite la biblioteca Croce! Anche la biblioteca comunale di Soccavo rischia la chiusura

Vomero, biblioteca comunale “Benedetto Croce” chiusa da anni

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, traendo spunto dalla mobilitazione che si sta registrando per la biblioteca comunale “Giustino Fortunato”, nel quartiere Soccavo, che, stando alle notizie alla ribalta delle cronache in questi giorni, rischia di chiudere dal momento che l’unico dipendente addetto andrà in pensione il 30 novembre prossimo senza che a tutt’oggi sia stato indicata la persona che dovrà sostituirlo, ritorna sulle annose vicende di un’altra biblioteca comunale, quella del quartiere Vomero, intitola al filosofo Benedetto Croce.

            ” In verità – esordisce Capodanno –  la notizia che i locali posti al piano terra del polifunzionale di via Morghen, 84, di proprietà del Comune di Napoli, dovevano essere liberati da cose e persone,  il 10 gennaio scorso, a seguito della diffida, inoltrata il 6 dicembre 2022 dall’ufficio patrimonio dell’amministrazione comunale, alla fondazione Francesco De Martino che, dal 2009, occupa quei locali, senza che risulti mai sottoscritto il contratto d’uso, avevano fatto pensare che la biblioteca comunale Croce, trasferita nel 2008 nei locali posti in via De Mura, al piano interrato dell’edificio scolastico Vanvitelli, locali chiusi al pubblico da prima della pandemia, quindi da quasi quattro anni, potesse tornare nella sede che le era stata destinata fin dalla costruzione dell’edificio di via Morghen, dalla quale fu trasferita proprio per far posto alla succitata fondazione.

            ” Ma purtroppo – afferma Capodanno – anche dal sopralluogo effettuato in questi giorni, a seguito delle segnalazioni e delle proteste delle tante persone che, in passato, frequentavano la biblioteca vomerese, ho potuto constatare che nella è cambiato e che il trasferimento nella nuova sede non è stato ancora effettuato mentre i locali dell’attuale sede restano sbarrati con l’ingresso sommerso da rifiuti di ogni genere “.

            ” Una vicenda – aggiunge Capodanno – che crea non poche preoccupazione sullo stato del notevole patrimonio librario conservato nella suddetta biblioteca, abbandonato per così lungo tempo in locali umidi e privi di luce. In che condizioni lo si troverà, una volta che si riuscirà a entrare nei locali dove è custodito? Sarà  ancora recuperabile e leggibile? Sono le domande che ci poniamo e alle quali vorremmo risposte “.

            “ Quando ero presidente della circoscrizione, negli anni ’80  – puntualizza Capodanno -, intrapresi una vera e propria battaglia per trasferire la biblioteca Croce nella nuova sede comunale della circoscrizione, posta in via Morghen, 84, in locali ampi e luminosi, posti al piano terra di una palazzina strappata all’utilizzo originario, fissato dall’allora sindaco-commissario Valenzi, a silos multipiano per parcheggi. Successivamente, nel 2009, i locali della biblioteca, senza che venissero mai chiariti i motivi di una tale decisione, vennero destinati a sede di una delle tante fondazione che, negli ultimi anni, sono state create nel capoluogo partenopeo.  Da qui scaturì il trasferimento della biblioteca comunale in via De Mura. Eppure il Vomero, con i suoi circa 50mila residenti, avrebbe sicuramente bisogno di più di un luogo pubblico per fare cultura, anche come punti d’incontro e di aggregazione, dopo la chiusura di diverse librerie, come Guida e Loffredo, e di numerose sale cinematografiche “.

            ” Successivamente alla chiusura dei locali in via De Mura – puntualizza Capodanno – sono state tantissime le richieste inoltrate al Comune di Napoli per sapere se e quando la biblioteca comunale, unica biblioteca pubblica presente sul territorio del quartiere Vomero, sarebbe stata riaperta. Ma a esse non è stato mai dato riscontro, la qual cosa ha alimentato, tra l’altro, le giuste proteste, purtroppo inascoltate, anche da parte delle tante persone, in particolare dei numerosi giovani, che frequentavano in passato i locali in questione anche per ragioni di studio “.

            ” A questo punto – conclude Capodanno -, lancio un nuovo appello anche al ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che, in un recente intervento  dal titolo: “La cultura antidoto alla violenza”, ha sottolineato il ruolo cruciale dei libri e della lettura per la crescita civile e culturale delle nuove generazioni, affinché si faccia promotore, sollecitando al riguardo il sindaco di Napoli, Manfredi, della ricollocazione nei locali del polifunzionale di via Morghen della biblioteca comunale Benedetto Croce o in un’altra struttura ritenuta idonea “.

Napoli, funicolare di Chiaia: camion con gru “fantasma”. Non è mai arrivato!

Intanto domani scade l’ordinanza per il divieto di sosta in vicoletto Cimarosa

Vomero, vicoletto Cimarosa con le auto in sosta

             ” In questi giorni, dopo che si era stata diffusa la notizia che finalmente, dopo ben 375 giorni di fermo, il 9 ottobre scorso, sarebbero iniziati i tanto attesi lavori di revisione ventennale alla funicolare di Chiaia, con l’arrivo di un camion, dotato di una grande gru, al fine di iniziare a smontare le imponenti apparecchiature, quali i motoriduttori, presenti nella sala  macchine, mi sono recato più volte in vicoletto Cimarosa, dove era previsto l’arrivo del suddetto camion, per poter assistere all’evento e dare così la buona notizia ai 15mila utenti  dell’impianto al fune,  Ma il camion con gru, la cui presenza era stata già annunciata per lo stesso 9 ottobre scorso, fino ad oggi non si è mai visto, insomma si tratta di un camion “fantasma” . Ho anche domandato notizie a un addetto alla sicurezza dell’impianto ma non mi ha saputo dire se e quando l’automezzo arriverà “. A segnalare l’ennesima tappa di questa interminabile telenovela è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo i tanti malfunzionamenti che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari cittadine, fondatore, tra l’altro, sul social network Facebook del gruppo: “Napoli: gli “orfani” della funicolare di Chiaia”.

            ” Eppure – puntualizza Capodanno – lungo  vicoletto Cimarosa, che costituisce l’accesso laterale all’impianto, si osserva in questo periodo la presenza dei nastri di plastica bicolori, bianco e rosso, lungo i due lati della carreggiata nonché l’apposizione di diversi manifesti, da parte dell’ANM che oltre al segnale del divieto di sosta, riportano pure gli estremi dell’ordinanza sindacale n. 187/2023, la quale stabilisce il divieto di sosta lungo il vicoletto in questione dall’11/10/2023 al 18/10/2023, anche se in effetti in tutto questo tempo le auto hanno tranquillamente potuto sostare, anche in considerazione del fatto che dell’atteso camion non si è vista neppure l’ombra “.

            ” Che accadrà se anche domani, quando scade l’ordinanza, il camion con la gru non arriverà? Sarà prorogata l’ordinenza sindacale e fino a quando? A cosa è servito vietare la sosta dall’11 novembre scorso per un camion che non è mai arrivato? “. Sono le domande, senza che al momento ci siano risposte,né da parte dell’azienda napoletana per la mobilità né del Comune di Napoli. Così come restano senza risposte le richieste di accelerare le lavorazioni, anche con turni notturni, per evitare che l’impianto riapra non prima di un anno, quindi per l’autunno dell’anno prossimo, dopo oltre due anni di chiusura. Un vero e proprio record negativo nazionale se non internazionale!

Il sindaco di Napoli e l’ “ottima sufficienza”

Un cinque d’incoraggiamento, che si assegna agli allievi mediocri, è più che regalato

La biblioteca comunale “Benedetto Croce” al Vomero, chiusa da prima della pandemia

               Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in una sorta di rendicontazione sull’attività svolta nei primi due anni di sindacatura, si è promosso con un’autovalutazione di “ottima sufficienza”. Memore dei trascorsi scolastici, se nell’ossimoro attribuiamo dieci all’ottimo e sei alla sufficienza, ne sortisce una media di otto, che corrisponde a “distinto”. Anche dai commenti che si leggono sui social, perlopiù di segno totalmente opposto, non si comprende in cosa si sia distinto il sindaco, nativo di Ottaviano. Nei trasporti, con la funicolare di Chiaia chiusa per oltre un anno senza che iniziassero i lavori? O  per il verde pubblico, con molti parchi comunali, come il parco Mascagna, da tempo chiusi o in pessime condizioni manutentive? O per la biblioteche, come la biblioteca comunale del Vomero “Benedetto Croce”, i cui cancelli sono sbarrati da prima della pandemia? Nell’attesa di tempi migliori, a mo’ d’incoraggiamento, un cinque, che si assegna agli allievi mediocri, appare più che regalato.

Gennaro Capodanno

Vomero: marciapiedi occupati da mezzi a due ruote!

Inciviltà ma anche assenza dei necessari controlli

            “  Oltre che con l’occupazione con pedane, ombrelloni, tavolini e sedie dei numerosi esercizi pubblici, gli abitanti del Vomero sono alla prese anche con il problema della presenza sui marciapiedi di un numero sempre maggiore di mezzi a due ruote  – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero – Tra buche onnipresenti,  occupazioni di ogni tipo e ciclomotori perennemente parcheggiati, i marciapiedi del quartiere collinare hanno fondamentalmente perso la funzione per la quale sono stati realizzati, vale a dire quella di consentire il transito e il passaggio dei pedoni. La situazione è ulteriormente peggiorata negli ultimi tempi, anche per l’evidente assenza dei necessari continui controlli sul territorio, da parte degli uffici a tanto preposti “.

