Vomero: troppe le fonti d’albero vuote nel quartiere!

Vomero, via Luca Giordano, albero morto.jpg

Filmato al link: https://youtu.be/tnl13OjZkrY

 

Sono tante le voci che da tempo si sollevano dagli abitanti del quartiere collinare del Vomero per chiedere che le tante fonti d’albero ancora vuote vengano riempite con nuove essenze arboree, senza che però gli uffici comunali competenti provvedano a quanto richiesto.

 

” In molti casi – puntualizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – addirittura sono ancora presente i ceppi dei vecchi alberi abbattuti, che andrebbero rimossi per fare spazio alle nuove alberature “.

 

” Purtroppo il Vomero oggi è uno dei quartieri meno verdi d’Europa – continua Capodanno – e se non avessimo la fortuna di avere sul territorio il parco della Floridiana la situazione sarebbe ancora peggiore. L’opera di cementificazione avvenuta circa mezzo secolo addietro ha eliminato le tante aree verdi che avevano fatto conoscere il Vomero come “quartiere dei broccoli”, sostituendole con palazzoni di sette piani e oltre “.

 

” In particolare – puntualizza Capodanno – le alberature stradali, costituite per lo più da platani, piantati oltre un secolo addietro, sono affette da tempo da numerose patologie, a partire dal cosiddetto cancro rosa, che le hanno decimate, senza che in molti casi si provvedesse alla sostituzione. In qualche caso sono ancora in sede alberi palesemente morti, segnalati da tempo, senza che si sia ancora provveduto alla loro rimozione e sostituzione. In particolare tale situazione si verifica in via Luca Giordano, nel tratto tra via De Mura e piazza degli Artisti, dove si trovano due alberi morti che potrebbero anche costituire un possibile pericolo “.

 

” E’ auspicabile – conclude Capodanno – che, in tempi rapidi, si proceda, oltre che alla potatura, anche la messa a dimora di nuove essenze arboree lungo le strade del quartiere che ne sono prive, pure previa rimozione dalle fonti di ceppi e alberature morte “.

 

Vomero: 1.400 like su Facebook per la riapertura del Collana

Vomero, stadio_Collana

Pagina al link: https://www.facebook.com/ridatecilostadiocollana/

 

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, a seguito della grave situazione determinatasi per il polisportivo Arturo Collana, nel quartiere Vomero, per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni interessare alla soluzione, in tempi rapidi, dell’annoso problema, anche al fine di evitare un presumibile ulteriore peggioramento delle condizioni dell’impianto, ha rilanciato sul social network Facebook un’apposita pagina dal titolo ” Restituite il polisportivo Arturo Collana ai cittadini ” al link: https://www.facebook.com/ridatecilostadiocollana/ invitando tutti gli interessati a dare un proprio contributo al fine di dirimere definitivamente l’intricata matassa e consentire così la riapertura dell’impianto dopo, ovviamente, i necessari lavori per garantirne la sicurezza.

 

            ” Nella lunga quanto inaccettabile querelle sull’affidamento della gestione dell’impianto – scrive nella presentazione della pagina Capodanno -, gli unici che stanno pagando un prezzo salato sono i napoletani privati di uno dei pochi impianti sportivi pubblici presenti sul territorio cittadino, con particolare riferimento agli ottomila atleti che ogni giorno utilizzavano le strutture dell’antico stadio vomerese, da tempo dichiarato inagibile e dunque chiuso “.

 

            ” A questo punto – conclude Capodanno – la parola passa alle istituzioni preposte che ci auguriamo vogliano tenere conto delle numerose sollecitazioni che provengono, da diverso tempo a questa parte, dalla società civile per trovare una soluzione definitiva nel rispetto delle norme vigenti, finalizzata a riaprire e a rilanciare lo storico impianto, sul cui campo, in passato e per diversi anni, ha giocato anche la squadra del Napoli e che negli ultimi anni ha ospitato anche la squadra di calcio femminile cittadina “.

 

Vomero, via Luca Giordano: da poco “riqualificata” e già “rappezzata”

Vomero, via Luca Giordano, rappezzi.jpg

         ” Molti ricordano ancora le polemiche per i notevoli ritardi che caratterizzano i lavori, peraltro iniziati dopo numerose sollecitazioni da parte di residenti e commercianti, solo a gennaio del 2015, per la riqualificazione di una delle più importanti arterie del Vomero, via Luca Giordano, nel tratto tra piazza degli Artisti e l’incrocio con via Scarlatti, lavori che dovevano durare 300 giorni per un impegno di spesa iniziale di 600mila euro – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Invece i lavori furono completati dopo quasi due anni e mezzo, ad anno 2017 inoltrato, anche con una lievitazione, in corso d’opera, dei costi “.

 

            ” Ma non è finita qui – sottolinea Capodanno – perché già in corso d’opera ci furono notevoli critiche alle modalità con le quali si procedeva, dal momento, peraltro, che  i lavori riguardavano solo la vecchia carreggiata e non anche i marciapiedi. Critiche che riguardarono anche i materiali utilizzati e la loro messa in opera. Oggi, a distanza di poco più di un anno e mezzo, la strada, come era facile prevedere,  si trova già, in diversi punti, in condizioni tali da dover essere oggetto di costanti lavori di manutenzione, dei veri e propri rappezzi, che, in questi giorni hanno riguardato anche gli incroci con via Stanzione e con via De Mura “.

 

            ” In particolare, le lastre di basalto si sono lesionate in più punti – puntualizza Capodanno – al punto che  si è deciso di eliminarle e di sostituirle con l’acciottolato, cosa che  evidentemente si poteva già fare all’atto dell’esecuzione dei lavori di riqualificazione, considerando il notevole traffico, anche di mezzi pesanti, che si verifica costantemente a tali incroci che avrebbe prodotto le lesioni che poi si sono riscontrate “.

 

            ” Di fatto – conclude Capodanno -, allo stato, via Luca Giordano, invece che strada “riqualificata” può essere definita ” strada rappezzata “, con conseguenti disagi sia per i pedoni che per gli automobilisti. Il tutto, dopo un investimento non indifferente e dopo i notevoli disagi patiti per l’eccessiva durata dei lavori, a carico della collettività “.