               “ Particolarmente interessate dal fenomeno sono alcune strade del quartiere oltre ai varchi dell’isola pedonale di via Scarlatti – puntualizza Capodanno -. La tecnica generalmente utilizzata per parcheggiare è molto semplice: attraverso i passi carrabili e gli scivoli per i diversamente abili i veicoli vengono fatti salire sui marciapiedi. Poi appena si trova uno spazio libero, il veicolo viene lasciato in sosta, senza preoccuparsi minimamente di eventuali ostacoli creati per i passanti, a partire dalle persone diversamente abili con problemi di deambulazione. Basta fare una passeggiata per osservare ciò che accade a ogni ora del giorno, senza che vengano comminate le sanzioni del caso anche con la rimozione dei veicoli parcheggiati in palese difformità alle norme dettate dal codice della strada “.

               “ A questo punto – propone Capodanno – per risolvere il problema e combattere gli abusi occorre istituire un’apposita squadra di vigili dedicata esclusivamente alla lotta contro le occupazioni abusive dei marciapiedi, con particolare riferimento alla sosta indiscriminata dei veicoli a due ruote. Inoltre sarebbe opportuno adeguare le sanzioni. Anche sulla scorta delle disposizioni legislative emanate al riguardo, si è osservato che un ottimo deterrente è costituito dall’inasprimento delle pene dal momento che poco o nulla si riesce a fare sul piano della prevenzione “.

               Sulla questione Capodanno richiama l’attenzione degli uffici competenti, sia affinché si adoperino per la messa in campo, in tempi rapidi, di ulteriori provvedimenti tesi ad eliminare gli abusi denunciati e a garantire la viabilità pedonale, sia per sollecitare una maggiore attenzione da parte degli addetti alla vigilanza per contrastare il deprecabile quanto inaccettabile fenomeno.

Vomero: basta con iniziative effimere per combattere le baby gang. Sono oltre 20 anni che i residenti devono convivere con questa delinquenza, con genitori preoccupati ogni volta che i figli escono di casa!

Chiediamo alle istituzioni un programma d’interventi concreto, mirato e continuo per debellare questo grave fenomeno

Piazza Vanvitelli, emblema del Vomero

            Purtroppo al Vomero ci ritroviamo, anche in questo periodo, con i problemi di sempre, con una micro delinquenza e con le baby gang, ancora più agguerrite, come dimostrano i gravi episodi, che si sono verificati negli ultimi giorni, uno dei quali avvenuto nel tratto pedonalizzato di via Scarlatti, con un gruppo di ragazzi aggredito da coetanei con pugni, schiaffi e calci, come riportato dalle cronache. Episodi non nuovi ma che si stanno verificando con tempistiche sempre più ravvicinate. Al riguardo, a ragione della recrudescenza di questi fenomeni sono scese in campo anche le mamme, preoccupate per la sicurezza dei propri figli, che chiedono un incremento delle attività di prevenzione, pure con una maggiore vigilanza da parte delle forze dell’ordine, specialmente nelle ore serali. Tra l’altro, questi gravi eventi ripropongono, ancora una volta, il problema di modificare la legislazione circa la punibilità dei minorenni che, rispetto ad atteggiamenti che emulano palesemente quelli dei boss della camorra, andrebbero arrestati e tenuti in appositi istituti di pena, anche a fini rieducativi, e non riaccompagnati a casa, se e quando si riesce ad acciuffarli, con al massimo una tirata d’orecchie. Purtroppo, anche quando gli organi d’informazione riportano episodi delinquenziali del genere, essi, per un breve lasso di tempo rimangano alla ribalta delle cronache, per poi finire nel silenzio più assoluto senza che si assumano provvedimenti atti ad arginarli. Eventi che vedono, sempre con notevole frequenza, l’area collinare partenopea aggredita da teppisti e balordi, a caccia dello scontro e della rissa. Sovente, come testimoniano altri analoghi eventi accaduti in un recente passato, i componenti di questi gruppi di giovinastri, impropriamente denominati “baby gang”, vista l’efferatezza degli atti delinquenziali dei quali si rendono protagonisti, agiscono armati con mazze e coltelli e, in qualche caso, anche con pistole. Peraltro sovente accade che le persone aggredite, spaventate ma pure presumibilmente sfiduciate, sbagliando, non denunciano alle autorità preposte gli episodi di violenza che subiscono. Di conseguenza le statistiche pubblicate al riguardo non rispecchiano la realtà dei fatti. Il Vomero rischia così di trasformarsi in una sorta di nuovo Bronx metropolitano, dove, specialmente in alcune ore della giornata, non si osserva alcuna vigilanza,  anche per porre un argine al dilagare della micro delinquenza e, segnatamente, delle baby gang, sempre più arroganti e aggressive. Al riguardo i residenti della collina partenopea auspicano da tempo che vengano, tra l’altro, ripristinate le figure del poliziotto e del carabiniere di prossimità, che sono purtroppo scompare da prima della pandemia. Fino ad oggi, gli appelli rivolti al riguardo sono rimasti inascoltati. Sicché, in mancanza di adeguati provvedimenti atti a contrastare il grave fenomeno e in assenza di un controllo del territorio puntuale e continuo esteso a tutte le ore del giorno, l’unica legge, che sembra governare in alcuni frangenti, appare quella imposta dalla micro e dalla macrodelinquenza. Sulla grave situazione della sicurezza nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, dove risiedono circa 120mila napoletani, testimoniata, tra l’altro, dagli ultimi episodi delinquenziali, sono auspicabili interventi immediati delle autorità preposte, al fine di attivare un programma d’iniziative concrete e durature per arginare e debellare segnatamente il fenomeno delle baby gang, confidando che, al riguardo venga indetta, in tempi rapidi, un’apposita riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Gennaro Capodanno

Vomero: basta con iniziative effimere per combattere le baby gang. Occorre un programma d’interventi concreto e duraturo

Già quattro anni fa le mamme scesero in strada ma da allora nulla è cambiato

Le mamme in via Scarlatti per il flash mob del 12 ottobre 2019 contro le baby gang

“ La storia dei coltelli nelle tasche dei minorenni al Vomero è vecchia come il cucco. Vogliamo un piano d’interventi concreto e duraturo non solo iniziative effimere e alla bisogna! “. È quanto dichiara Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori, fondatore sul social network Facebook di un gruppo contro le baby gang e la movida violenta, che conta oltre 700 iscritti.

            Lo stesso Capodanno nei prossimi giorni, incontrerà i comitati delle mamme dei ragazzi del Vomero, preoccupate dalla recrudescenza delle aggressioni, a danno dei propri figli, ad opera delle cosiddette baby gang.          

            “ In calendario – aggiunge Capodanno – un flash mob da tenersi a breve nell’isola pedonale e la richiesta di un incontro con prefetto, questore e sindaco di Napoli per risolvere un grave problema che risale a oltre vent’anni fa, rispetto al quale si è fatto molto poco come dimostrano le continue aggressioni, anche in pieno giorno, di questi delinquenti ai danni di ragazze e ragazzi inermi, con schiaffi, calci e pugni, e sovente anche armati di mazze e coltelli “.

            ” La rabbia – sottolinea Capodanno – nasce anche perché  negli anni scorsi si sono tenute tante iniziative che hanno coinvolto i residenti, per chiedere interventi da parte delle autorità preposte per debellare un fenomeno datato, che risale ad almeno 20 anni addietro “.

            ” Tra gli altri – puntualizza Capodanno – ricordo il flash mob che si svolse il 12 ottobre del 2019, dunque quattro anni fa, con la partecipazione di tante mamme, dopo l’ennesimo fatto di sangue avvenuto nei giorni precedenti con l’accoltellamento di un minorenne da parte di un altro ragazzo che, in via Scarlatti, dopo aver estratto un coltello a serramanico, lo aveva colpito più volte, costringendolo a ricorrere alle cure dei sanitari, episodio che si aggiunse a quello che in un’altra precedente occasione aveva visto, sempre di sabato sera, un altro ragazzo estrarre un pistola giocattolo e sparare dei colpi in aria, creando panico e un fuggi fuggi generale tra le centinaia di passanti che a quell’ora affollavano l’area pedonale “.

            ” In quell’occasione – ricorda Capodanno – furono richiesti una serie d’interventi da parte delle istituzioni, tra i quali il potenziamento delle figure del poliziotto di quartiere e del carabinieri di prossimità, con una maggiore presenza dei rappresentanti delle forze dell’ordine in divisa per strada e non nelle autovetture che restano sovente intrappolate nel traffico caotico del quartiere, la costituzione di pattuglie miste, con la presenza di poliziotti, carabinieri, guardie di finanza e vigili urbani, l’istituzione di un camper mobile, presente nei fine settimana 24 ore su 24, nell’isola pedonale di via Scarlatti, ma anche con postazioni da istituire in altri luoghi dove si verificano con eccessiva frequenza episodi, legati alla movida, che rendono impossibile la vita ai residenti, tra le quali l’area di San Martino, via Aniello Falcone e piazza Immacolata, per esemplificare “.

             ” Ma – conclude Capodanno – prendiamo atto che, fino a questo momento, nulla è stato fatto al riguardo e che i problemi, dopo quattro anni da quell’evento, sono rimasti tutti sulla carta e i delinquenti delle cosiddette baby gang continuano ad agire impunemente, a tutte le ore del giorno “.

Vomero: un altro sabato di passione per i pedoni alle prese con “tavolino selvaggio”

Marciapiedi intransitabili, senza che vengano attivati i necessari controlli

Via Scarlatti: marciapiede occupato da tavolini e sedie

            “ Ormai al Vomero gli esercizi pubblici, in particolare bar e ristoranti, la fanno da padrone occupando marciapiedi e strade con dehors, pedane, tavolini, sedie, ombrelloni e fioriere, rendendo oltremodo difficoltoso il transito dei pedoni e, segnatamente, delle persone diversamente abili – afferma Gennaro Capodanno, presidente del comitato Valori collinari -.  Anche le principali strade e piazze del quartiere appaiono purtroppo afflitte da queste problematiche che, durante le belle giornate, risultano ancora più evidenti “.

            “ Ci domandiamo, tra l’altro – sottolinea Capodanno –, i motivi per i quali tante autorizzazioni rilasciate peraltro per periodi limitati, con rinnovi continui alle relative scadenze, diventino di fatto definitive, anche in aree riconosciute, con delibera di Giunta municipale, di particolare pregio storico ed ambientale, per le quali dunque non sarebbe consentita la possibilità di rilasciare questo tipo di autorizzazioni, se non per brevi e determinati periodi “.

            ” Inoltre – puntualizza Capodanno -, in molti casi, risulta disatteso l’articolo 20 del vigente codice della strada il quale sancisce che: “Nei centri abitati, ferme restando le limitazioni e i divieti di cui agli articoli ed ai commi precedenti, l’occupazione di marciapiedi da parte di chioschi, edicole od altre installazioni può essere consentita fino ad un massimo della metà della loro larghezza, purché in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di 2 m”. Zona di 2 metri che, come è possibile riscontrare, in molti casi non viene rispettata, senza però che vengano comminate le relative sanzioni, eliminando l’abuso “.

            “ Al riguardo l’attività sanzionatoria dell’amministrazione comunale appare sovente sporadica e comunque priva d’efficacia operativa definitiva, dal momento che, almeno nell’ambito del quartiere collinare, la situazione al riguardo peggiora di giorno in giorno, come testimoniano le ultime installazioni in ordine di tempo, anche nelle principali strade, come via Scarlatti e via Luca Giordano – aggiunge Capodanno -. Stesso discorso si potrebbe fare per  i controlli degli spazi effettivamente occupati rispetto a quelli autorizzati che nei fatti appaiono moltiplicati per fattori anche di notevole entità. Situazione che, alla scadenza dell’ultima proroga concessa fino al 31 dicembre prossimo, dovrà essere del tutto eliminata “.

            Sull’esigenza di effettuare controlli più rigorosi ed efficaci per eliminare tali situazioni che creano notevoli difficoltà alla viabilità pedonale, con particolare riferimento alle persone afflitte da difficoltà motorie, muniti di carrozzine, Capodanno richiama ancora una volta l’attenzione degli uffici competenti.

Vomero: accanto alle mamme scende in campo il Comitato contro le baby gang

Subito un incontro con prefetto, questore e sindaco di Napoli

A breve un flash mob si protesta in via Scarlatti

Via Scarlatti: uno dei luoghi prediletti per le scorribande delle baby gang

” Sono trascorsi oltre 18 anni, da quando, nel settembre del 2005, l’inviato del settimanale “L’Espresso”, il giornalista Leo Sisti, descrisse, in un lungo quanto dettagliato reportage, le scene di violenza che si registravano, già allora, nel quartiere collinare partenopeo a opera di bande di giovinastri, delle cosiddette baby gang, che, specialmente nei fine settimana, arrivavano a frotte al Vomero dai quartieri periferici della Città e dai Comuni della Provincia utilizzando il metrò collinare. Un fenomeno non nuovo dunque, peraltro salito in numerose occasioni, alla ribalta della cronaca nera. Intanto, nel frattempo, nulla è cambiato  anzi la situazione è nettamente peggiorata, come denunciato in questi giorni anche da diverse mamme, preoccupate per la recrudescenza dei fenomeni di bullismo che si stanno verificando, sempre con maggior frequenza, a danno dei propri figli  “. A intervenire, ancora una volta, sul grave fenomeno è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, fondatore sul social network Facebook del gruppo “Comitato contro le baby gang e la movida violenta” alla pagina: https://www.facebook.com/groups/comitatopaartenopeocontromovida , che conta già oltre 700 iscritti.

            ” Peraltro – aggiunge Capodanno -, in tutti questi anni,  la scia di sangue causata da questi delinquenti in erba, che escono di casa armati di bastoni, coltelli e, in qualche caso, anche di pistole, con la chiara ed evidente intenzionalità di adoperarli, si è sempre più allungata al punto che la lista delle vittime, per lo più ragazzi in età scolare, somiglia oggi a un vero e proprio bollettino di guerra “.

            ” A questo punto – sottolinea Capodanno – le istituzioni preposte hanno perso non poca credibilità, circa la capacità di arginare, con un programma concreto, efficace e soprattutto duraturo, che non si riduca dunque solo a qualche effimera iniziativa di facciata, il preoccupante fenomeno, che alcuni organi d’informazione  hanno ribattezzato già come “Vomorra”, dalla commistione  dei termini di Vomero e Gomorra

            ” Per questo – puntualizza Capodanno -, nei prossimi giorni, m’incontrerò con i comitati delle mamme, giustamente agguerrite, preoccupate per i loro figli, vittime di queste bande di baby criminali che, da troppo tempo, spadroneggiano impuniti in alcuni quartieri del capoluogo partenopeo, anche per stilare un programma d’interventi a breve, medio e lungo termine e per richiedere un incontro urgente al Prefetto, al Questore e al Sindaco di Napoli, ai quali è indirizzata un’apposita petizione, lanciata su Internet. Tra le prime proposte ci sarà l’organizzazione di un flash mob di protesta da tenersi nell’isola pedonale di via Scarlatti, dove si registrano numerosi episodi criminosi attribuibili a queste bande di baby gang “

            ” Facciamo sentire la nostra voce alle istituzioni e agli uffici preposti alla salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica – scrive Capodanno nella presentazione dell’iniziativa sul social network Facebook -. E’ arrivato il momento di scendere in strada, di metterci, come sul dirsi, la faccia, per riappropriarci della nostra Città e viverla in serenità, per noi e per i nostri cari, a partire dai nostri figli, al fine di stroncare, una volta e per sempre, la recrudescenza dei gravi fatti di sangue che si registrano a Napoli, segnatamente in alcuni quartieri, come il Vomero, Chiaia, Avvocata, da molto, troppo tempo a questa parte, senza che vengano adottati i provvedimenti del caso “.

Napoli: il Vomero trasformato in “quartiere dei bidoncini”

Esposti in strada a tutte le ore del giorno e mai ritirati

Vomero, via Scarlatti: bidoncini in strada

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che ha realizzato un vero e proprio dossier fotografico sulle disfunzioni dell’attuale sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani, che si registrano quotidianamente nel quartiere collinare, segnala, solo per esemplificare, quanto si verifica al riguardo nella centralissima piazza Vanvitelli, ma anche in via Scarlatti e in via Luca Giordano.

            ” Per esemplificare – afferma Capodanno -, nell’isola pedonale di via Scarlatti, si osserva la presenza numerosa e costante di diversi bidoncini carrellati, utilizzati nell’ambito della raccolta differenziata porta a porta “.

            ” Eppure – sottolinea Capodanno-, nelle disposizioni emanate al riguardo, che disciplinano la raccolta differenziata, sono indicati i giorni e gli orari durante i quali bisogna esporre su strada i bidoncini, da ritirare però dopo che sono stati svuotati “.

            ” Invece  – puntualizza Capodanno – i contenitori segnalati in via Scarlatti, che rappresentano solo uno dei tanti casi riscontrati, visto che il problema appare diffuso sull’intero territorio del quartiere collinare,  sono permanentemente esposti sulla pubblica via, dando un’immagine indecorosa quanto inaccettabile anche ai tanti turisti che vengono a visitare il quartiere collinare “.

            Capodanno, con l’occasione, sollecita ancora una volta gli uffici competenti ad effettuare, in tempi rapidi, tutti gli accertamenti del caso, tracciando la provenienza di tutti i bidoncini che si trovano depositati in strade e piazze fuori dai giorni e dagli orari consentiti, individuando gli eventuali trasgressori, rimuovendo quelli che dovessero risultare privi di assegnazione e, nel contempo, comminando ai trasgressori le sanzioni previste, eliminando così definitivamente i disservizi segnalati.

Napoli: al Vomero è di nuovo allarme baby gang

Scendono in campo anche le mamme preoccupate per i loro figli

            “ Purtroppo al Vomero ci ritroviamo, anche in questo periodo, con i problemi di sempre, con una micro delinquenza e con le baby gang, ancora più agguerrite, come dimostrano  i gravi episodi, che si sono verificati negli ultimi giorni, uno dei quali avvenuto nel tratto pedonalizzato di via Scarlatti, con un gruppo di ragazzi aggredito da coetanei con pugni, schiaffi e calci, come riportano le cronache. Episodi non nuovi ma che  si stanno verificando con tempistiche sempre più ravvicinate. Al riguardo, a ragione della recrudescenza di questi fenomeni sono scese in campo anche le mamme, preoccupate per la sicurezza dei propri figli, che chiedono un incremento delle attività di prevenzione, anche con una maggiore vigilanza da parte delle forze dell’ordine, specialmente nelle ore serali “. A intervenire ancora una volta sulla grave situazione è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che, oltre ad aver promosso, prima della pandemia, un flash mob, in via Scarlatti, per dire basta ad analoghi episodi delinquenziali, ha fondato sul social network Facebook un comitato contro la  movida violenta e le baby gang che conta oltre 700 iscritti.