 

Arenella, via Tino di Camaino: potatura indiscriminata

Arenella, via Tino di Camaino, alberi capitozzati

“ Destano non poche perplessità e polemiche le modalità con le quali si stanno effettuando in questi giorni le operazioni di potatura delle alberature stradali in via Tino di Camaino, nel quartiere collinare  dell’Arenella – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Le piante interessate vengono potate con tagli che appaiono indiscriminati, sicché gli alberi, privati completamente della chioma, stanno lasciando la forma a ombrello per assumere quella di scheletri inquietanti che, anziché abbellire le strade del quartiere, le rendono ancor più tristi e lontane dalla natura. Più che ad una potatura si sta procedendo ad una vera e propria capitozzatura,  pratica peraltro estremamente dannosa per le alberature, come confermano gli esperti della materia “.

 

“ Queste operazioni – puntualizza Capodanno – andrebbero condotte sempre seguendo le indicazioni e alla presenza di personale specializzato con specifiche competenze, anche, laddove possibile, con tecniche più moderne in modo da realizzare una potatura di qualità, come si effettua, per esemplificare, con il tree climbing. Tecnica che consiste nell’arrampicarsi sulla pianta anche con corde al fine di poter lavorare e potare da una zona privilegiata, cioè dall’interno della chioma, e non dall’esterno, evitando così di tagliare tutti i rami, come sta capitando in questi giorni alle alberature stradali presenti in via Tino di Camaino “.

 

Nell’occasione Capodanno rinnova la richiesta di sostituire anche alcune alberature mancanti, in detta strada, con le fonti d’albero vuote o con la sola presenza della ceppaia.

 

Arenella, “Casa della socialità”: quando l’apertura al pubblico?

Arenella, casa della socialità

Domani s’inaugurano solo i murales ma i lavori sono ancora in corso

 

            ” La più volte annunciata inaugurazione della “Casa della socialità”, la struttura in fase  di realizzazione in via Verrotti, nel quartiere Arenella, posta in  un immobile che in passato  era stato adibito a sottostazione elettrica dell’ex ATAN, resta ancora una chimera  – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. L’ultima novità è l’inaugurazione ma solo dei murales realizzati sulla facciata mentre non si è stata ancora resa nota ufficialmente la data  dell’apertura al pubblico della struttura, completamente attrezzata e funzionale  “.

 

                ” In verità, nonostante il trascorrere delle settimane – puntualizza Capodanno -, ad autunno inoltrato  l’edificio appare ancora un cantiere, con lavori tuttora in corso. Peraltro, alla luce di quanto si può allo stato osservare, resto dell’avviso che l’inaugurazione non potrà essere effettuata neppure per la fine di questo mese. Al riguardo va precisato che, per quanto riguarda la tempistica prevista, in mancanza di un cartello di cantiere, cartello peraltro obbligatorio per legge, gli unici dati che si possono reperire sono quelli indicati su un foglio affisso sulla recinzione, che riporta l’ordinanza n. 017 del 30/08/2017, a firma del dirigente del servizio attività tecniche della municipalità Vomero-Arenella. In tale documento si legge che l’inizio dei lavori era previsto per il 4 settembre 2017, con una durata stimata in “300 giorni naturali e consecutivi”, contando dunque anche i festivi, la qual cosa avrebbe comportato che i lavori terminassero già il 1° luglio scorso, laddove siamo invece a metà ottobre e i lavori sono ancora in corso e non si sa neppure quando termineranno. Oltre al fatto che bisognerà poi dotare l’immobile di tutti gli arredi necessari per poterlo rendere funzionale e operativo, nonché formulare e pubblicizzare un regolamento per la fruizione degli spazi  da parte di quanti interessati “.

 

 

                ” In verità – sottolinea Capodanno – la realizzazione di questo  centro polifunzionale era già stata annunciata con grande enfasi, oltre due anni fa, poco prima delle ultime elezioni amministrative. In quel periodo comparve anche uno striscione che ricopriva buona parte della facciata del fabbricato su via Menzinger. Su tale striscione, che portava in calce il nome e cognome dell’allora presidente della municipalità 5, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, candidato all’epoca al consiglio comunale, si leggeva che erano stati stanziati anche gli importi necessari per l’esecuzione dei lavori, con la  delibera di Giunta comunale n. 874 del 29 dicembre 2015 e con un impegno di spesa di € 366.000,00.  Dalla delibera citata sono dunque passati circa tre anni e al momento la possibilità effettiva di poter fruire di questo spazio sociale, a disposizione dei cittadini, appare ancora lontana “.

 

Vomero-Arenella: materassi abbandonati per strada

Arenella, via Bertini, materasssi abbandonati

Capodanno: “ Ennesimo appello alla collaborazione dei napoletani ”

 

 

            “ Senza la collaborazione dei cittadini i problemi connessi ai rifiuti solidi a Napoli non potranno mai essere risolti – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che ha sulla questione ha predisposto un ricco dossier fotografico a disposizione  delle autorità competenti -. Per questo è auspicabile che le istituzioni preposte, oltre a mettere in campo tutti i controlli del caso, intensifichino campagne d’informazione e di sensibilizzazione, anche attraverso le scuole,  lanciando l’appello a tutti affinché Napoli torni definitivamente pulita “.

 

            “ Campagne di sensibilizzazione che devono coinvolgere tutti i quartieri, nessuno escluso, del capoluogo partenopeo – continua Capodanno -. Anche quelli cosiddetti bene, dove però si verificano episodi che lasciano sconcertati “.

 

            “ Come l’abbandono in strada di rifiuti ingombranti, senza attivare l’apposito servizio messo gratuitamente a disposizione dall’azienda incaricata per il prelievo a domicilio – puntualizza Capodanno -. L’ultima testimonianza di questo inaccettabile stato di cose è costituita, in questi giorni, da due materassi, l’uno accanto all’altro, abbandonati per strada nei pressi del parco Mascagna all’Arenella, all’incrocio tra le vie Bertini e Tarantino “.