            ” Tra l’altro – afferma Capodanno -,  questi gravi episodi ripropongono, ancora una volta, il problema di modificare la legislazione circa la punibilità dei minorenni che, rispetto ad atteggiamenti che emulano palesemente quelli dei boss della camorra, andrebbero arrestati e tenuti in appositi istituti di pena, anche a fini rieducativi, e non riaccompagnati a casa, se e quando si riesce ad acciuffarli, con al massimo una tirata d’orecchie “.

            “ Purtroppo – continua amareggiato Capodanno -, anche quando gli organi d’informazione riportano episodi delinquenziali del genere, essi, per un breve lasso di tempo rimangano alla ribalta delle cronache, per poi finire nel silenzio più assoluto senza che si assumano provvedimenti atti ad arginarli. Eventi che vedono, sempre con notevole frequenza, l’area collinare partenopea aggredita da teppisti e balordi, a caccia dello scontro e della rissa. Sovente, come testimoniano altri analoghi episodi accaduti anche in un recente passato, i componenti di questi gruppi di giovinastri, impropriamente denominati “baby gang”, vista l’efferatezza degli atti delinquenziali dei quali si rendono protagonisti, agiscono armati anche con mazze e coltelli “.

            “  Peraltro – sottolinea Capodanno – sovente accade che le persone aggredite, spaventate ma anche presumibilmente sfiduciate, sbagliando, non denunciano alle autorità preposte gli episodi di violenza che subiscono. Il Vomero rischia così di trasformarsi in una sorta di nuovo Bronx metropolitano, dove, specialmente in alcune ore della giornata, non si osserva alcuna vigilanza,  pure per porre un argine al dilagare della micro delinquenza e, segnatamente, delle baby gang, sempre più arroganti e aggressive “.

            ” Al riguardo  –  conclude Capodanno – i residenti della collina partenopea auspicano da tempo che vengano, tra l’altro, ripristinate le figure del poliziotto e del carabiniere di prossimità, che sono purtroppo scompare da prima della pandemia. Fino ad oggi, gli appelli rivolti al riguardo sono rimasti inascoltati. Sicché, in mancanza di adeguati provvedimenti atti a contrastare il grave fenomeno e in assenza di un controllo del territorio puntuale e continuo esteso a tutte le ore del giorno, l’unica legge, che sembra governare in alcuni frangenti, appare quella imposta dalla micro e dalla macrodelinquenza “.

            Sulla grave situazione della sicurezza nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, dove risiedono circa 120mila napoletani, testimoniata, tra l’altro, dagli ultimi episodi delinquenziali, Capodanno auspica interventi immediati delle autorità preposte al fine di attivare iniziative concrete per arginare e debellare segnatamente il fenomeno delle baby gang, auspicando che, al riguardo venga indetta un’apposita riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Napoli: funicolare di Chiaia: Habemus Papam! Dopo 375 giorni di chiusura al via i lavori

Capodanno: “Bisogna ridurre i tempi delle lavorazione per riaprirla prima dell’estate 2024”

L’ultima protesta con due sedie dove accomodarsi per la lunga attesa prima della riapertura

” Finalmente: “Habemus Papam!”. Cinque proroghe concesse per i lavori di revisione ventennale che dovevano essere effettuati già nel 2017, quattro gare di appalto, delle quali le prime tre andate deserte, tempi biblici per elaborare il progetto da parte dell’unica ditta che ha partecipato all’ultima gara d’appalto e infine, dopo 375 giorni dalla chiusura, avvenuta il 1° ottobre 2022, e dopo numerose proteste e manifestazioni di comitati e cittadini, finalmente i lavori alla funicolare di Chiaia, la più antica, essendo entrata in funzione nel lontano 1889, delle tre che collegano il Vomero con gli altri quartieri partenopei, sono iniziati “. E’ questo l’amaro commento  di Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo i tanti malfunzionamenti che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari cittadine, fondatore, tra l’altro, sul social network Facebook del gruppo: “Napoli: gli “orfani” della funicolare di Chiaia”, che ha riscosso grande successo tra i 15mila viaggiatori che, quando l’impianto a fune era ancora in funzione, ne usufruivano quotidianamente.

            ” Intanto – afferma Capodanno – le ripercussioni sulla viabilità per il prolungato fermo dell’importante impianto a fune – ricorda Capodanno -, in questo lungo periodo di tempo, si sono aggravate anche per la totale insufficienza dei mezzi sostitutivi messi in campo dall’ANM. Il traffico al Vomero ogni giorno continua ad andare in tilt con strade e piazze bloccate, in particolare nelle ore di punta, all’ingresso e all’uscita delle scuole, segnatamente lungo le arterie che si dipartono da piazza degli Artisti per raggiungere le altre zone della collina ma anche nel quadrilatero via Cimarosa, via Bernini, via Stanzione, via Annella di Massimo “..

            ” Peraltro – sottolinea  Capodanno – cresce il disappunto per l’eccessiva durata prevista per l’esecuzione dei lavori. Certamente si tratta di opere importanti che riguardano la sostituzione di tutte le apparecchiature elettriche, elettromeccaniche e meccaniche della sala argano e degli impianti connessi alla trazione, per un importo complessivo di poco meno di 7 milioni di euro. Ma trecento giorni ovvero dieci mesi per la loro realizzazione sono tanti e l’impianto. Aggiungendo i tempi per effettuare le prove finalizzate a ottenere il nulla osta dell’Ansfisa, la funicolare di Chiaia dovrebbe riaprire, se tutto va bene e in assenza di altri intoppi nel corso delle lavorazioni, a ottobre dell’anno prossimo, con un fermo complessivo di oltre due anni, a fronte dei sei mesi indicati originariamente: un tempo dunque quadruplicato! “.

            ” Al riguardo – aggiunge Capodanno – non viene spiegato perché il tempo per l’esecuzione dei lavori sia stato prolungato a dieci mesi, diversamente da quanto indicato nel primo bando, quando si prevedeva che l’impianto dovesse rimanere fermo solo sei mesi. Tanto anche alla luce del dato che dall’ultima gara d’appalto sono stati stralciati i lavori relativi alle opere edilizie non strettamente connesse all’intervento sulle parti elettromeccaniche, come quelli alle facciate, lavori edili che dovrebbero essere effettuati successivamente, con l’impianto in funzione, anche se su questo aspetto c’è ancora poca chiarezza “.

            ” La mia proposta – puntualizza Capodanno – è che invece vengano attivate dall’impresa esecutrice, in accordo con la stazione appaltante, modalità operative per accelerare i tempi per la realizzazione delle opere, anche effettuando lavorazioni nelle ore notturne e su tre turni, incrementando, laddove ciò si rendesse necessario, pure il numero di operai. In questo modo, il tempo di durata dei lavori potrà essere ridotto al periodo originario, vale a dire a sei mesi. Di conseguenza la funicolare di Chiaia potrebbe essere riaperta al pubblico prima del periodo estivo dell’anno prossimo “.

            ” Comunque vada – conclude Capodanno – Napoli ancora una volta acquisirà un nuovo primato negativo nell’ambito del funzionamento del trasporto pubblico. Difatti, confermando l’attuale cronoprogramma, alla fine, la funicolare di Chiaia, se non venissero ridotti i tempi per l’esecuzione dei lavori, così come richiesto, sarà rimasta chiusa almeno due anni, battendo ampiamente il primato detenuto dalla funicolare Centrale che, anch’essa per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, per poco meno di un anno “.

Vomero: basta a fiere e sagre mangerecce!

               Il Vomero, con i suoi 48mila residenti, su appena due chilometri quadrati di superficie, con i quasi duemila esercizi commerciali a posto fisso, che, notoriamente, attraversano una lunga quanto persistente crisi, con le istituzioni preposte che fino a questo momento non hanno mosso un dito per la soluzione di alcuni gravi problemi che attanagliano il quartiere collinare, dalla presenza costante di cumuli di rifiuti a tutte le ore, alle tante buche che costellano le strade, va assumendo sempre di più l’aspetto di uno dei tanti paeselli della provincia partenopea, dove, per richiamare persone da altre zone limitrofe, si organizzano sagre e fiere per l’esposizione e la vendita di prodotti alimentari locali. Al riguardo è nata anche una petizione che ha già raccolto moltissime sottoscrizioni, con la quale si chiede all’amministrazione comunale di vietare l’organizzazione di tali tipi di manifestazioni nel quartiere collinare, segnatamente nei tratti di strada chiusi al traffico veicolare e destinati al transito pedonale di via Scarlatti e di via Luca Giordano e, nel contempo, di procedere, attraverso un progetto armonico, alla sistemazione complessiva  di tutte le strutture che occupano il suolo pubblico, nel rispetto delle vigenti normative, eliminando il fenomeno del “tavolino selvaggio”.

Napoli: chiuso da oltre un mese il parco Mascagna

Lavori mai iniziati. Non riaprirà prima della primavera prossima

Già 200 firme per la petizione online promossa sulla piattaforma change

alla pagina https://www.change.org/riapriteparcomascagna

            “ Cresce il malcontento tra i tanti napoletani per il verde pubblico negato. Ad aggravare la situazione di degrado e d’abbandono contribuisce notevolmente lo stato precario nel quale versano i pochi parchi e giardini pubblici presenti nel capoluogo partenopeo. Nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, con circa 120mila residenti, oltre al parco della villa Floridiana, dove in questi giorni, a seguito dell’impegno assunto al riguardo dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, nel corso della visita a sorpresa dell’aprile scorso,, sono finalmente iniziati i lavori di riqualificazione, in attesa della creazione del polo autonomo “Musei Nazionali del Vomero”, resta nell’occhio del ciclone un’altra area a verde pubblico presente sulla collina partenopea, frequentata da tanti bambini accompagnati ma anche da numerose persone anziane. Si tratta del parco comunale Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, uno dei pochi spazi a verde pubblico, a disposizione dei residenti di un’area densamente popolata, a confine tra i due quartieri collinari, che purtroppo da oltre un mese, a seguito della disposizione dirigenziale, n. 10731_04 del 07/09/2023, è chiuso “fino alla conclusione dell’intervento denominato “Riqualificazione del Parco Mascagna”, lavori che però sino ad oggi non sono ancora iniziati “. A intervenire, ancora una volta, sulle annose vicissitudini del parco comunale in questione è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero.

            ” Al riguardo – ricorda Capodanno –  a febbraio scorso, dunque otto mesi fa, la Giunta Comunale partenopea aveva approvato, con delibera n. 27 del 03/02/2023, il progetto esecutivo per la riqualificazione del parco Mascagna. Gli interventi venivano finanziati dal piano strategico Città Metropolitana per un importo di circa 440mila euro, prevedendo, oltre ai lavori per alberature e aree verdi, anche il rifacimento della pavimentazione, degli impianti di illuminazione, di irrigazione e di videosorveglianza. Inoltre si sarebbe proceduto alla riqualificazione di tutte le aree gioco con la sostituzione delle giostre esistenti e con la creazione  di aree tematiche diversificate tra cui una di sport e fitness, una zona giochi, un orto didattico e un’area cani. Rientravano nel progetto anche interventi ai campi da basket e da bocce, il restauro della fontana, ferma da mesi, trasformata in ricettacolo di rifiuti, e la revisione di arredi, sedute e pensiline. Il parco infine sarebbe stato dotato di indicazioni informative sulle specie arboree esistenti “.

            ” Con l’approvazione del progetto esecutivo – annunciava all’epoca l’assessore comunale al verde pubblico, Santagada – si può procedere finalmente alla riqualificazione del parco con le opere necessarie per restituire al quartiere un polmone verde e un’area giochi a beneficio di tutta la collettività, bambini, anziani e famiglie “.

            ” Poi però – sottolinea Capodanno – più di recente era sortita la brutta notizia, accolta con grande disappunto dagli abituali frequentatori, che in effetti il parco Mascagna era stato inserito tra i sei parchi cittadini per i quali solo nel mese di luglio scorso sono state attivate le procedure di gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione. Procedure che, stando a quando si legge nella disposizione dirigenziale succitata, per le quali è stata sì esperita la gara ma per la quale attualmente, e siamo già a ottobre, “sono in atto i controlli sull’aggiudicatario per addivenire all’aggiudicazione definitiva e alla consegna dei lavori” “.

            ” L’unica cosa certa – puntualizza Capodanno – resta quanto si legge nel dispositivo del provvedimento, vale a dire la chiusura del parco Mascagna per “tutelare la pubblica e priva incolumità”dal momento che, come si legge nelle premesse, a seguito di ulteriori sopralluoghi “è emerso che si sono sommate ulteriori criticità a quelle già presenti nel parco Mascagna” per la qual cosa “non è più possibile mantenere aperto alla fruizione del pubblico il parco Mascagna”. Tale chiusura, al momento, è a tempo indeterminato, visto che non solo non si conosce ancora quando inizieranno i lavori ma neppure la loro presumibile durata. Alla luce di quanto sopra, reputo molto difficile che il parco possa riaprire prima della primavera del prossimo anno, privando una vasta area della municipalità collinare, posta a confine dei quartieri del Vomero e dell’Arenella, dove risiedono alcune migliaia di napoletani, con tanti bambini e persone anziane, dell’unico polmone di verde pubblico del quale poteva usufruire “.

            ” Intanto – conclude Capodanno – la petizione online che ho lanciato in questi giorni alla pagina https://www.change.org/riapriteparcomascagna ha raggiunto le 200 firme. Inoltre a breve verranno messe in campo una serie di proteste, con una raccolta di firme ma anche con un flash mob dinanzi ai cancelli chiusi, che verranno portate avanti insieme ad altri comitati e associazioni territoriali, pure per sollecitare, in attesa dei lavori manutentivi – che si auspica possano iniziare a breve e avere una durata contenuta -, una costante e maggiore attenzione alla pulizia dell’intera area del parco comunale e dei viali antistanti “.

Napoli, funicolare di Chiaia: l’eterna telenovela!

Dopo oltre un anno di fermo i lavori dovevano finalmente entrare nel vivo ma… la nuova enigmatica puntata!

               Lunedì 9 ottobre, dopo aver appreso il sabato precedente da un articolo, pubblicato sulle pagine napoletane del quotidiano “la Repubblica”, che finalmente, dopo oltre un anno dal fermo, sarebbero entrati nel vivo i lavori di revisione della funicolare di Chiaia, con l’arrivo in vicoletto Cimarosa di un camion dotato di una grande gru per smontare i motoriduttori e altre parti della sala macchine, mi sono recato fiducioso presso la stazione superiore dell’impianto a fune, al Vomero in via Cimarosa, anche per dare la buona notizia alle 15mila persone che fino al 30 settembre dell’anno scorso lo utilizzavano, molte delle quali iscritte al gruppo presente sul social network Facebook: “Gli “orfani” della funicolare di Chiaia”. Nell’occasione era stato anche emanata un’ordinanza sindacale con il divieto di sosta e con la rimozione forzata delle auto. Purtroppo però, trascorsa l’intera mattinata, ho dovuto constatare che non era arrivata nessun camion con gru mentre le auto erano tranquillamente sostate. Rinvio delle operazioni o notizia errata? La lunga telenovela dei lavori alla funicolare di Chiaia si arricchisce di una nuova enigmatica puntata.

Napoli, villa Floridiana: partiti i lavori di riqualificazione

Mantenuti gli impegni che il ministro della cultura Sangiuliano assunse nel corso della visita a sorpresa

            ” Il 28 aprile scorso, il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, a Napoli per una serie di appuntamenti istituzionali, effettuò una visita a sorpresa al parco della villa Floridiana, inviandomi a partecipare – ricorda Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da sempre attento alle continue vicissitudini, anche con diverse chiusure, che hanno caratterizzato la vita dell’unico polmone a verde pubblico presente nell’ambito del quartiere partenopeo del Vomero, dove risiedono circa 48mila napoletani -. In quella occasione il ministro dichiarò: “Ho rilevato forti criticità alla Floridiana, un sito che per storia e bellezza merita una grande valorizzazione. Lavoreremo da subito in questa direzione” “.

            ” Nel corso del sopralluogo effettuato in data odierna ho potuto personalmente constatare che il ministro Sangiuliano ha mantenuto l’impegno assunto, peraltro ribadito anche in altre occasioni successive – afferma Capodanno -. Difatti sono in fase di esecuzione i lavori  all’interno dell’antico parco borbonico. Lavori che in questa prima fase riguardano la messa in sicurezza dei viali, uno dei problemi più avvertiti dai numerosi frequentatori, per i disagi, soprattutto per le persone anziane o con problemi  di deambulazione, dovuti alla presenza di numerose buche e avvallamenti “.

            ” I lavori – puntualizza Capodanno – appaltati per un importo di € 106.453,14, IVA esclusa, sono stati affidati all’impresa Mediterranea s.r.l. e, stando a quanto si è potuto riscontare termineranno entro la fine del corrente mese, prevedendo per ultimo la messa in sicurezza del viale principale che collega i due ingressi al parco, quello su via Cimarosa e quello su via Aniello Falcone. Naturalmente si tratta solo di una prima fase, alla quale seguiranno altre tese alla riqualificazione complessiva con l’eliminazione di tutte le barriere metalliche che, allo stato, impediscono l’accesso a circa il 40% dell’estensione del parco e con una serie d’interventi per migliorarne la fruibilità “.

            ” Intanto – sottolinea Capodanno – dopo la recente approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, su proposta dello stesso ministro Sangiuliano, delle modifiche al regolamento di organizzazione del Ministero della cultura di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169, si attende la nascita dei 17 nuovi luoghi della cultura dotati di autonomia speciale, tra i quali è inserito anche il polo dei “Musei nazionali del Vomero”, che comprenderà San Martino, Castel Sant’Elmo e appunto il parco della villa Floridiana con il museo Duca di Martina “.

Napoli, funicolare di Chiaia: ennesimo flop

Le auto in sosta impediscono l’arrivo del camion con gru

             ” Stamani, dopo che nei giorni scorsi era stata diffusa la notizia che finalmente, dopo oltre un anno di fermo, sarebbero iniziati i tanto attesi lavori di revisione ventennale alla funicolare di Chiaia, con l’arrivo di un camion, dotato di una grande gru, al fine di iniziare a smontare le imponenti apparecchiature, quali i motoriduttori, presenti nella sala  macchine, mi sono recato in vicoletto Cimarosa, dove era previsto l’arrivo del suddetto camion, per poter assistere all’evento, per poi dare la buona notizia ai 15mila utenti  dell’impianto al fune,  Ma, nonostante che il tempo passasse, del camion con gru non si vedeva neppure l’ombra. Sicché, arrivati alle 13:00, ho domandato notizie ad alcune persone che si trovavano nei pressi dell’ingresso laterale, apprendendo che l’arrivo non sarebbe avvenuto oggi ma che era stato posticipato, presumibilmente a mercoledì prossimo, in quanto la presenza di alcuni automezzi in sosta nel vicoletto Cimarosa,  ne rendeva impossibile l’accesso “. A segnalare l’ennesima tappa di questa interminabile telenovela, con l’ennesimo flop, è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo i tanti malfunzionamenti che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari cittadine, fondatore, tra l’altro, sul social network Facebook del gruppo: “Napoli: gli “orfani” della funicolare di Chiaia”.