 

            “ E’ auspicabile – conclude Capodanno – che si provveda al più presto alla loro rimozione, mettendo nel contempo in campo tutte le iniziative, pure per individuare e sanzionare i trasgressori, affinché episodi del genere non abbiano più a ripetersi “.

 

Se Pisa ha la torre, il Vomero ha il suo albero pendente

Vomero, piazza Vanvitelli, lauro e palma

I residenti ancora rimpiangono la palma di piazza Vanvitelli

 

            ” Se Pisa ha la torre, noi al Vomero abbiamo il nostro albero pendente – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che più volte ha segnalato il problema senza che si adottassero i provvedimenti del caso -. Mi riferisco all’albero che si trova al centro dell’aiuola di piazza Vanvitelli, la piazza più conosciuta e importante del quartiere collinare “.

 

            ” Sin da quando fu piantato nel lontano aprile del 2010, andando a sostituire la storica palma, morta alcuni mesi prima, dopo l’attacco subito dal famigerato punteruolo rosso, il  Rhynchophorus ferrugineus, un coleottero importato dai paesi asiatici che fece strage di questo tipo di piante, e non solo al Vomero, si osservò che la nuova essenza, un lauro canfora, scelto attraverso un sondaggio, presentava dei problemi nel suo sviluppo. Problemi che si auspicava che venissero corretti nel tempo, attraverso opportuni interventi “.

 

            ” Invece – sottolinea Capodanno – i problemi in questione si sono acuiti nel tempo, sicché oggi l’albero appare inclinato su un  lato della piazza, crescendo in maniera asimmetrica, inglobando un palo dell’illuminazione e lasciando scoperto il lato opposto. Oltre che sul piano estetico, questa anomala crescita della pianta potrebbe creare nel tempo ulteriori problemi, anche di staticità, essendo evidente che il baricentro dell’albero è sbilanciato rispetto alla posizione naturale che dovrebbe essere all’interno o  comunque nei pressi della superficie della base del tronco “.

 

            ” A contribuire a questa situazione – aggiunge Capodanno – potrebbe essere anche l’azione del vento sulla folta chioma. Il che ci porta a insistere su una richiesta più volte formulata in passato anche tenendo conto di quanto al riguardo espresso da numerosi residenti, quella di piantare al centro dell’aiuola una nuova palma, seppure di  una specie diversa, non attaccabile dal punteruolo rosso, spostando il lauro canfora nel parco Mascagna, dove si trovano altri albero dello stesso tipo e dove di recente per ragioni di sicurezza si è proceduto all’abbattimento di alcune essenze arboree senza che venissero sostituite “.

 

            ” In ogni caso – puntualizza Capodanno – è evidente che, allo stato, occorra assolutamente intervenire e, laddove non si ritenesse percorribile la soluzione dello spostamento del lauro canfora e la sua sostituzione con una nuova palma, bisognerà mettere in campo tutti gli accorgimenti tecnici necessari e opportuni per raddrizzare il tronco e per evitare la crescita disomogenea e anomala, che sin qui si è verificata, dei rami dell’albero “.

 

            Sui problemi segnalati Capodanno chiede che vengano poste in atto, in tempi rapidi, le verifiche del caso dagli uffici competenti, adottando i provvedimenti che si rendessero necessari.

 

Arenella, “Casa della socialità”: inaugurazione ancora lontana

Arenella, ingresso casa della socialità

Unica novità: i murales e le locandine affisse lungo il perimetro

 

            ” La più volte annunciata apertura al pubblico della “Casa della socialità”, la struttura in fase  di realizzazione in via Verrotti, nel quartiere Arenella, posta in  un immobile che in passato  era stato adibito a sottostazione elettrica dell’ex ATAN, resta ancora una chimera  – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. L’unica novità, constatata in un sopralluogo effettuato stamani, è stata la realizzazione dei murales oltre alla presenza, lungo tutto il perimetro del fabbricato, di numerose locandine che pubblicizzano un evento al quale partecipa l’artista che ha realizzato i dipinti sulle facciate  “.

 

                ” Nonostante il trascorrere delle settimane puntualizza Capodanno -, ad autunno inoltrato  la struttura appare ancora un cantiere, con lavori tuttora in corso. Peraltro, alla luce di quanto si può allo stato osservare, sono dell’avviso che l’inaugurazione non potrà certamente essere effettuata neppure per la fine di questo mese. Al riguardo va precisato che, per quanto riguarda la tempistica prevista, in mancanza di un cartello di cantiere, cartello obbligatorio per legge, gli unici dati che si sono potuti reperire sono quelli indicati su un foglio affisso sulla recinzione, che riporta l’ordinanza n. 017 del 30/08/2017, a firma del dirigente del servizio attività tecniche della municipalità Vomero-Arenella. In tale documento si legge che l’inizio dei lavori era previsto per il 4 settembre 2017, con una durata stimata in “300 giorni naturali e consecutivi”, contando dunque anche i festivi, la qual cosa avrebbe comportato che i lavori terminassero già il 1° luglio scorso, laddove siamo invece a metà ottobre e i lavori sono ancora in corso e non si sa neppure quando termineranno. Oltre al fatto che bisognerà poi dotare l’immobile di tutti gli arredi necessari per poterlo rendere funzionale e operativo, nonché formulare e pubblicizzare un regolamento per la fruizione degli spazi  da parte di quanti interessati “.

 

 

                ” In verità – sottolinea Capodanno – la realizzazione di questo  centro polifunzionale era già stata annunciata con grande enfasi, oltre due anni fa, poco prima delle ultime elezioni amministrative. In quel periodo comparve anche uno striscione che ricopriva buona parte della facciata del fabbricato su via Menzinger. Su tale striscione, che portava in calce il nome e cognome dell’allora presidente della municipalità 5, all’epoca candidato e poi eletto al consiglio comunale, si leggeva che erano stati stanziati anche gli importi necessari per l’esecuzione dei lavori, con la  delibera di Giunta comunale n. 874 del 29 dicembre 2015 e con un impegno di spesa di € 366.000,00.  Dalla delibera citata sono dunque passati circa tre anni e al momento la possibilità effettiva di poter fruire di questo spazio sociale, a disposizione dei cittadini, appare ancora remota “.

 

SOS dal Vomero: modificate l’attuale dispositivo di traffico!

Vomero, via Stanzione, traffico

Via Stanzione e piazza degli Artisti perennemente intasate

 

“ Dalla ripresa delle attività, dopo la pausa estiva, ad oggi le strade e le piazze dell’area collinare della Città sono ritornate, con frequenza inusitata, a trasformarsi in serpenti di lamiere ferme o a passo d’uomo. Una congestione che, specialmente nei fine settimana, si estende a macchia d’olio un poco dappertutto: da piazza Medaglie d’Oro, a piazza Vanvitelli, passando per piazza degli Artisti, da via Cilea a via Morghen, attraverso via Cimarosa,  via Bernini e via Stanzione”. A rilanciare i gravi problemi che affliggono la viabilità al Vomero è ancora una volta Gennaro Capodanno,  ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari.

 

” Purtroppo, a tutt’oggi, tutti gli appelli lanciati al riguardo sono rimasti inascoltati – afferma Capodanno -. Eppure gli ingorghi quotidiani sono sotto gli occhi di tutti, sicché è facile ipotizzare che, laddove non venissero assunti i provvedimenti del caso, anche apportando le modifiche necessarie all’attuale dispositivo di traffico, con l’approssimarsi del periodo natalizio la situazione non potrebbe che ulteriormente peggiorare “.

 

                “ Tutto ciò non può che essere rapportato al varo di discutibili  quanto inadeguati dispositivi di traffico che, mentre hanno sottratto importanti arterie alla circolazione, non hanno previsto, tra l’altro, la creazione di parcheggi pubblici dove gli automobilisti potessero lasciare la propria autovettura, andando ad aggravare la viabilità nelle strade adiacenti, già congestionate  – afferma Capodanno -. L’ultimo esempio è stata la creazione di alcuni tratti pedonalizzati in via Luca Giordano, con incroci peraltro costantemente intasati dal passaggio dei pedoni, la qual cosa, come era facile prevedere,  interrompe e rallenta il flusso veicolare lungo le strade trasversali, in special modo all’incrocio con via Stanzione “.

 

                ” Strada, quest’ultima, perennemente congestionata, essendo rimasta l’unica per far defluire il traffico in discesa – osserva Capodanno -, dal momento che la viabilità nelle tre strade parallele, via Cimarosa, via Solimena e via De Mura con l’attuale dispositivo è orientata in senso opposto. Ad aggravare la situazione in detta strada, con conseguenze immaginabili per quanto riguarda l’inquinamento sia acustico che atmosferico,  peraltro in prossimità di un plesso scolastico, è la presenza frequente di auto parcheggiate in seconda fila che, anche a ragione della mancanza dei necessari controlli, costringono le autovetture a transitare in fila indiana, contribuendo ulteriormente a rallentare il traffico, già caotico “.

 

                “ Altro nodo cruciale è quello creatosi in piazza degli Artisti – continua Capodanno – Qui ad aggravare una situazione già difficile ha contribuito certamente  il mancato ripristino,, nel primo tratto di via Luca Giordano fino all’incrocio con via Carelli, della zona a traffico limitato, con la conseguenza che in piazza degli Artisti si creano perenni quanti inestricabili ingorghi per la notevole mole di veicoli in transito che non riescono a essere smaltiti attraverso gli insufficienti percorsi attualmente disponibili “.

 

Sulla difficile situazione del traffico al Vomero Capodanno chiede, ancora una volta, l’intervento immediato degli uffici preposti, al fine di scongiurare la paralisi, che affligge il popoloso quartiere collinare, che si va aggravando col passare del tempo, con conseguenze immaginabili anche per quanto attiene agli aspetti legati alla salute dei cittadini.

 

Vomero, viale Raffaello: calato di nuovo il silenzio sul parco agricolo-didattico

Vomero, viale Raffaello, area_ex_gasometro

Doveva vedere la luce entro l’estate, invece allo stato tutto tace

 

 

             Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, torna ancora una volta a occuparsi di una delle tante opere tante volte annunciate, ma non ancora realizzate, in materia di verde pubblico nell’area collinare del capoluogo partenopeo,  in un ambito dove, come dimostrano le tormentate vicende del parco Mascagna, del parco dei Camaldoli e della villa Floridiana, il verde pubblico è del tutto insufficiente rispetto alle effettive esigenze popolazione residente. Al centro dell’attenzione ancora una volta è il un parco agricolo-didattico che sarebbe dovuto sorgere, ma il condizionale a questo punto è d’obbligo, visto che sono passati circa vent’anni dall’inizio di questo tormentone, nell’area dell’ex gasometro, posta tra viale Raffaello e salita Cacciottoli.

 

“ Nel marzo del 2011, dopo varie traversie – ricorda Capodanno -, il progetto del parco agricolo-didattico fu finalmente presentato in pompa magna alla stampa, nel mentre erano da poco iniziati i lavori che sarebbero dovuti durare sei mesi. Invece da allora è passato oltre un quinquennio e della realizzazione del parco non si è saputo più nulla “.

 

“ Lustri d’attesa, oltre due milioni di euro a suo tempo finanziati ma, a distanza di tanto tempo,  i napoletani sono ancora  in attesa che veda la luce questo parco che doveva sorgere su di un’area acquisita dal Comune di Napoli, di circa 14mila metri quadrati, area che fino agli anni ’80 era stata occupata da una campana gassometrica e dalle relative attrezzature per il funzionamento – puntualizza Capodanno -. Pur conoscendo la lentezza della macchina comunale non si  riescono a comprendere i motivi per i quali i lavori non sono stati portati avanti fino al completamento dell’opera. Tanto più alla luce del dato che, nel maggio scorso, l’amministrazione comunale ha provveduto a un ulteriore stanziamento di circa 400mila euro per il completamento delle opere necessarie, tra le quali la messa in sicurezza e il consolidamento statico del muro di contenimento “.