            ” Eppure – puntualizza Capodanno – lungo lo stesso vicoletto Cimarosa si notava la presenza dei nastri di plastica bicolori, bianco e rosso, lungo i due lati della carreggiata nonché diversi manifesti che annunciavano la  necessità di lasciare libera la strada per consentire l’accesso e la sosta del camion, collocati dopo che gli uffici comunale competenti, con apposito provvedimento, avevano disposto il divieto temporaneo di sosta “.

            ” Sarebbe stato necessario – sottolinea Capodanno – predisporre la necessaria assistenza, con un apposito servizio di vigilanza urbana e con la richiesta, alla bisogna, dell’intervento dei carri gru, che al Vomero stazionano nella vicina piazza degli Artisti, per rimuovere le auto che erano rimaste in sosta nonostante il temporaneo divieto. Ma così non è stato, perché di vigili e di carri gru non se ne sono visti, col risultato dell’ennesimo rinvio per un passaggio fondamentale per l’avvio dei lavori di revisione, con lo smontaggio delle apparecchiature presenti nella sala macchine dell’impianto “.

            ” Ci auguriamo – conclude Capodanno – che, memori di quanto accaduto stamattina, evento del tutto prevedibile e previsto, mercoledì prossimo si provveda a fornire un idoneo servizio di vigilanza urbana e a predisporre anche l’intervento immediato dei carri gru, laddove siano ancora presenti autoveicoli in sosta che impediscono l’accesso del camion con gru per le operazioni di smontaggio “.

Vomero, via Luca Giordano: ambulantato abusivo

Quartiere di nuovo invaso da ambulanti e con strade dissestate

            “ Propongo all’amministrazione comunale di cambiare il nome del tratto pedonalizzato o, per meglio dire, chiuso, almeno sulla carta, all’accesso degli autoveicoli, di via Luca Giordano, intitolando la strada agli ambulanti, che, negli ultimi tempi, anche a ragione della totale assenza di un’idonea vigilanza e dei necessari controlli, ne sono diventati di fatto i veri padroni. Potrebbe, a questo punto, più coerentemente chiamarsi: via degli ambulanti – esordisce, con amara ironia, Gennaro Capodanno, presidente del comitato Valori collinari, commentando l’ennesima testimonianza del degrado e dell’abbandono che affligge negli ultimi tempi il quartiere Vomero –. Peraltro si tratta di un’isola pedonale molto sui generis, dal momento che i tutti i varchi sono perennemente aperti e privi di qualsivoglia elemento, dissuasori o altro, che ne possa impedire l’accesso, con auto e moto che sfrecciano al suo interno, sostando pure, a qualsivoglia ora del giorno “.

            ” Tra i tanti ambulanti, presenti nel tratto di strada in questione – puntualizza Capodanno -, spiccano le due attività all’incrocio la prima all’incrocio con via Antonio Pitloo,  nei pressi dell’ingresso di una libreria inaugurata di recente, la seconda all’incrocio con via Solimena, nei pressi della storica palazzina che ospita la villa Casciaro. Stgamani di domenica un ambulante aveva praticamente occupato un buon tratto della strada nei pressi dell’accesso da piazza degli Artisti “.

            ” Sono ritornati anche gli ambulanti abusivi extracomunitari – sottolinea Capodanno – che, al posto dei lenzuoli, utilizzano moderni carrelli ruotati, per potersi spostare con maggiore facilità, sui quali espongono le loro mercanzie, per lo più accessori per la telefonia mobile.

            ” Ovviamente – sottolinea Capodanno – a essere soddisfatti di questo stato di cose non sono certo le circa 1.600 attività commerciali a posto fisso presenti sul territorio, che notoriamente attraversano un periodo particolarmente difficile,  ma solo gli ambulanti che hanno così trovato uno spazio per poter continuare indisturbati la loro attività “.

            “ Tanta enfasi, a suo tempo, per propagandare la nuova isola pedonale che affiancava quella già realizzata nel 1999 in via Scarlatti  e che doveva preludere all’istituzione della zona a traffico limitato su tutto il territorio vomerese  – ricorda Capodanno -. Poi non solo non si è più portato a termine il progetto della Ztl, caduto oramai nel dimenticatoio come tante altre iniziative annunciate da palazzo San Giacomo, ma di fatto i tratti di via Luca Giordano pedonalizzati, dopo i recenti lavori di riqualificazione,  si trovano oggi di nuovo nel più totale abbandono, dal momento  che si sono ripresentati i consueti problemi con dissesti e buche, che costringono i pedoni a effettuare dei veri e propri slalom per evitarli “.

            Capodanno sulle questioni evidenziate richiama, ancora una volta, l’attenzione degli uffici competenti per gli urgenti provvedimenti del caso, con particolare riguardo alla messa in campo di tutte le azioni di contrasto all’ambulantato abusivo.

Napoli: devono trascorrere dieci anni per nuovi odonimi

Nella toponomastica cittadina l’eccezione non diventi la regola

          ” Nei giorni scorsi – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari –   al Vomero, in piazza Quattro Giornate, alla presenza delle autorità cittadine, è stata svelata una targa per intitolare i giardini della piazza al partigiano Antonio Amoretti, che, come si legge sulla stessa targa, è deceduto nell’anno 2022, un anno fa “.

            ” Si ripropone dunque – sottolinea Capodanno -, come già avvenuto in altre analoghe occasioni, la necessità di richiamare quanto al riguardo disposto dalle vigenti normative. Va ricordato infatti che la legge n. 1188/1927, la quale regola la materia, prescrive che l’intitolazione di nuove strade e piazze pubbliche, la variazione del nome di quelle già esistenti, nonché l’approvazione di targhe e monumenti commemorativi a persone decedute da meno di dieci anni, è consentita, a norma dell’art. 4, da parte del Ministero dell’Interno, in deroga al divieto posto dagli artt. 2 e 3, “in casi  eccezionali,  quando  si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione” “.

            ” Successivamente – ricorda Capodanno -, con circolare n. 18 del 29 settembre 1992, dal Ministero dell’Interno sono state anche indicate le direttive alle Prefetture, titolari del succitato potere di autorizzazione a decorrere dal 1° gennaio 1993, circa il rilascio delle autorizzazioni per intitolazioni di vie, piazze, monumenti e lapidi, scuole ed aule scolastiche o altri luoghi pubblici a persone che siano decedute da meno di dieci anni.

            Capodanno auspica che, sulla toponomastica cittadina, materia che sovente negli ultimi tempi nel capoluogo partenopeo è salita alla ribalta delle cronache, si manifesti la massima attenzione da parte della Prefettura e del Ministero competente affinché a Napoli l’eccezione, indicata nella norma succitata, non diventi la regola.

Gennaro Capodanno nominato dal ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, membro del Comitato scientifico del Parco archeologico dei Campi Flegrei

            Con decreto ministeriale, 5 ottobre 2023, n. 306, recante “Nomina del Comitato scientifico del Parco archeologico dei Campi Flegrei”, il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, mi ha nominato quale membro, da lui designato, nel suddetto comitato. Nel dichiararmi onorato per tale nomina, nell’ assicurare il mio massimo impegno per l’importante incarico nell’ambito di uno dei poli archeologici più conosciuti e prestigiosi, non solo a livello nazionale ma anche internazionale, peraltro in un particolare momento storico, ringrazio pubblicamente il ministro Sangiuliano per la fiducia riposta nella mia persona.

Vomero: le scale simbolo del degrado del quartiere

In via Luca Giordano con dinanzi uno dei più bei panorama della Città

Poste nei pressi di una chiesa, di un albergo a quattro stelle

          ” Le scale di via Luca Giordano al Vomero, che collegano detta strada con via Aniello Falcone, da dove è possibile ammirare uno dei panorami più bella della Città e del suo golfo, versano da diversi anni in un grave stato di abbandono e di degrado – denuncia Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. La questione riguarda entrambe le rampe che manifestano la necessità, e non da oggi, di urgenti e non più differibili lavori di manutenzione e di riqualificazione. Peraltro, nel marzo del 2021, la municipalità collinare aveva proposto  all’amministrazione comunale d’intitolarle alla pittrice Artemisia Gentileschi, proposta che, a distanza di due anni e mezzo, è però rimasta sulla carta “.

            ” Allo stato attuale, in particolare, la prima rampa, quella che si diparte proprio da via Luca Giordano è quella che continua a manifestare maggiori problemi – sottolinea Capodanno – con la caduta di grossi tratti dell’intonaco lungo entrambi i muri laterali. Addirittura dalle murature, oramai a vista, sono spuntate delle erbacce che continuano a crescere, perdurando l’assenza delle necessarie opere manutentive.  “.

            ” Tempo addietro – ricorda Capodanno – lungo le rampe furono posti dei transennamenti provvisori, a ragione del pericolo determinato dalla caduta degli intonaci. Si pensò che tali transennamenti fossero propedeutici al risanamento delle murature di entrambe le rampe, attraverso la spicconatura del restante intonaco ammalorato, il suo rifacimento e tutte le restanti opere necessarie a restituire piena agibilità e decoro alle antiche scale in piperno. Invece il transennamento è scomparso, senza che le opere manutentive per ripristinare i muri siano stati effettuati “.