 

            “ Il parco in questione era stato progettato su un’area vincolata, che precedentemente apparteneva ad un privato, e su una parte della quale si voleva realizzare un parcheggio interrato  – ricorda Capodanno -. Dopo una serie di battaglie sostenute dai residenti e dalle associazioni, il Comune di Napoli elaborò una variante per un progetto di riqualificazione, variante approvata con deliberazione consiliare n. 44/2001 e deliberazione di Giunta comunale n. 2365/2002. Successivamente con decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania n. 529 del 24 settembre 2004 la stessa variante fu approvata anche dalla Regione Campania “.

 

            “ Molti si chiedono perplessi, visto il silenzio ancora una volta calato sulla vicenda dopo che è stata anche al centro di alcuni servizi giornalistici, realizzati dal TGR Campania, se il progetto del parco agricolo-didattico, pubblicato all’epoca anche nelle cartografie del sito internet del Comune di Napoli, sarà mai realizzato – prosegue Capodanno -. Sarebbe opportuno che finalmente su questa annosa vicenda venissero promosse tutte le indagini del caso anche per chiarire i motivi dei troppi, eccessivi ritardi accumulati “.

 

            Con l’occasione Capodanno sollecita ancora una volta l’amministrazione comunale ad intraprendere tutte le azioni necessarie ed opportune per garantire una volta e per tutte l’apertura, in tempi rapidi, del parco agricolo-didattico in viale Raffaello, atteso da tempo dai napoletani.

 

Vomero, piazza degli Artisti: ha chiuso lo storico negozio di antichità

Vomero, piazza degli Artisti, antichità Serrao.jpg

Dopo settant’anni di attività scompare un altro pezzo di storia del quartiere

 

 

                “ Continua, senza sosta, la scomparsa dei più antichi negozi del Vomero, al cui posto, quasi sempre, sorgono attività per la somministrazione di cibi e bevande, che, con la presenza di gazebo, tavolini e sedie, hanno di fatto trasformato il quartiere collinare della Città, un tempo conosciuto come “quartiere dei broccoli” per la presenza di vasti appezzamenti di terreno, dove si coltivava questo ortaggio, in un vero e proprio fast food a cielo aperto. Purtroppo, in linea con questa tendenza, dopo quasi settant’anni di vita, in questi giorni ha chiuso un altro negozio che per lustri ha rappresentato un pezzo di storia del quartiere, il negozio di antichità della ditta Serrao, presente dal lontano 1950, posto al civico 39 della centralissima piazza degli Artisti, al confine tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella. Stamani, con uno striscione sovrapposto alla vecchia insegna, si annunciava l’arrivo della nuova ditta che prenderà il suo posto, con un’attività che, come oramai accade sempre più di frequente, non ha nulla a che vedere con quella che si è svolta per tutto questo tempo “.

 

“ Purtroppo, nel silenzio delle istituzioni preposte – prosegue Capodanno -, aziende che, in oltre mezzo secolo di vita, hanno reso famosi gli esercizi commerciali di tradizione del Vomero, continuano a scomparire. E l’elenco si aggiorna e si allunga continuamente con una preoccupante cadenza ravvicinata. Negli ultimi anni hanno chiuso il Bagaglino, Abet, Coppola, Daniele, il negozio di fiori Cimmino, nel solo tratto pedonalizzato di via Scarlatti, le librerie Guida in via Merliani e Loffredo in via Kerbaker. Per ricordarne solo alcune, tra le più rinomate e conosciute, ma l’elenco è molto più consistente “.

 

            “ Una trasformazione quella settore commerciale vomerese che ha subito un’improvvisa ed emblematica impennata dall’inizio di questo secolo – sottolinea Capodanno -. Al posto delle botteghe artigianali e di esercizi commerciali di antiche tradizionali famiglie vomeresi, che si trasmettevano di padre in figlio, sono arrivate attività di ogni tipo, principalmente però a carattere gastronomico, con bar, gelaterie, pasticcerie, ristoranti e paninoteche. Una tendenza che non sembra arrestarsi, una trasformazione che  meriterebbe certamente un’attenzione e un’analisi più approfondita da parte degli enti e degli uffici a tanto preposti  “.

 

 

Vomero: a San Martino ancora degrado e abbandono

Vomero, San Martino, muro puntellato

Quando avverrà il rilancio turistico dell’area?

 

 

            Sullo stato di abbandono e di degrado dell’area di San Martino al Vomero, uno dei posti più belli e suggestivi di Napoli, da dove è possibile ammirare un panorama mozzafiato, interviene ancora una volta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari.

 

            “ In quest’area si trovano beni artistici e ambientali unici al mondo, come il Museo di San Martino con la passeggiata dei monaci e Castel Sant’Elmo – afferma Capodanno -. Eppure i turisti che si arrampicano sulla collina per ammirare queste bellezze sono decisamente pochi rispetto alle potenzialità notevoli della zona. Ad aggravare la scarsa ricettività contribuì, anni addietro, la chiusura dell’unico albergo che si trovava nei pressi del piazzale, Al suo posto ancora oggi vi è un manufatto abbandonato, sovrastato da un’imponente gru “.

 

            “ Ritornando in questi giorni su quei luoghi  – aggiunge Capodanno – ho riscontrato, tra l’altro, che il muro di contenimento, nei pressi dell’accesso al castello, è ancora puntellato con una struttura provvisoria in legno. Muro lungo il quale un tempo insistevano anche le aperture di alcune attività artigianali, come quelle dei “corallari”, che, in passato, avevano contribuito non poco a far conoscere l’area di San Martino in tutto il mondo, per l’abilità di questi artigiani nella lavorazione del corallo. Non si comprendono le ragioni per le quali continua a rimanere in sito questa brutta e antiestetica struttura provvisoria e non si sia ancora provveduto, dopo tanto tempo, a far effettuare i lavori di ripristino necessari per eliminarla “.

 

            Sui problemi della zona di San Martino, Capodanno sollecita ancora una volta l’interessamento immediato del Ministro per i beni e le attività culturali, del presidente della Giunta regionale della Campania e del sindaco di Napoli, anche ai fini di provvedere, in tempi rapidi, al rilancio turistico dell’intera area, rilancio atteso da lustri, con la possibilità, tra l’altro, di creare numerosi posti di lavoro.

 

Vomero: senza sosta la crisi del commercio

Vomero, via Kerbaker, negozio cinese chiuso

Chiude anche un negozio di articoli cinesi

 

 

“ Il Vomero – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – è unanimemente riconosciuto come uno dei quartieri  più attivi, dal punto di vista commerciale, del capoluogo partenopeo, ma negli ultimi anni ha fatto registrare allarmanti segnali di una forte quanto perdurante crisi. Il numero di attività commerciali che hanno chiuso o si sono trasferite, a causa dei costi elevati di gestione, è aumentato costantemente col passare del tempo. Basta fare una passeggiata lungo  i due chilometri quadrati che corrispondono all’estensione territoriale del quartiere collinare per osservare, da via Scarlatti a via Luca Giordano, da via Kerbaker a via Alvino, tante saracinesche abbassate. Una delle ultime è di un negozio di articoli cinesi che si era aperto pochi anni addietro proprio in via Kerbaker “.

 

“ A seguito della chiusura di diverse attività commerciali è arrivata  la desertificazione di alcune zone  ma anche un conseguente calo dei livelli occupazionali – prosegue Capodanno -. Passando ad un analisi più dettagliata del fenomeno, tra i fattori da prendere in considerazione, accanto all’influenza, a carattere più generale, di una crisi economica che colpisce, contemporaneamente, il potere d’acquisto dei consumatori e quello degli stessi commercianti, va anche considerato il dato specifico che il quartiere collinare, per la gran mole di esercizi commerciali presenti, circa milleseicento su appena due chilometri quadrati di superficie, era, ma oggi evidentemente non lo è più, uno dei principali punti di riferimento anche per gli acquirenti della vasta area che comprende gli altri quartieri partenopei e i comuni della provincia, i quali arrivavano al Vomero, in gran parte, con mezzi propri “.

 

“ Purtroppo, e non da oggi, il quartiere collinare partenopeo si trova alle prese con notevoli  quanto irrisolti problemi relativi al trasporto pubblico e alla viabilità – puntualizza Capodanno -. Ad aggravare la situazione ha certamente contribuito l’adozione di dispositivi di chiusura al traffico veicolare, che hanno interessato tratti di strada fondamentali, quali via Scarlatti e via Luca Giordano, sottraendo tra l’altro, posti per la sosta, non accompagnata sia dalla contestuale creazione di infrastrutture fondamentali, quali i parcheggi pubblici, a disposizione dei non residenti, a partire da quello, atteso da circa quarant’anni, sotto i viadotti della tangenziale in via Cilea, sia dal potenziamento del trasporto su gomma. Un tale stato di cose ha concorso a scoraggiare i potenziali acquirenti che un tempo raggiungevano, con le proprie autovetture, il quartiere, anche da fuori città, e che ora devono fare i conti, tra le altre cose, con i ticket onerosi dei pochi quanto insufficienti parcheggi privati presenti sul territorio “.

 

“ A questo punto – sottolinea Capodanno- il Vomero si è via via uniformato ad altre consimili realtà cittadine con l’apertura di numerose attività di somministrazione di cibi e bevande che hanno trasformato il quartiere collinare in un vero e proprio fast food a cielo aperto. E’ scomparso, tra l’altro, anche l’artigianato nelle sue forme tradizionali. Lo sanno bene coloro che cercano un fabbro, un falegname, un idraulico o un calzolaio. E’ rimasta al palo, almeno fino a questo momento, anche la possibilità di rilanciare siti che potenzialmente potrebbero rappresentare anche dei notevoli attrattori per il turismo, come San Martino, con il Museo e con Castel Sant’Elmo, e la villa Floridiana, con il museo Duca di Martina “.

 

                Capodanno esprime ancora una volta l’auspicio che, attraverso l’intervento degli enti preposti, si possa, in tempi rapidi, da un lato arginare la crisi del commercio, anche dotando il quartiere delle necessarie quanto indispensabili infrastrutture, a partire dia parcheggi pubblici, dall’altro valorizzare, pure con opportune quanto necessarie iniziative di pubblicizzazione e di sostegno, le risorse culturali e ambientali presenti sul territorio collinare, contribuendo così, tra l’altro,  a creare nuovi posti di lavoro.

 

 

Vomero: verde pubblico abbandonato

Vomero, largo Renato Carosone

SOS per l’aiuola di via Paisiello con la targa a Renato Carosone

 

“ E’ una vergogna. Il poco verde pubblico che esiste al Vomero è totalmente  abbandonato – denuncia ancora una volta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Le aiuole, in particolare, sono per lo più diventate ricettacoli di rifiuti di ogni genere, oltre ad essere rinsecchite con qualche raro ciuffo d’erba. Inoltre le piante, in esse poste, avrebbero bisogno di essere innaffiate e potate con periodicità, mentre il manto avrebbe bisogno di cure periodiche “.

 

“ Ci domandiamo dove siano finiti i circa mille dipendenti del servizio giardini addetti alla manutenzione del verde comunale, e, segnatamente, quelli assegnati alla municipalità collinare, che comprende i territori del Vomero e dell’Arenella –  continua Capodanno – Allo stato di abbandono delle aiuole di piazza Vanvitelli e di piazza Medaglie d’Oro, si aggiunge quello dell’aiuola di via Paisiello, posta alla confluenza con via Annella di Massimo, nei pressi del mercato all’aperto “.

 

” Poco più di sei mesi fa, nel marzo di quest’anno – sottolinea Capodanno – il primo cittadino partenopeo partecipò ad una manifestazione, nel corso della quale fu tra l’altro collocata, all’interno dell’aiuola, una targa che intitolava il largo in questione al grande artista napoletano scomparso Renato Carosone. Nell’occasione si parlò di un’aiuola riqualificata, di un pezzo di città che ritrovava decoro e vivibilità  ( filmato al link: https://youtu.be/tUcWWvVI2o0 ) “.