            ” Peraltro  – sottolinea Capodanno – queste scale, poste nei pressi della chiesa di San Francesco d’Assisi e all’attiguo chiostro, di recente trasformato in un albergo a quattro stelle, la residenza d’epoca Chiostro San Francesco, nonché vicino all’ingresso di via Aniello Falcone alla villa Floridiana, dovrebbero essere dotate di un servoscale, per consentirne l’utilizzo anche alle persone diversamente abili

            Capodanno al riguardo sollecita l’immediato intervento degli uffici competenti, affinché vengano eseguiti i lavori necessari per restituire dignità e decoro alle antiche scale panoramiche di via Luca Giordano, procedendo anche all’installazione di apparecchiature mobili per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Napoli: dal Vomero l’appello per dire no ai parcheggi interrati privati

Capodanno: ” Occorre potenziare  trasporto pubblico e scale mobili “

            Al Vomero si rafforzano in questi giorni  le perplessità e le polemiche, con la discesa in campo di associazioni, comitati e cittadini, per dire no alla realizzazione di nuovi parcheggi interrati privati. A intervenire ancora una volta sull’annosa vicenda è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già numero uno della Circoscrizione e fondatore sul social network Facebook del gruppo: “La collina dice basta a cantieri e scavi”.

“ Ancora una volta ribadiamo un secco no alla realizzazione di parcheggi privati interrati che, tra l’altro, rischiamo di ridurre la collina di Napoli a un vero e proprio colabrodo, con ripercussioni immaginabili pure sull’assetto del sottosuolo – afferma Capodanno -. Anche in considerazione del fatto che molti dei box realizzati negli ultimi anni nell’ambito della municipalità collinare, immessi sul mercato a prezzi di svariate decine di migliaia di euro, non hanno sempre trovato facilmente acquirenti. Dunque ci domandiamo che senso abbia continuare a realizzare altri box interrati privati a poche centinaia di metri da quelli invenduti, dal momento che la domanda allo stato risulterebbe inferiore all’offerta “.

               ” Da considerare inoltre – sottolinea Capodanno – i gravi disagi che si manifesterebbe in tutto il territorio della municipalità collinare, nel corso dei lavori, a seguito della presumibile chiusura al traffico di piazza degli Artisti che, segnatamente dopo la pedonalizzazione di via Luca Giordano, è di fatto uno snodo nevralgico nel dispositivo di viabilità attualmente vigente, piazza che, dalle notizie trapelate al riguardo, dovrebbe essere addirittura pedonalizzata, dopo la realizzazione del parcheggio privato “.

                “ Con l’occasione – puntualizza Capodanno – rimarchiamo ancora una volta la politica fallimentare, in tema di viabilità, dell’amministrazione comunale partenopea, per la mancata attuazione di un progetto complessivo che  riduca la notevole mole di autovetture presenti sulla collina, si parla di 65 auto circolanti per ogni 100 abitanti, invece che agevolarla e incrementarla con la creazione di ulteriori parcheggi. Mi riferisco, in particolare, al potenziamento e al miglioramento del trasporto pubblico in un’area dove sono presenti ben tre funicolari e tre stazioni del metrò collinare, quelle delle piazze Vanvitelli, Quattro Giornate e Medaglie d’Oro. Un trasporto pubblico su ferro che purtroppo, da diverso tempo a questa parte, manifesta continui disservizi e malfunzionamenti, come testimoniato, da ultimo, dalla chiusura della funicolare di Chiaia da oltre sei mesi senza che siano neppure iniziati i lavori di revisione ventennale “.

               ” Inoltre – aggiunge Capodanno – bisognerebbe finalmente porre mano alla realizzazione del progetto della cosiddetta “Città obliqua”, del quale, dopo la presentazione negli anni ’80, circa 40 anni fa, si è tornato a parlare di recente, in occasione della riscoperta delle scale di Napoli. Con l’attuazione di un tale progetto, attraverso i quattro percorsi pedonali, della Pedamentina, di salita Cacciottoli, del Petraio e di Calata S. Francesco, con un sistema di scale mobili, verrebbero collegate varie zone della città bassa con il Vomero, alla stregua di quanto già fatto, solo per esemplificare, a Perugia, in modo da poter pedonalizzare l’intero quartiere collinare con un’unica Ztl, dopo che risulti collegato, attraverso sistemi intermodali e mezzi di trasporto su ferro, agli altri quartieri della metropoli partenopea. Di conseguenza si risolverebbero, una volta e per sempre, i gravi problemi del traffico e del conseguente inquinamento atmosferico che affliggono da tempo la collina vomerese  “.

               “ Le scale di Napoli – continua Capodanno – rappresentano un patrimonio d’inestimabile valore, anche dal punto di vista storico e culturale che, purtroppo, da lustri versa in uno stato di totale abbandono. Un patrimonio che è stato sempre sottovalutato dalle varie amministrazioni che si sono succedute sino ad oggi.  Peraltro la loro storia è legata in gran parte alle espansioni fuori dalle mura che si ebbero nel sedicesimo secolo con l’esigenza di creare percorsi pedonali che congiungessero la collina con la fascia costiera. Anche sotto questo aspetto, rappresentano dunque uno spaccato importante della storia partenopea. Con i finanziamenti ottenuti dall’Unione Europea si potrebbe rilanciare un progetto che avrebbe una notevole rilevanza sia sul piano culturale che su quello turistico “.

               Sulle questioni sollevate Capodanno lancia un pressante appello al sindaco di Napoli, affinché venga scongiurata la possibilità della costruzione di nuovi parcheggi privati nell’ambito della municipalità collinare, attivando nel contempo i provvedimenti necessari per la creazione di un’estesa zona a traffico limitato nell’ambito del quartiere Vomero.

Napoli: superate le 650 firme per la Feltrinelli al Vomero

Sottoscrizioni alla pagina internet: https://www.change.org/feltrinellialvomero

Mentre rimane ancora chiusa la biblioteca comunale Croce

               ” Finalmente – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione vomero, dopo tante notizie negative, anche per gli aspetti legati alla cultura, che hanno riguardato il quartiere Vomero, con la chiusura di antiche librerie, come Guida Merliani, Loffredo, Aricò, oltre al reparto editoriale dell’ex Fnac e più di recente di alcune delle storiche ” Boites des bouquinistes”, poste dinanzi al plesso scolastico Vanvitelli in via Luca Giordano, che hanno modificato l’originaria destinazione d’uso, ma anche di diverse sale cinematografiche, come l’Ariston, l’Arcobaleno, il Bernini, il Colibrì e l’Orchidea, laddove, nel contempo, specialmente negli ultimi tempi, si è assistito ad una proliferazione esponenziale di attività legate alla somministrazione di cibi e bevande, con bar, ristoranti e paninoteche che hanno occupato strade e piazze del quartiere collinare, nei mesi scorsi si è diffusa una notizia positiva: la possibilità che anche al Vomero venga aperto uno store della Feltrinelli, la nota catena di librerie italiane “.

            ” Al riguardo – afferma Capodanno – la petizione online che ho lanciato sulla piattaforma change. org, presente al link: https://www.change.org/feltrinellialvomero , per dire sì all’apertura di una libreria Feltrinelli al Vomero, petizione indirizzata al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, al presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca e al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha superato le 650 sottoscrizioni. Tanti i commenti positivi lasciati dai firmatari “.

            ” Mi auguro – sottolinea Capodanno – che l’arrivo di un colosso dell’editoria nazionale, sulla collina avvenga a breve e che  possa rappresentare il primo esempio di un’inversione di tendenza che veda, in occasione della chiusura di altre attività, l’apertura di luoghi di cultura, di aggregazione e di socializzazione, rappresentati segnatamente dalle librerie “.

            ” Così come è auspicabile, per gli stessi motivi – continua Capodanno – , che in tempi rapidi venga riaperta, trovandole una nuova più consona collocazione, la biblioteca comunale “Benedetto Croce”, l’unica biblioteca pubblica presente in un quartiere dove risiedono circa 48mila napoletani, chiusa da prima della pandemia, mai più riaperta al pubblico e della quale, adesso che sono riprese le attività didattiche, si avverte ancora di più la mancanza, specialmente da parte degli studenti “.

            ” Il Vomero – puntualizza Capodanno -, specialmente in questo periodo, ha molto più bisogno di luoghi che alimentino la mente e la cultura, piuttosto che lo stomaco e la pancia. In particolare ne hanno bisogno le nuove generazioni, anche alla luce della recrudescenza, che si è manifestata in tanti quartieri della Città, ma che ha colpito segnatamente i cosiddetti quartieri bene del capoluogo partenopeo, tra i quali il Vomero, dei gravi fenomeni originati dal dilagare della criminalità minorile, con le cosiddette baby gang, così come riportati, con cadenza oramai quasi quotidiana, dagli organi d’informazione. Di certo il sapere e la conoscenza, veicolati anche attraverso incontri e dibattiti che trovano il loro luogo ideale nelle librerie, rappresentano un forte deterrente rispetto alla tentazione di propendere verso attività delinquenziali, anche emulando comportamenti purtroppo ampiamente propalati da alcuni prodotti cinematografi e televisivi e dall’uso sfrenato e incontrollato dei social “.

Napoli: dal Vomero nuovo appello per buche e avvallamenti

Particolarmente interessati i tratti pedonalizzati delle vie Scarlatti e Giordano

            A Napoli, anche in questo mese di settembre, con le prime piogge resta in primo piano la situazione disastrosa delle strade cittadine con dissesti che ogni anno mietono tantissime vittime. Ripercussioni incalcolabili per la società civile ma anche per le casse pubbliche, pure alla luce delle numerose sentenze che condannano al pagamento non solo dei danni ma anche delle spese legali. Si parla complessivamente di somme con diversi zero di euro risarciti alle vittime dei dissesti, soldi che, nel tempo, avrebbero potuto essere più proficuamente investiti per il risanamento delle strade interessate. Al riguardo, sul social network  Facebook, continua a tenere banco il gruppo fondato dal presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, Gennaro Capodanno, che, parafrasando un noto detto napoletano, s’intitola: “ Buche partenopee, vedi Napoli e poi…cadi “.

            “ Questo gruppo – spiega Capodanno – nasce con il precipuo scopo di segnalare alle autorità competenti, con foto e racconti, i dissesti e le buche presenti sulle carreggiate e sui marciapiedi delle strade napoletane, che, in molti casi, sono presenti per lungo tempo. Numerosi i passanti vittime dei dissesti sui marciapiedi. Altrettanto folta la pattuglia degli automobilisti e, principalmente, dei motociclisti vittime di buche e voragini sulle carreggiate. Quando va bene a risentirne è la colonna vertebrale, per i continui sbalzi determinati dalle precarie condizioni di molte strade  “.

            “ Anche in questi primi giorni della stagione autunnale  – puntualizza Capodanno – continuano ad arrivare segnalazioni di nuove buche e dissesti che si aprono sui marciapiedi e sulle carreggiate delle strade. Particolarmente interessati al fenomeno, rimanendo sulla collina vomerese, sono i tratti pedonalizzati di via Scarlatti e di via Luca Giordano, dove peraltro i numerosi avvallamenti con la pioggia si trasformano in laghetti “.

            ” Particolarmente pericolosa  – sottolinea Capodanno -, è una buca che si trova in via Luca Giordano, nei pressi dell’incrocio con via Solimena che, ogni giorno, secondo quanto segnalato dai commercianti della zona, causa numerose cadute dei passanti. Una buca che è stata anche più volte senza però che si procedesse ad eliminarla, ripristinando l’acciottolato. Una vicenda, una delle tante, che la dice lunga sui ritardi con i quali gli uffici preposti intervengono, aggravando situazioni che potrebbero invece essere risolte con minori disagi e dispendi se affrontate tempestivamente “.

                        Sule questioni sollevate Capodanno richiama ancora una volta l’attenzione dell’assessore comunale alle strade,  Cosenza e degli uffici competenti per gli urgenti provvedimenti del caso.

Napoli, 01/10/2022-30/09/2023: un anno senza te!

I 15mila “orfani” ricordano la fu…nicolare di Chiaia

Una veglia funebre dinanzi ai cancelli di via Cimarosa

             ” Domani, 30 settembre, sarà trascorso giusto un anno da quando, il 1° ottobre dell’anno scorso, i treni della funicolare di Chiaia si sono fermati mentre le porte delle stazioni sono rimaste sbarrate senza che si siano mai visti operai al lavoro, assestando un altro duro colpo a un trasporto pubblico che a Napoli notoriamente fa acqua da tutte le parti, come dimostrano le cronache quotidiane cittadine. I 15mila “orfani” dell’impianto a fune, ricordano questo primo anniversario con un manifesto funebre, listato a lutto “. A segnalare l’avvenimento è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo i tanti malfunzionamenti che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari cittadine, fondatore sul social network Facebook del gruppo: “Napoli: gli “orfani” della funicolare di Chiaia”, attraverso il quale lo stesso Capodanno lancia la proposta di organizzare una veglia funebre dinanzi ai cancelli chiusi della stazione superiore dell’impianto a fune, in via Cimarosa.

            ” Le ripercussioni sulla viabilità – sottolinea Capodanno -, in questo lungo periodo di tempo, si sono aggravate anche per la totale insufficienza dei mezzi sostitutivi messi in campo dall’ANM. Il traffico al Vomero, anche in questo inizio del periodo autunnale,  ogni giorno continua ad andare in tilt con strade e piazze bloccate, in particolare nelle ore di punta, all’ingresso e all’uscita delle scuole, segnatamente lungo le arterie che si dipartono da piazza degli Artisti per raggiungere le altre zone della collina ma anche nel quadrilatero via Cimarosa, via Bernini, via Stanzione, via Annella di Massimo “..

            ” Intanto – afferma Capodanno – cresce il disappunto per l’eccessiva durata del fermo dell’impianto a fune, per il quale solo a maggio scorso, al quarto tentativo, è stata aggiudicata la gara d’appalto per i lavori di revisione ventennale. Certamente si tratta di opere importanti che riguardano la sostituzione di tutte le apparecchiature elettriche, elettromeccaniche e meccaniche della sala argano e degli impianti connessi alla trazione, per un importo complessivo di poco meno di 7 milioni di euro. Ma trecento giorni ovvero dieci mesi per la loro esecuzione sono tanti e l’impianto, considerando che i lavori, stando alle ultime notizie, dovrebbero iniziare a fine ottobre, aggiungendo i tempi per effettuare le prove finalizzate a ottenere il nulla osta dell’Ansfisa, riaprirà, se tutto va bene, a ottobre dell’anno prossimo, con un fermo complessivo di ben due anni, a fronte dei sei mesi indicati originariamente per i lavori in questione: un tempo dunque quadruplicato! “.

            ” L’auspicio – puntualizza Capodanno – è che vengano attivate modalità operative per accelerare i tempi per la realizzazione dei lavori di revisione, anche effettuando lavorazioni nelle ore notturne e su tre turni, incrementando, laddove ciò si rendesse necessario, pure il numero di operai. In altre parole il tempo di durata dei lavori deve essere ridotto, al massimo, al periodo originario, vale a dire a sei mesi. In questo modo la funicolare di Chiaia potrebbe essere riaperta al pubblico prima del periodo estivo dell’anno prossimo “.

            ” Comunque vada – conclude Capodanno – Napoli ancora una volta acquisirà un nuovo primato negativo nell’ambito del funzionamento del trasporto pubblico. Difatti, con l’attuale cronoprogramma, alla fine, la funicolare di Chiaia, se tutto va bene e se non venissero ridotti i tempi per l’esecuzione dei lavori, così come richiesto, rimarrà chiusa per ben due anni, battendo ampiamente il primato detenuto dalla funicolare Centrale che, anch’essa, per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque per poco meno di un anno “.

Vomero: ha chiuso la storica profumeria Pepino, presente da 60 anni

            “ E’ una vera e propria ecatombe: non c’è settimana che, nel quartiere collinare del capoluogo partenopeo, il Vomero, zona commerciale per antonomasia, non si registri la chiusura di qualche negozio, anche in questo periodo autunnale  – afferma amareggiato Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari. già presidente della Circoscrizione Vomero -. La crisi economica, in uno alla lievitazione dei costi di gestione, principalmente per quanto riguarda i canoni di locazione, che in alcune strade ha raggiunto valori esorbitanti, ha messo in ginocchio il terziario commerciale che ha rappresentato, per oltre un secolo, la principale attività produttiva del quartiere collinare, con circa duemila esercizi commerciali, alcuni dei quali della grande distribuzione, presenti su un territorio di appena due chilometri quadrati  “.

            “ L’ultimo esercizio commerciale a chiudere in questi giorni è stata la profumeria Pepino, posta al civico 37 della centralissima via Luca Giordano, notoriamente una delle strade più appetibili, dal punto di vista commerciale, del capoluogo partenopeo, dove era stata inaugurata nel 1963, quindi 60 anni fa dal padre dell’attuale titolare, Renato Pepino, commerciante molto conosciuto al Vomero –  sottolinea Capodanno -. Ad ogni modo non è l’unica novità che si registra in questo periodo nell’ambito del quartiere collinare partenopeo: in un raggio di poche centinaia di metri si osserva infatti la chiusura di diversi esercizi commerciali, alcuni già sostituiti, altri con lavori in corso, per lo più per l’apertura di attività legate alla vendita e alla somministrazione di cibi e bevande “. 

            “ Purtroppo – continua Capodanno – se si va avanti di questo passo, senza alcun intervento concreto, che non si limiti a qualche delibera che poi rimane nei cassetti, da parte della Regione Campania e del Comune di Napoli, al Vomero potrebbero essere ancora tanti i negozi destinati scomparire. E, come dimostrano i fatti, per risollevare la grave situazione che si è determinata nel terziario commerciale, non bastano iniziative effimere, come quelle organizzate negli anni passati, della durata di una notte. Occorrono interventi concreti e continuativi “.

            “ Occorrerebbero iniziative efficaci per supportare economicamente le attività in difficoltà – puntualizza Capodanno -. Invece tutto tace. Solo per esemplificare, anche la legge regionale  n. 11 del 10 marzo 2014, per la “valorizzazione dei locali, dei negozi, delle botteghe d’arte e degli antichi mestieri a rilevanza storica e delle imprese storiche ultracentenarie”, approvata  dal Consiglio regionale della Campania, non ha ancora trovato la sua piena attuazione, dal momento che occorrerebbe innanzitutto procedere al censimento di tutte, e non solo di alcune  delle attività che potrebbero fruire  dei benefici previsti nella normativa varata “.

            “ Bisogna, dunque, fare presto e bene – conclude Capodanno -. Anche perché, perdurando il ritmo di chiusure di esercizi commerciali registrate negli ultimi tempi, potrebbe tra l’altro sempre più assottigliarsi il numero  di aziende con requisiti tali da poter attingere alle provvidenze, anche economiche, previste dalla norma. Laddove, invece, in altre Regioni italiane, come il Piemonte, la Lombardia e il Lazio, la normativa che istituisce le botteghe storiche, in vigore da lustri, ha potuto contribuire a salvare tante attività commerciali e artigianali, che, altrimenti, avrebbero rischiato di scomparire per sempre “.