 

” Oggi, invece quell’aiuola è totalmente brulla, senza un filo d’erba. Di riqualificazione, di decoro e di dignità si sono completamente perse anche le tracce – puntualizza Capodanno -. Essa è di fatto diventata ricettacolo di ogni tipo di rifiuti, anche cassette della frutta abbandonate. Inoltre, nei pressi, vengono sovente depositati rifiuti ingombranti che invece dovrebbero essere conferiti all’Asìa, attivando le relative prescritte procedure. Il tutto favorito non solo dall’inciviltà di alcuni ma, principalmente, dalla mancanza dei necessari e puntuali controlli da parte degli uffici competenti “.

 

Capodanno sulla questione chiede l’immediato intervento del sindaco e dell’assessore al ramo, ritenendo, anche alla luce di riscontri obiettivi, del tutto fallimentare la strada di affidare la cura delle aiuole pubbliche ai privati, laddove invece è molto più praticabile il progetto di demandarne la manutenzione a coloro che sono stati assunti per questa precipua mansione dall’amministrazione comunale e che, per motivi che restano ignoti, allo stato non svolgono tale attività, come è sotto gli occhi di tutti i napoletani e come testimonia, tra l’altro, la condizione nella quale si trova l’ aiuola in questione.

 

 

Vomero: 1.054 NO al ritorno di Itaca!

Vomero, via Scarlatti senza fontana.jpg

Pagata dal Comune, la fontana è della collettività

Soddisfazione e ringraziamenti per il grande successo della petizione al link: https://www.change.org/p/comune-di-napoli-spostate-la-fontana-itaca-dall-isola-pedonale-di-via-scarlatti

 

            ” La sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, si occupasse dei beni che appartengono al Ministero per i beni e attività culturali, del quale è emanazione territoriale. Tra questi, non mi risulta che ci sia la fontana Itaca, che il 1° settembre scorso, è stata finalmente rimossa dall’isola pedonale di via Scarlatti, così come da tempo chiedevano i cittadini. Peraltro sia l’autore dell’opera che la sovrintendenza in questione erano state ampiamente informate della rimozione del manufatto, essendo entrambi tra i destinatari della nota inoltrata fin dal 14 agosto 2018, via mail o, come nel caso della sovrintendenza, attraverso posta certificata, della decisione dell’amministrazione comunale, attraverso  il servizio  Valorizzazione sociale  degli Spazi di proprietà comunale e Beni Comuni della Direzione Centrale Patrimonio, e della ragioni per le quali tale rimozione era stata decisa “. A intervenire ancora una volta sulla vicenda è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione, promotore della petizione al link: https://www.change.org/p/comune-di-napoli-spostate-la-fontana-itaca-dall-isola-pedonale-di-via-scarlatti , con la quale 1.054 firmatari, sino a questo momento ma le firme crescono di giorno in giorno, chiedono che la fontana in questione non venga più ricollocata nell’isola pedonale di via Scarlatti.

 

            ” La fontana è del Comune di Napoli e quindi dei napoletani – sottolinea Capodanno – . Non è né dell’autore che l’ha semplicemente ideata né della Sovrintendenza. Come si legge anche nella nota succitata, a firma del dirigente del servizio comunale interessato, l’opera in questione è stata realizzata e collocata in situ, sulla base di deliberazione della Giunta comunale n.3291 del 30 settembre 1999, con la quale si stanziavano circa 67 milioni di lire per la sua realizzazione e per la collocazione in via Scarlatti. Dunque si ribadisce che sia la realizzazione della fontana che la sua collocazione sono avvenute a spese del Comune di Napoli e quindi con i soldi della collettività. Ed è dunque la collettività che può e deve decidere dove ritiene più opportuno che venga collocata, certamente non nell’isola pedonale di via Scarlatti, come è stato ribadito dai cittadini in più occasioni, per ultimo con la petizione succitata “.

           

            ” Abbiamo già dovuto subire, nonostante una serie d’iniziative e di proteste democratiche inoltrate alle varie amministrazioni che si sono succedete nel tempo, per quasi 19 anni decisioni, al riguardo, palesemente calate dall’alto, frutto di accordi che non coinvolgevano in alcun modo i diretti fruitori, coinvolgimento necessario dal momento che stiamo parlando di un’opera pubblica – sottolinea Capodanno – . Poi  finalmente è arrivata la rimozione, avvenuta il 1° settembre scorso, molto attesa e gradita dalla maggior parte dei residenti, come si evince anche dai numerosi commenti rilasciati al riguardo sui social e sui siti internet. Commenti che hanno ribadito e sancito, in maniera definitiva, il fatto che i vomeresi questa fontana non la vogliono e che sono disponibili ad ogni forma di protesta democratica, anche stendendosi per terra, se fosse necessario,  pur di evitare che la fontana in questione venga ricollocata al centro dell’importante arteria vomerese “.

 

            ” Poco o nulla c’interessa – sottolinea Capodanno – delle dichiarazioni di chi interviene, anche a sproposito, senza peraltro conoscere la realtà del nostro territorio o per mere ragioni di carattere squisitamente politico, chiedendo che la fontana  venga ricollocata in via Scarlatti. Se a loro piace tanto, e il contesto lo consente, chiedano di farla installare nei pressi della propria abitazione o dei propri uffici, così potranno ammirarla meglio. I vomeresi non la vogliono, per le ragioni più volte espresse e riportate anche nella petizione alla quale si rimanda, e poiché l’arte pubblica è dei cittadini e per i cittadini, in un paese democratico e partecipativo, come dovrebbe essere il nostro, bisogna rispettare la volontà della popolazione interessata, limitandosi a mettere in atto provvedimenti consequenziali, di rispettiva competenza “.

 

             Capodanno coglie anche l’occasione per ringraziare tutti gli organi d’informazione che sono stati vicini in questa battaglia, sposandone le più che valide ragioni, invitandoli a continuare nella loro opera di divulgazione per far conoscere la volontà espressa dai cittadini interessati. Battaglia che andrà avanti ad oltranza fino a quando non sarà decisa la nuova ma diversa collocazione della fontana in questione con la relativa installazione.  Ringraziamenti estesi anche a tutti coloro che, anche sottoscrivendo la petizione, hanno consentito il raggiungimento dei risultati sin qui attenuti, rassicurandoli sul suo impegno costante e quotidiano finalizzato a far sì che la suddetta fontana non venga mai più collocata in via Scarlatti.

 

Vomero, via Zingarelli: zebrate ostruite da contenitori per i rifiuti

Vomero, via Nicola Antonio Zingarelli, strisce pedonali occupate

Sul marciapiede retrostante presente  una vera e propria discarica

 

            “ Un altro caso da primato negativo, tutto napoletano, purtroppo, è quello che si verifica al Vomero, in via Nicola Antonio Zingarelli, nei pressi dell’incrocio con via Giovanni Paisiello, a pochi passi del mercato ortofrutticolo di via Annella di Massimo. Ben sei contenitori per la raccolta i rifiuti solidi urbani, peraltro già in buona parte pieni a meta giornata, con la presenza di diverse cassette per la frutta all’interno, posti in fila l’uno accanto all’altro, in modo da ostruire totalmente l’attraverso pedonale sulle strisce zebrate, in parte peraltro anche sbiadite “. La segnalazione, ancora una volta, arriva da Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, al quale si sono rivolti alcuni cittadini della zona, stanchi di dover tollerare questo assurdo stato di cose.

 

            “ Bisognerebbe – ironizza amaramente Capodanno – porre accanto ai contenitori ramponi e scale di corda, in modo che qualche amante dell’alpinismo possa tentare la scalata per scavalcarli, o dotare i pedoni di lunghe aste per tentare il salto il lungo al fine di poter raggiungere l’altro marciapiede “.

 

            “ Il problema nonostante sia di palmare evidenza e nonostante le ripetute segnalazioni, non ha ancora visto l’intervento degli uffici competenti per una soluzione che non può e non deve essere ulteriormente rinviata  – stigmatizza Capodanno -. Soluzione, peraltro, che è a portata di mano. Si tratta di eliminare alcuni posti per la sosta delle autovetture private, presenti sui lati della carreggiata lungo tale tratto di strada, sostituendo alle strisce blu quelle gialle nell’area dove andranno nuovamente sistemati i sei contenitori “.

 

            ” Come se non bastasse – aggiunge Capodanno – sul tratto di marciapiede immediatamente retrostante tali contenitori, da giorni si è formata una vera e propria discarica a cielo aperto, che non viene rimossa. Tra i rifiuti, oltre ad alcuni sacchi neri, si notano diverse suppellettili, tra le quali una porta vetrata, alcune lastre ,sempre di vetro, pezzi di legno di varie dimensioni e foggia, e anche delle cassette per la frutta oltre alla frutta stessa, con presumibili conseguenze anche sul piano igienico-sanitario in una zona più volte, anche di recente, attenzionata per segnalazioni riguardanti la presenza di ratti e blatte “

 

            Capodanno, in relazione ai pericoli ai quali sono sottoposti i cittadini, costretti ad attraversare l’incrocio in questione al di fuori delle strisce zebrate, chiede l’intervento immediato degli uffici competenti, sia per una consona allocazione dei sei contenitori, liberando l’attraversamento in questione della loro presenza, sia per la rimozione dei rifiuti solidi accumulatisi sul marciapiede, comminando anche le sanzioni previste per chi abbandona sulla strada rifiuti solidi ingombranti, senza avvalersi dell’apposito servizio, o li conferisce, nei contenitori, al di fuori degli orari consentiti, immettendo peraltro materiali, come le cassette della frutta che sono esse stesse considerate rifiuti ingombranti e, come tali, soggette, per il prelievo, alla relativa vigente normativa.

 

Arenella: fermi per un’assemblea i servizi demografici in via Gigante

Avviso assemblea Arenella

Dalle 11:00 alle 14:00 in funzione  solo lo stato civile nati e deceduti

 

 

            ” Chi stamattina, dalle ore 11:00 in poi, ha avuto la necessità di recarsi presso gli uffici demografici della sede del Comune di Napoli, in via Giacinto Gigante, 242, facente parte della Municipalità 5, che accorpa i quartieri del Vomero e dell’Arenella, ha avuto la sgradita sorpresa d’imbattersi in un laconico avviso, posto all’ingresso, senza peraltro alcuna firma in calce e senza neppure le doverose scuse alla cittadinanza per il disservizio arrecato, con il quale si annunciata che il personale aderiva all’assemblea proclamata per oggi, a partire dalle 11:00 a fine servizio, vale a dire fino alle 14:00, lasciando in funzione solo lo stato civile per le dichiarazioni dei nati e dei deceduti “. A segnalare l’ennesimo disservizio in un comparto fondamento per i cittadini, vale a dire quello che si occupa dei servizi demografici, che comprendono anche il rilascio dei certificati e delle carte d’identità, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari.

 

            ” Pare, dal momento che nulla è specificato al riguardo nell’avviso, che l’assemblea sia da porre in relazione al recente stop dei buoni pasto per i lavoratori del Comune di Napoli, determinato dal blocco della spesa, imposto dalla Corte dei Conti – aggiunge Capodanno -. Comunque dalle ricerche effettuate, non risulta pubblicata alcun notizia di un’assemblea che si sarebbe tenuta in data odierna, in orario di lavoro,  del personale presente presso le la sede dell’Arenella, né sul sito del Comune di Napoli né sul sito della Municipalità 5. In qualche comunicato, presente su internet, si parla solo di un’assemblea dei lavoratori sulla vicenda che dovrebbe tenersi per i giorni 4 e 5 ottobre “.

 

            ” Dunque i cittadini interessati – sottolinea Capodanno – hanno saputo dell’interruzione delle attività dei servizi demografici in questione solo una volta che si sono recati presso la sede in via Giacinto Gigante, la qual cosa ha destato le giuste rimostranze oltre che notevoli malumori tra gli interessati, tra i quali anche chi oggi doveva ritirare la carta d’identità in formato elettronico “.

              

            ” Insomma – conclude Capodanno –  ancora una volta a pagare sono i cittadini che vengono privati, durante gli orari nei quali invece dovrebbero funzionare e senza alcuna adeguata e preventiva informazione, anche attraverso i siti internet, di servizi pubblici essenziali quali quelli demografici “.